Fiera Letteraria - Anno IX - n. 12 - 21 marzo 1954

Domenica 21 marzo 195•1 LA FIERA LETTERARIA GALLERJCA DEJLLE RlCEDJ".Zl[ON.l[ * Preistoria di Vittorini I testi di questa preistoria precedono "Conversazione in Sicilia,,. Essi sono: "Piccola Borghesia,, pubhlica.to nel 1931, "Sardegna come un'infanzia,, del 1932 e "Il garofano rosso,, del 1935 :* "u~;,s;~~l~t g:ri:e; c:~~ 0 to~~ no a ,e.rivere non è percM ml accora& di "altre" verità che 11 possono as:giungere, e dire "In pl0", dire •·tnoltre·•, ma perch~ qualcosa che continua a mutare nella verità ml sem– bra Hlgere che non 5l amena mal di ricominciare a dirla.• Rare volte Ello Vluorlnl, co– me In questa massima stacca– ta dal contesto dell'orma! nota prefazione alla rlttampa del Garo/ci,10 re&ao, era riuscilo a catturare con tanta lucidità la :rn: ENZO JB:ET'.ll'IZA ::~~[~~~ 31 q~~':ft'su!e~etl~: che s'Impiglia e si oi;;gettlva di continuo entro le maille della ~a~nUn5!e~U~~~1!n~ 1 ~~~~~~ della verità. si direbbe. che J)OSSonogerminare solo nell'ur– to. nel contagio misterioso del• le parole che sl rompono e cor– rompono una con l'altra. In un fermento continuo di allre pa– role, di altri contagi. di altri lmpre\•edlblll lnnestf. Tale. an– che per esteso, è ed è stata 111. .e storia• di Vlttorlnl. che con. tlnua tuttora vivacissima. Ma ~~lio11c~ft~\~~rfJùgff 1 f~~ffnd~ e alacre tensione, già tutto da pre,·edere, sino dalle origini: dalla e preistoria• della sua opera. Insomma. Ormai li lettore ha capito che lo si vuole Intrattenere &ul testi prec!dentl a Co,weraa.:10• lJ4 in. Sicilia, e sono tre: Picco– la borghc&io 0931>, Sardeg,ia come 1m'i,ifan.:1a (1932), li :i::t:.110~~~1J 1 f~it1~i anni e ultimissimi mMI, da Mondadori: Il primo nella Me– dusa violetta. gli altri due nel• la Medusa arancione. ''NEVI" di Saint-John Perse E poi vennero le nevi, le prime ne\11dell'a.uenu, sul pandl teli trapunti di sogno e di realtà; e rlmel.!a 01nl pena agli uomini memori, avemmo freschezza di a:ane alle temple. E tu di mattina, sotto il sole grigio dell'alba, poco avanti l'ora sesta, come ln un porto di fortuna, un luogo di grazia e di gratitudine ove congedare lo sclam~ delle grandi odi del &llenz!o. E tutta notte, 6 nostra Insaputa, sotto questa pro dezza di piuma, ~cando a\tls.slmo vestigio e cura di anime, le Impervie città dl pomice traforate d'lnsetU luminosi non avevano smeSIO di crescere e di eccellere, dimentiche del loro peso. E, soli, ne seppero qualcoM quelli dalla memoria Incerta e dal narrare assurdo. La parte presa dallo spirito a quelle Insigni cose, noi l'l:no– rlamo. Nessuno ha sorpreso, nessuno ha conosciuto, alla p!Cl alta fronte di pietra, Il primo affiorare dl quest'ora soave, U primo tocco di qt1esta cosa agile e Inane. simile a uno sftorare di 'ciglio. Su l rivestimenti di bronio e le cuspidi di acciaio cromll.lo , .11ulll!: forme di greve malo• llca e sul tegoli d i vetro sp esso, sul rane di marmo nero e lo spe rone di metallo b ianco, nessuno ha sorpreso, nes– auno ha 11.pp11.nn11.to questo vapore d'alito naJCPnte, simile al primo brivido d'una !