L'Unità - anno IX - n.49 - 2 dicembre 1920

202 L'UNITA' di ccsublimi tdellll ))' di "eroismo,,. ~-in cer– te cose ci spirano sulle labbra o si arrogano nel ca.lama.io, non appeno. cerchiamo di trarle fuori do. quello. gelosissima camera dello spirito, in cui teniamo nascoste ad o-, gni occhio umano tutte le nostre forze mi– gliori e lutti i nostri difetti più perversi. Mo., di grazia, perchè nessuno dei nostri amici ha fatto mo.i quel che noi non po~ temmo fare? ..Noi saremmo stati ben lieti di pubblicare orticoli concludenti e chiari - sopratutto chiari - in cui il credo morrue ilnpllcilo net nostro lo.v~·o fosse stato reso esplicito. E ogni \·olln, che lJUolche scritio intcHigente ci è pervenuto, lo abbinu10 sem– pre con gioln pubblicalo. lla U più delle volto 11 trnttnva <li elucubro.2.ioni, che a leg– gerle ci <lu\ano 11mal di capo: e noi le ce– stinauuno ìncsorobilmentc, preferendo de- dicnre Jo spazio deJ giornale a un art1co10 sulla siderurgia o sui fosfati tripolini. Perciò molti - non tu, caro ZanoUi - - ci biasimano perchè unon abbiamo credo morale 11: ed è quasi sempre gente, ~he non è Ltata mai capace di sacrificare ... cinque lire per aiutare il giornale, mentre noi Javp– ravnmo come negri a condurlo avanti per dieci anni. Ebbene, dopo dicci anni di lavoro, noi siamo convinti di non O\'erc sbQ8linto me– todo, costringendo tirannicamente i nostri lettori all'abitudine delle discussioni con– crete. ~on abbiamo, certo, dato tutto quel che era necessario. Abbiamo dato quel che era,amo in grado di dare: Nè che poco lo v1 dia da imputar ~no: f'hè quanto posso dar, tutto vi dono. L'Unitd La lingua francese nella Valle di Aosta Quando si nccenna olle garnnzie di auto• nomia e di Indipendenza t.lelle minoranze slave chiomate a tor parto della famiglia italiano. noi nuovo assetto mondiale, si cre– de cU dare una prova della tolleranza e delJa equità del Governo italiano Yerso le mino– ranze naziouoli, portando l'esempio del ri– spetto uso.lo, dal Governo stes90 verso la lingua francese dello popolazioni valdostane. Ora 1 valdostani non possono che prende– re atto con v'lva soddisfazione del riconosci– mento cspllclto del toro diritto a conserva- ,. re ìl proprio carattere etnico. E fosse ptlr vc1o che la politica del Governo al riguar– do potesse servire di lusinghiera tesllmo- 11ILm1.a iu faccia al mondo intero dello api– rito liberale e largamente democratico del– l'ltnlla I \la disgraziatamente In realtà non co.rrl- 8punde affatto alle affermazioni come riaul– ta do. un csnmc, nnche 90mmario, delle in- 1..·1t•1,Hbill condizioni fotte dalla legge e da t.utli gli Istituti governativi, dn più di un trt•ntcnnio, olla lingua frnncese in Valle di Aosta. Il Governo, lungi dal favorire l'insegna- 111cntodel rrnncese nelle :;cuole e dall'ispi– rnrnc il rispetto ngli o.lunni, lo ha odioso.– mente condannato all'ostrncismo, non po– tendosi considerare altrimenti la disposi– ·ziono drnçoninnn deUn legge, Credaro del 1~11, che ne fissa l'orario rul un'ora al gior– no (!) dn imparllrsi, per somma ironia, fuo– ri orario, cioè con aumento eccessivo di la– \'01'0 o cons~ucnte ine, itabìle nntipatia nel maestro e negli alunni. Dietro le rimost ronze delln II Ligue Val– dòtuine 11per _la protezione del francese, e per l'intervento del Ministro Rutflni nel 1917, <1ucsla disposizione vcnno lcggenne.nte mo– cliflcntn1 coll'inclusione, lll(t soto in via di es7,rrime1110, dell'insegnamento ciel france– se nell'orario normnlc, portato pero a sei ore e mezza nolle scuolr riordinate ed a cin· <1uo ore nello altre! :,./è, bostn nnoorn! li sussidio governativo cli I.. 20.000 per l'inscgnninento del rrnnce– se nelle nostre scuole primarie venne un momento minoccinto di riduzione a metà, e mantenute solo per le unanime proteste del corpo in,segnnnle e, clc-1 nostr,o rnppresentnn– te politico, ,senza che però si sia potuto mai ottenere w1 aumento adeguato corrispon– dente nl lavoro in più, quasi gratuitamente imposto oi mncstri. 