Spettacolo : Via Consolare - anno III - n. 1 - dicembre 1941

UNA RAPPRESEM TAZIO NE DI '' STURM UMD DRAMG ,, • Il 7 maggio 1941 andò in scena al Teatro della Università « Sturm und Drang • di Federico Massimiliano Klinger, a centosessantaquattro anni di distanza dalla prima rappresentazione di Lipsia. Tale notevole intervallo di tempo, durante il quale il dramma in questione non fu mai rappresentato in Italia e raramente in Germania, non è trascorso senza gravi avvenimenti e larghe ripercussioni ; cionondimeno si ritenne, il Direttore del Teatro ed io, che riportarlo alla luce sarebbe stata impresa, se non proprio di nobile significato come vantano i sostenitori del teatro di cultura, non inutile, anehe · a causa delle abitudini e condizioni culturali che accompagnano la vita del_vigente teatro. Viceversa le condizioni psicologiche, morali e materiali che incontrammo nel corso della preparazione furono tali da ostacolare di continuo le possibilità di un lavoro spassionato, fino a pregiudicare totalmente la riuscita stessa dello spettacolo, talchè alcune osservazioni tracciate a quella distanza che il tempo va ponendo fra noi e il passato, e che specialmente in un caso sintomatico come questo può valere a renderci i giudici migliori di noi stessi, confidiamo riescano di qualche profitto. Il dramma di Klinger non ci attrasse, come a prima vista può accadere, per le sue virtù estrinseche, per quanto fossero pure abbondanti (il taglio delle scene, l'eloquio, il movimento, denunciano l' imitazione, uno Shakespeare minore). Si muove per i cinque atti di Tempesta e Passione una serie di personaggi irrequieti e scontenti : il feroce odio che divide due casate li trascina a cercarsi, snidarsi, sfidarsi eternamente; più simboli che persone, figurazioni dell' evasiva instabilità del loro autore. Sturm and Drang apre appunto l'era romantica per la virtù di un nome, di un titolo indovinato ed abile, a guisa di continente che prenda nome da un fortuito scopritore. La posizione di Klinger è pertanto quella falsa del precursore, che viene ricordato di quando in quando per l' occasione. La sua violenza è acutamente verbale, e ogniqualvolta i suoi eroi sguainano la spada fremendo, pure continuando a fremere la rimettono .nel fodero. Senza volere istituire un rapporto fra biografia e opera, la chiusa di Tempesta e Passione richiama in modo strano la fine di Klìnger stesso, di questo ex pugilatore che apre una birreria. A ventotto anni Klinger si eclissa via Reno per recarsi in Russia alla mitica corte dello Zar ; vien~ infatti nominato capo dei cadetti di Pietroburgo e vi rimane per cinquant' anni, fino alla morte. Quei cinquant'anni si inghiottono il primo Klinger come avviene di certi personaggi di Pirandello; il che spiega il voltafaccia improvviso che si rinnova alla fine dei suoi· drammi, di questo specialmente, dove tempeste e assalti vari ~non impediscono ai due vecchi e feroci avversari di andarsene a casa a braccetto. Le facili ribellioni di questo reazionario non ci entusiasmarono eccessivamente. A Schiller, a Goethe, sarebbe stato più facile avvicinarsi ; a Klinger ci spinse invece lo schema quasi meccanico che .appariva sotto il FondazioneRuffilli- Forlì di, {J,e'bcbui{GJ,ue'1/1ù,'bi dialogo, la possibilità di un teatro psicologico e animato, pure in una gelosa rigidità di contenuti. Due irriducibili avversari si inseguono, per combattersi, in terra d' America, preparano oscure vendette a oscuri falli: dietro di loro stanno i loro padri che li spingono, le loro sorelle che li trattengono ; nel groviglio brilla Carolina, e vince, si distende la pai:e, il lupo e l' agnello si abbracciano, il Capitano cattivo continua da solo nella sua feroce in: quietudine. Sotto le ristirve sollevate di continuo alla lettura (linguaggio folto di punti ammirativi e sospensivi, illogicità, confusioni, oscurità) appariva un senso del1' avventura, un coraggio gonfio e ingenuo che ci tra• scinava senza volerlo a Stevenson, a una storia di pirati cucinata da questo polpettone continentale. Era l' «esemplare• insomma, che ci faceva gola, e vi avremmo iniettato un procedimento più umano e rapido, conclusioni più accese. Le miccie di Klinger sono an:lora lontane quando si avvicina all'epilogo : occorreva un rapido fuoco. Quanto al teatro di cultura, abbiamo sempre considerata la cultura cosa ben più rischiosa che non l' iniezione di classici di solida fama sull' ignara modernità. Klinger, e tutto il suo lento macchinario, rappresenta per il <tempo in cui visse romantico amore di terra lontana, odio immaginoso, amore astrale e passioni tanto più persuasive quanto più sfrenate : una questione di quantità. · «Sia maledetto il cuore che riesce in qnest' ora a frenarsi• dirà più tardi Pentesilea. La sostituzione irrimediabile del Fato è già avvenuta con questa furiosa invenzione : «non il destino ma il folle suo cuore qui la trattiene•. Non il destino, ma il cuore governerà l' nomo. Il suo linguaggio si scatena in Klinger con la violenza verbale di chi fa per gioco, e si fa trasportare senza perdere i lumi. (Sarà il primo a tradirlo e a seguire l' .ammonimento di Jacobi: Non ti affidare al tuo cuore). Ma sono già in lui, senza che si raggiunga l' inquietudine tragica di Buchner o la rapida furia di Kleist, le caratteristiche fisiche del romanticismo. Ci prese il desiderio di ricaricare questa vecchia vicenda. Il che significa ritrovare un' umanità nascosta sotto abitudini decadute, parole in disuso, vestimenti ormai da museo. Questa storia ci veniva di lontano con lineamenti acerbi ma potenti. * - * * Appunto con tale storia sentimmo crescere un interesse morale, senza curarci di verosimiglianze, o della attualità dell' azione. E attualità è una ben misera espressione, se non si concreta in una costruzione vitale, seguendo un modulo vieppiù approssimato. Il· nucleo del1' opera di Klinger, sviluppandosi nell' incontrastato fragore delle passioni, offriva il nodo di uno smarrimento. drammatico che dal morto Sturm und Drang raggiungesse il presente dei ricordi e . delle aspirazioni del pubblico. A questo il testo in sè era insufficiente, o meglio,

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