La Nuova Europa - anno II - n.1 - 7 gennaio 1945

\.r --10---------------- LA Nu·ovA. EUROPA 7 genn. 1!)15 -- L . . h. DEL-1· TTI A CA TENA· \~r:it~,r:i:~~.i:: conscioodi..,,,. p,o,– a monarc 1a ,;;;1.::;':.:ii,Jit·;,;;;:"~.~s,:::: tutta la maçgioranztt ua ttntusiasta rii . It I. a HA destato non ,,oca merat.•ir,lia av- q11esra mora.e: che ÙI (;i,1(1, es,,,t,du 1· Mussotinf. <lei e Salv11torc dtll'Ocr1de11· 1 n a I pre,ulere, dalle rit.'tfo~•o,ii di que- !tllltO distmllt d..u·r:uropo. ,n·rebbt. fai- te •. c-ome lo C'h!(W;(lt'(ll/0. Mi avrt.lJbero sti giorni, quanto a bllOtt muca;o '::a::~i%!0 d':,-m70~:ng~;,;::~~~t1f;~,t:,~(~~ ::;.rc;'/ 1f~e u:1:1 ;'l ~ll~:iin:U!~ A~~~s::,l: L A convlnzlo!le che le 90t'Ll,.<.)ella. ra;:::i~~~lito;: 1 ~/1'rJ:t~.f 1 ~e~t:: ~t•i~:111.· 10 r:ostrettl a farç f più proi~s/ml lii• di n1wt·o vroc!m:rnto l'odiosa 11cc·11sa monarchia rn lta\\a shrno, ~,- ~lu- ,is t·e1tto mo:,rhetii HCl'•·tta semi• turess1d. ~ dw ('1'0 ant!talicmo it. <Hzlopovol,are,già decloo s1 ,•:1 cl!(- ~~to~rnticl E 11011 ornt/!;, a p(:!}amrii· 1,1111;1c:, rantll'l1fssima suaoczza cfn,· , fondendo rapk1ame1_1tc. l..c pre::1t:1no to· co;ise ;,a~, <i, Qtw de!la p·o11.;,1Lra, su m.101,;a raoicme. U,t ytor,w le armi ____________ _ auslllo le iattura nazlon; 1lt.eh ~ .seml.lrn· ·Por•"a--ign,. a loro ri!fcMo e pericolo esportale di 11asc0Sto in Urio/terio no r:on tutte nate ùa uno cstat~_d! n~. ~~opo .. ;;,er ;om;,htto 1/ ct·o!po:to. verstr· avrebbero fatto J1~oco. E, in u,t modo, ccs:::it.h,dalla pes..·m1eeredhJ faS<:lst!ca. 1 nen:.O del denaro In ('01ttt1nli. Mn O in u11 altro, I bVtti sn.rebbero arrwa• 1 la vre~\.m:;lone c~e ?t'gol. la m,onar~hl~ percentuale ail'lnurmtdirlrrn ~he dava ti ft110 all"F.ICremo Orience. A11c-he I trovi Il suo m~!ior ~ppOgg'\O .n V() on lu coperlunJ- CoFl si ellm.itimm tin ce,tto Beretta hanno comunque spar,:· U straniere, 1 lnfehce rtsonanza ("he fuoruscito e ru,u:ludC'Va un ,·antcço10~ 10. colpendo sia chi li avet:a dati <:11-? hn1mo destato I pochi a_ttlin cui 13 CO· :c, 0 affare per l'1t1d!i.&trltJ nm:ional<!. clii U ,n:eva ricevuti. 31a og{11 il pr? rona. o chi le era tmm~_latameme pros- :ua 11011 1 da crcc/erc- <·he gli affiltu!i. blnna ,ior1 i solo di pt:11,,-e i re,po·:• simo, si è scopena. st <. 11 1:,~l>e.~ 11 tu.~~ del Od facesaero colte::1.011i d1 armi .-.abili e oli esec11tori del buon atfar1•, I ROMANI SI VERGOGNANO . ~ 1 (.? 1 ;~ttic\~~;;u1 1 ·l~e~1l:~61~epd~:e~~~ ::°1i~~':t ~n~:suc1te~~ti b:~~tl~!~eib:~oce,~: :r~·dtct' vkf,\Yh~ceroc~td,~ 1 :.u"v,;1~ru:" 1 i,,i narchlct; taìchè si corre llhbns~~nza masti appesi alla vOrcle In 1 m rifru1;,J cltorl che era un pessimo affare. l•: 1n·eslo alla con~~usiouc che n?ssuna dt caccia. Av-re/Jbero sparato. Contro che o(},11czltro del oenere sarà sempre fortuna possa pm assts~erla, se_ 11011 chi? Forse ,;o,itro ultrl che, comu Ct.:r w, peulmo affal'e per tutti. L F.GGIAMO in Crusader, numero drl 10 Dicembre: e V1} mio amico cosl ,-fa3sume ia s1tuazio11e: - Cl ter· uoonamo, cl verunanamo tauro che io ptrso1wlnumte mi seuto cQm(I u11 uomo 1:hc aU<mda pe,· la terza vom,, e ,u,n desi<lero che olc1mo ml salvi•· l'avvc:Hura c11 un •putsch•• quas. lm· lo Rosselli rlavcmo fast/tifo. Vale a dì· o. P- s. pcnsablle d' altroncle con la presenza re che se· ,u delitto era 1Jerame1lle·o La dfsfattu, sJuulta la a1ornall.