L'Unità - anno II - n.50 - 12 dicembre 1913

426 mente chi sa quali st raorclinaric prom<'SSC di Mraordin aric riform e. Chi sa ? L' on. Giolitti ~ capace di par lare anche di.... decent ramento, clopo •ICKlici anni di legis lazione accentratri ce e di amministra7ione chtt ato ria. ~ on riesci rà , c1uin di, inutil e la ric-;uma 7ionc eh <1u~ to cu– riQSOprcccd<'n tc, per mctt c1c in guardi a qual– ch<' oppos itore ammalat o ancora di nostal gia giolittiana ,;ont ro il rinn ovars i di promesS<', che fur ono fotl<' alir c volte e non fur ono ma nte- 1111tc ma i. I.' LlNnA . Frammenti di vita italiana. Le " circostanze grav~ime ,. d,ll'On, Colajanni. L' on. Na poleone \o laj an ni, nel leggere a Ca!ttrogiova nni, • dov<' gli man cavan o gli eh::· ment i per cont rollare I' cs:ut cu. a delle noti– zie e da re un ponderato i:;iudizio •. l'arti colo pubbli cato da Ugo Ojctti sul Corrtr re della Sua intorno a lb elN:o ne di '.\IC\lfctta , cono– M:cnclo l 'go Ojctt i per uomo alieno da lle lun e politi che•. e perciò clo,•cndolo supporre ,.sere no e impar .r.iale -. ,-cl csscnclo • legato a lui da am ich:i;:1 pcrsonaie •. scntl d.l l sudd ett o articolo una • profon da impr essione ,. E sott o qu esta imprr ssionc pubbl icò ~11ll.i Uivista po. polt,re un ecci lamento a l !-uo ami co non solo personale , ma anc he politico, on. Pan sini , affinch~ • desse la miglior prova della propria rettitudin e poli1ica • climcu cmlosi da un uf– ficio ric-evulo in conclit ioni cosi. per modo di diic , :tnormali . Ma nei giorni suc~ i\·i apprese ,e circostamc gravi -.sime •• le quali lo convin sero del la fal5ità (lcllc ,\CCuse m~sc al cl<•legati !ppo lito e ai suo i amici repubb licani, e gli rive larono una co nE;iura socialista•mo nar chic., p<'r una siste– ma tic-a diffamazi one repubb licana . E volendo so llecitamente riparare ali' errore da pprima comm esso, annum!iò sul numero 15 nov em• Urc della Rwislt1 popolare di avere mut ato il MIO prim o giud izio, o proml '-C di spi<'garc nel num ero "l\lCCC%ivo siffatt o mut ame nto. Ed eccoc i, fina lmente, a conosce re le • cir– ros tanzc- gravi ssime •• cli cui sopra. 1u • 1-, nota {sic) am ic-i~ia dc li' Ojetti pcl Salvemin i, rù1ffermatas, sul luogo del!a lolla (il corsivo ò clcll'on. Colnjanni) dev ono far so– spettare che I 'Ojet ti abbia ,,eclut o grosso . Le circostanze . r he accompagna rono la dim ora cli Ugo Ojetli in l\lolfetta tolgono valore a lle sue testimonian ze •· Qua li circosta nze ? E pcrchò queste circo– sta nze tolgono valore ? - Miste ro. E perch~ 1· amiciz ia deve far veder grosso ? L'am icizia ~. dunque , la stessa cosa che I' omertà. ? L' on . Colajanni. allorc hè concede a un altro uomo la •ma amicizia, si vincola con c1ucsto a bere gro:,-so per lui , a inventar e fatti insussistent i, a depo rre il falso in tribu nale, a inca nnare il proprio giornale ? E c-he cosa voglion dir e quelle parole corsive e qu elle parole oscure ? lo non so se a li' on. Colaja nni è stata rife– rita sotto voce dag li ami ci - ah, ceco degli amici comm'il /11111 ! - la • gravissim a cir– costa nza, •. non so se più disgustosa o ri– dico la, che i sudd etti amici hanno avuto l' incar ico di far circo la.re a Roma n<"gli am– bienti gioniali stiei o parlamentari, che cioò In testimonianza dcli' Ojetti non ha valore, pcrc ht': I' Ojctti ha a Firenze un · ama nte in <'0mun c con mc - propr io a qurste sudicie fand onie ricon-e la repubbli ca per salva.re il s.1cco - e sarebbe appunt o qu c-;ta liai son non precisa men te politica che av rebbe fatto ved<'r sr osso al i' Ojctti . Anche