Giuseppe Antonio Borgese - Guerra di redenzione

- 14 - III. A questo punto bisognerebbe rispondere alla domanda capitale, cioè perchè noi del gruppo nazionale liberale, perchè io individualmente, perchè tutta questa composita maggioranza della selezione italiana tenda alla guerra contro l'Austria. E veramente dovendo rispondere a questa domanda si dubita quanto ali 'utilità della risposta. Effettivamente ci si accorge che da noi non si tratta soltanto, ed è giusto che sia così, di una diffèrenza di opinioni, ma di una radicale differenza di passioni. Le ragioni, gli argomenti esposti dall'una parte hanno una scarsissima forza persuasiva per l'altra parte. Si tratta, oltre tutto, di due forme psicologiche e sentimentali quasi esattamente opposte e distinte. Questa impressione si ha soprattutto quando si riflette all'ardore, alla impazienza quasi iraconda che si suscita in noi intervenzionisti, ogni volta che dobbiamo esporre le ragioni dell'intervento o, lasciando stare l'intervento di cui non possiamo fissare la data e i modi, dçlla nostra attuale ostilità verso gli Imperi Centrali, della nostra compartecipazione alla volontà eh 'essi non vincano. La nostra ostilità è radicata e fondata sopra ragionamenti di una tale evidenza che ci pare indubitabile e grave la mala fede dell'avversario. Come possiamo noi desiderare la vittoria dell'Austria e della Germania? Noi abbiamo da un lato una coalizione, dall'altro lato una sola nazione (giacchè non si può considerare l'alleanza fra Germania, Austria e Turchia alla stessa stregua a cui si considera quella fra le varie nazionalità che stanno loro di fronte). Sono loro di fronte tre stati principali, senza contare gli altri, i quali tre hanno ciascuno una storia autonoma, individuata nettamente, così che non possono in nessun modo confondersi l'uno coll'altro : la Russia, la Francia e 8 blioteca G no Bianco

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