L'Unità - anno II - n.13 - 28 marzo 1913

272 L' UN I T À n izza tori in <111:mto posso no rcali1.z:1re forti lucri con la speculazione sul comm cr41io ddl e terre e non con la vera e pr opr ia indu stria ag rari a ; pl'r i nostri piccoli colon izza tori inv ece, speci al– mente siciliani, sprovvis ti di gran<li capital i e ricchi so ltant o di forza di I:w oro e del piccolo peculio necessa rio ad un a più intensa cultu ra di limitati poder i, l'a ffitto a lunga scade nza e l':m– fiteusi posso no prc senl:1re notevoli vantaggi. c. l\L ,R A :-:El.i,I . L'uomo politico " medio ,,. L' onorevo le Nilli nel suo libro sul Partil o ra – dicfllt e la nu ova dtmocrat,ia imluslriale, pub – blicato nel 1907 e dc di c:-ito all'on. Sac chi, (libro che se fosse esa urito, occorr erebbe ristampare , poichè da esso , ora, avrcb!.x: da impara re qual che cosa anche I' :rnt ore), ca ratt erizz:1va il tipo cont empor:meo <ldl'u omo di g:ovcrn o ita liano in uua pngina che vale ripr od1,rre : 11 Jn Ital ia si è form alo il 1ipo medi o del mi– nistr o, il mini str o medio, È 1111 pers onngg,io che nt>gli ul timi ,·enti anni si ò rn1>id:11ncnt e nffer– mato. 11 ministro med io 110 11 è nè abbastanza dotto da es ser e obbl iga to da lla sua cuhur a e dai s uoi prece denli, nè troppo ind otto da non avere le form e loi;orr oiche, di q uel d iscorso me• dio, a base ti' irnparat icc.:io, che si suole pronun• ziar c dal banc o del Governo. Siede a Des tra, a Sinistr:1, r.l Centr o (piil di frccp1enle a S inistra :; ma evita tutt e le cose che posso no urta re l'as – se mblea. Nè 1roppo religioso, nè tr oppo irr eli– gioso : può fare pari e di og ni Governo e anche occupare <111alunque f\linislero. li ministro medio ha se mpre fede nel!' :w ,•enire d' Itali a : ha se mp re molt e sol uzioni. Evita di concre lar e mai le sue idee in forma definitiva; in comp enso ò sempr e aff:1ccen<lalo e preoccupa lo. l'u ò ess ere st :1to min istro in tre o qu,Hlr o t·ombin a~ioni dif– ferenti: egli non è mai tant o lei,;ato da non po– tersi svin cola1·e, nè tant o libero da non conscr• var e nn legam e. Un min istro medio può dun que esse re Sia lo in Ire o qu:tttr o mi11is1eri, può es• sere compe tente a risoh•erc i proLlemi della giuslil'ia e qu elli dei lav ori pubb lici, i probl emi dell' istruzi one e quelli delle pos te e dei tele – gra fi. Cosi solo si spieg :rn o lun~he permanenze e rnpidi ritorn i e un rip etersi con linuo degli sless i nomi. Métliocre rl mmpanl rl /'011 arriv t à loul, di1·cbbe Fig:,ro, che era grand e filosofo. ,, Ed è propno cos i. Bisogna aggiung ere anzi che tutt o ciò non è so lt:mt o pr odo110di mm – lalit à, ma ancl ,e d1 volonl<i, poichè ;;mche qu elli dei nostri nomini politici, a' <111ali non manche– rebbe nè l' ingegno, nè la prepar azione per dar e impronta, coscienza, ris alto propri alla loro fi– guni, si sforzano di restar e o di rientr are nella zona grigia dcli' indistint o, del!' imprec iso, del– l'inc olore, quando sono o spcrnno di esse re o cli rit ornare ministri. È forse l'effett o d'una condi zione, d'un o sta to di necessìtù manifes1a– tos i ne gli ultimi mmi nel nos tro organi smo par– lam entar e, ma è cosi. Sarebbe pert anto imp resa vana cercare <liCO• noscc re il pensie ro dt!i nost ri magg io ri uomini di S tai o, d i quelli che hann o pr of essio,ialmt11l t tale qualità, sulle qu es tioni più ardue e pili vive della ,•ita nazionale. Un gio rn ale che voglia at – trnr rc i lett ori con I' alh!llmn ent o d' un premio, senza ch e pensi per altr o a concede rlo, potrcb• be po rr e a concorso <1ues to tema : " Quali sono le idee del i\linistro delle Fman ze sul sistema tributa rio ital iano? Crede eg li necess aria una riform a ? E su qu ali ba si? • D., noi gli uomini di governo non scrivono nè parlan o ; e se un tempo hann o scri lto o par– lato, fanno di lu tto per far perd ere le tracce d el propr io pensiero. Un brutt o rega lo, per esempio, da fore all'on . Nitti, sar eb be qu el\() appun lo di rist:unpar g:li il libro dal quale abhiarno pr eso le nw.s e. In Fran cia i m inistri, gli ex mini stri da nno eia fare anche troppo alle li11olypes . In Ingh ilterra gli uomini politici, che Sono al go – ver no e qu elli che pensa no :1 scalzar li, non le– mono di concretar e le idee e di port arle dinanzi alle folle. La riforma di Lloyd George è stata diba ttuta nei comizi pri1111 e piìt che in Parla – mento. Ma in Italia un uomo cli govern o non pa rla se non innanzi ad un pubblic o rislr etto di azio– nisti della sua fortun a politica e tutt avia non urdi sce un'id ea che non sia tan to media eia com• prende re in sè un po' di tutti gl i estr emi. Il ricordo di qu("lla pagina dell'on. Nitti, in. fotti, è sta to in noi , vegl ialo (la un discorso pronun ziato da l!' on. Sch:rnzer in un banchett o offertogli recentemente da i suoielettori res identi a Roma e din1lga to con una l:irga notizia dalla T rilnnw . L' ts cmpi o non è torse solenne, ma in <1uel dis cor so è tutt o, vivo , il tipo analizz:ll o da Nitti. L' on. Schan zer , che ha cominciato col d ichiarar e " ch e non \·olcv,1 lasci'1rsi sfuggir e 'occasione d i mettersi coi pr opr i r:ippr csenta ntj in qu ella comunione sp irituale da lla qual e sol• tal' to 1111 uomo po!itico può tr arr e forza e dil;ni• t3 ru.:ll'es crcizio dd suo mnndato ,1, ch e cosa ha detto infine a' suoi elett ori :l Di molte , <li troppe cose ha parla to, ma con idee cosi generiche, cos ì imp recise e cosi m edir, che 1>0ssono bene essere le idee di du e che le aLb1a110 1>er!Ctta• mente opposte, come d'un terzo che non ne abbia aff<1tt o. I I.1 esalt: Ho l'im p res a libica, ma non un accenno concret0 ai problemi, clw quell'impresa ha fatto sor gere gr av i e prementi, 110 11 una pa rob , che valess e :1 svelare nl rig:11:irdo d 1tali pr oblemi il pem,icro di chi fu ieri ministro, di chi potra es – se rlo an cora doma111. I la p0 i :iflcnna to I' on. Sclrnnzer la nece ss it:l per l' lt:ilia di non at tar. tl:irsi nella corsa :,gli :1rrn:11nen ti • poichè senza 1111 forte esercito cd una forte 111:11 ina non è ogg i )>Gss1Lile fare una politica es tera cflìciice e di• gm tosa " ; ma n<tsubito sog~n mto (cc-('Ocome nasce l' ide a medù,) che" non per q11es10 gl'J. tal i:rni mtcnd ono ab b:md onar si a pcn (·olosc follie imp eri aliste nè r inunzia re alla trad izione ch e fa dcli' Italia uno dei più pr-e✓.iosi cleme nti de lla pace europea, come non intendono scostar