Fiera Letteraria - Anno X - n. 12 - 20 marzo 1955

Domenica 20 marzo 1955 LA FIERA LETTERARIA Pag. 3 RJICORDO DI UN POJE1~AMOI.KSANO: lEUGENIO CIIRJESE POETICA POPOLARE ECOLTA Nelle ultime ,Poesie di Cirese, quelle ancora inedite, si ricostruisce, nella squi– sitezza e nell angoscia, quasi una plastica reale delle cose e dei paesaggi * m!;,",!e~':n~ 1 \i'~,; 1 ~b~~ di PIER l"AOUI P,ISOLINI :::r! 10 nri''1=a';gk>n•;,~ perfetta ftgura e rappresen, lare>. ~~d~t: ::; 0 ~oc: \~~:;:; >~ufe~ formaz:ione ldeolosnca popo- una formula che sia In pote: qu!r::~J(~~r~~~~r~~~ tort della e Fiera~ attribui• ~~~ ~ 1 ~f:~ 1 !·m~~~~ ~~~\ 1 c;'~~~~:i,~, 0 ~I~~:;·. ~rban~lmo non era ancora scano un s!gnlflcato piu com- le e mmore >? E' vero che pio al requlslL! necessari a n !e omeno preoccupante e plesso e plu storicamente cir- alla terza fase poetica che quella letteratura che Gram cominciava appena quello costanziato di quello che soli abbiamo detto <squisita> li set definiva e na 7 .1onale-popo- della em!gra21one che, se to– tamente gli si dà pariando di Olrese perviene con un <!er- lare>, Ma questo continuo 5rheva braoola al campi, prodotti poed.cl Il tempo In to, anzi, con U tlplco, ntardo approssimarsi e retrocedere riempiva le ca&;e postall di 001 Clrese ha operato Sl pre del e dlaletta1e >. ma bisogna deHa poesra di Ciresc ad un 1 !re che !aceval'Jo aggio sul· s~nta cerlamente come mar tener conto della Cosslllzza mHatto modulo dl poes!a I oro e permetteva ii compler– gmale e minore rispetto a :r.iooedella vita na:r.ionale du- nazionale. popola.re era tor sl di una rivoluzione fonda• quello centrale deUa poesia rante 11 ventennio e dunque se quamo di meglio e di mentale neUa storia del Mez noyecentesca,. dalia •Voce> la marginalità coa'.tta del C1 più smccro si potesse fa. zogiorno. il passaggio delJa ali ermetismo. non solo per rese per tutti quegli anni re in ..fondo nel pnmi de- piccola e media proprietà la ragione determmante che Comunque quanto a un glu cenni di questo secolo e la dal galantiiomo al contadino II suo mezzo Hngu.istJco è U dlzto d1 v~ore quel ritardo sua contraddlz.Jone tra una che la conquistava con li ri• dialetto, ma anche per la non implica deterioramento ognettlvai.ione socla,hstfoa e sparmio sul lavoro di anni. poetica che ta1e uso del dia di qualità e gli ultimi versi un mtroverslone religiosa è pesante e avvHente, durato al letto comporta: poetica che di Cirese, sono forse I più la più autentica e feconda di là dell oceano. Ma li fe– ha avuto almeno due o tre belli· angosciosamente e an- Anche se J?Uardata dalle nuo nomeno non turbava ancora fasi chiaramente catalogabl cora. maJ~rado le punte di ve gencrazlonl come un dato l sonni della svagata borghe- 11, e tutte Uplche, quasi da la decadentismo e ermetismo. superato. ln quanto superato sia d! quella fine di secolo, e bora torlo. una fase e melica> romanticamente belli. La rl- l'ingenuo e ancora romantico si cantava ancora molto net ~! ~:C1!Jl!