amme sso che I' on. Colajanni sia venut o a conosccnm di qu esta ignobile pan– z,rna , io non posso cred ere che le parole cor– sh·e e le paro le oscure dcli' on. Colajanni ab bian o volut o servire ad accredita re per via trav ersa quel che gli am ici clell'on. Colajan ni vann o raccontando sott o voce, eccitando la foia sess uale dei degenerat i a scopo di Giunta di elezioni. Ma pc.r evitar e il peli colo che le sue parol e corsiv e cd oscure venga no utili zzat e in una osce na opera cli sottint esi e cli insinua zionj, I' on. Colaja nui sent irà, speriam o, nella sua pro vNbi ale buom, fode, la necf'ssità cli SO'iti. tuir e al carattere cors ivo il carau e1c iondo, e ag li accenni 1ibilli11i le par ole chia1e. L'UN ITÀ lo ln siemc ali ' Ojetli \'enn e:ro a '.\lol• fetta, ad assis t.ere alle s esta della c1ucstura , della repubblica e de lla malavita, anche il prof. Lombard o-Radi ce dcli' l"nivers ità di Ca– tania , il dott. Umberto Zanou1 Bianco di Torino, il prof. Giuseppe Papa.leoni della Giunta <lei Consig lio Superiore della Pub – blica Istru zione , il prof. Leonardo Cam– bini di 1--'isa , I' 1.wv . '.\lontefrt'<lin1 di .\ nco!1a. il prof. Moro di Firenze. E costoro lmnno tu.t,.i-r conferma la la testim onian.r.a dcli ' Ojetti . Quali • circosta 11c grav issime• hann o condotto l'on. Colajann i a negar fede anche a qur-ste con• ferme ? Che io abbia qualche amant e comune anche con ciascuno cli qu esti altri amic i ? No. L' on. Colaja.nni nega fede anche a (jUCSti, JX!rch~ • quest i \'alent.uomini • ven– nero a Molfetta, invece cli andare altrove, per es. a Catan ia o a San Gi~rnnni Valclar– no. E con c1ucsto se la sb1iga cli tutti Anche ìl delegato Ippoli to era seccat o della p1csenza di tanti • valent uomini • sul terren o dell e sne gesta . E gli amici del delegato lppo· lito fecero quello che polerono per indurli a togliersi da i piedi (grida, minacce, re\'ol – verat e). E r Ojetti per recars i senza ... in • convenien ti allo spett acolo della piazza del muni cipio nella dome nica famosa, clovè- nmo– vcrsi scgrct,1mentc, tino da lla prima matt i– na, e dov~ riman C're die tro lf' persi~1e per non esser<.• distur bat o nel dh ·erti ment o. , Il ,ltltg alo I ppolt lo 1to,i volevt1 leslm umi u tra– ,ie, alla lott a locale, per st roncarci in una :;1pcciedi corr idoio buio, e poi proclamare che tutt o era andat o liscio come l' olio, e che caso mai i violent i cra, ·amo noi. l\la i tcsiim oni estrane i non si la<;eiarono intimidire e non si tol'iC'ro<lai piedi . Ed ceco ora I' on. Colaja nni offrirt.:. con la sua proverbia le buona fede. il su~id io ùelle sue • circ~ tnn zc gra vissime • alla tattica del delegato Ippolito, e rimprov erar e ai , ,a lentu omini , di esser ven uti proprio a l\lolfN ta, invece di andarse ne a casa del dia. volo. 3° • Mi sdegnò - scrive I' on. Colajann i - la falsità cicli' accusa de lla sospension e de l ·11011 erpe,W . Si pretende prova re o si prova realm ente ché preti e clericali vota rono per Pan sini. ì\la il \'ot o persona le ha un va.lor(' asso lutam en tr diver:Ki eia quC'llo che gli si vuole attribu ire. N'è \'a dimenti cato che spesso I' clNtor e vota pel mr.110 ptggio, e pei preti e i clerica li Pan sini poteva rappresentare il meno ptggio di front e a Sa lvcmini ,. La!Ciamo and are quC'I si prelnrde provare m CS!O li a togliere \'a lorc a qu el s1'.p rova. rea/. me11te che vien dopo . 