si dalle vie tli un sicur o progres so economico e ci\'ile. La politica es tera deve i:;arcnt1re la posizione dcll'lt :1\ia nel cons orzio delle n:,zioni e la sua influenza in og:11ip:irte del mondo, ma non deve pre \'alere uè pesa re sulle supreme d1retti\'e de lla polilic:i inlern:i e soci,de "· 0 .d che non si s-::or• ge cd è llinìcil e derivar e c111ale sia, in dfe lto, la politica estera volu1a d:,l l'on. Scli:rnzer, e se g li ar mamenti debb ano pure a\'Cre 1111 limite e con quale crit er io e d:1 qual cosa questo l1111ite debba esse re de terminato. i\l:i un a voltn afferma to che gl'lt :1li.111inon in– tendono scos tarsi da un sicuro progres so eco– nomico e civile, l' on. Sd1a nzcr ha contin ua to cs1)oncndo una lung:t teoria d i pro\'vedimcnti e di riforme, con cu i quel prog res so economico e civil e don ebbe esse re ragginnt o, e concl1iu<lendo c:he alle spese necess ar ie p~r lutto questo ben d i Dio d i politica es tera ed interna si deve pr ov\'ed erc con " una politic:1tributaria :1ccorta e pru dente, la qual e pensi non solo a crescere le :11iquotc e a<l intr odu rre nuove forme <l'im– posizione, ma si stu di an che di lasc iar crescere la mat eria imp omb de "· Anche qui <1uello d1c l'on. Sch:rnzer non ha esp resso e da quale parle egli si ri farebbe se veni sse chianrnto a coope– rar e ali' attuazi one di qu 1:sto progran um, , nel caso (prob abile) che, malgrad o l'a ccorl tz: :rn e la pnulm~a, la sua polit ica tributari ~, fallisse allo scop o e nel caso (ccrl o) che egli e i suoi colle– ghi non riesc isse ro a cavar olio dalle pietre. Dopo ciò noi non sa ppiamo q uale com,m ione spùitm, le si sia potu ta affer mare tra l'on. Schan• zer e i suoi elettori all rnve rso un disc'>rso sif. fotto. l\lolto, è ve ro, egli ha de:t o; ma 11 poco che ha ta ciuto è prccis:uncnt e ciò che avr ebbe dovu to manifestare e su cui mette va conto trat • tener si: la linea, cioè , precisa, co11crelt1 del suo pensiero in rel azione ai fatti ed ai probl emi po· lit ici presen ti. Ma il concrclismo (h a mos trato cli ben sap erlo l'on. Sc hanzer) è compr omett ente : esso è una iattu r~, da lla quale un uomo po litico e special – mente un uomo cli gov ern o deve guar\larsi per potersi st:rbarc sempre verg ine e puro alle com• bim11Jio11i medit del doma11i. L~:o D' Assi. Fr ammenti di vita italiana. I democrati ci di Mat era L' • J\ss l)c1azionc democrn tica" U) di Bernalda, uno d e' più import anti comuni del Colleg io di r-.1:itcra - a capo il Cons igliere P rovinciale e gli Assess ori del Comun e e il Direttor e didat. tic o : ali, qu esti <lire tlori didatti l'i clic feccia, sa lvo le debi te ecce zioni! - fa voti, anzi prr ga, capite ? prrz a, in ginocchioni come be n si con– viene a fetidissimi mozzi di stalla, I' illustris • simo Signor Prefett o della Provi ncia d i Potenza, con appos ita sottoscrizi one, aOìnchè esprima al Governo il volo di appoggiare (J} h, candidlll ura tlemocrali c<1drll '<1vv. De R ugge ro. Sono du ece nto persone, le (1u:1li stri sciano dc. mocrati c.un e11te la lingua :1 tcrr~• innanzi al Prc• fott o, ,::omc innanzi all 'imnrnginc d i qualunque San Rocco medico della pe ste, nflinchè il Go– verno appoggi il loro cnnchclalo. .l!: tutt i sann o che cosa vuol dire che il Governo appogg i un candid at o : sciog limenti di consigli comunal i, lice nze di muntt a vendita e d i porli d'ar me con• cesse e negate , grazie so \'r:me, rivend ite cli sa li e tab acchi , arr esti arb itra ri, e,·entualmente an– che mobilitazione di nrnzzier i, ecc., ccc. Ed hnnn o lm:i cosi c:indi da coscienza di chiede re cos a lecit1ssi111n, che dan no a pubblic:1re b pe• ti,:ione nl giorn,tle <lei c:1poluogo della provincia (Nisvrg lio, 6 ma rzo 1913). E non sono, n~, contadini :m nlfabcli, sono tutt i fior fiore di lettera ti ; vecchi elett ori pe r c:1pacit:\ o per censo ; " genl iluomini •, " gala n- Biblioteca Gino Bianco tuom ini n coi fiocchi ; nella più modes ta delle ipot es i, :1rtit!in ni, ch e sono passati 111ti per la lralì la delle ,·cnt 1quatt ro letlere ddl ':ilf:10etc:",e perciò hann o format o fino a ieri cs~i so li il po • polo SO\' rano. Cotes to Di:: Ruj!.:.iero C un benes tant e. av,· o~ cato eserce nt e a '.\t.•trra - qu,tle :\\'\' OCal o non è democrat ico ne l '.\h:zzogiorno? Ed è Pres ide nte della Depula zione P ro\'in – ci:ile, coi,::na10 del Consigli ere Prov inciale di 8 er naldn, mili0,~ario L"altro 11110\'o probnbile cmH.litlnt0, il comm.? Guida , è :mchc loti henestante ed av\' o.;ato, an • che lui ~iolill iario, :md ii" lui pron t0 a 1,:iurarc e spergiurnrc d1 esse re ,. de111ocr:ìl1co • e " radi– c.ile •, anche lui possi bile inquilino d el se ttore di Estrcm n Si nistra (qu ale im1)orlan z:i, fr:1 i po– litic:rnti rncritlirmali , ha :icquistat0 in ques ti ul~ timi ann i, il srd,•re all 'E,;tr ema Sinii tra ). Siss ignori ; ma egl i non ha le ., tra dizioni ,. del De Ruggicro. Il <1u:ile "fi n ,lai primi anni - dice il Nis:w(l io - •wppe lei:ar c il s110 nome al movimento di p<ll'I C democra tica, EJ.,:liha sa • pnt,o ra fforza re la .sua posizi one <·lettorn le do– vuta 1111icamt 11/c a lu/l{i l'op e,.n sun 5/Jrsa jJl'r il benrssr re dr/ collrg io. In tan ti anni d i \'ilfl pnb– blic~,, un unico intento ha guidato le sue cner – ~ie e i suoi :att i: da re al circoml:1rio <liMatera nel pii1 brr ,·e tempo possib :lc e nc.-lla forma migliore qu ell o che ah ri non av e\'a potuto o sap ut o dare •· Eppoi , ,•gli è " da non meno di dieci anni " iscritt o :1' Parti to R::11liral1•. Quale tit olo nwg:i,;iore per esige re l'app oi:;gio del Go– "erno ? E quale clocurnento maj!giore per d imos trar e, che se De Rugg;uo è cert amente " rnt!ic:ile "· il Guida non può non cs~ere " rc:izionario • - il lerri bilc appell ati vo, che nel 186 1 sign ifica \'a il car ce re, il bando , la fucilazione, e.I ogg i d eve ser\'ire ai II rad icali ,, d i '.\latera :id ottenere i voti dell a Sez ione socialista di Irsina nel bal – lott ag:g:io e 111ag:ir i a primo sc rut inio pt>r ev ita re " una lotta, che si~ni fìcherebbe s.::onfilla de lla democra1iri e \'ill oria del .::and id:ito di pa r te re.1zior1ari:i "· E tant a ira cli l) in perchè il " radi c:de ,, s11c– ceda 1 se non si ripr ese nta, o riesca a sc:llzare , se si ripr esent a. il deputato uscente Rl\ ·ola li quale - a sca nso d'eq uivoci - è anche lui gioliu iano, di Sinistra storica, 11 democrnt ico ", " ra dicale .., and1 e lui, come