&ma 1,nud11.l& ... Nevicava, ed ecco, diciamone me– raviglie: l'alba silente nelle sue piume, come grande civetta favolosa In balla al soffi dello spirito, eonnava il suo corpo, candida dalla. E da. oinl parte per noi era prodlelo e festa. E u.lute A.111. sul volto delle terrane, ove l'Archlte\to, l'ettate acona, cl mostr6 uova di clveua. li , Io so che navi In angustia fra tutto questo livido mol– luscame lanciano Il loro mueglto di bestie sorde contro là cecità dea::11 uomini e degli do!; e tutta la miseria del mondo chiama ·11pilota al largo degli estuari. So che alle cucate delle fiumane s'lntrecclano atrii.ne alleante, fra cielo e acqua: bianche nozze di nottole, bianche feste di frlganee. E sulle Immense stazioni fumo~e d'alba come palmizi sotto vetro, la notte laulglnos:a g'-'• nera una festa del vischio. E v•~ pure la 1,lrcna dei:;11opifici, un p o' av anti l'ora uata e Il turno mattutino, In quel paett, la.uù . di gran• d!sslml laghi, dove I cantieri 11lumln11.ll t utta n otte ten– dono sulla spalllera del clelo un'alta pe rgolt1 '11 stelle: mille lampade carenate dalle cose ,:rene della neve ... Jmmem;e madreperle In crei;clta, lmmeni;e madreperle purissime la rlspo11ta loro meditano nel più profondo delle acque? - o tulle le COM! da rinascere, o voi AOla rl1poi;t.a! E la visione Infine genia fessure e senta difetti! ... Nevica sugli del di ghisa e le acciaierie sferzate ds brevi liturgie; sulle scorie e l'lmmondltle e le malerb':' del terrapieni: nevica sulla febbre e a:11 arnesi dell'uomo _ neve più tlne del 5tme dl coriandolo nel deserto. neve più fresca che d'aprile U primo latte di bestia 110\'an• ... Nevica lagclù a Ponente, sul sili e I ranchs e le praterie * (Versione di Romeo Lucchese) A Françoise-Renée Saint-Léger Léger senza storia sotto I lunahl pus! del i,llonl: sul tracciati di città nascenti e sulla cenere spenta degli accamp!l• menti tolti; su,u altipiani In.seminati, avvelenali d'acidl, e aulle orde d'a~tl neri aggrovigliati d'aqulle spinate, come trofei di guerra ... Che dicevi, o cacciatore di pellicce, delle tue mani congelate? E 1ull'ascla dt-1pioniere quale lnquletAnte dolce-zzA posò stanotte la guancia! ... Nevica nel paesi barbari sul novtlll arbusti e le bestie più CIO• vani. Sposa del mondo mi a pre~en za! ... E In un qualche angolo del mondo ove Il sllen7.lo lllumlna un so~no di lari~, la tristezza solleva la sua maschera di ancella. m Non bastò che tanti mari, non bastò ehe tante terre aveuero disperso la com del nostri anni. Sulla spnnda nuova dove tiriamo. fardello crescente, 111. rete délle nostre vie, cl vole\'& ancori\ tuua questa nenla delle ne\'I per toglierci In traccia del nostri pas.