Una città - anno V - n. 46 - dicembre 1995

vede un travaglioprofondo,di cui le manifestazioni di integralismo, fondamentalismo non danno in realtà conto... Nell'islam è in atto lo scontro frn la concezione religiosadel destinodel- )'uomo e la concezione secolare, laica. del destino dell'uomo. L'uomo adempie il proprio destino in relazione a un Dio vivente che si rivela e che parla agli uomini?Oppure l'uomo adempie la totalità del propriodestino attraversole decisioni conflittualidegli uomini? Ecco il problema centrale. E' il problema del cristianesimo. Il cristianesimo ha rifiutato di sottoscrivere la Dichiarazionedei diri({idel/"uomo del 1789 e la ChiesaCattolicaha rifiutato nel 1948 di sottoscrivere la Dichiara:ionedei diri({idelr 1101110 delle Nazioni Unite. Questo non vuol dire che la Chiesa Cattolicasia contro i diritti dell'uomo. No cli certo. Ma la Chiesa Cattolica dice che i diritti dell'uomo si iscrivono all'interno della relazione con Dio. che non possono essere affermati al di fuori della relazione con Dio, che non può essere l'uomo a garantire all'uomo i propri diritti perché, al contrnrio, ci sono conflitti continui fra gli uomini. E' una contraddizione. dal punto di vista teologico,dire che gli uomini possono garantire ad altri uomini i loro diritti, essendo gli uomini in stato di conflitto permanente. E' la relazionecon l'assoluto di Dio che può sostenere le pretese dell'uomo al riconoscimentodell'uomo per se stesso. La modernità arrogantedice: "Dio è un'ipotesi inutile, siamo noi che decidiamo con i nostrisforzi".Ma questi sforzi sono dei rapportidi violenza. Perché in ogni società la violenza è inerente all'organizzazione sociale. La societàè un sistemadi ineguaglianze, non è un sistema di eguaglianze. La modernità. invece, ha creato un discorso idealistaper sviluppare l'idea che noi siamo tutti eguali di fronte alla legge, nascondendo in tal modo la realtàdi tutte le organizzazionisociali che sono necessariamentedei sistemi di ineguaglianze. siano esse biologiche, cromosomiche. genetiche, o risultanti dai meccanismi economici, politici e giuridici.Ogni leggeha effetti perversi che generano ineguaglianze:è la condizioneumana. Bisognaguardare ad essa nella sua realtà. lo non dico che le religionipossonosuperarequestasituazione,anzi nonci sono riuscite affatto. il terrorismo stesso si alimenta da un'esclusione Questo è il conflittoche l'islam sta vivendo,perchéha di frontea sé gli europei che dicono ai mussulmani: "Voi siete arretrati,voi non conoscete la democrazia moderna·•_Questo è il discorso degli europei. ed è lo stesso discorso fatto dai rivoluzionari francesi ai cristiani nel XVIII e XlX secolo. E i cristiani risposero: "No!". La Rivoluzione Francese ha fatto colare sangue. La Comune cli Parigiha fattocolaresangue.Si ignora questa discussionee il fattoche la si ignori è un indice dell'arroganza del discorsodella modernitànei confronti di civiltà e culture diverse. Un'arroganza che è tutta teologica, un'arroganza di esclusione. L'islan1 sta pa5sando questa prova. pur essendo mal preparato.E' una tragedia 0110 RLZRruRci Tutta Ul sce!Ul chevuoi Vialedel/'Appennino, J 63 - Forlì 1oteca 1anco storica. che purtroppo è vista solo sotto fonna di terrorismoe violenza, percui ci si fem1aallagiustae immediata indignazionecontro gli atti di terrorismo. Bisogna. però, superare l'indignazione a favore di un'analisi delle forze reali che hanno da molto tempo gettato le basi dellla violenzache si esp1ime nel terrorismo. Non c'è stato dialogo, non c'è stato scambio, non c'è stata comprensionené solidarietàstorica fra i popoli del Mediterraneo. Vi sono stati solo conflitti ed esclusioni.Gli Ottomanidal XVl al XIX secolohanno combattutoper l'egemonia mussulmana sul Meditemmeo.Questa è la storia.Nessuno oggi è capace di colmare questa distanza per poter creare. lìnalmente. lecondizionidi un dialogoche metta al primo punto la nozione di solidarietà storica fra i popolidel Mediterraneo e non la nozionecliesclusione e di dominio. I giornali. i massmedia insistonosul can111eraessolutamente rivoltante del terrorismo, del fanatismo, ma non spiegano le origini storiche della violenza. le cause sociologiche, economiche o psicologichedella violenza.Si è eletto a una societàtradizionale.fondata su un credo religioso: "Le vostre credenzesono sn1piclen,on sono che magia, roba da primitivi. Guardate noi, che ci siém10liberati da simili stupide credenze". Questo è stato il discorso tenuto a chi non era preparato per capirlo. Ma questa è violenza! Violenza simbolica, insidiosa perchénon visibile.Dal XVIII secolo l'Europa non cessa di esercitare una simile violenza simbolica non solo sulle società mussulmane del Mediterraneo.ma su tutte le società del mondo. La violenza esercitata sulla Cina attr<1versloa violenzacomunista, marxista-leninista, maoista contro il popolocinese, il grande popolo cinese, è