La Terra vista dalla Luna - anno I - n. 5/6 - lug.-ago. 1995

suole di vento PACE E GUERRA L'OBIEZIONE DI COSCIENZA Giulio Marcon, Piergiorgio Giacchè, Bojan Aleksov, Dario Sabbadini, Dino D. Taddei PACIFISMO, OBIEZIONE DI COSCIENZA, DISOBBEDIENZA CIVILE Giulio Marcon Pacifismo, obiezione di coscienza e disobbedienza civile sono termini e temi correlati, ma non necessaria~ente. Il pacifismo è un insieme di teorie, dottrine e pratiche (tra cui l' obiezione di coscienza e la disobbedienza civile) volte all'eliminazione della guerra, la soluzione violenta dei conflitti e la costruzione positiva della pace. L'obiezione di coscienza è una consapevolezza e una scelta della persona tesa a ribadire un diritto della coscienza di fronte ad una imposizione, de jure, di comportamenti ritenuti eticamente inaccettabili. La disobbedienza civile sta a indicare un comportamento pratico: la disobbedienza a una legge,· a una norma contraria ai principi fondamentali della coscienza. L'obiezione di coscienza in alcuni campi, nelle società democratiche, è garantita generalmente per legge come un diritto; la disobbedienza civile è per definizione un venir meno alla legge data; solo in qn caso e solo in alcuni raesi è g~~stificata dall~ leg~i fonda~ mentali come dmtto/dovere d1 resistenza d1 fronte al sovvertimento dell'ordinamento democratico da parte dei governi o dei poteri costituiti. In origine, su proposta di Dossetti, tale diritto/dovere avrebbe dovuto essere inserito nell'art. 50 del testo della Costituzione, ma fu ritenuto dalla maggioranza dei membri del1' Assemblea Costituente, inutile e ridondante. Esso recitava: "Quando i pubblici poteri violino le libertà ed i diritti garantiti dalla Costituzione, la resistenza all'oppressione è diritto e dovere del cittadino". Pacifismo, ob'iezione di coscienza e disobbedienza civile sono termini correlati, ma non necessariamente: queste ultime due forme di lotta nonviolenta possono essere applicate e utilizzate ed esperite in campi e su temi che niente hanno a che fare con le· teorie, le dottrine, le pratiche del pacifismo: l'aborto, l'eutanasia, i diritti degli animali, la bioetica. Naturamente, per motivi storici e per larghezza d'uso e per la loro caratteristica PACEE GUERRA nonviolenta, il campo del pacifismo (obiezione di coscienza al servizio militare e alle spese militari, disobbedienza civile contro le scelte d guerra, ecc.) è quello più conosciuto e megli applicato. Ma con il progredire dell'allargamento dei diritti di coscienza e personali e imponendosi la necessità di inquadramenti legislativi su questioni di grande rilevanza etica (aborto, eutanasia, bioetica, ecc.) l'obiezione di coscienza e la disobbedienza civile sarann sempre meno identificate con le lotte e le pratiche del pacifismo. L'obiezione di coscienza Nelle società democratiche, come detto, l'obiezione di coscienza al servizio militare è quasi dappertutto un d-iritto. Nell'Unione Europea solo la Grecia non garantisce !'esercizi di questo diritto con un servizio civile sostitutivo. L'Onu e il Parlamento Europeo hann approvato importanti risoluzioni per chiedere il rispetto dell'obiezione di coscienza. Quest'ultima è divenuta, in base a questi pronunciamenti, un diritto fondamentale della persona, attinente ai diritti di espressione e di libertà del singolo. In Italia è stata recentemente approvata una nuova legge al Senato che regola la Jllateria dell'obiezione di coscienza: il diritto è esplicitamente riconosciuto ed è garantita una parità di trattamento con i militari di leva. Adesso la legge deve essere approvata in via definitiva alla Camera dei Deputati. A mio avviso - nelle società democratiche e nello stato di diritto - l'obiezione di coscienza, in tutti i · campi di rilevanza etica, deve essere attentamente salvaguardata, ma anche rigorosamente regolamentata. Infatti, per alcuni casi, l' esen:izio dell'obiezione di coscienza da parte di alcuni comporta il rischio del mancato rispetto di un diritto da parte di altri. Si prenda un unico esempio, quello dell'aborto (la legge 194), dove è garantito, per i medici, un diritto di obiezione di coscienza. Cosa succede se la garanzia di questo diritto impedisce l'esercizio da parte delle donne dell'altrettanto importante diritto di abortire, sancito dalla legge? Si deve dunque prendere atto di una duplice esigenza. Da una parte la commisurazione dell'obiezione di coscienza nel quadro del rispetto dei diritti di tutti in situazioni non così univoche come quella del servizio militare o della sperimentazione sugli animali. Dall'altra la necessità di qualificare lo status, l'applicabilità dell'obiezione di coscienza: atto per ribellarsi

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