Fiera Letteraria - Anno X - n. 44 - 30 ottobre 1955

Domenica 30 ottobre I955 VNA PfJESl1l DI GIVSEPI•E 'l'l~DESCHI .. Autunno-Amore * TI vedo dietro vetri di stanze lacrimate tra le non più: tue e mie strade vatlcanr reale e pensosa, pandemica e distante come questa curva pioggia mattinale tra CU! dilatano garofani e terrau.e tra cu1 dilaga ·1a tua figura di e5Hre perduto. L'autunno è stagione nostra, congehlale la pioggia madre nostra, di amtzlone. Pensarti è vederti cosi: autunno pioggia: un essere perduto, tristezza amlilone: donna dal passato irrlvetato dal presente non so se ancora amore. GIUSEPPE TEDESCHI Pl"'ATONE critico letterario * di RE ~A.TO IIU()()I LA i'IERA LETTERARIA Pag. 5 DASSEG~A DI S'l'UIH CLASSICI A CUHA IHl~'l''.l'OIIE PAIIA'l'OIIIE * CULTURA E ARTE IN OMERO * tut.sce una delle più sollde ae– qulslzlonl offerte alla nostra cultura dall'opera della Stel• la; e dobbiamo energllene ve– ramente grati. D'altro canto !Js~Tt1~ ~rt i ~~n:u:~ l cerche, s'è ratta forte per rea-, fn~~~lu:;~eo~i: n:;ru~~ :~~~a o 1 in:f,:~~e qu~1f~! cloè, di ritenere trasmesse per secoli le legiende epiche eolo per vla orale, ad opera degli aedi. E' noto come la vera e propria questione omerica ab– bia avuto lnlilo, grazie al Wolr, proprio In base al pre– supposto Che ali 'epoca di cui i poemi omerici sarebbero lo specchio non esistesse la scrit– tura. La Stella, notando come li sostrato culturale dell'Odi!• st4 sia a.crine a quello dei Poe– ml orientali, tramandatici per mezzo dl scrittura spesso risa– lente proprio al secondo mU• ~~~r~io~e ~tti~~'?::~~ ,~: la scrittura in eU, micenea fii ormai sicuramente attestata dalle tavolette recentemente .s<:opertea Cnosso e a Pilo e dalle Iscrizioni argoliche, ne inferisce vittoriosamente l'im– possibilità di sostenere tutto– ra la tra..,mtsslone delle leg– gende epiche del mondo ome– rico senza l"auslllo della scrit– tura. Ma - com'essa stHSa av. verte a pag. XV - l'opera sua ha visto l& luce prima che si potessero dedurre tutti gl'fne– st!mabUl frutti dalla recentls– slma deelfrazlone {del rHto non ancora sufficientemente collaudata) che Il Ventrls h& fatta del documenti scritti so– pra ricordati, e che sembrereb– be dimostrare ch'1!$SI sono stati compilati In un dialet– to protogreco. Tale scoperta, che confermerebbe dennltlva- ~~r~e1~:t~1~iià g=n~:. ~ slstenza della scrittura in ter– ritorio greco dµrante la se– conda metà del secondo mli• lennlo e quindi la continuità culturale fra la civiltà mice– nea e Il mondo da cui è sca– turita Ja detlnltlva redai.Ione del poemi omerici, è destinata (In caso di conferma) a $Ca· valcare decisamente I punti d'arrivo ai quali è giunta la pur meritoria indagine di cui la Stella è stata una degli an• teslgnani. Se la prtma parte del volu– me - dedicata al mondo cui• turale dell'Odi,sea - è giunta al risultati positivi dJ cui ab– biamo tatto parola, non meno notevole è la seconda parte, dftdlcata att'anallsl del motlvi artistici fondament&U dell'O. dusea. La Stella, restla ad tm• trare dlrettamente m poleml· c& cogli analisti, ha imbocca,. to la sttads più sempllce per gtun1er,e a dimostrare J"lSpln.– zlone unltat:ia del poema: far– na la stnteSi crlMca, enuclear– ne I temi fondamentali come ricorrenti per tutta la sua estensione e determlnant'l Il suo timbro, U suo carattere lnconfondlbUe, Il suo spirito originale. Anche a non condi· vldere le conclusioni della Stella, ci corre l'obbligo di di• chlarare che d& tempo non cl era stato dato di leggere un saggio cosi squisito di critica letteraria. A leggere qu&lle pa– gine, scrltt.,e per giunta con un garbo e una lucUutà d'e– spres&ione eccec:lonall, ml 50n sentito riempire d'un soffio d'aria balsamica I polmoni, ti• secchltl da lunga indigenza di ossigeno. Forse la visione del– la poesia dell'OdlHtC, come poesia espressiva di vera men• talltà disincantata, cn,pusco- ~•;\J~~n~~el~~t~d~trotC: si remot& da noi), quasi di ~f~u:,~n~a~fl,,u:J;~ è ~~ 1 ~~ slone un po' troppo unilate– rale; forse Il tono e le predlle– zlonl, la sensibilità e I mOdl espressivi di questa crltlc& so– no prettamente femminili: ~~~ l~rst~iritha 1 rap~fo~ profondamente ed esattamen– te Intendere sono Calipso, Nausicaa, Eurtclea, Penelope. ~I~ sc~?1•0~~s~~!:':nf~riu~ ri 8 et CUHA * DIC GIORu.10 JUI GIOVANNI: le ultime 170 pagine del volu– me sta un mOdello di nnezza e di coerenza di metodo cri– tico. Gli ottant'anni di Gioaccliino Volpe Arrivati a questo punto, sembrerà stra.no che si conclu– da con una rtacutluazJone del dubbi di fronte alla tesi unitaria. Quello della Stella è senza dubbio Il tentativo più intelligente e meglio fondato che sia stato compiuto In fa• vore di questa tesi. Ma una volta liberatici dalla potente suggestione che spira da quel• le pagine e ripresi In esame a mente fredda l termini del probiemk, proprio sulla base delle conclusioni cui l'lJlustre autrice è giunta, cl si sente iblioteca Gino Bianco ~~S~fll~t~~rr1.unA~~~o u~ profondo hfatus cl appare fra la prima e la seconda parte del volume. La Steli& si è con• tentata di dimostrare che la scrittura doveva già essere praticata nel mondo miceneo e che lo sfondo culturale del– l'Odi.ttta è strettamente affl. ne a quello delle altre civiltà letterarie del secondo mlllen• nlo, fiorite nel vicino Oriente. Poi ha tentato dl dimostrare l'unità di tono del poema, da cui discenderebbe la prova dell'unità della sua composl• i.Ione. Ma, a parte Il ratto che la seconda conclusione non di• scende necessariamente dalla prima (perché l'unità di tono potrebbe essere l'Illusorio pro– dotto dell'opera compiuta dal– l'ultimo riordinatore e reviso– re), li quesito che la Stella era obbl \ja.ta a risolvere e non ha risolto era quello concernen– te Ja dotazione sia pur appros– simativa di un poema, della cui crenzio."le univoca ad ope. ra di un solo poeta essa è si– cura. Ora, la risposta non so– lo è stata da lei elusa, ma an– zi è stata resa addirittura più difficile. Infatti le conclusioni della prima parte del volume spingono a qonslderare l'Odi.,. sca come li prodotto tardivo, e torse postremo, dell'età mi– cenea, della poesia del secon– do millennio: tutti I suoi moti- ETTORE PARATORE (Continua a paiJ. 6)

RkJQdWJsaXNoZXIy