~a~o~~;3rJ;e cerca di una poesia < cssen i~o~e,1a1:_.,f~n~u::ti5a~r~~ r:;~;a 5 ~u~~~~ ;.nf;a e n: • squ}slta >, se i carte1Um flalJ >, come rl~~ida dertva- zlon~Je dt questa religiosità: turate - come si vede - che hanno qualche vaJore, anche Ua a un gu.s t o po e~e Complementare alla ftgura una punta di nostalgia •ml• In uno• schematico contrlbu co f noveyent~· ten e,! di Clresè poeta è la figura di nore • apparisse In Clrese: to commemorativo avva 1 °r>arc n e una ~ Clresc raccoglitore di poesia non tanto però, da vela.re e Tempo dunque margina prees stente componente e e popolare e se cl piacessero ammorbidire minimamente, le e n:itnòre, aimetlo In appa- ! 1 g~~';: d~ ~7 t1~ii! 1 s~~ gli estri della crltlca profes ~tevl~on::e,:n~ i;:;_a1~1r1~~'. renza ma Intanto, vissuto pre di una • grecità> malica sorale, drremmo che il Clrese I P lei à d O 1 cosi limpidamente e appas- vibrante e patetica mai mar' nel fare poesia è folclorista fnf!8 ~rgfo'rl ~ ( ld~f~~ e 1~~\f 1 ~~;e ::~;;?~~r ! morea o neoclass1Ca. la flsl- :Unaeid~a~:i~ 0 riiiii~ta ra~~ con r~u8fche \:po~ medi~~ Inoltre: quel 9UO a!fondare ca irecltà del meridione. Sic- colta di poesia popolare, que- vale) In questa raccolta a nell'ultimo ottocento come ti• chè la sua tendenza ~ sem sta recent1sslma di • CantJ struttura e rapsodica~- Ed è po dl fonnazione cuiiuraie ro ~r:n:~ie:i 1 efo~ eèl ~J'clno ?OP.?,larl del Molise> (Rieti, con lu{ldplltàprlvct di l"CR'!"'e'S• mantico-ftlologtca, e nel pri che la contraddlzio di Ci 1953), ma anche la prece• sivo r m anto, e Il racco– mo novecento, come tJpo di rese è una contradd~one in: dente • CanU popolari deUa ~!~~~ 2X~~f i~l~polo b'i:,~f ------------------------------- teriore e necessania, e qumdl frodcia di Rletii> 1 \~b 1945 )j care ~o~ solo I cang ~a le IL PAESAGGIO DI UNO STATO D'ANltllO IJNl\7ERSALE costruttiva lnfatU. fin dal o~tlm~dl~Ì~ ftl~~i. biografie del cantori>'. E' cvi VIVE LA SUA TERRA fino ad assorbirne· la. storia Le poesie del Cirese sono d'una bellezza cui da ìempo non eravamo abituati più e tale da inserire il l-Oroautore nella storia viva della nostra Poesia )f.. primi anni, net suQI. primi si dà evidentemente unn con dente dunque che - !erma re volumi (dal ·10 al '19) est cezione moderna ' attuale stando la finalità estetlca. co ste in CJrese un Interesse di anzi del popolo· Una conce sciente, scoperta e specifica. retto -per la realtà Intesa co• zione Impensabile al di fuori della raccolta - in questi can– me la intenderebbe og2i al della C06Clenzasociale che 11 ti è Inclusa e onnipresente l incirca un realista di forma- popolo In quest'ultimo cin• una biografia, anzi, quasi zione gramsciana: assume quantennlo ha acquisito e In assoluto. antlfolcloris.tlca per esempio a argomento del che di conseguen7.a ha aC'Qul-mente, una Blografta. quel• suo( versi la popolazione del sito, nell'assumerlo nel pro• la del. Molisano che vj vive suo pa~e. durant~ una ceri- prio mondo culWraJe, la clas• dalla culla - quatralo tra le monla civile; n~ll immediato se colta. sia attraverso una braecla, di una madre lnlan• ;~~~~:an~S-i 1!ad~tl °è'.1 y_;.! ~~~l1.s~.an;1t:ri1~~~e s~i ~1:r:~o~ie- sf 1 ~~~- st~ t~n:g~~~~~;ò~I~ ~°u"ett~i veb° s~~~l:~~ dfC1~:- ha rrn~f~~~ 1~ 1 r~~een: e 20 ~f !i~:1ha s~t6~~ 1 1oi: I~~ da1faq~~to~{1r1~a~~~e~ :t~~ii1o;i~t~~~tt~ r~:u1aei tua.le ma eterno della madre come abbiamo