tutti, s1:dio vuo le. l\ledico, nrcheo logo di notiss ima fanw, a di una oncs t:\ (lf'rsonale dl:'~na di lod e "• dice l'orj.!:1110 11 radi cnlc "• e dice il vero, perchè anche fra i giolitt iani non man ca qua lche g:ilant1101110. E allora perch è comba tterlo '/ Per u11motivo degnissimo tlcl gra n P.ir tito Radi c:de lt ;-,liano e 1..lella Democrazia Univ er• sale. Udite, utlit e! Non diede 11 contributo et• cuut lo per la difesa degl ' lotercul dtl Collegio, tutt• ~,I con1ra rio del ca ro radi cale iscri tto da non meno di dicci anni 11, che in tanti anni di vita pu bbl ica ha avuto qu ell 'un ico i•1tcnto. E per lanci.ire gli accoliti alla batt ag lht il gior– nal e " r:idi cale " parla di II forz e nuove, <l'e• nergie latent i, d1c devono far se ntir e la loro voce e d eterm inare un nuovo or ien ta ment o " ; inv oca M le ant iche virtù e le più care ide i1lità patri ott iche" ; proclama che II con la forza del• l'a pos tolat o del De Rugge ro gli elettori di M ,– tera scende rann o a combatt ere una de lle più belle e s11ntc lotte " Il .. radi calism o meridio nale e... se ttentrionale è tutt o cosi. La posta dell' " Unità ,,. La pesca in Libia Ric eviamo e ci facc iamo 1111doz·crc di /mbbli– care: l:.ì:regi o Sig-. Di rettore, Rom•, l j mu zo 1913. Nel 11, S, 2 1 fchbr aio de l suo giornale t: ap– par sa una crilic:i, di cui soltanto ora \'e11.l{O a conoscenza, dell' :trticolo La pesrn merrnnica m:/!( r L ibùr, pu bblicato nella N iziisl" Colouiatc dei 15 .l{ennaio e a!lri buito al Don . Massimo s·ella . Ora qnes-t'artic olo poda la jr111a di A r. ,in/do /Jini , non è du nque mio. Si 1rn11a, co m ' Ella vede, di un piccolo sba – f,!liO, che s1>cru a\'rii. la co mpiacenza di rettifi– care, pubblica ndo quest:i mia, Con ossequio de\',mO no tt . I\L, ss n 10 SE 1.LA . Cl1ù!diawo srusa al I..Jo/1. Se/In dell 'a ror"· di allri bu=ionc. H poirhi! /'nffcrma::io11t: dJC « i rl' · ccnli sf,uli amorosamcnle condo/li da pc,·s,m c di rico11osriu la rompeleu ::a ~ luwno dimostral o ro11• /r o k « im:ffàbi/i » ossen •aeio11i dcli' Unit:l che « il proda/lo /h·sclu:recdo del mare di Libia i: abbo11da11lissimo » , poic/1i: q1usl ' ajfcn11«=io11e i: dm:ula, 110 11 al Ooll. Se lla , ma al Sig. A rnalt!o !Ji ,1i, noi ,l[iriamo al 5 (([. Dini la domanda rhe f a ,·c:,(11110 nel numero 2 1 feb braio del/ ' Unità : <t Quali son<> questi re(;'n/i studi 'I » Ril orncn:1110 sull 'argo 111t•nlo. /' 11, A ~Gro 1.o G 1ovA :-.::-.o zz1, gere111t.•-rc.spo11sabile. ..,,.,._.,.,,,..,.~~~ ~- - ~--_,...,..,. ....... ,,. ......... ,.,,,..,... FlrtDtt • Sttb . Tip. AldlDO, \'I• de' Renai, Il • lei. 8-85 CASA EDITRICE R. CARRARA LANCIANO (ABRUZZO ) NUOVI VOLUMI della Collezione " Calta,a dell'llnima" 31. f\llGU EI. DE lJ;\ .\~I U:\'0. Commr,, lo al • IJ0 11 C!tisci of/11 " Prima pa rk . Prol ogo dcli'.-\ . Tr :1duL1one d:dlo ~p.11,:nolo e note 1..H G. Bt:cc:111. 32. MIGUJ::L DE C:\'A '.\IL.:-ì'O. Comm rnlo al • D011 Clt/s('to/lr .,. St!con~l.1 µ.,rte. Pr o– logo dl'll 1.\ . Tr,1duzivne dall o sp:1gnolo e note di G. Becc:iri. 33 G. 13 VICO. Opr,-e minori. Pac:si sc elti e cu ra ti t!,d Pro( '-<'<mc Luzzatto. 