La Terra vista dalla Luna - anno I - n. 9 - novembre 1995

denziale del centro nuovo (Eixample). Ma anche creare (o ricoktituire) i centri dei quartieri popolari: piazze e strade, attrezzature socio-culturali e feste. "Monumentalizzare la periferia", utilizzare i grandi lavori per riqualificare gli spazi di frontiera fra la città e la sua periferia e produrre elementi di attraz10ne in ogni zona urbana. Non è facile essere cittadini se gli altri non hanno alcuna ragione, alcun interesse di conoscere il luogo dove si abita. Non si darà mai un significato a quei luo~hi, o li si dimenticherà. Obiettivo finale: costruire la città metropolitana policentrica. Ma prima di tutto esistere: tutti i quartieri devono essere riconosciuti, hanno tutti diritto di stare nella mappa urbana, anche nelle mappe fatte per i turisti. Ma a Parigi o a Barcellona spesso alcuni quartieri non sono inclusi. Come a Rio o a San Paolo le favelas. Chi opera queste esclusioni? La mobilità. Sentirsi cittadini significa anche avere la possibilità di usare tutto lo spazio urbano: per lavorare (o cercare lavoro) o per divertirsi. Quando a Barcellona le persone s'incontrano sulle Ramblas o, come adesso, vanno in frotta, a decine .di miglia!a, sul l~ns?m.are, siamo tutti un po pm cittadini. Come a Rio quando sono stati istituiti gli autobus per collegare i quartieri operai del nord con le spiagge del sud. Senza mobilità, senza un buon sistema di trasporti pubblici e un accesso facile ad ogni zona della città metropolitana, si è tutti un po' me- .no cittadini e soprattutto lo sono di meno quelli tradizionalmente tagliati fuori. L'insieme degli elementi fisici, dei quali abbiamo ricordato solo tre tratti principali , costituisce la base materiale dell'integrazione sociale urbana, condizione d'esercizio della cittadinanza. Elementi politici Sistema rappresentativo. Fra le numerose questioni sollevate citiamone almeno tre: - Non corrispondenza fra i quadri della vita sociale urbana (quartiere, agglomerazi?~e) e ! guadri politici a_m_- mm1strat1v1 e rappresentativi. L'elezione diretta dei sindaci e dei consiglieri circoscrizionali (a Barcellona stabilita dal regolamento del 1986 ma non ancora applicata) e di un Consiglio Metropolitano renderebbe la politica più traspar~nte. e stimolerebbe la partec1paz10ne. - La necessità di dare priorità alle persone dei rap_presentanti e alle assemblee cittadine piuttosto che alle ideologie e agli interessi degli apparati dei partiti nazionali. Spesso i sistemi elettorali non garantiscono che il sindaco sia il candidato che -ha ricevuto più voti (non è il caso della Francia, ma quello dei sistemi proporzionali). Si potrebbe pensare a proibire le liste dei partiti nazionali per ammettere solo quelle dei gruppi o delle coalizioni di collettivi cittadini (come in Canada), mentre i partiti si limiterebbero ad appoggiare certe liste o certi candidati. - E naturalmente diritto di voto per tutti, a partire dai 16 anni, qualunque sia la propria "nazionalità", a patto di avere alle spalle un anno di residenza stabile (contratto di lavoro, casa, scuola, previdenza sociale). Uno statuto-giuridico che discrimini gli "stranieri" è la legittimazione del razzismo di Stato. Rapporto amministrazione cittadini. . È un programma complesso. Ma basterà ricordare alcune grandi linee d'azione: Semplificare e migliorare l!,rocedure e azioni. Applicare il J?rincipio dello "sportello unico" all'insieme delle amministrazioni (al quartiere a a! comune se non supera 1 50.000 abitanti). Attribuire valore di documento pubblico all'autocertificazione. Sviluppare i servizi telefonici. Personalizzare i rapporti fra funzionari e cittadini. Uffici di assistenza (di difesa dei diritti civici) gestiti da organizzazio_ni_non ~ov~rn~_ti~enelle ammm1straz1oni piu importanti o che abbiano a che fare con gruppi "vulnerabili" (Prefetture, Commissariati, Aereoporti, ecc.). Le municipalità (o i dipartimenti o le regioni) dovranno anche assumere la difesa d'ufficio dei cittadini nei confronti delle società di servizi pubbliche o private. Per esempio, stabilendo tribunali di arbitrato. Nel progetto di Carta Municipale di Barcellona del 1991 (di cui chi scrive è stato relatore) è sviluppato questo tipo di proposte, attualmente, in parte applicate. Decentralizzazione e nuovi strumenti di cooperazione sociale e di partecipazione alla gestione pubblica. Nelle grandi città la decentralizzazione politica (rappresentanti circoscrizionali), e amministrativa (servizi sociali, urbanistici, ecc.) è una condizione necessaria per~hé si ~vilupp_in_o partec1paz1one, vita associativa, cooperazione e possibi1 lità di espressione delle domande sociali e della loro efficacia. A Barcellona la costruzione politica e partecipativa delle circoscrizioni ha avuto una sicura influenza sulla politica urbana: difficilmente sarebbero stati realizzati tanti spazi pubblici nei quartieri o il progetto di grandi lavori come lo svincolo per conferire una qualità urbana alla periferia, senza la forza acquisita dai consigli circoscrizionali e il riconoscimento delle associazioni come interlocutrici ~uotidiane. Con la decentralizzazione è tutto un insieme di strumenti di partecipazione e di cooperazione con i collettivi sociali, referendum di iniziativa popolare, consigli di sicurezza misti, diritto di fare proposte al sindaco e al consiglio municipale, propo-

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