già desunto pa~e con deliziosa lndecen- ~~e u~l:n~~~àflt~tu~J:neq~ t:~r :es~tr;t~~~afo~ :• ~l~~nv~ ;ne ~~gt~~~ ~:: olale a una realtà reHglosa. E e slmpàua _per la élasse po- me un pezzente>; che Invoca di GIORGIO ()l\PHO~I questo tono. rlsulmnte d~lla po!ore. che~ Insieme. per lui. nabescamentc Roma e •l la . fusione del qu ,otldla.no e I !m· proletariato contadino e gen- corrompere dal m;i,hu~rlno Qui a noi preme dire sol- I' 'J)O,rte pe ftG terra a.saai da ossia quello spirito che, lrrlpetlbill e lnlmltablli è pro. pegnat-o con 1 assoluto e 1 in• te tolit coiirt della sua terra: narolsslsmo napoletano. flgu. tanto questo: che Je -poesie fluntana, voiente o nolente, è pur de• prlo per la completa reallz• tertore, si accent}lerà nelle ul- e quindi I due omori - qu~llo ra disegnata con tratti II cui del Clrese sono d'una beJlez• l'amore m'accumpagna e me stlnato a rimanere 1 ormal, lo i.azione ch'ess-t stessi cl han• time poesie, dell ultimo dopo- sociaJlstlco e quello ~trio o valore assoluto nessun volu- :0 ~J1tt~Je;;c:a ent~e ~:~: A notte pcuae e bever':,~u,1:::: ~~~n 1 :n~loq=Wco~ostro cin- ~ d:~~o cdl~~~· ~~ro;. st0 t1a e~ ~ora t~~::!11:~~~~ ~'G-~~~to-;.ia~e~~ o~do~~ ~~ ~~:~~g 1 ~f;a~7!~ 1 ~ 1 ~ serire 11 loro autore, con tut- . rtana, Che l'adozl~ne di un dia• GIORGIO CAPRONI ~ram,a, almen~ per un vce• passlonatamente, In un co- tlr,..,~to potrebbe uguaffllare: ~ ~l~ui=brrait~r;;:: ms ferme a11~: 1 :::r,~n:: l:~~- ~:tug~~r~~~np~~8«; ~~no di paradl10 ratto di t1~;~m~~tie 0 ~Ì~~ min~n~~~a:r ~ùm~nJ:~nte- ~~ 1 ~S:st~es~a~~ 7.!nc~e nella storia viva della nostra Ma L'acqua d6 I /o,ate t n'ac• di preceden1i lcttera,rl) ab• ~11nu ed !uea:rla: chi cl ,1 muo- • Luceoabellc > e <Returnà resse, come propulsione alla fa di questa oggettiva rac- Poetla. • a fqua amara bla immensamente giovato al ~~/tr::·~~~ 1 ;t~~~~aia'°;,~a guaglione, (de.t voi.umetto raccolta, è ancora in C~se co,lta un libro personale, co- ad" repoae chiìi xen trove al~ Cirese nella acopena di que• nata e la bocca u aerra alla pa: «Lucecabelle> del '51), c'è quello Jetternrlo-ftlologlco, mera personale la raccolm Suon"6 d6 par '-' 6 I gliara sto suo linguaggio <popola- rola'!'Non me 1 0 dire no, che 1 0 una coesistenza d'Impeto me- con quel p,artlcolarc sent'1, toscana del Tommaseo o fat~e 11 de c_a~te Nen tenghe chiU pa~:mte nJ re> &etl7.a essere popolaresco, non c'entro: segna, Innocente, e llco, romantico, uman~tarlo, mento di ,:nostalgia> per la la raccolta piemontese del o da egna. lcumpanne e classico senza es.,crc aull• Porta tu sola, nno a che v1 ... 1 1ncon una pronuncia lmmobt- propria terra che è un pro• Nlgra. chi ::e ce move dentre1 t gh eh'" • co O accademtè un fatto 1erra.Il sogno In cuore e In boe· llz:zante ch'è senso dispera• dotto a.ppuntO del romantl PIER PAOLO PASOLINI e:, ntor, t:u~m.ata ne,i en e 'fre'clet~~~~(~ che può avere - 'e certamen• c4c~\s~~r~:·te ed t sereno den- to, del fatti più d~raturl e clsmO. Solo che u romand: ------ c e te a. te ha - Il suo : ma a pat. tro nel cuore e In cleto. ~ uel• eterni. Però neUe uttlmlssl• cismo df Clrese non ha nul- UNOISVGNO 6 roce la t~rnat:; Senonché, pur se una can- to però che, ~r dialetto, si le vlelne, a coppia a coppia o me poesie, quelle ancora lne- la dl antiquato, di assurda• [) ~ z: ~~af 11 " a fft~ n~~ :~C:~e~ ~~ s:i ~!1d~~:! =u a3.