Lo Stato Moderno - anno IV - n.3 - 5 febbraio 1947

50 LO STATO MODERNO Tre operazioni, di tutta evidenza, •strettamente collegate fra di loro, ma di cui solo il successo della prima - la più urgente - poteva consentire di applicare con libertà di respiro, ossia con garanzia di successo, le altre due operazioni, tenuto presente, per quanto riguarèla i'imposta sul patrimonio, lo stato di dis01,ganizzazione in cui tuttora versano gli uffici tri– butari. Necessario dunque in primo luogo provocare ad ogni costo il successo del Prestito della Ricostruzione, che solo avrebbe potuto fornire allo Stato i mezzi per colmare i paurosi vuoti del bi!ancio e combattere i perniciosi effetti d'una disoc– cupazione che investe milioni di uomini, senza ricorrere <1i sistemi disperati che aggravano la situazione e la vo:gono verso la rovina fina!e. Quale sia -stato l'esito del Prestito è noto a tutti; ed è naturale che oggi i commentatori ufficiosi si sforzino di dimo– strare, con copia di argomentazioni, che esso è stato favore– vole, al di sopra di ogni ragionevole previsione, rappresentan– do non già :a conclusione di un determinato ciclo di prestiti pubblici, ma uno dei tanti di ,questi che ancora e fra breve verranno emessi. I nostri competenti potranno trattare a fondo la que– stione: in queste brevi note, che intendono avere un carattere esc:usivamente politico, ci limiteremo ad osservare che il Governo stesso, al momento del lancio de: Prestito, ne aveva invece ufficialmente sottolineata l'importanza del tutto ecce– zionale, affermando che il ricavo di esso av-rebbe consen– tito di provvedere alle spese pubb:iche e al grande piano di lavori, evitando al Tesoro di ricorrere ancora una volta al troppo perico:oso sistema di u:teriori espansioni del debito f.attuante: il che dimostra come Jo stesso Governo facesse evidentemente assegnamento su ben diversi risultati. E che le previsioni del Governo non fossero poi, come oggi si sostie– ne, fantastiche, lo dimostra il fatto che l'emissione de:!'estate 1945 diede un gettito superiore a quello de:l'attuale Prestito, che pure si presentava coll'aureola dell'esenzione dalla patri– moniale. E' poi generale ~mpressione che il Governo testè dimis– sionario - di cui quù:he incorreggibile maligno ha recente– mente insinuato che ne avrebbero fatto parte anche valentuo– mini apparentemente decisi a lavorar d'impegno per élever la soitise à la hauteur d'une vertu - sia ancora una vd:ta stato al disotto .del proprio compito, organizzando un'azione di propaganda fiacca, sco!orita e spesso urtantemente stonata. _Ancora una volta, mentre si parla a tutte le ore di decentra– mento, si è diretta uniformemente la propaganda dal oentrn inveée di articolan:a alla base in centri di impu:so periferici e di farla pervenire, ne:le forme localmente più opportune, nei più diversi strati sociali, va:endosi, per le campagne e per la massa rura:e detentrice di iarga parte della va!uta tesau– rizzata, de:l'indispensabile azione deJ_clero. Chi non ricorda - a nostra mortificazione - l'intelligenza, l'accortezza e l'e. nergia con le quali veniva svolta durante la prima guerra mondiale, a mezzo di organi di carattere popolare, quel:a azione di propaganda a favore dei Prestiti nazionali che potè dimostrare la propria effi<:acianel rivolo ininterrotto di danaro fluito per anni dai Tisparmfatori a'.lo Stato, e che va!se a forgiare le armi che arrestarono sul Piave gli invasori e assicu– rarono la vittoria? Che fosse proprio impossibile fare a:tret– tanto, in '11D momento, per la vita nazionale non meno tragico di que!lo di Caporetto? Comunque sia, e quale possa essere il giudizio