Pensiero e Volontà - anno III - n. 10 - 2. ed. - 16 giugno 1926

• ; PENSIERO E VOLONTA' • do solo le forme specifiche, professionali. A fianco della prostituzione tipica, vi è una prostituzione dalle mille sfumature: quella delle commesse di negozio, deìle telefoniste, delle datilografe. delle sartine, ecc. propria delle metropoli. Il lavoro notturno, la promiscuità dei dormitori (come c'è fra i risaioli), l'atro- . fia del pudore e la sovraecci tazione fisica propria dell' officina e dei grandi agglomerati umani. ]a disoccupazione, ecc. sono incentivi generici alla prostituzione della donna operaia, prostituzione che in molti casi è circoscritta alla facilità che permette di trovare chi aiuta ..a sbarcare il lunario. Le inchieste sulle operaie della Germania e della Francia sono piene di dati significativi a questo proposito. Ricorderò che la Ellen Key (1 l secolo dei fanc'iulli, Bocca, Torino, p. 47) afferma che in una sola fabbrica svedese ben 80 operaie erano iscritte alla polizia con1e prostitute. Il fatto che la delinquenza delle operaie presenti forme :-tnaloghe a quella maschile, come illustrò il Oolajanni (l)Yociologia criminalP Catania, 18~9, II) si riscoptra anche nel campo del reat,) che normalmente è _proprio del- · l'uomo: quello_ di atti contro il pudore, come si può riscontrare in una statistica del Fer- . riani (Delinq1.1,enti scaltri e fortnnati, Como, 1897, pag. 552). Le operaie poi, sono le più esposte alle violenze carnali, specialmente le lavoratrici dei campi. Basti ricordare a questo propositoj che negli Abruzzi non si permette &i una jagazza di passare vicino ad un campo dove lavorino i mietitori, fatto qq.esto che ispirò a D' Annunzjo la scena della Fig'tia d1: ~lorio nella· quale Mila di Oodro apparp, insè- ~uita dai mietitori che « il sole impazza >'. Le giovani operaie, oltre che la suggestiont.. dannosa delle compagne peggiori e dei com- . pagni di lavoro più corrotti o male educati, sono soggette a suggestioni o a disgusti derivanti dal genere del lavoro. Ad esempio j ' varii giornali e libri pornografici, ecc. sono jn varie tipografie 1nateria di lavoro di ra, gazze non an0ora smaliziate oppure portate ad essere suggestionate fortemente. Si aggiunga. l'influenza erotica di particolari movimenti, come quelli a cui sono obbligate le cucitrici da certi tipi di macchine a pedali o le tessitrici da certi telai, movimenti che costituisco, no una forma di onanismo professi~nale, la cui gravità fu ilh1strata dal dott. Pouillet. E' inutile che mi dilunghi su questo punto, poichè i lettori hanno certamente più esperienze di me riguardo al]e atrofie e alle deviazioni Biblioteca Gino Bianco psichiche alle quali è soggetta la maggior parte delle donne operaie. Vengo_ perciò a trattare il secondo punto, sul quale mi -fermerò più a lungo, dato che esso si presta ad un quadro patologicò della donna operaia così· impressionante da costringere a quelle serie riflessioni che è mio proposito determinare in quei lettori che credono di aver risolto il problema dell'emancipazione femminile alla francese, e teorizzano soluzioni particolari che possono essere buone ma sono ben lontane dal presentare esempi sufficienti a dimostrare la tesi dell'industrializzazione della donna. · Nella patqlogia del lavoro riguardante la donna operaia sono da distinguere quattro grandi categorie di danni fisici : quelli derivanti da posizione di lavoro e da ripetizione eccessiva ed uniforme di dati movimenti; quelli derivanti dall'azione tossica od irritante di certe materie prime o di lavorazione; quelli derivanti da particolari condizioni di luce e di areazione ed igriche; quelle derivanti da trasmissione di malattie infettive attraverso la lavorazione. I primi sono molto ·frequenti. La posizione in piedi e diritta, co1n'è quella delle cuoche, delle cameriere, delle commesse di negozio ecc. determina jl «piede piatto», per mancato rapporto fra il peso del corpo e la resistenza della volta del piede, donde compressione dei nervi e dei vasi e dolori, talvolta vivissimi e collegati ad artriti deformanti. Questo spucialmente quando alla posizione eretta si aggiunge il carico di pesi sul capo o sulle spalle. Questo continuo gravitare di pesi può danneggiare la colonna vertebrale e gli arti inferiori, producendo sulla prima varie deviazioni di co1npenso e lo. schiacciamento dei dischi intervertebrali. e sui secondi esagerazione della insellatura lombare, ·deviazioni delle gambe ad X o ad O e ginocchia vare. Si aggiunga che la posizione eretta, specie se mancano movimenti 1nuscolari attivanti la circolazione, produce stasi nelfe vene degli arti inferiori, e sviluppa, se c'è predisposizione, le varici. In fine i muscoli lombari, a:ffaticaridosi a sostenere a 1 ungo iri posizione eretta il - tronco~ so-- no soggetti a disturbi dolorosissimi (lombaggine). La posizione curva dà deformazioni alla colona, vertebrale (cifosi per1nanenti) e altre de ... forn1ità scheletriche che possono ledere la vitalità degli organi toracici ed addominali. specialmente nelle donne, nelle quali certe vi-- ziature pelvi che pregiudicano il concepimento r possono disturbare l'andamento della gravi-

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