Una città - anno III - n. 27 - novembre 1993

per esempio, il presidente della Provincia di Mantova, ma anche a Pisati qui a Pavia, oppure a Borghezio a Torino. Potrei fare tanti altri esempi ... E il doppio discorso ...? Diventa quasi necessario, perché c'è un nucleo di militanti fanatizzati -io dico che Bossi ha 6.0007.000 persone disposte, forse, anche a sparare- e un voto che invece è il voto dei ceti medi, un po· d'ordine, un po· bigo1tone, ma, in fondo, un voto ''buono'', di ceti che in sostanza dicono "ne abbiamo abbastanza che ci mangino addosso·', con una fe11acospicua di impiegati che vivono la paura della perdita del lavoro, pensano che se ci fosse la grande autonomia o addirillura la Repubblica del Nord questo rischio non ci sarebbe. Ci sono tulle queste componenti, quindi è evidente che Bossi deve usare un doppio linguaggio: uno per la gente, uno per iquadri, ai quali dice: «prepariamoci allo scontro». Alla gente si dicono cose molto più morbide (anche Hitler e Mussolini, facendo le debite proporzioni, nella fase della loro ascesa, si sono comportati sostanzialmente così). Vorrei porle una domanda su una questione centrale: la struttura organizzativa della Lega. Questa è una caratteristica poco conosciuta dall'opinione pubblica. Come funziona laLega? Come è strutturata? La Lega è strutturata in questo modo: ci sono soci di serie A che sono i fondatori e hanno diritto di voto e di partecipazione a qualsiasi assemblea della Lega. Ci sono i soci ordinari, che hanno diritto di voto; ci sono i soci sostenitori che versano le 50.000-100.000 lire, o qualsiasi altra cifra, ricevendone in cambio una tessera che non conta niente, e che non hanno assolutamente diritto di voto. Questi sono i soci di serie C, la massa di manovra. sospettare sempre del collega, dell'amico I soci ordinari vengono nominati per cooptazione: devono essere tulii sicuri, e soprattutto conosciuti uno per uno dal grande capo, mentre tutti gli altri possono essere, ovviamente, gente qualsiasi: in fondo sono solo semplici finanziatori. Quanti erano i soci fondatori e quanti i soci ordinari, con diritto di voto? I soci fondatori della Lega Nord erano una decina. Io pensavo ad un numero molto superiore ... I fondatori della Lega Nord per la componente Lega Lombarda erano Bossi, Speroni ed io. E i soci ordinari? Potevano essere globalmente 200250: non nella sola Lega Lombarda, ma in tutta la Lega Nord, contro 25.000-26.000 soci sostenitori. E che lei sappia, oggi è rimasto questo tipo di organizzazione? Sostanzialmente sì. Io penso che da 200-250 siano passati a 500-1.000, tutti fidati di Bossi: lui li conosce uno ad uno. Quindi manca per principio nell'organizzazione ogni democrazia interna? Certo, la Lega è un movimento a cui è estranea ogni forma di democrazia interna, che viene definita correntismo. Se uno esprime la sua opinione è un correntista, che vuole applicare alla Lega la logica dei partiti. ... Ma questi segretari provinciali ufficialmente sono nominati o eletti? Sono eletti, ma si dice come bisogna votare. Bossi fa arrivare i I verbo: voi potete votare come volete, ma se votate Rossi è una bella cosa, il Movimento va avanti; se votate Bianchi, oh per l'amor di Dio, Bianchi, ma sapete che ... Lui insinua sempre sospelli. E' la cultura del sospello che tiene insieme il movimento, perché introduce la paura. C'è stato un momento in cui, quando eravamo ancora a Milano in piazza Massari. tenevamo lì il Consiglio nazionale e il Consiglio federale. C'era uno che si incaricava di ispezionare sedie, poltrone, scrivanie, per vedere se la CIA o i servizi italiani o il KGB avessero messo microfoni. Noi dovevamo circondarci di questa cultura del sospe110e quindi sospellare del collega, del!' amico. Questo è, in