una violenza simbolica di origini europee. La violenza esercitatacontro il popolo russoè una violenza europea. La violenza nazista è una violenzaeuropea.Ecco quella che chiamo violenza simbolica, tradotta in violenze fisiche inaudite, che si ripetonooggi davanti ai nostri occhi in Jugoslaviasenza che noi possiamo fare qualcosa. senza che l'umanesimo europeo, i valori europei e i discorsi sullademocrazia liberalee liberatriceabbiano potuto farequalcosa!E' una crisi spaventosa! Ma si continua,malgradotutto. a esercitarequesta violenzacon l'abituale arroganza. Il mondo mediterraneoè un mondo di scambi, di strade, di città. Che ruolo ha avuto la città nel mondo islamico'? L'immagine di un islam legato al deserto è falsa, tutta la civiltà islamica è fondatasu centri urbani. E' una religioneche ha dato vita a una cultura urbana.che ha escluso lacultura contadina e la cultura nomade. Nel Coranoci sono dei versettiche attaccano con virulenza la cultura nomade e beduina.Quindi findalle origini dell'islamismo c'è un conflitto di civiltà. iscritto nello stesso Corano, fra la vitacittadinae la vita nomade. Certo. gli stessi nomadi si sono convertiti all'islam, praticano l'islam senza rinunciare alla civiltà ciel deserto. Sempre, l'islam delle citt~l. che è un islam dotto, guarda con disprezzo e cerca di far scomparire l"islambeduino e contadino, considerato un islam popolare. Lo stesso è accaduto al cristianesimo delle città nei confrontidei conSOFTWARE - SYSTEM HOUSE CENTRO ELABORAZIONE DATI CONSULENZE INFORMATICHE CONSULENZE DI ORGANIZZAZIONE CORSI DI FORMAZIONE Soc. Coop. a r.l. Via A. Meucci, 17 - 47100 FORLI' Tel. (0543) 727011 Fax (0543) 727401 Partita IVA 00353560402 tadini o degli operai. Gli operai nel XJX secolo avevano abbandonato del tutto il cristianesimo, almeno quelli che avevano conosciutoil cristianesimo, perché c'era chi non l'aveva mai conosciuto. "pensiero" non vuol dire solo filosofia Non si trattò di una decristianizzazione, semplicemente ne erano rimasti al di fuori, perché la Chiesa non era andata verso di loro. Le religioni. che noi chian1iamo universali, sono un fenomeno urbano, perché i contadini e i beduini hanno anch'essi la propria religione. Il Corano ha soppresso la religione beduina. il cristianesimoha soppresso tutte le fonne di paganesimo. Nel mondo mussulmano la città offre un cli più di libertà. non .offre_la libertà 10111 court come avvenivanel Medioevoeuropeoa chi fuggivadalla servitùfeudale.ma un di più di libertà. perché offre più protezionee sicurezza di vita. essendovi una concentrazione di uomini, fra loro solidali. e una ricchezzache vi affluisce. I governanti, i mercanti. i borghesi utilizzano le risorse dell'agricoltura prodotte dai contadini e assicurano così il benesseredelle città. Sono le città che consumano i prodotti ciel mondo contadino. Nella storia c'è sempre stato un rapportodi dipendenzadel mondo contadino nei confronti delle città. Ciò dipendedalle stmtturesocialied economiche. non dipende necessariamente dall'insegnan1entodelle religioni. Le religioni. però. riflettono i rapporti di ineguaglianza fra mondo contadino e mondo urbano, perché la religione, di per sé, non fa che codificare e sacralizzare quei rapporti. Qui giustamente si deve riconoscere che il pensiero moderno ha cercato di superare questa codificazione della diseguaglianza operata dalle religioni, le quali, non solo hanno dato forza giuridica alle diseguaglianze.ma addirittura forza sacralizzante: "Sono volute da Dio". Qui la modernitàha giocatoun ruolo assolutamente positivo, perché ha svelato la realtà. Allo stesso tempo , però, ha creato dei sistemi per velare di nuovo le diseguaglianze che essa stessa ha prodotto. In altre parole, non sfuggian10 al travestimento delle diseguaglianze operato vuoi dal discorso teologico-religioso vuoi dal discorso politico e giuridico laico. Concludiamo con una piccola annotazione: mi diceva che ora in Italia una piccola casa editrice ha pubblicatoun suo libro,ma lei non è rimasto soddisfatto dalla traduzione del titolo... Sì, è una piccolissima cosa, che, però, trovosignificativa.Il titolo francese è La pensée islamique, ma in italianoil titoloè diventato Lafilosofia islamica. E non è un cambiamento da poco, perché il tennine "filosofia" ha un significato molto più ristretto della parola "pensiero", che, invece, copre tutti i diversi campi del sapere: storia, geografia, psicologia. Questa separazione dei campi del sapere è un altro risultatodella modernità europea, che arrogantemente separa, esclude. stacca, divide ciò che invece dovrebbe rimanereunito. - DIFFUSIONE SPECIALISTARTICOLDI ABAMBINO CENTROCOMMERCIAL«EILGIGANTE» BABYCROSS · GIGANTE ViaCampodeiFiori47100ForlìTel.0543/72102F3ax0543/724797 BABYCROSS · RIMINI ViaNuovaCirconvallazion2e1,47037Rimin(iFO)Tel.0543/777552 UNA c1nA 1 I 3

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