La Terra vista dalla Luna - anno I - n. 8 - ottobre 1995

Donne (ricche e importanti) a Pechino Anita Capozzi Anita Capozzi, giornalista free- /ance, vive a Pechino da quindici anni. ♦ Volevo assistere alla quarta Conferenza mondiale delle donne, ma come comune donna non ho il diritto di entrare, potevo partecipare al Forum se mi fossi registrata anticipatamente in aprile con 50 dollari. Decido allora di accettare il lavoro come collaboratrice e traduttrice offertami, tramite l'Ambasciata italiana, dai telegiornalisti italiani. Venti persone della Rai sono qui per l'occasione, alloggiano per sedici e più giorni in Hotel di prima categoria, 250 dollari al giorno esclusi i pasti. Viaggi aerei, spese di trasporto del materiale e dei macchinari, auto con taxista a disposizione, più le salatissime tariffe dei cinesi per l'uso degli uffici e dei loro im1;ianti, il costo di una trasmissione via satellite (6.000 dollari per un minimo di tempo), il costo della maggiore parte delle immagini, comprate dalla televisione americana (200 dollari al secondo o minuto), che ovviamente insieme alla Cctv, la televisione cinese, ha il monopolio sulle riprese della conferenza. Quanto costa il tutto alla Rai? A fine giornata si montano i pezzi, sento in anteprima le trasmissioni dei Tg che andranno in onda in Italia. Tg impregnati di lodi per i discorsi di first lady che criticano osni forma di violazione dei diritti delle donne, scalpore per la Clinton che tutti applaudono per il suo coraggioso discorso contro la Cma, senza riflettere sui giochi precostituiti: la grande propaganda politica di esso in America a favore di suo marito. Primi piani d'elogio, richiesti dall'Italia, per l'Agnelli che invece può provocare la vergogna degli italiani: "Le donne possono procreare, perciò amano la vita e sono per la pa~e, gli uomini non possono far figli perciò amano le guerre" ha detto alla conferenza stampa dopo il suo inutile discorso. Trasmissioni senza una pa:- rola su chi sono le donne che partecipano a questa conferenza. Donne dei paesi del Terzo Mondo in costumi variopinti bellissimi e tutte ingioiellate, donne dei paesi ricchi in modesti tailleurini firmati, dita coperte di brillanti, orecchie e colli pendenti dalle pietre preziose e dalle collane. Parlano della povertà, dello sfruttamento sul lavoro, dell'educazione, della salute etc. delle donne nel mondo. Sfido una sola di loro a raccontarmi di una sua infanzia infelice o di problemi economici familiari. Queste donne fanno politica alla stessa stregua desli uomini, vendono immagini e chiacchiere per un ritorno egoistico di voti di posizioni. Più di 30.000 delegate, per ognuna viaggi aerei (chi in prima chi in business), pranzi ufficiali, auto e loro seguito. L'intero staff dell'organizzazione della conferenza, impianti e attrezzature, 3.058 rappresentanti di media per 185 nazioni. Qual'è l'ammonto totale? Le Nazioni Unite giocano alla conferenza sulle donne: la Cina annuncia di tenere alcuni test nucleari e il silenzio delle Nu è totale; si svolge l'esecuzione di 20 "criminali" e le Nu azzittiscono; Tibetane e Taiwanesi non sono bene accette e le Nu acconsentono; il Forum viene trasferito a 60 Km da Pechino e le Nu non si oppongono. A sentire i media la Conferenza più che sui problemi delle donne nel mondo sembra essere una successione di affermazioni e frasi contro la Cina. Come giustamente hanno detto i cinesi: "Agli americani piace molto parlare dei problemi esterni al loro paese". Non voglio difendere il regime autoritario e di non libera espressione qual'è la Cina, cose che tutti sanno, ma perché non 1;arliamo dei problemi di tutti a una Conferenza mondiale? Quanti bambini vengono indotti alla droga o allo smercio di essa? quanti vengono stuprati? quanti uccisi per la vendita di orsani? quanti usati dalle orgamzzazioni malavitose? quanti indotti al lavoro in età minorile? e la lista può continuare per pagi~e. su questi problemi ben noti m casa euro1;ea e americana. Di tutto ciò si parla con l'espressione generale di violenza contro i bambini, ma suscita grande fermento e critica il problema cinese dell'aborto o dell'abbandono o l'uccisione delle femmine in campagna, dove predomina la stessa mentalità che una volta vigeva i·n Italia sull'orgoglio del figlio maschio. Qual'è l'impatto di questa conferenza su Pechino? Nessuno, se non la _perdita d'introiti per migliaia di persone che vivono del mercato libero di strada, interdetti per l'occasione per una città pulita e ordinata, o meglio per evitare ai ficcanasi stranieri di fare domande non controllate; l'arresto per venti giorni dei dissidenti di Tiananmen che erano stati appena rilasciati; il fastidio di molti di non poter circolare in auto se non a targhe alterne, misura per ovviare congestioni di traffico; l'attesa di merci da parte dei negozianti, è vietata la circolazione di camion di trasporto merci fino alla fine della conferenza; l'aumento della indesiderata presenza massiccia della _poliziain tutte le strade; , noia di programmi televisi- 'v1 ;ulle donne modello passate t: presenti. Di quanto è accaduto o si è detto nelle aree proibite delle Nazioni Unite, nessuno sa niente, né le donne sono a conoscenza dei loro problemi discussi, non c'è nessuna eco nelle case dellé donne cinesi che escono alle cinque del mattino per andare a lavorare in bicicletta per 80.000 al mese. Molti giornalisti credono che ogni notizia sia uno scoop nel paese della censura. Fanno interviste ai cinesi ma non ascoltano, hanno già ordini di quello che devono far dire, si montano immagini e si sovrappongono parole dette e non dette, questa è la televisione, il potente mezzo del potere. ♦ Y.Qç_[

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