11 si prova realme,r/e è stato imposto ali' on. Colajanni dall a fondamen– tale rettitudine cieli' animo; il si prete,1de pr<>-– t:are ~ stat o suggerit o.... eia.li' amicizia . E godiamoci pure lo spc tt..'lcolo ina spettat o cicli ' on. Coln.jan ni, che amme He che un re– pubb lic.,no. . intran sigente, possa p<>:r i cle– ricali rappre senta re 1111 111two peggio. Sono scherzi. ... dcli' ami cizia. ì\la come mai I' on . Colaj;rn ni può parlare di \'Oto perso nale dopo la p11bblica1.ione dell a lett era dell'Arcivescovo <li Tra ni, da cui risulta scmm più alcuna p,:,ssibilità cli contestazio ne che l'Ar civCSCO\'O ufficialmen te, proprio ufficial– ment e, non sospese bensì il noti txpedil, ma invitò il clero di Bisceglir nel andar e a vo!"arc {ci~ a non tene r conto de l 110 11 u ped1t) per il candida lo meno 1,-isto o me11n ptgg lo, che dii · si \'Oglia , ci<>t'per il repub blican o... intran si• gent e ? t-:. serin parlare cli t-cto perso 11ale, in una citt.1., come Bisceglie, <lo,·c tutti i preti meno 11110 sono andati a votare JX"I' il meno tris/o, dopo conforme in\' ito clell'Arci vesco"o? Ah, I' amici1.ia, int esa in un certo modo, che brutti scher:r.i può fa.re! Che I' on . Colajanni abbia ;rnchc lui un ' am an te in c-omune con l' arcivescovo cli Trani ? 4° • Le , iolcnze inaudit e risulta rono esa– ;:erat e fino all' inverosimile ,. Hisultar ono a chi ? Con quali pro\'e? - ).listC'rO ! 5° • I numertr.t i colpi di fucile e di rivol– tella par e che siano addo mestica ti : non am – mazza rono aie.une.i•· Di fucili ncs::uno elci testimoni ostici all' on. Colaja nni ha mai pa rlato . Quant o alle rc\ ·olvC'rate, una di esse ferì grave mente il con tadino Ant onio '.\Ioclugno. Le a ltre non hann o a mma zzato nessuno. È vero. '.\la lo scopo non er:i ili ,lmmJua re: era di intimidire i , , alcntuC'lmi111 nn ut1 di fuori, affinché si togliCSSC'ro dai piedi l' lascias• scro la repubblica, la que--tnrn e la mala, ita padr!)nC delle acq ue; e,rn cli int 111idire gli elettori. <.hc non portav ano ,;;otto al b.we ro della giacchetta il clistintiv o. repubbli cano , affin ... hè non andas 'lero a , otarc ; era di far ca• pir e a chiun que non vole:,,,,<: capire eh<' la ma – lavi ta rep uUblic:um avc\ a ott enuto dal clele• ga to Ippolito • ca rta Uianca •, ciOO poteva fare 4u el clw \'0leva, e chi avc<-!:>Cosato opporsi se Ja s.,r,-bbc cavata mal('. Possib ile chi.' I' on. Colajanni ahh ia hi.sosno cli certe :,piegazioni per capir<: ccrt" e~ ' 60 !-)1 f..aun ca.sus bt/11 per la man cata clistribu1ionc dei ccrtific.1.li \l a cilt <' .n, en uto in tutti i collegi del '.\lezz('lgiorno S1 parla di violcn1a : ma • a Molfett a .,j h' p (,'-•ro le ",tesse scene cli violen.r.adcp lorc\ oli e clepl(,ratc-giusta• ment e c-hc ,i ebhC'ro in qi,a"-i 1utt1 1 collegi de l '.\lezzogiorno e con risulta ti ta lora piit l{ra,·i •· Ecco una • circostanza gra, ·i"lsimn ., che mi aspettav o <li vecl('re utili uata da l commi ssario Ippo lito an.r.ich~ da ll' on. Colajanni. li • cosi fonno t,1tti - ~ un rat;ionam ent o degno dcli' on. Dc Belli,;. E si prov:t un sen'iO di pena nel veder e un uomo di pro– v('rbial e retti tudin e, come I' 011. Colaja nni, essere condott o a c1uesto generi! li argo• mentazionl dal!' amicizia . int esa a qu el certo modo. 7° I giornali, eh<' a, ·e, ano accusa lo la rep ubbli ca cli Molfetta, si rifi11ta1ono di pub• blicar c le &mentite-. • Circostanza gra, issimn ~. in ,·cl"it.\ , e che dc, ·c csse1e appar sa all' on. Colajan111 come la pr0\'a e, iclent c della mostru ~ 1 tenebrosa congiura monarcluco-soca lista cont ro la imma – colata revubb!ica di que l Sinda c-o Dc Ni• chilo, c,p ul.so da l p.,rtito rcpubhli cano. Come mai l' on. Col.