-.ta Ellsabeth Mocl~e11:dc,OJJprlme I romrrni. Quel che realme,ue 01Jprm1c I romw1i, uln.e,10 ct,,loro che intnmrnao110 la .Ua• cl,e,,zle con • i:oilltnll dm:ur111 », '- iL ve,o dtl proprio fa&(·1•mo. So110 {Ili 11te1ti, alurerei, che &i metto11u i11 mo– stra pruso ;1lt alleati per chiedere si.– garette, saponette:, scato/t:ltc, J)l.1Sst1ual fn nwccht,ra. hlVi!i " tc,ttro: di 011,sco si dovrebbero veruoona·re. degU eserciti alleati. che, per deeenzn buon mercato dal punto di v1.:1taeco· verso l loro popoli e J.)(?r le pronteiSe ,iomico ri1t1llau,, poi cartssi,no sollo che ll?g-.ino l loro governi n~:>n \'l po- il rigu0rdo morule. Sl J> auuva.un tu· FATALI EQUIVOCI trebbero mal consentire. ?\e risulta sassinio pe, mettendo dt com1,1erne al· uno stato d"animo comune e 1ener\Cll. tri cento O miUe rhftill(ltle 1ossero le che st appaga e sbocCa !n alcune mai• vittime di ld da Vf"nfrè, Jt sa,11,uechia- DAL. bella e gent>roso opuscolo d, nif~taz!onl sporadiche e clamorose; ~ ma il sanuue. La cote,ta lii sorebb~ Carlo Sforza. ltaJ..a e Francta di cosi sl avvalora, anche per questa ()3r· potut-o chiudere a 11 die al danni d-1chi dom~nJ. uscito recenteme,ite In ve· te, un abito di vacuità e di sonnolen· metteva il primo 011cUo. ste itaJlo11a (Edizio11i Homo), troouo za mentale, buon conduttore di tutte et ritorna a mente ,rn·allra storia questo tnteressatlte episodio per.'m1wle le retoriche: il rifuggire dall'esame, li di armi .. Alcuni amll dopo l'artra gue,- che q,::tta l11cc sul 1)assato ed i d'l11se• chtu,ter"ffidelle coscienze, schlv~ di ogni ru quando uncura f trattati di pu•:e 01w1iu•,11to g,er ltt necessilcl <li viù chiari 1nrorn1azlone, Il bearsi nelle soluz\onl w:pedivano "' vuesl vintt di rtaniwr· e sinceri rapporti tra la f'rm1cla e ttot, dl comodo, in una evt~en~ d'nccento JJI, l'Ungheria rtuscl a otte11ere. u~ nell'l11tertase di un avvenire mlullor,. ~;n!rc~~~ ~~er~:tf:evn~~sor~gl LI~ !! 10 p::.:,~~ ~ic~7,~me: :::~~~~-u~~r~J~i;~ pe; ~~1~:;do Mussolini s'imbarcò nell'ln1- J;fsoynereljbe i.ma spt1.:lale ulr,1/nnza impedisse cl,tt ex uerurchl, er JJq1wdrl• st1, fascisti dette: prm,u ura, fia_11<:l1<·o_· olatori, benpensantt. callaburaz.10,listi, rcton fan11ul1011tprofittatori dt-l reum1e cd altre simili ca1eyorie di versane uv– ulcmassero oli at:eati. Tutti oli altri, che pouiamo in::ludrre nella classe del sinceri a11ti/a-;c1sti, 11011 ha11110nr~s1tn, motivo di veruoa11ars1. Sa11110 clte t pri– mi a doversi t:eroounare ,uni, queott stra,1ien perdii,1iorno che, l11ste-.necon. alcuril dei più res1xmsablll, und11vano amm lra11do iri caro l'Jt,,ll" ordlnt1ta e imperlale. Smtuc, che t'<mt1/ascismo 1ta• llano Ila una storia o.'orlo.m: trucl,lati, carcerati, esuli, cumba.'ltmll, po1wlo che ha resistito fi,nchi tutfo il pt!