Volontà - anno VII - n.4- 31 maggio 1953

Comunque occorre tenersi ai fatti; diffidare delle J!Cneralizzazioni. So– pratutto e\'itare che s'intromcttano elementi eslrnnei. L;i politica, per esem- 1>io,come accade\'a in Germania a proposito delle 1>iccoleimlustrie: gli ultra• conservatori vogliono b1occare il progresso, corporativizzare (le « vecchie corporazioni patriarcali»: i -nuclei moderni, gli elementi del federalismo moderno son tutt'altro); i socialdemocratici confondono una utile « i1>olcsi di lavoro» <1ual'è la concen.tra:io1ie capitalistica con un principio fisso e de• terminante (se Marx fosse vissuto più a lungo, dice K., egli che si occupava di fatti e non di astrazioni avrebbe certamente corretto il tono assoluto di questa formula. Cosa che non capiscono i discepoli incapaci di « studiare i fenomeni economici concreti)) invece delle formule astrntte). Conclusione: la realtà sfugge di mano, non si capisce nulla del 1>rescntf'e diventa impos,– .sibile preparare il Futuro. Ma dicevamo: l'artigianato. La piccola industria. In regime capita1ista son condannati, ecco la \'erità. Vi,•ono, l'artigia– nato soprattutto, al1orchè si richieda 1111 cerio gusto ... un certo lusso con tono particolare. Però sta di fatto che, secondo Kropotkin, la grnndc industria ha forli e sol vantaggi commerciali, non tecnici di fabbrica:ioue, rispetto alle piccole industrie e agli artigiani che non si uniscano in cooperative. « La città del medioevo » per esempio « decadde perchè non seppe mantenere in mano al Comune la ,•endita dei prodotti industriali ... »; non si tratta d'una « infe– riorità :o neJla organizzazione della produzione artigianale, bensì della inca– paciti, di organizzd'rc la vendita dei propri prodotti >l. A poco a poco <( il commercio da Comunale diventò imlivitl,rnle e la ciuì, cadde in balia degli intrighi delle fomiglic ricche». Oggidì è indispensabile tenere collegata rindustria alla agricoltura: ma attenzione non l'industria capitalistica, bensì « una forma di produzione industriale organizzata socialmente » e fornita dei mezzi piit moderni. Ap• punto: niente ritorno al lavoro manuale! pii, macchine ci sono e meglio è. Non sarà possibile lavorare a macchina così come si lavorava a mano? Vi sono certe industrie che abbisognano della concentrazione, ma c1uante costi– tuiscono un puro agglomerato di industrie distinte nelle quali ciò che conta è il' beneficio economico e per nulla il vantaggio tecnico. Infine il discorso ci esce di mano. Si passa ad esaminare l'importanza del lavoro intellettuale, grandissima basilare. Si afferma che è necessaria la educazione integrale manuale e intcllettual~ ; la integrazione - ancora - delle at1i1udini ... (che è un modo in più di caricare i siDgoli e]ementi sociali, di renderli sempre meglio portati ad armonizzare in modo attivo nella ne– cessaria struttura federativa). È così terminata l'indagine che ci ri1>romettevamo. Abbiamo seguito K,opotkin: 1) nello studio storico-economico sulJa città medioevale; 2) nel– lo studio economico-tecnico sul divenire dei modi di 1>roduzione contempo– ranei (il loro riflesso sulla vita associata). 207

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