uncerto senso, i I capolavoro psicologico di Bossi (anche se da lui non inventato, ma direttamente copiato dagli anni bui dello stalinismo e del nazismo). Ho una le1terache mi hanno scrillo alcuni leghisti della prima ora quando furono espulsi, mentre io stavo ancora dentro la Lega, in cui mi accusano di non aver fallo nulla quando contro di loro era stata lanciata da Bossi una serie di accuse infamanti. E devo dire che mi accusano di una cosa vera. Questa è una delle cose di cui mi pento. Io sapevo che contro di loro venivano mosse accuse che non avevano il benché minimo fondamento. Accuse di corruzione personale, o che altro? Ricordo il caso di un giovane a cui hanno rovinato la vita, lelleralmente, perché voleva cambiare lo statuto. in senso democratico, ed aveva proposto una mozione in questa direzione. Nello statuto della Lega, il segretario è padrone di tulio. Tutto il sistema Lega è congegnato in maniera che l'ultima parola spelli sempre al segretario, il quale stabilisce quale è il bene e quale il male. Dunque, questo socio aveva presentato alcuni articoli scritti in alternativa allo statuto approvato. Siamo nel 1989. Era consigliere comunale a Monza. «Cominciamo a dire che non è un uomo libero», obietta Bossi, «perché a me è giunta notizia che questo qui, essendo pederasta, viene ricattato» e giù di questo verso. «E' un ragazzo vicino alla droga» (non sapeva neanche che cosa fosse!) «Perciò è fragile e pericoloso». Fu liquidato. ... Che lei sappia, ci sono casi di dissidenti della Lega, persone uscite per dissensi politici, contro cui non siano state mosse accuse infamanti di carattere personale? No. Quelli che se ne sono andati sono stati tutti insultati e calunniati abbondantemente. Molti, che vorrebbero lasciare la Lega, temendo questo tipo di linciaggio non riescono a muoversi, ne sono come paralizzati. ... Le racconterò un aneddoto illuminante. Un certo giorno, nel 1988- '89, lui aveva deciso di scaricare l'alleato Gremmo, il leader degli autonomisti piemontesi, per sostituirlo con il nuovo alleato Farassino. Perché? Perché Gremmo, politicamente più maturo, gli dava più fastidio di Farassino, che era un chansonnier e che di politica non capiva niente. Allora deve scaricare Gremmo. Ma come? Non era tanto facile, perché Gremmo era stato uno dei primi autonomisti. Allora Bossi si inventa una manovra di questo genere. Indice un Consiglio nazionale (cioè lombardo) e arriva a questo Consiglio nazionale sconvolto, come una persona a cui fosse successa la più grande disgrazia del mondo. Si siede, sta in silenzio per una mezz'orella, con tulio il Consiglio nazionale che lo guarda: tulla la gente che sta aspettando che cosa deve diredi così tragico. Piange, si asciuga gli occhi, e poi si decide a parlare. Ed inizia così: «Abbiamo perso • Disinfestazioni - Derattizzazioni - Disinfezioni • Allontanamento colombi da edifici e monumenti • Disinfestazioni di parchi e giardini • Indagini naturallstlche 47/00 Forlì• viaMe11ccUi, (ll!11a/11d11stritde) Te/.(/J5437J22062 Telefax(0543)72208.1 BibliotecaGino Bianco Gremmo». Qualcuno aveva interpretato questo ·'abbiamo perso Gremmo'' come "è morto Gremmo!". Invece no: ''l'abbiamo perso, perché è prigioniero dei servizi''. Adesso io sintetizzo la spiegazione, ma lacosa è durata tre quarti d'ora, con tulle le pause, una vera costruzione drammatica, un vero e proprio melodramma (e io che sapevo che non era vero niente di quello che Bossi stava via via dicendo, ero lì, incredulo della balla che stava costruendo). Dunque: «Questo qui, Gremmo, è inmano ai servizi perché l'hanno lìlmato nei cessi cliun cinema a luci rosse che compiva "alti indicibili" (ma da Bossi ben descritti) con un extracomunitario!». ... Quali sono gli obblighi del