\ja nni, (t<-o,<.' n ·:rndo che quelle smen tite furon o cestinate :uh-h<'eia gior• nali, come la siderurgica Tnb w u, e il zucche– riere Ciori rnl.J d' /l a!ia notoriam cntl! so:.tcni– tori a i,pada tratta delle sort i della repub blica di Molfetta , (' su cui nessuna inth1c1wa poteva escrcila rc la tenebrosa consiura ila lui d<'nt.111- cia ta, cc,mc mai I' on . Colaja nni o-.~crva nùo ci<) non ha avuto a.Imeno un SO'iJ>(·tt o che le smentite fos!-Cro cosi scimunit e ed '-''iclente• me11tc menda ci da non meritar e che l,i cesti• na tura ? E qut'Ste sono le • circosta 111e rr;l\' issimc •. le quali, riv elat esi ., un tratt o allo :.pirito all o• nito dcli' on. Colajanni, cosi come le ta,ole della legge furono rivelate a Mosò sul Mon te Sinai, - sono qu este le • circo::.tanze gra vissi– me •• preannunciat e ~ lennement e c1uinclici ~ior– ni or sono. che h:\nno convinto l'on. Co!ajann i a negar fede a lutt o quanto ~ stato afferm at o sulle viol<'nzc repub blica no-teppis lico-c1uest u• rine di Molfetta . Domando scusa. Ci sono alt re M grav issime circostan ze•, enumera le in una specie cli mc• llltJrialc, che l' on. Colajann i puhblka dopo i.I suo a rfo:olo, dicendo di lasciare cosi la parola ai e difenso ri c.lC'lla elezione •· Ma, di grazia, chi sono qu esti difensori ? I..' on. C'olaja nn1 ha eia una parte uomini .:ome Oje tti, Papa leoni, Lombard o-Haclicc. Za– notti- Aianco, Cambini. :\1assa retti , :\lont efre– tlini, Moio, i quali ass umono ape rtame nt e la rcsponsah tlit!l. mora le e legale delle loro affer– mazio ni, cd espongono a pul.iblica critica. la loro attendibilità per.ona lc-, e corrono maga ri il pericolo che un bel :;ìorno I' on. <.:olajann i scopra e ri\' eli, per clistrug~crc la loro credi• biht à, chi sa lJuali mostruosi le~am i fra ess i e mc. Pe r !are la contr opartita contr o le aflcr – ma zioni cli qu est i uomini, I' on. Colaja nni non ha il diritt o cli produrr e un memoriale ano • nimo, e niente alt ro. l. ' on. Colajanni pubblich i i nomi dei suoi inform ator i, aflmc hi- sia po•;,sibile discut ere la credi bilit;). perso nale anche cli costo ro, con • circos tanze• che probabilmente 4-..Uebber o assai più • gravis:-ime • di qu elle che hanno l·on,·er tito I' on. Colajanni . Oppu re si ass uma lui personalm ente la respon sabi lità morale c!i quant o ha raccolto dagli anonimi amici del suo ami co, in modo che noi si sap pia preci– samente con chi dobbiam o discut ere. E allora discu tere mo. E ci cli\ erti remo. '.\la prima , no. 1bliotcca Gino Bianco Smentite vescovili I Xci penult imo nmn(' r0 dc li' U11ud comuni – can,mo ai nost ri lett on che il nostro fedele– collaboratore ed amico, '.\lonsi~;nore il \' c-..coYO di :'.\lolfetta, n tt'ne,·a a farci sape re per meu o del suo proprio med~ imo Cance lliere , che non era \'ero che 11 direttore della Ban ca c.1ttolic,1 cli ).lolfetta ave sse fatt o tutt o quel che a, ·e,·a potu to durante l'u lti ma lotta elci tora h: 1x•r sostenere la ca ndida t ur.i rcp uhblican o•tep pi– stico•go \'erna tiva . Or il dott. i \lai.tl 'O )l in('rvin i cli l\lolfetta ci comuni ca, per mettere a posto le smentite · vcc:oo\'ili. la seguente !C'Itera, che 36 nzionisti soc i clellt\ Banca ca tt lica i1wian.>no. raccoman – data ('()Il rict•vuta di rit orno, rn da1a 13 ollobrt. a quel Dirett ore , che :.cconclo il ,·csco,·o non si °'arcbli,c mai occuµato di elezir,ni SptlJ. l),r , e compo,v ,111 ICons d'A mmm • dtllt1 U1.rnra Callolta , Coop. d, Cl'td1l0 S Corra,/(> • .\l oljctla. • I sott o~critti i;.oci a1ionisti cli cotesto spct • • tabil c Istituto bancariC'I, si pregiano ram - • ment a.re ai Siino ri .