RE NUDO - Anno IX - n. 71 - dicembre 1978

fosse òccultata dietro la sua terrificante maschera? E se il-prezzo della sua cono– scenza fosse tutta la nostra vita? Di questa vita intendo, non di una vita "altra" che vive eternamente. Perchè "altra" è la conoscenza da con– quistare, "altro" è il vuoto da riempire, "altro" il buio da rischiarare. E laggiù in fondo, la nostra immagine, una nuova identità, una vera vita. Con un poco di fatica, a costo di un rischio enorme, in un viaggio di follia che soltantò è vero e vivo se tutti, proprio tutti, ci passano attraverso: un vero salto di qualità umana, una mutazione antro– pologica individuale e sociale per la cer- · tezza di un mondo nuovo: in una dimen– sione "altra" daquella vecchia, che riassu- - me e unifica gli opposti e li trasfonna, li concilia e li trascende, nell"'altro" mon– do: qui e ora, tutto e subito. Il desiderio che si realizza, l'immaginario che si fa vero, il sogno che diventa con– creto, e ogni idea che si vede e si tocca: il reale è ideale. Nella scoperta di ciò che è "altro", ma anche, nella conferma di ciò che è vecchio. Nella conoscenza di un' "altra" realtà, ma nell'accettazione dell' antico nemico. Nel suo riconoscimento, e nella sua nuova trasfonnazione. Nella sua vecchia immagine, e nella sua nuova ma– nifestazione. Perchè, Ronald, inutile accanirsi e incol– pare quella che credi la Nonna, che co– stringe e reprime, e che invece è soltanto un fantasma. Fantasma di un tempo tra– scorso, di una funzione ordinante, che un tempo saggia e coerente oggi ha perso di senso: fantasma. E la vera, la nuova scoperta è il suo esatto contrario (della Nonna), l'irrazionale li– bero e sfrenato che consuma i vecchi limiti e le antiche remore, e le trasforma nella nuova conoscenza. Ma conoscenza di un nuovo limite, consa– pevolezza dell'ostacolo, accettazione del nemico: in quanto proiezioni"della nostra interiorità. Una conoscenza vera, oltre i simboli che hanno trasferito e controllato · la nostra evoluzione: oltr~ i fantasmi. Perchè il mondo ci riflétte, ci fa da specchio, e nella conoscenza del mondo noi conosciamo noi stessi realizzati nel mondo. E l"'altra" coscienza, è la sapien– za dell'unità, il rovescio oscuro .della me– daglia che completa e giustifica e crea il lato luminoso e diritto, razionale. Ma il buio non può negare la luce, pena la sua non esistenza. Così, caro Ronald, non contro un nemico che non esiste, non contro Nessuno, che non è altro che una diversa forma della nostra vita, che non è altro che un aspet– to oscuro del nostro interno, che non è altro che· il Non essere, immagine rove– sciata e contraria del nostro Essere, che insomma è uno specchio di quella parte di noi che, passata o futura, non voglia– mo o non riusciamo a conoscere, e che deve consumarsi interamente, fino alla fine, per poter evolvere, lei con noi, nell'esistere quotidiano. Altrimenti è di nuovo la separazione e la schizofrenia, e a nulla serve il viaggio folle di trasfonnazione se non scendiamo in fretta dalla croce. * * * E se la possibilità, la sola possibilità di riunire i semi divisi, superare la contrad– dizione, fosse considerare la società come malata, e come tale concederle gli stessi strumenti di liberazione dei singoli indivi– dui malati? Una terapia di follia colletti– va. Perchè noi possiamo essere nuovi uomin~ liberi soltanto in una nuova società libe– ra: e a nulla serve la liberazione indivi– duale se non produce una liberazione RE NUD0/23 sociale. La società è malata di follia: rispettiamo · le sue assurde ansie liberatorie, pennettia- · mole gesti e comportamenti inconsulti, concediamole sfoghi e terrori e paure inaudite: comprendiamo soprattutto la sua follia autodistruttiva che deve assolu– tamente arrivare, come in ognuno di noi; alla percezione della perdizione totale: per ritrovarsi nella conquista di sè. Perchè quindi imbavagliarla costringendo– la a sistemi obbligati e a elettroshock rivoluzionari? Perchè controllare e guida– re l'evoluzione sociale e impedire la sua strada naturale? E se anche la "verità" della società fosse disegnata invisibile nel– le strane strutture di atomi, molecole, .cellule, organismi, forze, movimenti, energie, tensioni, che creano le cose, for– mano i corpi, costruiscono individui, rag– gruppano uomini e donne in famiglie e società come un grande organismo viven– te? GaetanoBesana ... che sia un miraggio?

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