~~ 1 a:~;;_: !~!'::ct! 0 ~:r 1:e~~r~~!t:tT:n~e~:~ ~~tsit~rrari~ti~~~ng~~~~~ ra~~~t~uo~~o~~a1~ s~~~.~ I · Nen me lu dice, grado di canto popolare e a- nlle. bensl l'Immedesimarlo- ~~i 0 Sp~t!'~!aiuc::P~~ 1 ~r!~ 1 ';!~ quasi una plastica e reale> In molti del supersÌJU cui- per 3 SU3 C0perllH3 none, ca i' nen c'mttre: nonlmo > (Ullvt), c'è qualco- ne diretta In una realtà ben store che guar<ta e conta 1a delle cose, dea-li animali. del tbri di queste e scienze>: ha aonna, nnucente, 6 porta i: ~o?~~\od~t;r~h~t!od~~~ f!~ti~~ ~ r:t:~~ ~u~~dr:hesp~!t'J~~t!i :P!~d!'~~ ~~~~. v~~e° ;~~~• I~~~~: ~ 1ss~ 1i19s~ttl:tg~ !~t:i~~l~t~ ,Il D. l•urfrleafo }rn'~ozgh-0 campe 'n terra poetica arcaico-popolare sia Clrco6Critta e ben determina• meno all'erba. e.anta un usi• re, nel poeta aillltto e solo come sl accennava a propo- Una aera, nello atudio ~I· ru suonne 'n core d'una poetica merament.è dia· ta terra o clvll1:à Italiane, :n~~oa 1;ra~::n 1l,_~t!,mg:~iene\~! coi mondo, di un pre-ideall• sito dei suol versi - che J1 ra!- l'Editore De Luca. in via Gaeta, e 'n mocca la rbella. (1) lettale: un qualcosa che non con un moto ln certo senso \'ea:H.bella, ~ seni! 1a serenat,. stico senso del mondo come finato novecento richiedeva. Ferruoclo Ullvt mt parlò la prl O 1 ( 1 è se non la sua forte perso- parallelo, se non addirittura dentro la 1tanza rischiarata realtà a sè, da capirsi non Nella breve e C06l fell~ ma volta df Eugenio meg :r a= e s a:o nalltà di uomo l:nterroglµlte affine, .~ quello che !u del Xon \'addormlre, dolcezza, \t- con un atto d'assimilazione premessa ai e Canti moli.sa - delle .nie lfncm! fn aprana a a a paf lna (oltrechè glJ uomkll: tm 1 Leopan.:.; \'Crso le sue Mar- glla ftno a domani, e ronsa a ma piuttosto con un eroico e n1> (sorprendente per noi molfsrcino ~n~ ~~~~al~tta cos . quaJl vive) il cosmo che Io ~~i1?adel Verga veno la sua :~:::11:tra a1:~i:n:,!~eca 0 ~t!n~i umile atto di dissimilazione. dcll'ultlme le;ve. ab'ttuatl a11à dt!~n~ u~::1zane~~~~~,g 1 u~ circonda, e tale da togliere al Quanti oggi tentano con accarlz.za e pare che ti renda Come U lettore vede. dun• salute un po ro7.za e super forae proprio per 1~ ,ot-pett() di u, notte o W 11eren~ . suo proposlto, UMO fact~ lodevole zelo ma più d•una rl%) fo 1P:it~1 :e~eu~1.~~-rra Ili• que. in Clrese ll dlssld!o. la Rciale di molti di coloro che, un gfudlzfo cwl pfeno nU ca• dentr'a ru core e n c1ele. qu~l facile equivoco qu volta su un terreno affatto sai lontana, l'amore ml accom• contraddlz.lone sono costanU. per dirla con Clrese. sono na- pltò di penaare al Clruc come Le atell6 potrebb essere quello di con errato la scoperta d'un II paa:na e ml ra lume A _pone E quanta psicologia di questi ti • quando da non molto fio- a un • caao • e alla poe 1111 di fermate slderarlo un qualsia.si, anche guaggt 0 che sia. a nto n pano e bevo alla rontanl, ml primi conquant'ann1 dei seco- riva no, spesso con esuberan• luf come a u.na oocupn.rlone vicino se felice, poeta J)OpOla.re.,oo polare