~O dello stato moderno u11im11todall'odio vele• noso e patente dei ceti pi1ì ,·eo:l011ori che se l'f'rano au,•rvlto no11 lrn /alto ma,sa per diSJ}erd.tre le ltit srhlere e per schiantare i suol lititutl. Nella loro miseria d'oggi, ne provano un giusto masstmo problema della v',ta Italiana. Joisuo. La co11a11 rise1,pe a Gi 1 1evra. presa tra lnfanllle e c1imi11ale di Cor/ti. nè un problema chiave: ma ~ forse U Sel dibattitu elle He ,eou.ì. tn &eno al· - ,iurra lo Sforza - Polncarl /11 uno primo da affrontare, 11 pre,tudlzl:lle. la Società delle Na.:lonl. oltre al ra,,. del pri,icfpali artefici del salt:atauuia Non sarebbe opportuno che lo si. ~,- presentante di qualche potenza e~ro- del D11ce,quant.u.noue l'avventura co– frontasse con disinteresse 1,'Uperficl.ale, veu, purlò quello dello 10,11a11lssu~u stitufsse la prima &fida alla Soeletù delle n; ,cter.do echi e frasi fatte tm·ece che Cinu. per deplorare fl fattu. Il s~ rn .Vazlo11I,e per conseor,enza la prima ripens.:tndo d~mostrozioni e raglonaml!n· tervento part,e di troppo. Allora Il di- breccia a1111rtanel solo slstemn cli• oa u. L::t gente deve abllllarst alla critica plomatico che: doveva sostenere la ra,itlsse l'i,idipe11denza della Francia, llei proJ)ri senumentt, a vivere le Pl'O· causu del paese e~f)orcatore. ,da uu~w _ come tro,i vi rendeste conto - prle esperienze politiche con cosclen· di spirita elle .ern, 11ar1:c:) u1i fnttereiln oli domandai mlii volta Hel suo uWmo • ui e Impegno. La suggest:one delle de· pl,(,·can.te.Nella s11acW.11,a un tale che wrno dl vita. l/ttando, abbaridcmato da clsionl pmenu e improvvise deve ~e· aveva :;posatll ver ilHeresse una -d(! 11: tutti le mie rare visite e-ra,10 tra le dere allo studio, e a quelt' amore det na 1'mUo ricca e assai bruc,ta. _capito pocli'c che ror,ipessero il JJUO silenzio - problenu che .solo pub elevare l'uomo u,ia notte d1 s~rprci~dere l_anuco al come 11on vi re,ideste co,ito elle aiutare della strada e delle piazze alla dignità lettu deUa m~qhe. Ph, stupito cl~e ::f· Mll.asolinf a salvarsi dopo fl colpo dl di cittadino. fesu! gli. dis~e. ~Che, fo dnr_,,_,a 1 '!~it., ,e Cor/tl eq11lvaln:n a creare un prec.-edeu- $1 può ag~ungere elle questo a.ssur- a m,a moyl,e, 61 capisce. Vivo alte s.ie te JHr nuove azioni illeuali che avreb· r:~ d~:1a~:~~io~:;,~rc~1~;pl~: ~b~1~h~~ ~1ag~u:!~ c~~e ,:-",S: 1 faa f~r:?'!~ I ber,,opotuto es,cre mortali per la J-'ran• piuttosto dlfflclle perchè la monarchia. La favoletta~ che diverti perfino qll eia. per gl'ltallant, non ha storla; \"ogl!o accusatori atnturtnl, a1.1e1.1a rn coda !.~d ealt, Uberll oramai da qualsla!I orgoollo. u. m. dire che, se esiste ad esem1>locht~ra· mente, per tutU gl'ltai\anl che d si ln· teresstno una storia dP.l problema del mezrog:orno. una storia del problemi sociali, una storia dei rap1>01·ll tra Stn· to e Chiesa, non c'è, n~ll'Jtalla unila, una • ston.a • della monarchia, Jellesue funzioni. del suoi svlluopl, Polchè non cl può essere storia di quel che resta tndlfrerente agli animi. Dopo le pol~ miche, le fusioni dl ideP. e di