~L. Sulle 1ttrnde della terra più vas1a stendt-te voi Il senso e 111, misura del nostri nnnl, nevi prodighe dcll'asernza, nevi crudeli per J cuori di donne ove 11strugge !'Atte.sa? E Colei a cui penso tra lutté IP donne 1ella mia stirpe, dal tondo della sua vecch!e!a ,·ol$1:eal sul Dio un volto di dolcezza. Ed è puro l!gna~gio che serba In me la sua grazia. e Cl lascino entrambi a questo lln;uariglo tenta parole che ti è proprio, o tu Intera presenta, o tu Intera pazienza! E come un grande Ave di grazie sul nol'itrl p11.Sslcanta l!Omme.sso Il ct1nto purlil$lmo d•lla ttlrpe nostra. Ed ~ da t&nto tempo che In me ve;lla quesl'an– ~osci& dolclulma ... Slt::nora di gran paraggio fu l'anima tua tacita all'om– bra delle tue croci; ma carne dl t1ebole donna, sotto Il peso della vecchiaia, fu li tuo cuore vivo In tutte le donne mar1orlate ... ln seno n.J dolce paese priJlonlero dove arderemo la spina. pietà per le donne di tutte le età cui Il braccio deJ:11uomini mancò. E chi ti condurrà In codesta più gronde vedovl\nztl, allt" tue Chiese aotter• ranee dove sobria è la lampada e l'ape dl\'lna? ...E In tutto quel'ito tt-mpo di mio sll..ndo In terra lontana, alle ro~e pallide del rovi ho vl~to sbi ancarsi I tuoi occhi consunti. E a te M>laera grata quella muter.za nel cuore dell'uomo comt una plf'tra nna .. ?olchè I nostri anni sono terre alloclln.li di cui nluno ha Il dnnrl– nlo, ma come un aran dr Ave di ~ra:tle cl ui;ut' da lungi Il canto di puro lli;::na.g1ot:lo; ed ! tanto tempo che In noi veglia quest't1ngoscia doldulma ... Nevicava, quella notte dal IRto del mondo ove tu a;lun– gevl le mani? ... Qui. c'è gran fragore di ca1ene per le strade ove correndo vnnno s;ll uomini alla loro omhu. E non sapevnmo che al mondo e! fossero ancora tant• cl!ltene, per allestire le ruote In fuga verso Il giorno. E v'è anche gn1n rumore di pale alle nostre porh!, o viii· llet t ne;rl dt-1111. Netttua Pubhllca vanno 1ulle afte della terra come gabellieri. Una lampada sopravvive al cancro della notte. E un uccello di ce– nere roH, t"he fu di brace tutta l'estate, Illumina a un tratto le cripte dell'Inverno, come l'Uccello della Fase net Libri d'ore dell'Anno Mille... Sposa del mondo mia preunia, spora dtl mondo mia Attesa! Cl rapisca ancora U tresco flato di m•nt<>1:na!... E la tristezza de,;11uomini è ne&II uomini, ma anche questa forza senta nome, e questa crazia, a tratti, di cui certo devono a\•er sorriso.» IV Solo a fare Il conto dAll'alto di questi- camera d'11.n• 10l0 circondata da un Oceano di nevi. - Ospite pre• ·cario dell'atttmo. uomo senz. a p1'0\'a nè testimonio, lial– pcrò li mio letto b8S60 come piro.ca dalla darsena? .