La Terra vista dalla Luna - anno I - n. 10 - dicembre 1995

conto. Rispetto al problema che incombe la necessità di avere almeno un collegamento (quello degli scrutini di fine anno) Mario ha radio con un compagno che ti sostiene (l'immolta ansia, Nadia rassegnazione. Vien fuori ma~ine che mi venne, fu guella degli straordiche nari fa i "corsi di recupero", e si considera nan colloqui via radio dei soldati di prima li- ·un "caso patologico" perché non glieli hanno nea del film Platoon). Laura introduce per la nemmeno proposti. Si mette a fare, come altre pri1?a ~o~tanel gruppo la presenza dei prof~svolte, mucchietti di zeppetti di legno con le son, visti come coloro che possono elargire schegge della sedia. Mauro teme una "scena gratificazioni: Notano che ce ne sono che ti muta "all'esame. Silvia è delusa da un professo- giudicano da come vai vestito. Ezio, a cui dire. Mauro invece lo difende, suggerendole di cono che una professoressa l'ha definito uno identificarsi con la sua logica . M'accorgo che scaricatore dei mercati genetali per come si veNadia con i suoi zeppetti ci sta forse mostrando ste, si propone di aspettarla con una cassetta di una soluzione: li ha adesso fatti diventare una pomodori. Cominciano a chiedersi, facendo strada o un fiume con i ponti che l'attraversano. per la prima volta un rapporto costi-benefici, Faccio notare che gli ha dato un suo ordine, se valga la pena lanciarj! una cattedra contro il una sua logica e che sta suggerendo qualcosa professore, come ha fatto Ezio, o un diario, che può valere anche rispetto ai professori: di come Laura. Gianni dice che lui prima sapeva i aver un proprio ordine. numeri di targa delle macchine dei prof essori, La volta dopo è il pe- adesso gli sono del tutnultimo incontro dell'an- to indifferenti. lntrano, sono di nuovo tutti ((/ ---~ vedo, e lo dico, in que- (non riusciranno invece a ::--- -·;;:X 0 ~:;~-:::: sto passa~gio da parte tornare che in due all'ulti- di Gianm a un modo mo appuntamento). In •~ · - ~~,:;, \! più distaccato e meno questo che funzionerà di <··-. _,') .ff di "appiccico" con i fatto da ultimo incontro -- · professori, qualcosa Gianni, uno dei meno as- - che assomiglia a una sidui, esordisce con una modalità più adulta di domanda: "Noi qui c'ad- rapporto con la scuola. destriamo ma quando en- Silvia parla di un protriamo in azione?". Mario {) fessore di disegno che in risposta esplicita la le ha alzato i voti ma fantasia di adesso che è il l'ha anche posta di momento di salutarsi: fronte a una sfida che "l'an~o prossimo prende~------------------~adesso sta a lei raccoremo il posto di Marco e gliere. È lo stesso profaremo da 'tramiti' tra i nuovi, i più giovani e fessore che non capirà mai le copertine di dilo psicologo della scuola". Proprio in mezzo a schi che Gianni gli presenta come suoi elaboqueste considerazioni un po' sottotono entra rati. Il tema che gli ricapitolo ("ai professori Ezio e subito gli chiedono se ha portato "il non si può far cambiare idea, si può solo far il suo amichetto" (anche loro, adesso, chiamano proprio lavoro accettando che loro se ne faccosì il suo coltello). Chiedo a mia volta, chi è ciano una certa idea") ne innesca un altro: più in contatto con !"'amico", Nadia o Ezio. quello del professore che dice alle ragazze che Laura non esita a indicare Nadia. Ezio precisa per andar bene nella sua materia "un modo ci che a lui "l'amico serve rispetto ai rischi che sarebbe". Silvia non accetta quest'ambiguidì . corre". Domando di che rischi stia parlando e Laura sì "finché è verbale". Marta è accusata di lui accenna a "rischi sociali e politici". Tiene fare la seduttiva con i professori. "Quest'anno però anche a far vedere a tutti che al posto del - la rimprovera scherzosamente Nadia - non coltello s'è portato una "bandera", un fazzo- gli fai più capire, come l'anno scorso, d'esserletto con dipinti spade, teschi e serpenti. Espii- ne innamorata, sembra che gli dici direttamencito un'altra domanda: "rispetto ai rischi che te 'vieni a letto con me"'. Indico come nuovo Ezio dice di correre cosa si sta oggi sentendo tema quello della "dignità", se "è in vendita"o di rischiare?". Gianni risponde che lui rischia quantomeno se "se ne può vendere un pezzetdi essere "steccato" agli esami e quindi di do- to". Pongo però anche il problema della conver andare a lavorare. Nadia s'associa. Ezio fusione dei ruoli da parte di professori che non non lo sente come rischio perché lui a scuola . rispettano il loro, ma anche, simmetricamente, c'è tornato per sfida. Se è bocciato tornerà a da parte di alcune delle ragazze del gruppo. lavorare. Gianni preferirebbe divertirsi ancora Laura vuole che si tenga comunque conto un po', ha sperimentato cosa vuol dire lavora- del fatto che c'è del "garbo" e si dice "un more, facendo il pizzettaro, e a parte il piacere do ci. sarebbe" e non "un modo c'è". Silvia, d'avere soldi suoi, non l'ha trovato divertente. adesso più conciliante, osserva che i modi di Laura e Mauro sentono di correre un "mezzo reagire a queste cose dipendono dai caratteri rischio" di venir "steccati". Insisto a chiedermi diversi di ognuna di loro. Continuano racconse il rischio che più ci riguarda oggi come tando del gruppo di ragazzi che in una classe gruppo non sia quello che corrono le silenzio- decidono di sedersi circondando i banchi delle se e pongo la domando se "il vero steccato non ragazze. Lo fanno prima che entri un professia rispetto a loro". Silvia riesce adesso a usci- sore che ha fama di "allungare le mani"e che re dal suo silenzio e spiega la natura del rischio da allora abbassa i voti dei maschi. Risento, e che sta correndo, anche se lei non lo sente tale: lo dico, il tema di una "dignità indivisibile", lo avverto nel suo proclamare che "bisogna ca- stavolta quella del ".gruppo dei ragazzi" rispetvarsela da soli, perché a scuola nessuno t'aiuta, to al "gruppo dei professori". L'ultima parola né ti gratifica". Laura invece qualche gratifica- è di Ezio: su questo terreno lui mai "cederebzione la vorrebbe. Li prendo come due modi be di un palmo". del gruppo di atteggiarsi oggi: mettersi a fare i marines, i Rambo nella jungla, oppure sentire ♦ BUONI E CATTIVI

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