1 .'.\la per comprendere tutta lo. irrisione di questo misero compenso, è dn notarsi che le 20.000 lire vanno distribuite fra. gli inse– gnanti di 55-Jscuole, cllè tante ne conta In Vollr di Aosta, trn clossiHcnte e facoltati– ve: queste ultime, per In <.1unsitotnlità, isti– tuite nel nostri più remoti villaggi, da anti– chi lasciti locali, non certo per vederne cosl barbarnmcnto cacciato l'idioma secolare. Passiamo ora od esaminare le condii.ioni dello lingua fra.nceso nella Scuola. Normale, il cui convitto accoglie ognr anno un cent.i– nnio di alunne destinate a mantenere fra le nostre popolazioni di lingua fra.ncese il cul– to della lingun. materno, doV\mque, nel mon– do civile, aggotto di universale rispetto. Orbene l'lnsegnomento del francese nella nostra Scuola ~armale è dato nella incre- dibile misura di un'ora per settimana, e an– cora solo dopo Jn sesta. orn di scuola e co· mc semplico znntcria facolta(iva ! Oi Ironte n tote ooslzione fatta alla lin– gua francese, c01tl visibilmente invisa ed o– steggiata dnll'nutorità governotivn, si com– pren<.lerò fucilmentc come il risultato, che derh•a da queU'insesnàmento debba essere più che cllsnstroso per lo vita ulleriore del– la 111ostrn. lingua In regime di costante, aper– ta e \'iolentn oppressione. Cl risulta, in!ott.i, che in molte sedi, per la naturale soggezione dell'insegnante ver– so l'a.utoritù, che paga e le cut tendenze so– no visibllmc.nte contrarie al nostro diritto, le insegnanti possono esimersi addirittura dl !ar l"ora. del francese, che hanno del re– sto lmpnrnto, corno 'oto aa, nella. misura de– ::;critta, e si permcltnno di uscire con que– sta frase, che vale un Perù: u Jo 11011 inse– gno il francese, tanto il sussidio me lo dùn– ho lo stesso! i,. Aggiungi poi che nel Convitto Normale Ja lingua francese è posta rlgorosàmento al bn11do; salvo per una me1.zo.giornata setU– r.nanole; in cui la conversazione fra gli a– lunni et.I il personale diretti,·o e seconda– rio si doHebbe tenere in francese, o si tie– ne come si può, In mezzo aJln svogliatezza tomprcnsibile degli alunni, istruiti nella misura irrisorio. occennnta più sopra. .\la do,·e il mole rfiigiunge il colmo, si è nel veliere n.lcuni dei nostri soldati, che fu– rono educati ed istruiti in una dellt tante scuole, dove non si arriva ma.i al componi– mento froncest\ se pur no è insegnata la leltu ra, costretti a scrivere in ita.Jiano, i– gnoto ai vctchi genitori, clichinrnnclo un po' confusi, di non poer scrivere in frnnce•se, 71erchè il francese non fu toro -mai ·insegnato! Quando poi si sappia che l'insegnante del– le scuole valdostinne rivolge costantemen– te In. par'Ola oi propri alunni ln italiano, anche fu.ori della scuola, sia per tacilo ser– vilismo \"erso il Governo palesemente avver– so al francese, sin sotto il pretesto abilmen– te sfruttato dall'elemento direttivo franco· fobo, che l'uso 'del francese possa nuocere a.Ilo studio della lingua nazionale; da tutto ciò si comprenderà. di leggeri a quale estre– mo sin posta In 1m1.ienza dei valdostani, e con quale animo si possano leggere di tan– to in tnnlo sui giomnli le lodi attribuite al– la condotto del Go,•erJ10 italiano in merito al suo cosi eletto rispetto por i costumi e le tra.dizioni vnldosto.ne! .'.