militante? Gli obblighi del militante sono molteplici, il controllo sul militante è totale. Le faccio un esempio: quando arriva l'ordine, tulli devono andare a scrivere sui muri la frase che viene detta. Per esempio, scriviamo sui muri Repubblica del Nord? Tutti a scrivere! Oggi nel1' Italia del Nord ci sono 6.0007.000 per one che partono e vanno a scrivere sui muri quello che il Movimento (Bossi) ordina di scrivere. Uno degli obblighi fondamentali del militante, dunque, è la presenza pubblica attraverso i manifesti e le scritte ... Sì: il mestiere umile dell'organizzazione è molto esaltato dalla Lega. Bossi, quando va a fare il giro delle sezioni, abbraccia tulli i militanti, soprattutto gli allacchini. il popolo del nord contro il popolo del sud E' gente da cui non teme nulla e che gli è molto utile. Lui sospetta i più colti e autonomi, che fa controllare, sezione per sezione, stimolando la delazione degli attivisti e, non da ultima, quella delle impiegate. I manifesti li faceva Bossi? Quelli che andavano in tutta Italia, sì, gli altri i militanti delle sezioni. Certo, questi manifesti, a parte la volgarità intellettuale, hanno una indubbia capacità di presa... Sicuramente, l'immediatezza del linguaggio è indubbia: non si possono fare filosofie su un muro. Si deve condensare tutto in uno slogan. L'importante è che si crei un'emozione. I messaggi che arrivano sono quelli di tipo forte, stringato. Il messaggio emozionale, insomma. La gente non ha voglia né tempo di approfondire. Gli italiani hanno sempre letto molto poco. Siamo il paese d'Europa in cui si vendono meno giornali, meno libri, etc ... Come vede lei lo sviluppo della Lega? Pensa che vi sia una sovrapposizione o stratificazione di tematiche politiche nel tempo? La Lega si è arricchita di qualche tema in più, sfruttando magari la contingenza, ma ha un leitmotiv che l'accompagna sempre, perché era quello che le faceva superare la contrapposizione destra-sinistra o tra diversi gruppi sociali: la Lega ha posto come prima istanza la lotta del popolo del Nord in genere, che è il popolo lavoratore, che ha tutte le virtù di questo mondo, contro il popolo del Sud che è il male, soprattutto ai livelli dirigenziali perché sono quelli che ci dirigono) mentre é, comunque, un concorrente ai livelli non-dirigenziali. In altre parole, allo strato "basso'· della popolazione padana si dice: guarda che il meridionale è un concorrente, viene su e ruba il posto a tua figlia; in posta, anziché andarci lei ci va lui. li meridionale non ha vinto il concorso perché è migliore, l'ha vinto perché la macchina ce l'hanno in mano loro. Dai in mano la macchina a un leghista, vedrai che il concorso lo vinci tu. Questo è un discorso che fa presa. I dirigenti meridionali sono quelli che hanno in mano l'apparato burocratico dello Stato: e chi è il tuo nemico? L'apparato burocratico! Tu, datore di lavoro, non hai il nemico nel lavoratore in fabbrica, tu lavoratore non hai il nemico nel padrone. Tutti e due avete un nemico che vi mangia addosso in modo diverso, ed è l'apparato burocratico dello Stato, che veste i colori del sud. Ecco il discorso. E questo discorso "nazionalistico" fa superare i conflitti sociali, tanto è vero che a votare Legae' è l'operaio, I' imprenditore, il professionista ... E' questo, secondo lei, il tema portante della Lega nei diversi periodi? Certo: ma tulio questo porta inevitabilmente a prefigurare la nascita di un nuovo stato, cioè la Repubblica del Nord. per Miglio i morti . . sono necessari, c1 vogliono Fuori da questa realizzazione la Lega è destinata ad esaurirsi, a lìnire, perché, nel quadro di una normale dialettica democratica, le sarebbe impossibile mantenere unito un elettorato così diversi lìcato e, in molti casi, contraddi11orio. Bossi