tendenze, e tal\'olta le confusioni del Risorgimen– to. l'lnteress<: per la monarchia Jn lta· Ila si è spcmo; essa è diventata una soluzione, un dato di fatto, una specie di necessità di go\•erno. l)O"O diversa uull' esattoria comunale o dtil catasto. ln •1talla, tranne tn brevi cerchie di p.:~one, non ci sono stati pl\l sudditi; perciò non si son() avute rivolte con– tro lo spirito di sudditanza, scatti di lndl1>enclenzae di rlbellloné In Quel t·t11111>0. Poi, a un tratto, la montlrchla ~ apparsa complice e, nella suo !un• zlone fredd8mente aulica, prota,amtsta di tutte le sventure della patria. Que– &to nnssagglo è troppo brusco per non turbare e sconvolgere la mente dell'uo– mo comune. Va dunque compiuto ora lo sforzo di rllmmeuere la monarchia nella storia ù'ltalla, dl riesaminare gll •attcgglamenll. di dare agi' ltallanl co– sclem:a di che cosa essa iu. di che be· nl e cli che mali fu partecipe e p1·ovo– catrlce. Solo cosl si possono educare gl' lt.1\lnnl al giudizio. e alle mat.ure decisioni. " Lo sforto è sl3to già com1>luto, cori lena di storico e ..-ibrante COtiClenza LII polemista politico, da Luigi Salvatorel· Il. APJ>alono oggi quru,i contempora• nenmente un suo opuscolo - Quaderni 111.>crl: Casa Savoia nella storia d"ltalla - e. in seconda edizione accresclutu, Il suo libro già classico: e Pensiero e azione del fllsorglmento •· Le due ope– re si echeggiano e si complct:mo, Il 11· bro svolgendo con maggior Conseguen· za, con maggiore lntegrJtj una visione storica che Investe tutto Il processo di formazione dello stato unitario ltnlla• no. Ma Il problema e Il fatto della mo– n::it-chla è, anche In esso. sempre ccn• trale e presente. Salvatorelll muo,·c fin dal prlneiplo a contendere un'lnterprc– t"lzlone ufficiale del Risorgimento. In• ~randltasl e Imbolsitasi In questi ultl· ml unni, ma che ha lascloto per veri· tit freddo U pubblico ltall:mo; un'lnter· pr('tmdono per la quale esso diventi e:>ssem:lalmentefatto terrltorlnle e dl· nostlco, ))l'cparato nel secoli dn ,.rnn lunga e astrusa saggezza pollUca di Ca• ss Savoia, e spurlscono I legami llon sù Savoia•; e, nella sua franchezza, DoJ)O,nel caos generale che 1n segu1, meramente diplomatici che esso avreb· che ero anche un'astuzia e uno stru• la ripresa del trasformiamo fu ancura be con la storia d'Europn, lo.spontanei·• mentn, lo ammise. Con lui l'Iniziativa tentattl; e l'aberrazione fascista parve. tà dei moti popol:.trl. li c.-omplessosvol dlnostlca e lo spirito del risorgimento oltre tutto, rientrare 1>ertnl modo in glmento di pensiero che lo ricollega ..il st fondono, ma questo ne risulta acca· un furbo gluoco polltlco. 