• , Quelli che ogni giorno 5'atte ndano più lungi da.I luo– go di ntlldta. quelll che o:;:nl ,t-lorno tirano la barca ,u rive nuove, Mnno o,::nl giorno mégllo Il corso delle cose llleJ:giblll; e risalendo I fiumi ,•erso le fonti, fra le verdi parvente sono vinti a un tratto dal s.evero splendore che disarma ogni llna;ua. • Cosi l'uomo scmlnudo sull'Oceano delle nevi, spcuan• do all'Improvviso l'lmmen~a llbra,.ione, ,,ersegue un ,Jn- 1olare disegno ove le parole non hMno plU presa. Spo– .sa del mondo mia prtscnzn, ,mosa del mondo inia pru– denza! ... E dal lato delle ftcquo prlmord\11.1\volgendomi col s;:lorr1o,come li vlas:~latore, alla neomenia, 111. cui 1,tuld11. è Incerta ed erratico li cammino, ora vo.1tlloer• rare fra I più nritkhl strati del linguaggio, fra I plil rari fiori fonetici: fino a lingue remote. !lno a lingue lnteare e parche come le lln.1tue dé'n.vldlche che non eb~ro parole dl– stlntr per e Ieri• e e domani• ..• Venite e ~gultecl, che non abbiamo parole da proferire: noi ri5Allamo la pura delizia senza grafia O\'C corra l'arcaica fra~ uma– ru,; cl muo,·iamo fra chiare elll'iionl. fra re,\dul di antichi prefiul che persero l'lnblale, e precorrendo le belle ricerche di llngulstlc11, cl a1>rlamo nuove strade fino a locutlonl Inaudite, dove l'asplruJone \fitne e• mel!'a avanti le voc11.lle la modulazione del &0ffio 111 propaga In bt1.lladi tali labiali semlsonore, In ,cerca di pure flMII vocaliche. ... E al mattino, sotto Il più puro fr11 I vocaboli. fu un paese btllo sen111.odio ne lesina, luogo di gratia e di gratlt\,ldine per l'a•ce,a del sicuri preMgi dello spi• rito; e come un grande Ave di gra:.le sulle )lO~tre or– me, Il ;rMde roseto candido di tutte le nevi all'In– torno. •. Freschezza di ombrt-lle, d i carlmbl, fr"schez– ta dell'arlllo sotto Il b11.ccello.ah ! quanti at7.lml An• cora alle labbra dell'er rante' ... Q uale nuova fior:,, In terra più libera cl u-.olve dal flore e dal frutto? Qua– le apola d'o550 In mano a donne canute, quale man– dorla d'avorio In n,11.noa fAnclulle In f\ore cl tesserà llnl più treschi per l'ar..ura del vivi? .. , Sposa del mondo no~tro r>al.lMza, ~posa del mondo nv– atra attesa!. .. Ah! tulto l'rbhlo del ,iogno -1,ulnnHl'n volto! E cl rapisca ancora, o mo11,10! Il tuo fre•<'o alito di mento~na! •.. LA dove I lìuml sont'I ancora ;:uada• bili. là dove le nt-vl sino 11.noora.gund11hl\l, noi fartmo paoarf' sta•er11. un'anima lni;:uadat:,lle... E. al di là wno I grandi teli del sogno, e tutto quel bene dlspersh·o In In cui l'es.,er• rischi& la sua fortuna ... Orrnal questa paalna ove ph) nulla si Iscrive. New York, 19-H. SAL'"T- JOHN' Pl::RSE Biblioteca Gino Bianco Pag. 5 ARNOLD BENNElT E LANARRATIVA MODERNA ·* Vorrei diventare una leggenda Ho trentatré anni e non mi sono ancora fatto un nome So infallibilmente che non mancherò di farmene uno, e presto • Ma mi piacerebbe diventare una leggenda * dl VGO VAH., 1 111 Noa cttdo che 1'ani'f'erl mal a btltulN ne.Ile Faeolta let.t.erane delle n~tre unh·u– tltà un canone della narratJva modem.a. un elenco di autori, o piutto.sto di singoli ro– mantJ. che lo studente di let.