3,1. PS . PIT.i\ GO RA / ,,rr:-i aun i, i sim boli, le ll'l!tr r. S gt11k d:i.Irammenti cd es tr:atti di Porfiri o. dcll'A nonim " Fuzi:rno, di lam– blico e d1 lerocle rel:,11,·i a P1t~1gora, versioni dal .:?;reco dì G. Pese nt i. 35. FR:\ ~Z BRE~ T A'.\0 . La da :-:-iji, ·11::,iont drl!t al!i111' r; p:-;id11clu:. Con :1pp<'tlllice del· l'aut ore e con pr .-fazione e note del trn– dntt orc f\1:irin Puglisi. 36. EDOAR DO LE ROY. Scirn ~n , jilo sofi(I Con u11'.1ppc ndicc sulla i. 1Vu!J1011c di v, r ilt ì •· T rntluz1onc dal fr:rncesc con pr c• faz1onoe note a cu r;, di Ren:uo Parcsce. NUOVO VOLUME dellaColi. " ~•!talla neglise~lt. stranieri" 7. Imp nsri o,,i ital iane di seri/lori :;:,pag nuoli, (186o • 19 10. Compilaziont", 1r:1cl1mo ne, bio-bib liog:rnfia e note d i Gilberto Dec– cari. PRE SSO I PR !l\C IPALI LIBR AI GIUS. hllTEnzR & f!Ghl" Bari EDITORI GENTI LE G. / problemi deffa Scolastic1t. p~nsiero ital brno. (Biblioteca di cultur,1 mo– du na, N. 64), pp, 2l6 • • • , L. 3,50 Gio\':llrni Gentile riunisce in un \'O)umc qu:Hlro le.:ioni lla lui 1cnutc nella Uibliotcc:1filosofica di Firenze e che costituiscono 1111 .:ontributo note• vole allo studio dell:t filosofb. e dd b \'it:1 reli • gios:1 i1ali:1n:1nel mcdioc,·o. ':\ella prim:1 !elione, rin:ndicato :1Fcllerico li– e :t M:mfrcdi il merito di :,.,·cr dato gr:mdc im– pulso anche agli sludi filosofici, pone nei loro n :ri termini i problemi della filosofi:1 scob stica in lt:tli:1 e rilc\':l come 1m:1stori,1 del pensiero filosofico italiano tra l:t metà del secolo Xlii e b mcl:\ del X l\ ' 11011 poss:1essere l:t stori.1d' una lìlosofìa che non \'i fu, ma semplicemen te una r:ipprcscnt:ui onc in iscorcio di quel « tumulto di ricerca, che fu pure \'il.I nostra, quando anche noi ccrca,•:1110 u:1:1 filosofia capace cli intendere · l.1 gr:inde rc:th.\ nUO\':I rivelata dal cristi:1ncsimo: l:1 re:1lt:\ dello spirito ... Ncll:1 seconda prende p:trticolarmcntc in esame il pensiero di S. Bonaventura, di Matteo Bent i• vegn:1d'Acq11:lsp:u t:1, di S. Tommaso d'Aquino, e ncll:t tc11.:tqud lo di S. :\ nsclmo e tr:icci:i un quadro cHìc:tcissimo della grane!.._b:1ttagli:l com– bauu1.1 e perduta d:11!:1scol:istic:t per r:tggiungcrc b dimostrazione d~•ll'csis1c11'/:t di Dio, e :tifa quale il Gentile contrappone l'accor:1t:1 trcpid:1- zionc di Jacoponc d:t Todi. ~clb quarta lc1io11cst:ibiliscc l:i posi,:ionc dcll:I filosofia scobs ti,:l e della filosofi:1 moderna di fronte :1 problema dcll:t conoscenza, giu11gcndo :11\'afferm:1 .iom.: <lei fallimento Jcll:t scol:ts1ica. CROCE B. Qucstio11isto,i ogra.fiche, Mtm ori,1. Un opuscolo in•4 di pp, 32 • • • L. 1,50 Questa mcmori:1 fa seguito :lite altre due ; Sto– riti, cro1111m t f11lsr sforie (Bari, La1cr1:1, I.. 1.;o) r Gr,usi t ,lissvl11;Jo111 itln1/r ,Jr/la Jìlosoji11 1/rlfo 1 storia (« Ann u:irio dcll:t Bibl:oteca lìlosofic.1 di P:tlcrmo • \'OI 11,fase. S, 19 12, lfari, L:1tc::r✓:1, L 1,00 ). Ecco il sommar io dcll:t memoria : I. / a pvsi– livilà dtllt, sto1'ia - Il. L'1111a 1it1i ,/dia sforù,. - lii. La u dt11e il prrfodi\;,_ammlo I\". I..: ifj. sli11;,_io111· e h, ,li1.1iso11e - V. La storiti ddlii 11,1- t11rn , li, s!orill. Dlrl1ere commlulo ol e va111aalla Cua Edllrlce OIUS. LATERZA & FIOLI, Bui.

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