Volontà - anno VII - n.4- 31 maggio 1953

Nel primo cuso si constata che vi [u sviluppo finchè vi fu lihertì1 d'espansione grazie a un modo decentrato, autonomo, di organizzazione terri1oriale; organizzazione che poi favoriva (iniziando una serie di azioni e reazioni reciproche) lo in. staurarsi delle ghilde, cioè di moduli di produzione-commercio-consumo (,•i. ta concreta e completa, a un certo punto) validi finchè rimasero nell'ambito del Comune (comunità è il Comune più le ghilde) ma reazionari, conserrn– tori allorchè si corporatizzavano, si bloccavano in classi. Nel secondo caso un mondo affatto diverso è in presenza. Un mondo rovesciato da cima u fondo per opera de11a rivoluzione industriale. Un mondo nel quale, d'al– tra parte, « a causa deUe scoperte e ap1>licazioni scientifiche>> la produt1i– ~itil della industria e dell'agricoltura è diventata tale da non permettere che continuino ancora le sofferenze dei lavoratori (ecco del socialismo vivo e concreto,~ non erriamo). Ma perchè il progresso umano abbia ))iena espan– sione, è necessario liberare la tecniw degli impacci non gii:1della economia in sè, ma di questa economia nella quale &isvolge un sislcma sociale con permanente divisione di funzioni e di produzione al fine di realizzare bene– fici 1>ersonali (privati). Evidentemente è possibile intervenire, su codesto 111ondo 1 per le vie esterne della politica governamentale: mentre il soslrato economico si al– teggia in questo o quel modo, Ja sopras1ruttura poJitica si adegua agli in– teressi delle classi dominanti; riuscendo a callurare il potere 1>oliticosi può tentare d'intervenire (ripetiamo « dal di fuori ») sui m(?di di produzione e consumo in manieni che questi, così Je1crminati, a loro voltn rcugiscano e aiu1ino l'istaurazione di un mondo libero. l\fa c'è anche un'altra strada. QueJJa che ha in vista, secondo noi, Kro– potkin in questi suoi due scritti pili d'ogni altra volta: la strada del lavoro diretto sulla radice scartando la soprastruttura politica per la\'orare diretta– mente nel sociale (con implicito rifiuto del concetto« astratto» di autori1à). Strada legittimata dalla constatazione che non avviene affatto queJJa serie di fenomeni capitalistici in cui Marx credeva e giurano oggi i ciechi seguaci, beusi di fronte ad alcune eventuali (e talora giuste) couccntrazioni-clivisioni, s'apre la via 1>er il lavoro integrato come unico· veritieramente economico (unico iu cui i mezzi usati per soddisfore bisogni umani Cacciano davvero rispurmiare Je for~e umane). Un mondo nel <1uale accanto cc aUe grandi officine... poste .in luoghi adatti che la naturn slessa indica, vi si:1 J'inuumerm•ole varietà cli officine e stabilimenti ... Manifi1tture aeree e igieniche, di conseguenza economiche dove la vita muana conta 1>iùdelle macchine e dei profitti straordinari ,i; (Citazione ben pili im1>ortante, vogliamo sottolinearlo, di <1uella che Gedion ullribuisce n uno scrillorello come Oetavc Mirbeau) un mondo nel quale soltanto conta « il valore economico e soçiale dcll'ei;:sere umano ». CARLO Docuo (cor1tinua) 208

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