Salvatore Barzilai - Contro la Triplice alleanza

- 18 - menti) : « Decisamente io sono stanco di questa alleanza infeconda, e non mi sento il coraggio di portarla a rinnovazione, perchè sento troppo profondamente che essa sarà sempre improduttiva per noi. E possibile che Bismarck si sia ingannato a mio riguardo e si sia immaginato che io sentirei sempre il bisogno di essergli à sa suite; ma si ·è ingann.ato stranamente». << E dunque più che probabile che io non rinnoverò la alleanza, e mi riserberò di legarmi a chi mi parrà quando il momento sarà venuto. Desidero dunque che, per ciò che dipende da Voi, lasciate cadere ogni scambio d 'ideè circa la rinnovazione. Se io resterò, mio malgrado, agli affar-i, pontinuerò a seguire, finchè si tratterà della conservazione della pace, la linea di condotta seguita fin qui; il giorno in cui scoppiasse la guerra, se mi faranno condizioni convenienti le accetterò con piacere, altrimenti prenderò il partito che crederò più conveniènte ». (Dal discorso parlamentare del 18 dicembre 1912 ). L'Italia è stata lungamente assente dalla politica estera : l'onorevole Giolitti, il Governo, vollero chiamarvela dentro mostrando la linea di un grande interesse che doveva essere protetto; invano cercl}ereste più d'impedire I 'ingressò effettivo nella politica estera alla coscienza del paese; invano pretendereste che chi vi diede ieri le migliori forze per :la vostra battaglia, oggi ne stia lontano, indifferente ed insciente, quando la difesa d' interessi che negassero i nostri sia la vostra direttiva politica, Perchè in quel giorno in cui trentadue anni di alleanza ci dessero gli stessi ,esultati dell'isolamento di Berlino, nel giorno in cui dovessimo essere travolti in oscuri conflitti nei quali noi non avremmo speranza possibile di vittoria, ed avremmo perduto prima di com- . battere, in que"l giorno il paese ripeterebbe le parole di Ottone di Bismarck, l'autore dell'alleanza, ed il suo più autentico commentatore: « Non è la missione dell'impero tedesco di portare i suoi sudditi agli altri Stati, e contribuire, col sacrifiéio del loro sangue e dei loro figli, a realizzare i voti dei loro vicini: ultra posse, nemo obbligatur ». « Nessun popolo, sull'altare della fedeltà ad un trattato, potrà mai sacrificare le ragioni della propria esistenza ». Biblioteca Gino 81cmco

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