-t.eredovrebbs dlmostr11.re di aver letto prima di conae;ul– re IR laurea . Da un lirnile elenco (diciamo cento romanzi del aeoo!o ecorso e di que– sto: francesi. inglesi. tedeschi e 1t.allan1,. ~~r~~~~~ut~C:: ~~~l~l 10 c:1po=~t~ -:re:~ nold Bennett, e The Old Wlves' Tale• pub– blicato nel 1908 Almeno due altri romanzi nel I enorme produr.aon.e del Benne t,, le Clayhang.er • del HllO. e cRJee:yman Steps. del 111'231Il sogliono considerare all'altezza di q~llo: ma si puo convenJre che aire ln– du.5trioao apprendi.sta• letterario - che non s1 ao,•eMe •peclali:!'nlrt nello studio delle lettere Inglesi - l11prima e ph1 famosa del– le tre opere potrebbe bMt.are; anche puche la m11ter1aumana e la tecnica di questi e di una buona parte degli altri libri del lknnett. di pregio Inferiore, &0no om()jenee e The Old Wlves· Tale• e la lunaa stnrla dell11.vita di due sorelle, Cost11m.a e Sot\11, nate e cresciute in una clttA lndUAtrlale di provincia dell'fnll'hllterra del nord, e poi se,par,ite nno agli ult.lrcl anni dal casi dell& vita. Cortanza. la maRJ'ott. restii e ln'f'ccchla nella cua PAtema e nell'anneuo ne.godo di merceria: si sp0511, succede nell'autorità e perfino nella figura fisica alla madre. ha un ngllo. perde li ma.rito. cede Il negoE.IO So– n11.R"lovlnetta scappa dJ cua con un com– me.5JIOYla~glatore. va a PMli con lui. se ne 1.epara dopo qualche sono di re\atin lnfe– licltft. ricomincia la vita da 10'•· apre e di– rige In Par!~ una pensione, fa fortuna e torna., a1A ,·ecehla, ad abitare con la wrella ln Inahllterra. Le dt1e Mloleaoent.l delle pri– me pagine del romaIUO 1000 ora due vecchie donne che ftspettano la morte neth, antica ca.sa di pro,•lnda, dove ritorna OiDJ tanto per u na breve vlsJta Il figlio di Co&tarua: e con la morte di mt.rambe. a poca dbtMJ".11 runa dalrallra, 11 chiude appunto Il ncoon– to. E' evld.-nte che li tema e derivato d11 quelli del verismo e naturallRnO ff1lJ\cesl. e non saret'l be dl ff.lclle riconosoer-e puftno il modello d 1 ret.to . anche se Il lknnett non :.~~~~/s~i~"eu!n~~~~ 1 \o ciJ":1~~ ~ 11pet.th· o Inglese di ''Une vlr" • con due eroi– ne an.z .lchè una sola: e Costanu fu l'ori,rt– nate; So0a fu creata per br11,•at.a.pe.r Indi– care che lo ml rifiuto dl comlderare Ouy de MauJ)MSMt. l'ultJmo di coloro che precedet.• tero Il dlluvJo •· L'arte del Bennett In tut.-U I suol rom1uul magRlori al muove entro I Um!U lndluU da questo rilerlmento. Egli è forse 11più dotato tra I rnppresentant.1 Inglesi dl quella for– mula nant1tJva che Al auole ldentll\eare con la e grande tradl,Jone• franeeMI dell'otto– cento Er:11 al .sentiva Jn po'emlca con il metodo del Dtck'en& e del Thackenay. che ali aembrava e grog.,olano » e lnMleguato • per qu&lunque opern narrativa rnodem111. dl prim'ordine•· Quond'eR"II lncomlnclò • IV'r1- vere romanzi sullo M!Orclodel 8t'COIO,&Uri ne,·a gift supet"flto o 81)0:'ltat o I termini d ella polemica otl«entesca: per re.11t111.re t a Jtll ~!~~r!J:~~~.