\1a il quadro, clisgrozintamente non esa– gernto, della oppressione linguistica, in cui dn t1,:>ppo tempo, giace In nostra povera Volle in ordine all'insegnamento del fran– cese nelle scuolè primo rie, non sarebbe completo, se non fosse pure conosciuta la mancanza. assoluta di detto insegnamento· nel nostro R. liceo-ginnasio. Che pensare, infatti, dell'esistenza, in una regione di lingua francese come la nostra, di un Istituto d'istruzione secondaria esclu– sivamente italiano, senza neanche una cat,.. tedra di francese al liceo nè una sola ora di francese nelle prime classi del ginnasio? i: ciò anche dopo le ripetute istanze della e, Ligue ValdOtalne i, per ottenere do.I Go– verno almeno In. Istituzione di un liceo mo- o derno oon lo scambio del professori di lin– gue straniere, come è consentito dalla leg– ge appositamente promulgata al riguardo ... Per resistere a tanta jn.tt.ura, i valdostani hanno organizzata. la resistenza sin dal 1909, costituendo il II Comité pou r la protection de la langue frnnça.ise dnns la Vallée d'Aoste ,, trasformatosi poi nella. attuale " Ligue Val– dOt.aino 11, che può vantarsi di aver raggrup– pato intorno al suo vessillo i rappresentanti di iutli i porlili, di lutti e quattro I gior– nali che si pubblicano od Aosta, i Consi– glieri Provinciali tutti, ed i personaggi più in!luenli delln Volle, tanto dcl clero che della socielù civile. Per opero dello II Llgue II vennero succes– sivamente pubbUcn.ti dnl novernbro 1912, U Dullt(in dt la Ligue, ed il Numéro Uniqu.e: La l'all~ d'Ao.ste 7Jour lj langu.e franç!,Jile nel maggio 1912, dove fnslgni personalllà della politica, della sclenui e della letlern– tura, quali A. Graff, Pastore, Va.ccari, Pel– lio'. 'Dc Gubernatis, Ruffini, Colaianni, B. Croce, PrezzoliJ1t, Vnlfrè di Bonzo, ecc. ecc. dettero In !Oro Incondizionata adesione n.lle ri\'endicazioni linguistiche dei valdostani. Si pubblicò più tardi il çhansonnier \'aL– llOtain, e con il contributo delle pubbliche sottoscrizioni, con In somma fissa stabilita in bilancio clnlln.ci {tù di Aosta, e per il con– corsq pecuniario dei Comuni, si potè islitui– re w1 corso libero e.sti\'O annuale di france– se; e si istiluìr0110 tre sezioni di scuole se– rali, frequentatissime, mentre il Dulletin de le Uyue non cessn di aJzare In voce in di!a-. sa dei nostri colculcatl diritti. Jl Governo, per mezzo del varii .'.\linistri che ressero il Diclistero della Pubblica istru– zione, si degnò sempre di rispondere bcne– ,·olme.nte alle nostre domande, riconoscen– done la perfetta attendibilità. :\la non ces– sano pertanto di J>crdurnre le gravi condi– zioni del nosro problema linguistico, met– tendo ogni giorno in più serio pericolo l'esi– stenza del nostro patrih'\onio linguisUco, il quale, privo oro.mni lii cultura didattica e lf'tlernria, sarebbe infnllantemente destinato a perire, se i \'flltlostnni non lo snlvassero o mantenessero con amore indefettibile, con. tinuando nd ncloperare In loro lingua tran– ('ese in tutti gli ntti delln vita pubblica lo– ca.le , a scriverla in tuti I i(lor.nnli e pubbli– cazioni della. \'nlle, od ascoltnrlo da tutti i pulpiti delle chiese. Dinnanzi olla. increscioso e gravissimo con– dizione di fntto prospettata più sopra, ln tosì flo.grrinte contraddizione con il grido di riprovnziono che dn ogni pnz1e s'innnlzn in Òdio ad ogni forma <li sopraffazione e ai violenza, io non posso che augurare a que· sle poche righe In generosa ospitalità della tanto benemerltà Unità, il cui autorevole appoggio per la riforma radicale della leg– ge per J"inscgnomen(l del francese, così viva– mente auspicalo dal popolo valdoslnno, sp– rebbe 11n·arro.d'lrnrnoncabile successo e mo– tivo d'imperitura riconoscenza dei Valdo– stani. Dolt. A. R!AN. Presidente della f..igue \"alcl6taine pour la protrction <le la langue françaile