11 g1uoco.co – nostro Rinascimento e alle più forti e parrato, anche se la spregludlcatezu me si sa. malgrado certe vellellà di significative co;:rentl unlversalL I><:weIstintiva del sovrano sembra più cc.,n• basso glolltUsmo dello stesso Mussolt– queglt storici zelnntl tdi una causa rhe sona con la demagogia degli estremisti nl. non rluscl; la monarchia si aCCfln• ora anche per loro S3rebl!e per~ J>':f"• d'al1ora che non l'arte ~lplc.m.itlc4'e la ciò Impassibilmente al nuovo regime, chè era, in fin del conti. la c3u,;a del· fierezza della convinzione liberale dl pili •comodo> perchè cvtta,·a le crisi la monarchia fa:iCistlc.a.o per lo meno Cavour; ne risulta cenameme. e no11 mlnlstertall oltre altre cure~ perchè antesignana dell'autoritarismo rascistal senza rattlva, personale. e talvolta di· dava, di rtlllbalzo, le vertigini del con– \·edono prev:denza, prol>!td, serietà dl \·ergente paneclpazlone regia, la r.tpl- senso a chi non er.:i stnto mal vera.• Intenti, occhio renllstl::o e mano ferm.a, da unificazione dell' ltalia, ma anche mente popolare: pcrchè sembrava asst· lo stato sabaudo preservato dagli assai· l'inizio e li pronto rigoglio di quel curare. ponendo In tutto rll!('\'O la ti· ti devastatori del pensiero prerivolu e trasformismo» che ha smus~no e rl· gura et: un altro capo, unn maggiore zlonarlo e poi, :lttrav.:-rso fortunose vi• dolto urti e •antagonismi e conrlltll cJt lrresponsabtlltà al monarcn. Probahll• ccnde portato In salvo tro le maree Idee forse ntlora Inutili o dannosi. Pro• mente quesu lo gtmllcn\'a, ben altrt– del!a Rivoluzione fino a una restaura- prlo per Il radicarsi di quella pratica menti dello stato llbcrnle, consono ul z!onc che ne mantiene !matta la com· 11 tono politico si è poi abbassato; oi tempi. Salvatorelll chiude li suo opu- 1 cosi preannuncia la forza e giorni pieni dl eventi e d'av\'enture scolo cosi auuale e Insieme meditato. f:-1;,~t~a evolonlà che anlm~rà di poi il è succeduto Il tempo Informe e p1at:o 1>0ne~do Il que:;lto se l'atteggl:lmcnlo processo dell'unltj nazionale. Sa.lvatr1· dcli' ordlna1ia amministrazione o, se dell'ultimo re in questo ventennio non relli scopre titubanze, Incoerenze. di vogliamo adoperare termini solenm e Illumini di nuova luce la condottn l'l~l– sordtne, pollUca glornullcra e d'accalV> morallstlcl. un perenne mercato delle la monarchia nel periodo liberale della che non può più teaFere H suo fine coscienze. Quel costume ha ap~rente nostra storia; e se gl' Intimi Istinti _dl ~uoco diplomatico sulle aru.lche rivali• mente setnpllfìcato la vita pulJbl!ca essa non appaiano In tutte le devla7.to – tà tra Francia e Austria: solo compcn- Italiano servendo Umbeno I con Dr!· nl da quello spirito. nel ripetuti Inter• satl da un'accanlrn cost:mzn nello spi- preUs e Vittorio Emanuele lii con venti personali. nel tentatl\>l dt reazlo– rlto retrivo, che trovn Io sua p'.ena ~ Gtollttl; t'ha certo però Impoverita, ne, nella gelosa segregazione di certe spresslone nella lotta alla Francia rl· disossata, ha favorito lo scettico rlllo- sfere politiche (la dlplomnt!ca e la mt• voluzlonarla e nopolconlcn, assen•endo• rire di vecchi e ben noti malonnt, lm lttare) dalla piena Iniziativa del go• si all'Austria: In una pm·olu, l'antlrlsor• contlnunto nel campo della cosa puh· \'Cl'IIO. gimento. Più difficile riesce l'imerpr(' bllca lo spirito. d'Arcadia e della Cou- Probabilmente verranno un giorno tazione della politica di Carlo Alberto, trorlfornm. Ha costituito a lungo una in Juee documenti che rlveler311noa pie– di nuo\'O e sem1>re• nmletlco •- Per !ul risorsa. una posizione di comodo; è no l'attività e le Intenzioni degli un.I• a un certo punto l'amblzlone territo:1a sembrato da ultimo il .