Pensiero e Volontà - anno I - n. 18 - 15 settembre 1924

PENSIERO E VOLiONTA· 11! Forse (nella Cl'itica stol'ica non s1 deve n1a1 ,. . e sere assoluti) forse _se nél .Risorgirnento la corrente federalista avesse ·avuto il sopravven– t·_) e la iivolnzione avesse pn~ceduto la µ;uerrJ:ti. oggi non ci trovereuuno nelle condizioni in cui ci troviamo. Ce1"tan1ente non saremmo iu lJa– racl-iso, perchè n~lla vita tutto è relativo, nu1, ci troverem1no· sn di una. balza assai più ele: vata ·di quella,_ Sl~ cui oggi ci troviamo. E le condizioni di lotta e <l'ambiente sarebbero as– sai favorevoli ad ulteriori succes~i <lelle · idee piì1 avanzaLe. C~1rlu Cattaneo scrisse giustamente-. che eh/ a.f fida. ai nem,ici nati della libertci la, cura di snlvarla, de1.,e a.spettars-i di vede1!la tradita_; ed aggi unse ancora che a.ll' indipendenza non si giun{Je _clie per via della li~ertà. Le-ggendo · oggi, fL tre quarti di secolo dalla sua pubbli– cazione, _il capitolo Corollari de.l suo volume et L'Insurrezione d1 Milano nel 1848 si· ha la dimostrazione dell'acutezza d'intuizione e -di: previsione del gra_,nde federalista lombardo. La 'libertà deve essere nelle mani del popolo ed il po1jolo deve avere i m-~zzi per difender– la: questa la verità che ·balza lu1ninosa da quelle pagine ardenti di passione. , Se il popolo avesse avuto nelle proprie mani il mezzo di difendere là libertà, sa.remmo oggi nelle ~on<lizioni 1n cui ci troviamo 1 CARLO· 1\fOLAS·CHI. Postilla chiarificatrice. Questu sc·rittu non è che il prinio ca1Jitolo dell'opuscolo Pedera-lisrno e Libertà che verrà pubblicato 1ra breve a. cui·a dei con1pagui di l!"edt;. N·ou deve qu1pdi sopreudere se esso non, arriva ad una conclusione i:natica, 1nà si li– mit~ a<l abbozzare la critica di un fatto sto– rico e a dimostrare gli eff,etti di una causa. La Q<>nclusione 1 prditica, è· impìicito, viene nei capitoli seg11enti. E' necessario che ciò v-enga <letto allo scopo tli evitare erronee interpretaziorii dello scril:i– ijo stesso che taluno potrebbe co11siderare · <H apologia r•epubblicana. ~isogna tener· p1·esente che l'autore ebbe già a.scrivere altrove che ìl foderalìsmo di Cattaneo e di lferrari -venne o:ramai superato da quello di Proudhon e di Bakounine e che il grande sforzo del pensiero libertario, in questo pei·iod-o, è quello di . ag– giornare le idee di questi classici de11'ana_rchi– smo alle esigenze dei tempi_ :o.ostri. . Ripetere· giova ... Anche per evitare malintesi o polemiche perdute. C. M. ' CONTRO LE INTEMPE DILINGUAGGIO E' appa.rso t-en1po fa sopra pnbblica-zionj anarchiche stampate a-11',estero _· un articolo truculento che sembra.va- scritto... da FaJ.·i– nacc1. In esso articolo si preconizzava e si n1i:. nacciava contro i fascisti, per quando saremo noi i vincitoyi, la piì1 brutale violenza, la vendetta piì1 implacabile e piì1 _ raffina,ta: nuovi modi di torture, s,evizi,e ina.udite da far . rabbrividire .i fa:muli del1'1hquis{zione ed ì 1nanganellato,ri delle casern1e fasciste. E come per- aver 111aggior esca alle sàdiche voglie-, si I giungeva perfino ad augurarsi, s-tando a!l'e- ~tero colla. p-eHe al sicuro, che i ·fa.scic;;t,1«con– tint!ino-, ripetino, intensifichino, E-~S,lSpen no le loro sanguinarie màcabre gesta pa.z~e;sche n. . l!n tale linguaggio ha provocato la giusta protesta del com.pa ,gno Luigi Bertoni, il q1 afo su Il Rirwe[!l 1 1:o di Ginevrg t rova,va, wol– to_· OSCWl'f? il perchè di certa 7n :o.sa veemente. y~ramente per chi conosce CBtrti nostri com pagni che si dan l'aria di s11,pe·r-anarc-h~ci, non vi .è_nulla di oscuro. Sono· discorsi da, gua,ppi el,evati ad onore di espressioni. letterarie da gioyanotti che, essendo in _r-ealtà bu_oni, dolci ~ magari un po' tirnidi, arp.ano di· darsi l'a.ria di uonlin1 terribili. • J?urtroppo far « la faccia feroce » e dire spaccona-te non è una specialità di Mussolini, 111a è una nostra deplorevol,e ca,ra-tteristica na~ionale ! ..... , Insomrna rettorica, niente altro che brutta. rettorica. Ma. rettorica p-ern1c1osa, p.erch~ dà l'arme in mano al nemico, ci leva, il presti– gio della superiorith 1110:rale,-chè è la nostra forza niaggiore, ed a,llontana da' noi la_· massà la quale oggi ,si va schierando -contro il fascì– sn10 · sopra_tu_tto perchè · è ·stanca e disgustata. dj r7iolenze, e sarebbe anche contro di noi se ~o?esse pensare che il nostro sopravvento a,p. porterebbe un nuovo, _--1:J,eriodo di stragi. Chè s.e poi non si t_ra.tté.l,s-se di rettorica boli;;a, e quella prosa., pa,zzesca quanto quella, dei fascisti, ràppresèntasse ·dà.vvero i senti– menti ed i propcsiti di chi la scrive e, di chi l'applaude, allora bisognerebbe subito d{re ch,2 ql1;ei tali non possono essere·. ana,rchici nè dal punto di vista morale, nè dal ·"j_:ninto -di vista politico. M • l\~oralmente, è -evidente che lo spirito di

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