Alessandro Lustig - La preparazione e la difesa sanitaria dell'esercito

- 13rifluto s1 accumulano,le acque vanno soggette a seai'- seggiare e ad inquinarsi, e tutto ciò favorisce n diffondersi dei contagi. Si aggiunga che spesso i soldati non si servono delle latrine, evacuando dappertutto . e il terreno così si infetta; per mezzo delle scarpe imbrattate di terra e toccate colle mani, che di rado vengono lavate prima di prendere i cibi, si stabilisce in questi casi un veicolo facilissimo d'infezione. Tale fatto fu osservato per es. fra i Bulgari nella guerra balcanica e tra gli Hereros nel Sud-Africa. E' compito del medico vigilare quindi sulla buona sistemazione delle latrine da campo ~ sulla loro disinfezione, ed eliminare per quanto è possibile l'inquinamento del suolo. La calce e il cZoruro di calce sono in questi casi i disinfettanti più adattati e più facili a trovarsi quasi dappertutto. A epidemia scoppiata ha grande importanza l'impedire il consumo di alimenti crudi (verdure) e 1'attendere alla provvista di acqua non inquinata, quale anche sul campo si può ottenere con appositi apparecchi di sterilizzazione, principalmente col calore; però questi provvedimenti richiedono speciale cura e vigilanza e non sempre sono di pratica attuazione. Raccomandabile è l'uso di acque leggermente acidulate (ac. fosforico, 20 gocce su 1/2 litro; ac. citrico, una punta di coltello su 1/2 litro) e d'acqua bromata. Negli eserciti russi e tedeschi e anchè in quello inglese e francese si fa largo uso di the caldo quale bevanda. Un fattore di diffusione dei contagi che, specialmente nella stagione -calda, assume notevole significato è rappresentato dalle mosche. Il pericolo delle mosche è tanto più grave quanto più le condizioni igieniche generali lasciano a desiderare. Nella guerra ispano-americana fu osservato che la cavalleria fu più colpita dal tifo che la fanteria; le mosche erano più numerose nei campi della prima arma che in nuelli della seconda. Si vide che le mosche che si posavano sulle vivande nelle cucine portavano sulle zampe tracce della calce usata per la disinfezione delle latrine. Di qui il precetto di collocare queste il più possibile lontane dalle cucine. Sembra inoltre che le mosche abbiano una predilezione per i malati di tifo : nelle campagne sud-africane, sulle rive del Modder Biblioteca Gino Bianco

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