ml par Ch[~vre'bf: rermo alla capanna di paella da- lo appanranno sotto questa U\ lndlsc,pllnata, 211studi di marginale a lui ateaao come a a c6cchia a c6cchia o rudimentale: ro meditare questo calzan r:nnt~ t' ~~~~~u!'aa~•a~uar~!: formulazione d'Lncerteu,a, di poesia pop_olare>) U Clrese un poeta della domenica e, per ~o:'•~'pccureUe Me ne so uite ~l~otto~~lon~el suCl~ ~:n n~~ p\f.., 0 ar:;:/antcà~~~!. ~a~:~d6 ~~~;~g:~~e ~~~~n~gla~~Jvf~~<fo gi1:,~\ 1 ud~i~~~t~~po doPO, una 3tanno 1J(t3Cmlne "{etmv4da ;Jr plàno letterario ma di con cnl, non ho l()_ una cua per rl- lnteroretativa del e novecen hanno sosplnto al lavoro e il telefonata dJ Albertl>,figlio di l'aria de notte g i.anca 'P e, ta ltà Re. !là h 1 · covero tlsmo> comincerà a lncrl plano dl questo lavoro. Cè Eugenio Clrue ml preannunciò mieJ'a ru rompe a.saulagnata, ;f:ppur;e:O · hi c e tg U· (4) Me ne 1ono andato a rt• narsl e 11panorama appari• qualche lacuna, avverte (e l arrivo del dattiloscritto di 11e11za racchie guduta 'n cumpagnia, 1cof "3,rc conr a e trovare la \ la bianca di pietre, rà COmpleto e complesso CO- come non poteva esserci? lo e Lu.c«abelle > oon relatir,o in• o 86tl.ta fine. ~ l'arecuord.61 l I k.~tr~nlov~:u~ Jf~. ::• 1~a; 1~0r~~~,\~ ~~af 0 1 ~~:f", 1 ! me in realtà è· nel noveeen- sanno coloro che Si sono pro- r;fto paterno rrcltt PfnAa.t~I ~ Sponta la luna ac:r~:,;:~ta'° e, tt g)l uo7lnlrt cosi co~e ~f° t~ !cus~~o 1~fa~:~~1~~ 0 .~~ouvt~-à~o~an~~j{b_u~lncla~: ~ ~:1~ r:Nca5°~ mTI~:::io ~;'{~~: ~:ve'!i 1 ::v~ ml! ;:;:r~4 con °: 0 e pare lu pa.atore l'tie aretruvata ~~\alma ce 0 tavve~ re I n soma II vento e pue un lamen. sue poettehe La opesia di Cl più Insistente calda e umile poufa d1 Cfreu nel quale In· f:-6,~':[: ,~;;!:z1<1ta, :;:'lut~e camino ~cerca~n~re :O~en~t1 ~ }f llgre~ s~\~~ t~r~r:o:esci1:r1~/11 rese. pur non essendo un sollecitazione> al collabora- ~r::ro caddero le mie IUPPolf 0 z'as1Jccura Scioacia 'rn Vtf!nte ti:/• l~e~:t~He~f~~: :J!ano ~~~~~-!~~~a a fare bianca la via ~~~~e> d~~: hari:!~~g f~~.~ 1t~~~Jn?;;t~u~elc:~~ poeta che ni.aetuna '\pa~e n~ lamie,ate ga u~ I.orca. da uno Je~· (5) Nt ruoco nt letto nt pane quellt che del resto riman- che tanto lo avevano rapito ~,,g, ;1 ~~r';,Z verd6. f.a~ 0 ~ 6 'nen ce ata . nln. \dVha 1 u 1 n Leet Master, d 1 a 1 ~:ni~a~~ c~ld~\u~~e r'm!nt~ 1 2 0 ~n~I ~il~~~~,~~\~rlJ;!~e ! 1 t~'ìì~~ad~~ 1~faf~vr~~ amico O aole aole uno man, anto per E tu' e tu' e quello' Niente t<'l- "' rl torna ~ achiari zu ciele mitarcl al nomi oggi più in ne dè1 mc.~do.L'occhio abta:ottl•cento, non potrebbe nemme• gllere canti per Impara t e Canta nu ra.aciagnuolo la litania d'amaro dentr'a ,a.a fratta. torna a la ghianco ' voga), I quali se rimangono to t asciutto. no esser però definita con cantarU: più tardi per riu- la via deU'amore. (.f) l,-------------------------------------,1~ 1 ea/u/ dr;:~1 ~il tir1 ti' e~ a un nuovo o.tpf&edf riguardo fg:~u~. 