clari.t la VaUée d'A oste. Le elezioni .in Puglia Dalla seduta della Camera deL 2 dicem– bre 1920. SALVEMINJ, ·chiomato in causa Jnll'ono– revole Velia per fatto personale, ,ente il dovere di attestare che J"incidente doloro– sissimo di Bitonto non si può addebitare all'autorità di pubblica sicurezza; l'uccisio– .ne si deve n un giovane inesperto 1fficiate, che perdette ln testo e si mise a sparare al– l'impn1.znta, senza necessità, senza ordini, e continuò a sparare anche dopo che il Com– missario di pubblica sicurezza gli si fece in– contro per calmarlo. :\H duole che il Sotto– segretario, invece di esporre i !atti così co– me avvennero, abbia parlato di uno scambio cli revolverate ch1enon ci fu, miranti.o a met– tere fuori cn.usa l 'ulficia.le, del quale d può scusare la eccitabilità, non si deve soppÌi– more ogni responsabilità. A Terlizzi invece Jn responsabUità del de– legato di pubblico sicurezza è gravissima. Qui il partito dei contadini non hn potuto " votare. La sera del sabato, prima ·Ielle ele- .. zioni, l'autorità di pubblica sicurezza orga– nizzò uno di quegli o sparatori,, (è ormai ll termine tecnico) che sono destinatl 1 a con– ,focere gli elellorl del partito oonlrarlo a non uscire di cosa. E la domenica mattina ci fu il secondo spai;alorio. E gli elettori no.n accetti alla pubblica sicurez.za non po– teroqo "\·otare; e rimasti padroni dei seggi si moltiplicarono gli elettori ciel pnrtito pre– rcttizio. Questo di Terlizzi è un incidente gravis– simo, chi, ha ratto rivivere i metodi del 1913. E me ne duale nssnl. Perct'iè non posso di– sconoscere che tl.llche <1ueste elezioni ammi– nistrative, nell'insieme, sieno avvenute In condizioni di sufficiente correttezza. Onll'in– !erno di una volta sin.mo passati, non dico ol pnrndlso, ma nl purgatorio. (llaritd). VELLA - Per merito nostro. SALYE)!l:-11 - Cerio In nostra propagan– da di educazione produce i suoi effetti. Ma non possiamo nr.gare che l'opera deJ Gover– no sia anch'essa migliorata. J !atti di Ter-– lizzi, però, gettano sull'opcm del Governo una macchia osa.si grave. t\nche n. .:\1onopoli la responsabilità delle autorità .governative è evidente. Qui l'Am– ministrazione comunale 11011 volle distribui– re i certificati. Gli inviti olla, Prefettura perchè provvedesse in tempo furono vnni e ne conseguirono I tumulti della domenica mattina. Quec..ti sono i fn~ti, per cui sono stato chiamato in causo. E <1uesto. è In mia te– stimonianza. A. ANZILOTTI ITALIANI E JUGOSLAVI NEL RIS()RGIMENT() Lire 5 Soclelà Anonima Edllrlce " LAYOGB ., - BOIA -- • La ■area è 111 garauia d,U," ltte,, p,r il ltlllro "- /lell' lnfenfo di N111dt1re Il JJIÌI agevole posslblle al nostri 11mlcl la conosclenza delle noslre opere, abbiamo lsflfulfo del pacchi speciali di libri, come s&gue. PACCO N. 1 a L. 21 SALVElll!Nl - La Rivoluzione Francese . L. 16,- FonTUNATO - Il Mezzogiorno e la riforma tributaria. L. b,– GENTILE - Dopo la villoria L. 8,– LtNATr- Sulle orme di Ren- zo . L. !!,- 'l'olale L. 30,- PACCO N. 2 a L. 15 j VERGA - Novelle Rusticane L. f PuccrNI - Come ò visto il Friuli . 6,-1 STUPARJCH - Cose e ombre di uno. PROVENZAL - Le passeggiale di Bardalone. 6,-1 6,- 7,- Totale L. 2!,– PACCO N. 3 a L. 18 PREzzoLtNI - Vittorio Ve- neto. . . . L. CAPELLO - Ordinamento del- l'esercito . . . . L. MARCONI - lo udii il coman- damento . . . L. LouN1 - Burocrazia . L. fuccr - Politica ed economia L. SALVEMINI - Il Ministro della malavita . . . . . L. 8,-1 4- 3:6()1 6,- 6,- 3,- Totale s. 'M,60 Spedire oonon.i.taioni e t,aglia alla Società Anonima Editrioe "LA VOCE,, 18, Trinità del Monti - ROMA, 6 ~la:b. Tlp. R Garron\ - Roma

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