re interscambi e spostamenti orizzontali a !un~ go raggio di grandi masse di persone e merci per il soddisfacimento di qualsiasi esigenza o desiderio, per minimo e irrilevante che sia, anziché impegnarsi a perfezionare ~li interscambi, le relazioni e i cicli produttivi vicini, riducendo al minimo indispensabile i grandi spostamenti di materiali, Ma dato che l'organizzazione della vita terrestre si è sempre basata sui cicli verticali e vicini sopra descritti, questi ecosistemi non sono assolutamente in grado di sopportare al proprio interno massicci spostamenti orizzontali. Le strutture primordiali degli ecosistemi naturali (superficie terrestre, comunità vegetali, interrelazioni ecologiche, ecc.) si rivelano estremamente fragili rispetto ai movimenti orizzontali di massa che danno luogo a un sistema di trasl?orti su scala industriale come quello creatosi negli ultimi secoli nelle società sviluppate. Di conseguenza, il trasporto deve "farsi .largo" tra ecosistemi naturali terrestri incapaci di sostenerlo e al suo avanzare li frantuma e li impoverisce, lasciando sempre maggiori spazi inerti, definitivamente sottratti alla Natura e alla vita. Tuttavia, gli effetti locali o territÒriali del trasporto non sono affatto gli unici che la Natura subisce come conseguenza ·di questa attività. La diffusione del trasporto motorizzato richiede l'utilizzo di enormi quantità di energia e materiali, ma i processi di estrazione, trasformazione e consumo producono grandi masse di residui solidi, liquidi e gassosi, tanto estranei alla Natura quanto lo è il concetto di movimento orizzontale di massa. · La capacità_ di autore~olazio~e dell_'e_cosistema globale, m· grado di assorbire e nciclare modeste quantità di simili residu.i, diviene di· colpo insufficiente quando il trasporto - come del resto molte altre attività dell'uomo - in breve tempo immette nell'ambiente ingenti quantità di residui. Per esempio, l'emissione di grandi qUantità di C0 2 e di numerosi gas inquinanti altera la composizione dell'atmosfera, la_di~persi?i:iedi l?e~rolio_i~ ~ar: modifica i ci~ eh biologici manm e mil10m di tonnellate di residui solidi provenienti dai veicoli abbando- ·na.ti si accumulano nei cimiteri di auto usate o si disperdono nel territorio con conseguente inquinamento e degrado ambientale. In questo modo l'ecosistema globale subisce un molteplice e crescente processo di deterioramento in apparente evoluzione v_ersola situazione iniziale, ma che oltre una certa soglia precipita rapidamente verso un punto di rottura. La Natura e il carico di trasporto Da questa contraddizione fondamentale fra la Natura e il trasporto nasce il concetto della "capacità di carico" degli ecosistemi naturali rispetto al trasporto ed è proprio questo il punto di partenza per considerare tale attività da una prospettiva ecologica. Se il trasporto di massa è nella sua essenza un elemento estraneo all'ecosistema naturale, allora la "capacità di carico", o quantità totale di trasporto sostenibile dall'ambiente senza oltrepassare la soglia di alterazione dell'ecosistema stesso, dovrà necessariamente rimanere limitata. Di conseguenza, la crescita illimitata di trasporto è incompatibile con l'equilibrio ecologico. L'introduzione della tecnologia e lo sviluppo dell'organizzazione del trasporto potranno aumentare, entro certi limiti; la capacità di carico del trasporto di un determinato ecosistema (o dell'ecosistema ~lobale) fino a un livello di deterioramento socialmente definito come "accettabile". Tuttavia, i progressi tecnologici e organizzativi sono influenzati negativamente dalla legge dei rendimenti decrescenti, che d'altro canto influenza qualsiasi fenomeno fisico, dall'incremento della velocità relativista nel reg·no macroscopico, all'ampliamento della conoscenza o certezza quantica nel regno microscopico. Per quanto sia possibile perfezionare un sistema di trasporto, la massa trasportata si sposterà sempre a una -certavelocità e gli ecosistemi continueranno a subire questo fenomeno che si verifica al loro interno. Tuttavia, l'incompatibilità di fondo fra l'equilibrio ecologico e il trasporto non si esaurisce .con questa nozione "statica" della càpacità di carico. Con l'introduzione del concetto di velocità l'incompatibilità si accentua. perché il deterioramento degli ecosistemi aumenta in modo proporzionale alla velocità a cui si effettuano gli spostamenti al loro interno. Infatti, secondo le leggi della Natura, a parità delle condizioni fisiche fondamentali che caratterizzano ùn movimento, l'energia necessaria allo spostamento di un corpo mobile aumenta in proporzione alla velocità. Un _aumento della velocità di trasporto comporta un maggiore consumò di energia, di materiali usati per la costruzione di veicoli o infrastrutture e quindi · una maggiore qua~tità di residui deriva~ti dal processo complessivo. Attraverso lo sviluppo tecnologico si potrà perfezionare la coi:nice fisica in cui avviene la produzione di trasporto (diminuzione del disboscamento, ottimizza-. zione dei veicoli e dei container, maggiore efficienza dei processi di trasformazione energetica, ecc.), ma, per ogni. caratteristica fisico-tecnologica, all'aumento della velocità corrisponderà sempre un maggior consumo di energia e materiali. Sicuramente, con il passare degli anni, i progressi tecnologici legati all'aumento della velocità continueranno a offrire ·solo rendimenti decrescenti rispetto a questi consumi. In sostanza, in un ecosistema la capacità di carico di trasporto può raggiungere un tetto massimo di alterazione dipendente dall'aumento della velocità di trasporto. Se in un ecosistema si aumenta indefinitamente il carico di trasporto, la velocità media dello stesso o entrambi i fattori, l'ecosistema subirà un aumento indefinito del deterioramento. I progressi tecnologici e organizzativi potranno al massimo frenare o limitare questo processo, ma non riusciranno a impedirlo, né tantomeno a farlo regredire. Questa è in sintesi la visione del p_roblema del trasporto secondo il cosiddetto "ecologismo profondo", che prevede il mantenimento dell'equilibrio ecologico come valore fondamentale assoluto, ponendolo in primo piano 4- ~-.-·-.:. j ' \ ,✓--~- • ONTHEROAD
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