16 bella, e siente la aerenata dcntr'a la 11tanza are11chlarata. Nen t'addurmi, d1ùcozza, ueglia Jin'a domane, o ponza a me che 11tongho a ropenzà lu,atans, e guarde ch:Tif~~t':~;,,stb~tt 1 •;:. saggio del proprio stato d'a• ~i~~• d~~\rJ:~f!;:?sJ~~n~ quale !orse U suo accento più alto lo trova In quest'altro bellissimo esempio che toglie ogni dubbio aJ proposito: N6 /1wche M liette n6 pa.M Due poesie di Eugenio i11edite Ci1•ese :: ~~ 6 fe" =: SALUSTRE Z'è fatte scure e zc ntravede la luna ghianca n6 calle de core. la svota: che t'accarezza Niente. IV nu lume. z'arrapplccla. hl I I 6 par 6 che t'arrenne Et"' e tuf e quUle1 Ce sta. ce sta, ce sta c me a eva ridtnno Niente. da 'n cuolle la vesazza e l'arrappenne ro vaace che te donghe. (2) Finitoria de munne. Dentre la vita méla m'arencontre . 9e chi vè pprlèsse. L'uocchie abauttite e campe. m~:~r~a~fomd!r ~~:n~~ ie uutte. (S) V rae~:a~fe~~ttdeventata. ~~- ~~~/c: 0 1~ ~ r~~ ra ~f° ~~~e,p~~~f~/n~ • aicut /ur nocturnu.1 > ~èe~~i:n:fls~h~~ curnacchle Poi venn~ la cono.tcenza ~I· l'uomo e. troootolo d'anni non piil glovcne. m·awfdl oorM quegli anni non puaau:ro ,u/ paeta. ae non per quella mt1ura e rfccluzza di equllil,rlo, cM .sono U aegno del temPo bene fmf)e9nato e l'JJUIO. Ma avei:a ancora una vitalità da r,enten• '::·1;:aer~t':t/=r~c:e:~,'"{;;1: u: quel giorno tra di piena e1tate ml 1embrò; arn::M ,e fu in alÌra 1taglo~ percht l'ln• contro con Eugenio Clre1e av– i:enne a Rieti, in una giornata dl aole pieno. in un'aria apie• gata ed ~tlva; ed era piacevole: plto subito da questo tono ~laresca, dlalet1j11e ~ più Quandt tu rrive, qullle lè lu t~mpe. sott'a ru vulc. ~i1~1re:Jo~~b~ ~: !r~: ~t~ 0 ~~~ ~~'Olecr di~ ~~ Nu salusttt. Lu suonne antiche torna sule sule. portarmi. fn .serbo, ria. e poichè questa sarà la ro al bianco. Piuttosto, e &n· Viente de clele passa. zitte zitte. Cl fu.rom:,. storia racchiusa nello spa7Jo che se già non ce ne fossimo wt,VP/ di ,aiuti a.t In cui ca-li ha vissuto. avrà accorti dalla scioltezza meU- Dentro me ,teuo 11i'inco,atro . e vivo. EUGE!\'10 CIRESE con qualche rara cartolina. fin- qui Il suo peso Ja prima guer• ca e metrica del due primi Quando tu arrivi, quello é il tempo . . Un lampo. cht, un giorno. una aua lettera ;;~!~~!~~~ ~aP-'l~~~a~~ ~~~: c!'éfd~rl;trar ~~ni~~ LA SVOLTA. - S'affonda. come piombo pe11ante · il ;1r~a~ou~ 1/ 0 J~fla u:ua'1°/::::rs:! doci cosi la canzone del ritor• rio notare come, se i modi ar- LA SVOTA paaao. . Sopra il maggese 11cmcntato . lo ato,:mo dl nente fine: ml dicer,a che ,1 no del soldato. la canzone calci della nostra grande li· cornacchie .!i apande · e chiama o batte ÙJ alt. aentwa cmancare Il /iato• e dell'emigrato etc., proprio rica tradizionale persistano Chi cltiama1. Dagli anni e la fatica appeaantito · il ahe ar,reb~ voluto che gli amici come sarebbe accaduto a uno nel linguaggio del Clrese, la Z'affonna nome . sprofonda. continua 13ero a dare prOJ)rio deJ poeti più genuini del no- bc?la novità e origintùltà di com'a chlumme pesante S'IJ /atto 3C!irO 6 a'intrauede . la avolta; . un lume a, !/f~ti~a~o.e il:b/l!~ ao/i':°~a OC::. 1 •11 t 5 rlrnopr1 i 1~~ro;,nqo~a~a~ ~:. ~~ talprio 1~:~::osa~~~\f &~ lu passe. riaccende . . C't, dt, diJ quolc1mo che me la toglie · r;;fita e La Lapa •· eh egli an- w i 1 1 111 ttUR Pe copp'a la ma!