Alessandro Lustig - La preparazione e la difesa sanitaria dell'esercito

\ ..,_ 15-. sostarono nelle località abbandonate dai turchi; il novembre ebbero 1700 ammalati di forme intestinali, con 1900 morti; da allora al 30 novembre i malati per le stesse\ (orme furono 29626 con 1849 morti; i casi di colera er-~no però solo 5000. Fattore importante di diffusione fu\ in questo caso l'uso de!! 'acqua di fiume dove poi furono \(ovati cadaveri di soldati turchi. Da alcuny osservazioni resulterebbe che le mosche non hanno nella propagazione del colera lo stesso valore che per il tifo e la dissenteria. La diagnosi del colera deve farsi coll'esame batteriologico, a complemento dei dati clinici. La profilassi del tifo petecchiale è basata essenzial• mente sulla pulizia personale, della casa e degli abiti. E' noto che l'infezione si trasmette a mezzo del pidocchio dti vestimenti. Contro questo il Prowazek consiglia le seguenti misure. Gli individui affetti da pidocchi devono esser rasati e ben puliti con sapone e spazzola; i vestiti disinfettati col vapore fluente. Gli ammalati non devono giacere sul terreno perchè i pidocchi abbandonano i febbricitanti e si diffondono attorno; il personale non deve far uso di mantelli ampi e deve proteggere le regioni malleolari con anelli di gomma. Gli ammalati devono giacere lontani gli uni dagli altri. La profilassi del vaiuolo è fondata essenzialmente sulla buona vaccinazione delle truppe; in presenza di casi di malattia le misure di isolamento e di disinfezione, da applicarsi, non differiscono da quelle in uso nella popolazione civile. 3° - I pericoli d'infezione dopo la guerra. - Moltissimi esempi hanno dimostrato la facilità con cui le epidemie vengono diffuse dalle truppe rimpatrianti fra la popolazione civile. Spesso il numero delle vittime fatte dopo la guerra dalle infezioni, superò quello dei morti sul campo di battaglia per malattie ò per ferite. Nella recente guerra libica non si è potuto far molto da noi per impedire l'importazione di contagi nel territorio nazionale e tale importazione purtroppo non è mancata. I giapponesi, pur provenendo da luoghi ove infierivano la peste, la dissenteria ed il tifo esantematico, non permisero a queste infezioni di entrare nel loro paese in B:blioteca Gino Bianco

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