Alessandro Lustig - La preparazione e la difesa sanitaria dell'esercito

- 37 - tinuare a combattere senza ritirarsi. La guarigione era di regola rapida e completa e circa il 50 % dei feriti, nello spazio di tre mesi potè tornare fra i combattenti; invece nella guerra del '70 ciò non avvenne che per il 17 %. . In tutte le guerre la proporzione delle perdite è in ragione inversa delle unità combattenti; le perdite maggiori sono sempre date dalla fantuia (da un minimo di 8 ad un massimo di 28 %); nell'artiglieria si ha dal 9 al 18 %; nella cavalleria in media il 12 %. Nelle ultime guerre una notevolissima preponderanza delle ferite è data da proiettili d'artiglieria, come risulta dalle seguenti cifre: ferite di fucile » d'artiglieria » d'altre armi 1870-71 90 % 5 % 7 % guerra russo-giapitonese 75,90 % 21,87 % 2,33 % Per quanto riguarda le necessità di ricovero e trasporto possiamo riferire i seguenti dati : Feriti in combattimento per Corpo d'Armata o divisione. 20 % nei combattimenti in terreno pianeggiante; 15 % nei combattimenti in terreno medio; 1O % nei combattimenti in terreno montuoso. Su 100 colpiti si calcolano 20 morti e 80 feriti. Su 100 feriti si calcolano : 15 gravissimi intrasportabili; 15 gravi trasportabili a breve distanza (ospedali di tappa); 50 trasportabili a grande distanza (ospedali di riserva); 1O leggeri da trasportare a breve distanza ; 1O leggeri da rimandarsi ai corpi. Su 100 morti sul campo : 7 5 morti immediatamente dopo il colpo; 25 morti nelle prime 24 ore. Su 100 feriti gravissimi intrasportabili, da ricoverare sul posto : 20 sono da ritenersi mortali, 80 divengono trasportabili dopo 1, 2, 3 settimane. Il numero giornaliero dei malati si calcola a 4 °/ nn nei giorni di sosta, a 3-5 % nei giorni di marcia. Gran parte di Ql;le~ti§.Qno spedati, cioè sofferenti agli arti inferiori e impossibilitati a marciare.

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