~;: 1 :~Jle~ ,it!t~~~r:nS~ strode nuove e IOllllendo 11empre plil Altml· fìc"lo nl t'Ontr11i;to tra renll,imo lmpn,ql. bile e rantMia appautona1n o aenllmentale. Il BC'nnttt non e..'"ll un innovatore: reAtò e volle rest,u-e nno in rondo 11 rftppttCt"n– tante in Inghilterra di ouel\11 che con.,1- deffl\'I\ la ph:r gninde tndlriont della narNL– tl\'ll moderna. Dal p\mto di 'f'Ll'itaculturale la sua posizione e dunque qutllA di un t'Cll– gono: li che spiesi:a la minore 'POPOlArlh\ci•I IUOI romanzi rist>ello A quelll ta'110 pii) di• N"Utlhlll di alcuni auol contemporanei. C')l)n,e H. G. Wells. Ma non ~ dMtn rhe l'arte - quella del mcconto e del romlU\7,0come Olnll a\tn1 - non possa prosperare se non AIII ter– reno dell'Innovazione: ti cnpola\-oro n•~e ugualmente bene In cllmA orcnlt'o o arre– trnto: e nnerua culturnle è sper.80 mlgllo• re ambiente dell'irrequietudine Lo gptrUo del reall.amo tl conllgurnv11 iwr lui come un Jm– pegno a rivelare per puro mlrN:Olo di atlle 111.bellezza immortale delle COl'e piccole e i?"&nd.1. Tipica poi drlll'arte aua ru una ten• denza esempJUlcat.a &.'òMII bene In • The Old Wh·es· Tale 1: la prererenm per un deter• minato ambiente umano e aoclale. Nel ca– so In quesUone si tratta di quella che ho chiamato per bre,1tà una clttA Industriale di provincia: In realu\ di una alngol11re gc. rie d1 agglomeraU urbanJ ogs::tdeslgnaU con Il nome complessh·o d1 S toke-on•Trent.. e celebri come le eset clt.tà • della oeramlca. li Bennett. ne etti\ un e quivalente pute fnnuut.-ico 11. cui RllrlbuJsce Il nome di e Cln– qt1e Cllt'ft • e v! ambienta pnrecchl del suol 1·omRrul più noli. Nulla dunque drlla ge– nerica e pro\1ncla • di tanti romn.07J di CO• .!'tume dell'ottocento: al suo posto tro, 1 l11mo in'f'eoe un ambiente fortemente caratterlzt.11- to. dove un'Industria fondata sull'aJ'llllla e sul CRrbone condiziona in modo speciale la ,·tta e la pslooiogia degli abitanti. Setn– ml\J l'atm~fera di molti de.I llbrl del Ben• nett r!cordn a \'Olte quella del roman:z:1del \ertsll e regionall •· , DI ArnOld Scnnctt cl ha dato recentemen– te la pnmn b1ogrn11aoomplet.a un noto gtor• nah.sla e pubbhciSl..a mgJese, Rq:,nald l·ound lHeinèlDann, l~.:>2, pngg. 38!l). li genere blo– "rlluco ~ode di un pnruco,are fa\ote pr ~s.so 1: pubbuco 1.ngl0SaS80ne e le btO(P'1lt 1edi lcl~e.rnti nnch..: 1uinort t mintrm sono 1n Jni:hlltcrrn e m Ari1ericn uu1to piu numerose e tanto piu leUe che ulLr0\'C. Non sarebbs tacile d1rr pero ae nl tiuccesso pratico del 1;:encrecorl'isJ)Onda oti:al in grado adeauato Il preg.o le~tenmo che dlsUn~e,•n le maggiori b1ogrn11edel 5,cCOto scorao. Molte \'Olle Il ha I 1mpl'esslone cne a mano a mano che le es.1- "eru.e tccruche dell'1ntormU1one si eomp1l– cano. I 1mm:i.gme viva dell'uomo che i b10- 1ira11dell ottocento rlusc1\'ano a darci con 11 loro sempboe metodo di narrauone e di citazione. tenda ad o!lUMUU'&i. A ,·olte si vor– rebbero meno rtfe:rlmenu. meno alhu;oni e &e ncces:.nno anche meno scett1clsrno e me– no equlhbrlo, pur di uvere i.n cambio I rl– trat.t1 - p.eni di e, 1 ldent.a Mche se genero– stunente ritoccati - di un tempo. Questo • He1mett.