dei tecnici su1J'esito del Prestito, è certo che i proventi liquidi di questo sono sufficienti a soddisfare i bisogni del Tesoro per qua:che mese soltanto, senza certo consentirgli di assicurare l' esecu– zione di alcuno dei vari piani di lavori pubblici a sol:ievo della disoccupazione. Quanto all'imposta sul patrimonio - che ri– chiederebbe per una sua veramente fruttuosa app!icazione l'esistenza di moderni e ben ordinati uffici fiscali - basti pensare che non è ancora stato approvato un progetto de– finitivo, e che ad ogni modo non potrà aver corso se non a notevole distanza di tempo. Fra qua:che mese il Tesoro si troverà dunque nell'alter– nativa ·di stampare biglietti o di emettere a getto continuo nuovi buoni a breve scadenza, con tutti i rischi inerenti: a meno che non preferisca addirittura fornire pubb:ico ricono– scimento a!la pubb:ica sfiducia, ricorrendo alla catastrofica misura di prestiti forzosi. Giunti a quel momento fatale e per ,le finan:re pubb!iche e per l'economia generale del Paese, nel quale è verosimile che L rialzo dei prezzi avrà raggiunto i limiti massimi de:Ia sopportabilità da parte delle masse popolari e dei molteplici ceti che nulla difende dai colpi della svalutazione monetaria, è inevitabile che abbia inizio la grande crisi del dopoguerra nazio~:e: quel:a crisi che farà fremere e scricchio:ar-e le superstiti strutture esterne ed interne de:la ~ocietà italiana e porrà in perico!o la forma dello Stato e i fondamenti deg!i istituti rappresentativi, e di fronte aJ:a quale la politica del rinviare - la sola adottata fin quì dal Governo - non avrà più nessuna efficacia. So:ò rimedi eroici, solo l'imposizione - quali possano esserne ~e conseguenti sofferenze - di una durissima, inesorabile disciplina d\ -lavoro,potranno allora sal– .vare dall'abisso dell'inflazione il popolo italiano, attanagliato dalla aggressione della fame e della miseria. Ma sapranno, allora, le forze politiche italiane abbando– naro il terreno della ver-bosità dottrinaria e della vuota agita– zione, per porsi su qutillo asperrimo della realtà e aftrontare e uccidere con fredda e spietata energia i mostri che salgono dall'abisso? E ,se le coalizioni non ne saranno capaci, si tro– verà il partito pronto a sacrificare ogni popolarità e capace di osar chiedere tutta la responsabilità schiacciante del potere per difendere contro tutti, con forsennata decisione, la vita delle nuove generazioni? Quali pOSSlllllO essere dunque i risultati positivi del trava– glio politico attuale, è certo che se la nuova formazione social– democratica non saprà riguadagnare vigorosamente il tempo che la democrazia ha fino ad ora perduto - e non si perde nul– la in politica, senza farlo guadagnare ai propri avversari -, tali risultati potranno essere addirittura cancellati dal veloce corso di eventi inarrestabili, e che ad ogni ora maturano coll'ineso– rabilità di quella logica che esce dalle_viscere stesse delle cose. All'appuntamento che la storia ha già sin d'ora fissato alla democrazia italiana, auguriamoci - senza alcun illusione in proposito - che non manchi nessuno: perchè chi mancherà allora, mancherà definitivamente. Che se troppi, allora, do– vessero mancare, se, mentre a Roma ancora si discutesse, già le fiamme balzassero sinistre dalle case di Sagunto espugnata, ancora una volta i diritti popoiari dovranno subire l'estremo sacrificio e la salvezza materiale del Paese - che sarà fatta all'infuori del popolo italiano, per opera di minoranze politi– che e sociali - dovrà coincidere con .Ja sua umiliazione pro. fonda e colla suprema ago?ia delle sue libertà. VITTORIO ALBASINI SCROSATI

RkJQdWJsaXNoZXIy