Pensiero e Volontà - anno I - n. 17 - 1 settembre 1924

.- 2 acoecantì, che p-er confutarle un mo\:lo solo è p9ssibile : far le tacere per forza ! Soltànto vers~ le ore sedici del 19 ag~to si è saputo a Roma dai più ,intimi, e le stesse rappresentanze ufficiali dicevano di non aver– lo saputo prima, che iI 'feretro sarebbe par– tito due o tre ore dopo. Ma la notizia è riu- , _scita,a giungere qua e là, lungo il percorso, in qualche centro, precedendo di poco il trèno funebre, ad al~uni compagni del :rp.oxto.Altri han saputo · intuire, dalle precauzioni _che la p·olizia prendeva,. E nella notte ·tarda, ·ad ore inconsuete, dei fedeli e déi pietosi non sono mancati al triste appuntamento. 'Il morto che :faceva paura, passava rapido nella notte sul direttissimo muto; ma nelle sta~ zioni, -nelle brevi fermate, n1a°:Ì fraterne por– tavano :fiori._ Mani gentili di donne hanno agganciato ai ferri del vag9ne funer,eo i maz– zolini del dolore e dell'omaggio; e alle prime luci dell'alba si sono visti, a q-qalche passaggio a livello della «, conquistata >> pianura pada– na, gruppi di· uomini e donne déi campi in- ginocchiarsi ed alfrÌ salutanti, col ges-to eome si salutano i vivi. Erano le vibrazioni impercettibili d'un gra,n de fremito inooriore; · e la folla operaia e con– tadina è corsa dai villaggi e dalle , ·glebe 01 tutto il Polesine ~.d il Ferrarese, l'indomani, ad accompagnare all'ultima dimor~ il figlio della· sua sua terra che, b,andi~ne da vivo·, vi era tornato oadavere, ·ma con l',aureola ·del sa– crificio e del martirio. Quel saluto· delle migliaia di poveri e di u1nil_i, senza ca:r-attere ufficìale, passava al di sopra dei piccoli uomini dell'ufficialità-·politi– ca ed opportunista,, e portava con sè reco di una infinità di dolori. Era il saluto: non allo · scompal'.so illustre soltanto, ma alla fede che egli impersonava, ed alle migliaia di, vìttjm.e · inulte ed oscure che in ogni angolo d'Itali~ hanno col loro sangue segnato da quattro ~nni . . ' . ( 1e tappe del martiri0 di un popolo e resa . più sacra la causa della comune resurrezione umana. LO SPETTATORE. 'L'INGANNO RURALE DEL,·_FASCISMO I Si tenta idi dM'e •al frusciis,mo run'apparenza rurai1e e di sost,enarie dhe il metod,o fas·cliista di . I g,overna.rie tende a mettel'!e a :rendiilm81IlJto i va- lori deHa « ,provinieiia » ,per Iievaie aAUa « capi– tale ,» il ,dominio asisotluto su11a Viitta. politica della nazione. Com,e .ii g:ov-e:rni tir.anni.ci d'ìogni tempo, dopo· d'av,er distrutta la liberrtà, han ., sem,poo coocato di m.ant•e.nere 1,e appar,enze lu– ain.gandos,i' di raoooglie.rie, attrav,erso · !':in– ganno Jargha 1oons·ensi fra i sudldJiti, così - il fa– scismo, metodo-·di gov,erno «· f,l:1,talment;e » ac– oentrator.e (l'autoritarismo non IJ)Uò sciJnld!ersi' d:all' a; cc.en ~ramento) tenta' ,di, 8.S8um 1 eT1è F.pp.a-- r·enz1e anti-buirocratiche e ,dJeoentratr,ici. Sd tmat– ta -p·erò di pur.a ,~ 1 e.màgog1a, di semplicie, . appa:. ·~enza che ha J.o scopo , di lusingair.e 'ile mas~.a ir,Ulralii :per :avier1e lfleidieU i-q, .càso èh'.e le c'iìttà. seim,tpre ma.ilicorntente ecf - in(lllliete, ta;ocennas~rio ad ins~g;e~e contro il riegi,me. . , L'dlI} lgam.no , ri,esice perchè la « provioota », in Italiia, ·ha una _0attiiiv1a '.educazionie pO'litica. I;a _politica p-rovinclilaffie, nella maggior pàrte 1Jei casi non si ifa segu 1 em.dole idiee, ma se,g.u,endo ' . ' 1 gli IUlo~ni, ·8!d~l potell'le, !per -:aiv.e~e in !Plligttl,o la . « ptrorviin.ci.a » ie per tene,I'lla fedel,e; nOiDJ ha che da c-onquistaJre, ,o ieo1IT9mp1er.e o, irieà;tta:re oo-· loTio ohe,· nelle m,ass.e · 1rurruli, hanno influienza 8 ~~ H fascismo tha -attinto e atting,e i ·suot -uomi– ni ,e· le ~uie ·forze n.egli ,-amb,iientt ·rurali. Vi so– no d.1Ue ~:agionù,, che spiegano (llllesto f:enomeno: , una è d'indole ·pstcoliogiica, l'·aJitr.a è l'indole :reazionaria. La r,agione d'indo1e psiroologiea è oh.e .1ill f3JSicismo, a cofto, di ruomind di capacita e .d'inge,gno e1 sosp,int,o a dlovier 0;gire subito 1 p,éir .ap'P'r:Ofittar;e. dei momento, .ha. dovuto por- tare -ai pi_olSti più -a va:nzam ,degJ..i ·'Ulomini d1t me- . dii!ool'e v.aJ.or,e. :L'intelligenza non è :prtvdilegio ,d~11a cìttà _ipiutto:sto 1ch.e ,della _campagna, ma o,gcnuno, o.omp-renlde eh.e gli. -u:omini ,di intelilet– t-o. siic,u]I'lo finiscono -qm,asi,sempl'le -cio1lo sv,o]Jgere , ., ... . JJe I,o,rio. attività nei igriandi c:entri · ù:rbani doiVe hanno mezzi ,e dov,e trov,ano, tutte 1é · sodid1Jsf a– zmoni _ che il lo 1 ro talento r,ilchiiedie.. Questi :omni-• ni. 'non av:ev-ano bisogno di f0ir CM'riera 1.::000-– modandosi ad· lUD. mòvimento nuovo.- per essi I i • ' I ·bastavano lo ,iS,tato 'iLiibe,r,8J1e ed tl 1VielC!Chi· partiti che 1sap,evamo ,ut1lizzal"1ru e valorlzzamli~ Ma 1 m,eidi,ocrti Ì:rinmJsti liln pirovm.icil:} ,ai posti dli) sedon– .d'<oridine· _,do,v;e n.OIIl tr,oviaVianio s:fogio' per le ·Ioll'o aimbiZliicmi, br31ID;O.SÌ_ di ,giung1er-e ,a,L1é cllttà per. I • consegu~I"e 1iumòro:si (8 l'UJorosri s'lJj(}Cessi, intui– ,r,ono ooe -1a ~~iPdfdla fortuna d.ei .!fasciamo ·po– teva ,esisere 1tl mezzo pe·r aroiharuilo:nar,e il « pae– seUo » ed 3iyanzrure oeler:rumente nelila looo e..ar- , '

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