• e un ottimo esempio di bioa:ra– lln e {\ la pnge •· Cl sono dentro parecchi tned.lU te Rlcw\.l nssal lmportAAtl>; ce com– prcrulone. mn no:1 partiahtà per li soeaetto; cl t. 0no parecchi spunti ma non ,·ere e pro– prie te.si di carattere pslcanallUco; cè n~r– bo e c'è spregiudlcntezzR. Il libro e nato accolto IU,,;al 1avore,·olmente e 11 le gge con molto Interesse: ma e giu.5to di.re che a \·ol1e,nel corso di certe pagine 50 Prt.C :Cariche, vien fatto di domandarst se il complesso me– todo del biografo contemporaneo riesce dav– ,•ero n competere con quello nnnallstleo del \'e<:chl e memolrs •• e se Il e profilo• di un uomo può diwvero andare plu In là del bre- \'e A~';J:J 0 D~~~:;a:~·nnto nel 18117 In uno dcs::11abitati che poi fonnarono Stoke•On• Trcnt Il carattere 11eml•arllglano dell'ln– du~rlft locale non erA ba.<itfttOa prote5:'ge1e la ZOI\AdRI mali d::l'lndu~tr.t1l11•mn \'ilturl!'.• n.J, non &l SI\ Fe All\U'l\\' (l.tl O m1tlfUltl dli.Ile pnrllco!arl condltlonl del l\lovu Artlcrtu,I crnno II nonno ~ Il P"(!re drl Btnnrtt. stb· bf'ne qu.-, 1 '\lltlmo lentU"e PIU \'Olle di ri– fugi un11posb:lone nel CAmf)Odtll'in•t"~n•– mento. o ~prendo un piccolo ntWQzlo.o lnn– ne, con àuclior 1ueeeMO, rlu6Cendo a dn-en- tan e 10Uéttor I a tzentaquattr'annl e ad apnre unu studio legale. Il ft;tio era atato i.vviato a succeducu nella posu:on.e coni,e• ;utta con tanti sacriftcl. ma JNC:b la provin– c-1a e ando a Londr& a rare fortuna. Qu.eJW auo Y1agglo accenna glA a uno del temi fon– dament.all della vtta di Arnold; egl1 al &en· tlva allor11 e ruto In un certo seruo .em · pre rtJomo del Nord. giusti\ Il titolo del S\.O primo romanzo; li p1ovinclale venuto a con• qul5t.Are la metropoli. Nel primi aruù rece rlmplegato e acr1&Se: Qualche mode.s"..oartico– lo per 1t1-omall e rinite (dal popolare e Ttt Bit&• allo • Yellow Boot•>. Poi divenn e re· dattore e l11ftnr direttore d~I sett.lr, -ana .. • La Dohna • ronda•o nel 18~ fe usc· to roi motto: cA,·antl' Ma non troppo forte•l Nel 11196 pubblico Il suo primo romanzo ds cuJ rlenb pochi 1eellinl plu di quanto &\'C\'O Epe.ao per far captare Il manor.crttto, Da al!Om conUnUò a acrtvere rom.e.nzl rl· cavandone una modesta ~ndlta e cnscendo plano plano nella aUma drglt am.ioi (tra cui Conrt.d e Wellal e nel r 1 a~tto deJ pubblico: nel 1D04 dette Il suo primo romanzo buono. ~:~v~~r~ ~~'t~~~~~~.ni.f~ a:i~1:~r In tutto un'ottantina di romanz;. di cui P.,.· recchl. •·accostano al migliaio dJ pastine. Le ,ue entrate fecero un sano improvviso dOJX> la pubblicazione di e The Old Wlve:. Tale Jl8.M&nd.o dalle 712 sterline del 1906 e dalle !ll2 del 1908 alle decine di mJa:Uala dta:U aon.l ~~~l~ld~:!1';,~bP~~e r~&:r~ :i~;: rarle Idei secolo. Più che sul romanzf Il &UC· ceuo commerclak! del Bcnnet.t s! basò sulla ,ua at.