Volontà - anno XI - n.12 - dicembre 1958

e di lettura biblioteca, aule per coi-si volontari di preparazione and1e tecnica (per' radiotelegrafisti, ad esempio, durante il nostro soggiorno), ecc. La gente, soprattutto i giovani, si pigiava int~roo a noi str?nieri e c~ soffocava di domande concrete: « quanto guadagni, cosa compri con quei soldi hai le ferie pagate, come stanno i contadini, c'è la mutua, come sono'le loro case, dove sei slato prima che in Russia, quanto 1rnghi d'af– fitto, 1c strade sono asfaltate, si può comprare e vend'ere la terra, erc )1, Ed Ob'lti giorno durante il la,~or~ f" nelle pause -. sop_rattutt_o la _se:a. da– vanti al club - con i colcosiani e con i volontari dei paesi soc1ahst1 lo scambio d'i.nformazioni è stato intenso e le discussioni. soprattutto poli– tiche, dopo lo sbarco nf'L Libano, calde, eccitate, spesso sincere ed aperte, Il colcòs <<Stalin,, comprende tre o qualtro villaggi, in una zona on– dulata e a lralti boschiva, di terra nern. traversata da un fiume lento e paludoso; che sembra bella poichè arri\'and'o da Bélgorod (sulla ferrovia Mosca-Kharkov) si a1tra\'ersa, per una cinquantina di kilometri, un Jlaese ancor pili mosso, dominato da eolline brulle e rotte, UC('CC'anli dalle e-ave di gesso: una Versilia più cruda, senza mare e se11za pini, posala su un verde riarso. Kùpino, sull'orlo di una larghissima valle (nei cui campi andavamo a lavorare) chiusa dirimpetto da una fascia di boschi - è la sede dell'amministrazione e d'el nucleo pili grosso degli impianli e dei servizi colle1tivi; ~li edifici maj!:giori sono la direzione, il club, i magaz– zini, le rimesse, le stalle, le due scuole c- l'asilo-nido, l'nffìcio postale. Il resto sono casette bianche a un piano quasi tutte col tetto di paglia, con un hrrve orto sempre cintato (spel'-so è una palizzata di lej!:110 !)ÌÙ alta di un uomo), mentre il mezzo ettaro di terra in usofruuo privalo al cokosiano è die1ro ma un pò discosto. Quasi tutte le c-ase sono sulla strada principali·: larga una quarantina di metri, polverosa, su cui emergono i rari pozzi e i eartelloni pubbli<'i– tari: <<intensificatela produzione rii mais! il mais accres<"e il tenore di vita della popolazione sovietica )). Nella notte estiva l'ampia striscia bianca della strada P le mac1.:hi.e bianche delle case parevano sollevarsi nell'azzurro cupo d~ cielo, e con l'alba mischiarsi in una immensa campana di latte; sulla polvere e nelle cune clclla strada, disseminate ogni cento metri, restavano fisse impiedi - dal refrigerio delle prime stelle al vento dell'alba; immobili come fiori di vetro - le coppie degli amanti colcosiani: non ho mai visto, ahrove, amarsi con tanta ostinata rigida t'ompostezza. Di fron1e a tali immagini era difficile resistere al fascino di Kluicv e di Essenin, e guardare con i propri occhi, anzichè ron le loro parole. Anche perchè l'ambiente linguistico della campagna russa è am·ora lo stesso di quei poeti e di Tolstoi; miracolosamente fresco, a chi vi entra dopo anni di letture politico-economiche: nella frase viva il soggetto, quando c'è, non è quasi mai in nominativo, la seconda persona singolare sta per la prima plurale, il passato indica generalmente un futuro o un imperativo, e i sostantivi sono !;emprc al diminutivo. Non ho mai sentito dire<< vodà », dalle ragazze che porgevano l'acqua (freschissima anche dopo essere ri~ 646

RkJQdWJsaXNoZXIy