ése sementata d'addouo la bi11acciae la riappende· per chi vwmc dava pubblicando con tanto ~~;l f~~r~~\~~~~a~:i' l~~: ~zza=f~';z;hiut~cii~I. u~ la moiira de ournacchle 7..e spaléia dopo. amore. .1n1agglo stesso che, non an• gusto, un'educazlon~ dove e chiama e scennechéla. Piuma di petto · la pesantezza t diventata_. · NCIISlln!' Ct~f!~: 4 br~ a::,r!~~'{,~~~~ia INLUI, LA SOFFERENZA D'ESSERB UOMO * La sua quol,ltà umana )f.. di E'ERRVf:CIO VUVI rc:n~~ ~~~p8::Sd'f~~~il 1 ~o~f:~::u~r~sN\~e ~: ebbi per la prlma volta a conoscerne li lavoro) vorrei dirne, anzitutto. la qualità umana; la serena e pacata coscienza, quella sofferenza, dlreJ, d'esser uomini, e vivi. che gli si tramutava In pochi accenti tranqullll. e g]f faceva considerare le ore d'amicizia e di poesia come un rapido dono; soste di non lunga attesa. •Ogni sua parola, se cl ripenso, era intrisa di questa seria, meditabonda umanità. Lui vecchio, aveva avuto tem– po di diventar saggio nell'attesa delusa degli anni; la stima che lo riscaldò da più parti, specie dal giovani. gli venne quando li tempo concesso alla vita, e alla poesia, era ormai Irresistibilmente breve. L'adempl- ~~ton:~~ \~~ ~:~~~~d~!f!i~re":1t~re~~e~i 1 !~ n e indolori; questa posslbllltà che era racchiusa nel suo cuore di dialettale moderno, non gli fu aperta del tutto che neill ultimi anni della vita, poeticamente I più sereni. Eppure, bastò a confortarlo del lavoro compiuto e di qu81.Joda tare; a scarnire le parole, a effonderle meglio nell'armonia un po' austera del suo linguaggio. Se è vero che segno di una letteratura sia anzi tutto un linguaggio. lo credo che Il lavoro di poeta dialettale di Clrese abbia consistito nel rendere sempre più personale Il dato dell'Idioma In cui scri– veva, soslltuendO all'archetlpo l'austerità pensosa del slgnl!lcall ch'egli Inventava. V'è nel suo discorso una unzione serena, quella di chi crede alle radici verbali lontane dalle voci, al «tempo> di tavola In cui le parole eran sorte. I nuclei semantici eran germo2Uatl. DI quel linguaggio molisano. Clrese aveva ricostruito una storia. vera o leggendaria come fanno I veti scrittori; ed è cosi che, oggi. possiamo trovarci doti che cl attraggono. Egli entrava cosi nella storia della sua gente; non la storia esterna dei !attJ, ma quella Intima delle voci spirituali, 'delle memorie e del modi di esprimerle. Un po' asprigno di tenerezze celate, duro di soUe– ren7.e patite, liquido come l'ollo della lampada del– la evocazione. quel linguaggio prima cosi povero veniva ad articolarsi; le accentuazioni vibrate de-I dlscor.o paesano, a prender luce di slgnlftcato; grevi reiterazioni. a !arsi alito e sussurro. VI sono nella sua raccolta di L1icecabclla delle ottuse parole regionali c.he prendono nuova freschez,,,a; ecco per esempio, in un verso, <Flnitòrio de munne >, che dà un brivido liturgico dl solennità al nostro e fine del mondo»; e acquara >,che è tanto più. vergine e schiet– ta di e rugiada>; e calandrella> tanto più vicina alla n'atura di allodola (un'allodola, si direbbe. di antl• chi tempi); la « luce appennetora • che qui è cosa semplice e ~ra e non 2uasta di simbolico come e lu• ~rraa ~~6 s~ttr;;g1~t rn~~g~:c: ~~fgì'1~ 1 ~f 0 !a ~ sono poi le misurazioni del tempo diverse dalle comu• nl. e nuttata >, per notte, o •mattutina> per alba. E come si addolciscono nel lunghi e teneri versi canta• bili le u e le o dell'origine latina: Dwormo, bolle::a m6, dworme sorono "" SWOftft(I lWOftQ/l41 quoftt'o la nMtlQl(I. DI un lessico cosi povero, Clrese seppe Intendere d'Istinto quel che doveva !are: addensare I valori fonici, stringere la scansione metrica, e cosl infon• derc all'espressione quel tono di costretta melodia o di epigrafica schiettezza che hanno fatto pensare, di volta in volta, a squl91tl meUCi greco-napoletani. o ad arditi novecentisti. Fin dapprima, nelle sue pagl~. si poteva trovare un fremito espressivo stimolato dal• la stessa destinazione musicale del versi (e alcuni di quelli li compoese tutt'uno con la musica): &uo11ne de pflrod!1e f(llle de conle e d'llllegno: cAI.:e ce mot1C1 de111ref In verlt.à, cl 91 e muoveva• bene li poeta. Che al- trove, hlvocava li < suonne d'amore spel'dute >: Mo, IUOIIIICI bfelle, oppoe,1011010 e, doco c,\IM d,e "" IW.CMnèlO, me aciè la.flalo ... Swon110 d'omore ,1116 1perduto '" clole, co11,•a nu sciai• d'tire, 1w.o11n• d amor• m/6, 1uo11ne d'omore/ DI qu~to passo, tale poetica non poteva che affi. narsl, tendere a effetti più intensi e sottili. Nel lavori più rc<:entl. la scnslbfllzzazlone delle parole è conti• nua, e le alternazlonl meliche da un termine o da un ~:~~:~aJ!rgh~~~t;riJ::;rù, 11 f~~:! 0 de<l~=~~n:; ~olfa: 1 ~~ ~~=tn~1:t1~ul1sgl~~zro~ 1 :. 1 ;5je:'au~~c~~ come un fre2lo musicale, appoggiato a un sospiro; per esempio In Spa.teid. dove Il senso comune si vola– tizza. e Il poeta trova la lieta fellcltà della parola; una sua e luna> - parola che lo guarda dolcemente al crepuscolo della vita. Scriveva a un amico, negli ultimi mesi (e sono pa• role piene di quel senso umano che dicevo sopra): e Non so quante cose vorrei dirti, ma sono senza for-.r.e:la Luna aett6mbrina è venuta ad atraociarsi sull'orto ... Sono quasi sempre a letto, immalinconito, e aspetto». Che cosa aspettava? Neanche la morte è una parola, ma un'ansia religiosa. un dolore che si allevia, un'attesa che non si può dir mal abba• saggio e cristiano Clrese era poi detto, nel suo inno– stanza flncht! si viva. Anche questo, dall'umano. cente linguaggio: Innocente e consapevole: Ce sta, ce 11a, co sia chi me la leva da '" cuoUe la ve,o::a o l'arrappen,ie ... (e ml fa un po' pensa.re, né so perché, al Rebora dell'Immagine teaa, e verrà, forse già viene ..,>); e con un sospiro di liberazione sperata. Intenso: Pe"na d• plètle la pe,(l"le::a a de:uenloto ... ~~u~~~!~a e n~~vae"~l1 :;te~o~n~l 1(:,S:::~t! fa'! ;:i11•~~n~~ala !atla appesanUte :,io~iù . né più maggese n/J cornacchie aotto il ro~d 7luo,~~~~:;tr:~n~~o ad~ ;:i~ ~r!;l~~t~";.è~~e J~ ~ ciJr~v~~~·bflhaf.c~TreS:: ru nome n aogno antico torna solo aolo. Vento di cielo pa..,sa, :f:/;;e~,.P'1Jr:t~~.1~e=tape:~ sll~~~ro~ 1f ~~~~loè la più leggera, la più piccola: Il re te proprie favole, I prooti t.arncnte. U Clrese non lo ha spru!onna. zitto zitto. 1/gllo. FERRUCCIO ULIVJ :nl~lù~· 1 s;Jr:;rt'~~te~ut~~ace ~~es~f~~o lam:~c 1: 1 !Pk~~olL ____________________________________ _., D0)1ENICO PURIFICATO ,._ _________________ _, 10110eca l:i1no 1::S1ar

RkJQdWJsaXNoZXIy