\mm inistmt ori che lo • scopo de lla B.. '\nc., ~ di combattere l' u<ilurn e f..1,·orire la piccola horghc-.ia e la cJaspc• opera ia. Si ram men ta loro ch<' le ingerenze • polit iche sono sempre state dba strose . .\ \'r eb- • bcro tollerato l' int romissione politi ca c1ua • lora si fosse presenta to qual e candidnto, un • cait olico. perciò li invitan o a desis ter<' asSCl- • lutam ent e da ogni ult eriore a1ionc occult:t • o pale se in questa. lot ta polit ic;t servendosi • della loro qua lità cli ammini strat oli avv cr- • ten doli ch" <1ualC\ra qu est a ingercnLa c\o, e:;-.e • con tinuare, sarann o presi prov , cdimenti eu<'r- • gic1 che potrebb ero dispiacere. (Sc!{uono le 36 firme). Evi dente mente , i proprieta ri delle sucldcttc- 36 firme non dc,·0110essere rimasti molto con– \'int i della smen tita vescovile . Non sono liberali ha detto 1'011. G10/1lli di q11ei dtp11tali, ,rnche radlralt. che Juw fi rmalo il pallo Ge11lilo11i. E. ,ma L'Olla ltrnto III v1/a sua, ha de,mdat o ,t / 011do reale dtl suo f>e"sitro. I firmatari dtl patt o Ge11lilo1ti sono Riolil– tiaui AN GIOLO G10VAN NOZZ1, gerenle-responsn /Jile... Flrcazc . Slab. TI, , Aldl■o, Via de' Reaal, Il • Tel, 8·!.S G!US. hllTE~Zll & f!Ghl • Bui EDITORI Opere di A. ORIANI OLACAUSTO ROMANZO Un voi. di pag. 23¼ - Lire 2.50 L'a mmirazi one eh chi va oramai impn – ra ndo a cono,cc rc I' Oda ni, nel processo del suo svolgimen to, artista energico d' emo• zione e mirabil e cl' osscr\' azionc, vera men te crea tore d' anim e e grande conccpitorc di situa zioni, :.entirà la sic ura a.SCCS.. '\ del 'iUO spir' to a una più ~ rena visione della vita qu otidi an a e tragica ciel mondo, e c1unle sublime affcrma 7ione dcli' art e sua, nuda e potente , culmini in Olocausto. Concepit o nella schietta architettura cl' umil e e fosca tr agedia in cinqu e Giornate, il ronrnnzo si dispiega in limp ida sempli cità rappr esen– tativa , con ot;gettivaz ionc nuda e imm e– dia ta , <'Cl ha pag ine verament e mcrnvigliose I di vni l!l "i' a , abbsa li di umauità . Supc • rat e le effen· t "l('en1.c clella tumultuant e fan– tasia. I' Oriani ha qui finalm en te raggiunt o con sicurcz1.a superba un equilibri o per– fetto nella ma~giore ~ mplicita eh ' è la 1 forza 1..1' ogni conc1uista mat ura . L'osc uro clramma de lla miseria. che la necessità di \'i\'erc torme nta. è fissa to nella terribi lità pii1 melanco nicament e sciagurata de l!' imm olazione. che, fra le strett e <lella fame , fa una madre della propria figliuola, della carne dc li' an ima sua, al c-ommc rcio bruta le dcli' amore, per procaccia rle quell a fortu na che a sé 1,tessa ~ mancata , e sott o i suoi occhi la vede, dopo inut ile prov a, vit• tima soave d ' innocenza, mori re di dolore nella stessa miseria. Tu tto vi spira pietà uman a e casio rispctto, con succosa rapi– clitt\ cli impr c,s ioni, in forma piana , senza sforzo n~ cnfa~i. Tull o è vivente in una schiet tezza u11ica ra ppresentativa, tutt o è pa lpit o di rose. 11 p11tl1os t' negli oggett i e negli even ti : • sunt lacrimac rerum •. Cosi mentr e l' arte si rasserena nella sohria imm ediat eua d('lla visione, tutto il libro ribocca, per forza rappr esentativa e senz 'o– ste nta zionr passiona le, det la violen za cl' un sent imento che subito affcrTa, trascina , cui non si resiste . Il roman zo è di quelli che, ll'tt i, piì1 non si diment icano e appar terrann o per sempre al nostro mondo int eriore di fant asia e di sogno. Dlrl&cr~ commlnlo■I e n1II• •Il• Cua Editrice OJUS. LATERZA l FIOLI, Bari.

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