• nec plus ul• ml sovrani. Per ora posslumo cont.?n• le (qu.:sl giustificazione ereditarla del tra• dl un realismo democratico. men tarcl di un giudizio non senthnent;i:le potere di quella casata che dall'aspro tre non cm, nella mlgHore ipotesi, che ma storico sulla monarchln. col dire dominio alpino deve trovar lo sl>occo un docile regime per tempi di ~rosµe- senz'altro che la prova del regime n1~ alla planura, non Importa se In Bor- rttà. Non si vuole. dicendo clb, dare un narchlco come s! è rivelata con gli ul• gogna o in Lombardia) si fonde col giudizio deteriore su tutti t governanti tld tragtcl eventi è conclusiva e che sogno dell'Indipendenza Italiana. e la italiani tra I quali figura per lo meno la monarchia In Italla ha terminato 11 }~~làc!m~n u~ 1 ! 1 fo~,~~r~lta~~:S~~~; 1 ~ ~J~le;:~o~~nJf i~ 1;::~: l; 0 !~t;::,:;a 1 ; ~~1~J 0 ~ i~f;t~1c~èdl1~t~u~~:~:c,o~; spiazlone a riscatto di un destino trui,- te subito e in parte favorito, e dl cui me ancora s'Innesterebbe nella nuova po maggiore delle primitive speranze: oggi slamo In grado di misurare le as· vita nozionale. I problemi dell'Jtalin so- questo oscuro e in fomlo Ingenuo pro- sai tristi conseguenze. no molli; la permanenza dello monnr· cedere, se esalta In certo modo l' uo· chla Il complicherebbe ponendone uno mo, che poi sale doll'nmblgua poslzlo- o di più. Resterebbe come un Istituto as· ne degli scrupoli a un'alta,., e chiusa giunto ed estraneo galvanizzato per dignità morate con l':sibdicazlone e re- Quel trasformismo ebbe una smenti· opera esterna come un'offes:i: alla dl· slllo non sen•e a rafforzare lo stato nè t.a, e la sua fine col sangue della guer gnltà e alla Coscienza storica dcgl'tta– a piepararlo a quegli eventi che son,, ra passata; guerra che forse fu la prl.· llant. Speriamo che nessuno lo voglia; consciamente voluti solo ali' ulUIT'.a ma prova di maturità del popolo il.a· o che chi lo ,•olesse passa esser per· ora: come testimonia lo stesso duca di llano, sebbene ne fosse di(ettos.1 la ~masodell'unanime serietà del popolo, Genova: e andavnmo a coml>attere per prep.1ra7,lone politica e la condotta: e che troverà nella fnt.lcosa atorla. che una causa grande e generosa. ma af- che ancor3 si ispirò, nella sua miglio- gll sl prepara un e<1ulllbrlodlsc!pli~a– fallo op1>oSt1a tutti I principi! a cui re ma forse anacronistica Ispirazione. to solo se non sarà costretto a JJnt1rc eravamo stall allevuLl•· Vittorio E· a sChlcttl e non ulteriprmente elabo 1n1empesLlve e tQglurlose tm1>0stzlonlo m~muele Il vide chiaro Invece fin dal- rati mollvl risorgimentali. }i"utroppo violenze. l'Inizio un dilemma osslllantc: o diven· lunga e dura, sopra tutto consumò le tare re d'Italia o retrocedere a e mou· riserve dl una intera classe dirigente. UMDEU'l'O a10m1,\

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