l'ha capito benissimo. Quindi lei pensa che sostanzialmente il prossimo passo sarà - come Bossi ha annunciato nel suo solito modo ambiguo, dicendo e poi smentendo e poi ridicendo- il tentativo di secessione del Nord? Bossi lavora per questo obiettivo. I ILICORRIERE ESPRESSO ~2/4~© GROUP INTERNATIONAL FORLI' - P.zza del Lavoro, 30/31 - Tel. 0543/31363 - Fax 34858 RIMI I - Via Coriano 58 - Blocco 32/C - Gros Rimini Tcl. 0541/392167 - Fax 392734 SERVIZIO NAZIONALE E INTERNAZIONALE 70 SEDI IN ITALIA perché sa, come ho già detto, che, se non ci sarà la secessione, la Lega è destinata a morire, perché non ha ruolo: al di fuori di questo obiettivo finirebbe col diventare un nuovo partito conservatore e senza più elettorato di massa. Secondo lei, come andrà a finire? Come vede l'evoluzione della situazione italiana? La vedo male. La prospelliva che questo paese si rompa in due come un biscotto non è, poi, così lontana, non è assolutamente una cosa fantasiosa, purtroppo. Contro questa sciagura, io ho lasciato la Lega. Il conflitto di interessi tra Nord e Sud, stando così le cose, è destinato ad ampliarsi. Credo che la Lega abbia ancora molto respiro elettorale. Alle prossime elezioni ci sarà un tentativo mastodontico di riciclarsi da parte del vecchio, impresentabile apparato politico. . E la questione morale -ladrÌ o non ladri- vale molto di più della questione destra-sinistra. Vecchi simboli e soprattutto vecchie facce saranno massicciamente presenti alla prossima competizione. Ma la gente non li vuole più vedere. Il solo fatto che ci siano avvantaggia enormemente la Lega che rischia veramente di avere tutto facile, troppo facile. ... La Lega avrà la maggioranza relativa, almeno qua al Nord, e quindi con questo sistema elettorale prenderà la maggior parte dei deputati del Nord. Come andrà a finire, secondo lei? La Lega, a mio giudizio, potrebbe prendere anche 1'80% dei deputati della Padania. Credo che possa vincere anche in una parte dell'Emilia: in provincia di Piacenza e di Parma la maggioranza dei collegi potrebbe andare alla Lega. E poi, secondo lei, che cosa succederà? Direi che lo scenario più probabile potrebbe essere questo: in un modo o nell'altro, cogliendo l'occasione che la politica offrirà, la Lega promuoverà una costituente per la Repubblica del Nord, fatta dai deputati leghisti, forti del mandato popolare. . E a quel punto cosa succederà? Si spara. Lei pensa che finirà così? E' molto probabile. Io non ho mai visto rompere indue uno Stato senza sparare. ... Sarebbe veramente una tragedia. Sì. D'altra parte io non ho la sensazione che ci sia la percezione di quello che sta avvenendo. Mi pare che la nostra situazione sia come quella della Jugoslavia l'anno prima che cominciasse la guerra civile. Niente faceva presagire che sarebbe scoppiata. Qualcuno incomincia, e si innesca un meccanismo che non si riesce più a bloccare. Si dice: ma gli italiani non si sparano addosso, l'Italiano non è tagliato per queste cose. Finché ha la bistecca: quando la bistecca comincia a scarseggiare ... Questi ragionamenti li avranno sicuramente fatti anche Bossi e i dirigenti della Lega... Certamente. Ma loro dicono: "Quando si comincerà a sparare, quelli che poi vinceranno saremo noi". Basta leggere quel che scrive Miglio. La guerra civile è vissuta come un fatto necessario al progetto. Ma lei ha sentito personalmente Miglio dire queste cose? Secondo lui i morti ci vogliono .... - ~ CarrdaeRi irparmdiFi orlì s.p.A. CONTO, i lii!! da O a 10 tmn da 11 a 19 a>rni H- - -H-~ I . - ..le - - t . •1 rr- j_ ~ .... .... ,_ - .... ~ .... I- ,- . ~- Perloroilmiglior futuro possibile AUT. INT. FIN. FORLI' n. 4n423 del 30/9/92 UNA CITTA'. . 5

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