Ezio M. Gray - Germania in Italia

-811 ricatto bancario • industriale, Prendiamo subito - come esempio in ogni sua parte, perfetto - la nostra vita industriale in confronto dell' influenza (chiamiamola modestamente così) assuntavi dalla Germania. Premettiamo che quando si parla di influenza industriale tedesca all'estero (in Italia come in Turchia, in Francia come nella Svizzera, nel Guatemala come nel Brasile) si parla sempre anche di inuuenza bancaria. Ciò dip9nde dalla simbiosi della banca e dell'industria in Germania. Infatti per guadagnare tutto il vantaggio di tempo e di produzione che avevano su di lei la Francia e l'Inghilterra nel campo dell'industria, la Germania ha cercato ed ha trovato una scorciatoia miracolosa : quella del danaro. Rinunziando ad aspettare dal tempo, dalla pazienza e dalle normali regole di progressione I~ grandi cifre di esportazione, la sicura conquista dei mercati stranieri, la solida disciplina dei rapporti tra popolazione e consumo, la Germania ha finanziato le nascenti industrie in un modo spettacoloso dando loro tutto- il credito che esse chiedevano, dando loro di più di quanto chiedevano, cioè aprendo loro il credito allo scoperto, imponendoglielo se si mostravano troppo irresolute. Certo non si poteva pretendere che il risparmio tedesco spontaneamente ricer.casse questo impiego industriale del quale le origini erano ancora recenti e i risultati ancora problematici. Sarebbe stato in realtà miracoloso che il risparmio tedesco si fosse gettato di sua iniziativa a capofitto in tale strada che poteva anche sboccare in un abisso. Ed ecco che le banche si assunsero la direttiva del movimento, cercarono di indurre il risparmio privato ad affidarsi alle industrie, lo forzarono talvolta (il più delle volte) a gettarvisi senza essere interrogato, cioè con l'impegnare esse stesse nelle industrie tutti i loro depositi. E lo fecero in misura enorme, cercando però che questi confini smisurati coincidessero il più possibile con Biblioteca Gino B1dnco

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