-tlvltà g;ornallatlca. sulle rlduz10nl d1 alcuni tuoi racconti per Il teatro. e va.rie al– tre atUvltà secondarie del genere. Fu SO· prattutto un fiiUc«.aM> di sfrutuunento, che AMUn&e negli &nni tra le due guerre pl"Ol)Or– zionl veramente lmolft.e e fu uno de.I fatti lettet1\rl plu coeplcu1 nella L ondra di trenta annJ ra. Il nome del Bennet.t r.on 'f'ive certo in vlrtu di tutto questo: e tu ttavia dal pun– to di vitta del biografo è proprio l'u,;>etto p!ù Importante neJ\a au.a vita li Pound l'ha untlto mollo V'Yllmente- e ne ha fa~tn 1' leitmotiv del suo libro, Illustrandone la r:a– tura, I limiti e le or,gmt. n successo dr1 Bennett , ebbe carattere ~!ccatamen ·e I~. gend.ar !o: tnfinltam~nte pt•ì traportanU c.1e1 bttl fu rono ?e ,-oc1 e le opln'onL 51 trattò ~mpre di una legt!eru:!a antl•e• ro•ca e anU-romnnllca: Il lknnt"lt 'f't:nM considerato come Il più c.vattertstlco rap• prese.ntante di un tipo di IICrlttore c&Pflce di impogtare la IUA aU.lvllA su UWl be.<te CO'J\• merciaie e di farlo oon criteri modem!. Al• cunl altri acrlttori della sua gene?arone a• dott.arono lo 1U'.&,ometodo con U%Ualeo ml• gllore dfic eOVl e fortuna: t"tll lo ~;,eva e nel primi anni amava anche rtchtrun""' J'attvuione degli amici sua-li 5trnbl1111111 iruad~ e la spietata teenJr.a co'Tl1'tcrclal,. di eul un H. G. W"lls non raC''"'\·ad'"'I rrctti ml~ro. Mn In fondo Il &nnett et tenevi\ a mettenti In mo..tra per e li me"C'lo pPgato degll autori contemporanei •· a vantare I auol contratti col g1omali per compen.51del– I ordlDe di mezza corona per parola l non meno d1 mllle delle nostre lire d1 ogg!I, a curare e sfruttare ognJ. po._~blle dfetto pub. bllcllArlO e &mili. Que.ato era st.Rto In fondo li suo pro gramma rin dR quando si era me-."-SO - am• b!zioso monaco della letteratura enche lu! come Il plu lllus1re d~I suol mAe1S•.rt - t. scri,·ere romanzi e farsi unR carr ef3 e una rama. A,·e,·a splccatltt5Jmo Il &eni:odel me• ~tlere pauente e one~to. de\ 1:n-oro art!~JA• nRle: un suo per10nllggio In un e a so:o • autoblOlmlfico dice per lui: • In un la.m:,n ~bbagllante. lo 'f''dl Vidi <'he un aUt(lre ~ In sost11iua tutt'una co,a Olln un dt'Oihie~. r, un duca•· SaPtva di poter rlur.clre. ma so• gna\'8 Qualche co~a d'&llro: nel lNII gcrtve ,·I\: e Ho trentatr~ anrl e non ml t.0no a.n.• rora fatto un noine So Jnf11.1Ubllmcnteohe non manchtrò di fn.rmf' De unr,, t" ore..,to. Ma mJ plP-cereb~ diventa~ un11.lt' 1l'Renda it. Osi:ervR giustnmenLe li bt~ro eh<- la le'"• ~end" che a ,iur, tenioo si formo ~ dtit-'f'•ro Intorno R lui fu per molti vtrsi tuu'altro rhe luslnqhtera 11 nuhb 1 1"'0 ftrli per cnml– dertlrln un'l"'lcama,lnne let'~nt.r1R d,.l c'"'-''· CO aVf\ro rhe "Drtetltt'i"' sml~U"'ntAf"'C"III(' t' ect"umula c!~l\1l""ntr L',.utnrr t-a" b•mn ~o. <'O a mOl"tNlre t'he ~ 11 Jk'nru'tt ~l•d~J"I"" molto. soe~e pnl mnJth:•lmn e nnn fu rral \'trAm,.nte rlrco: t' cl <l~ una strit- di t~,t!• monlanie ~una sua J::"f'nl"rr>~l!A._ volte non me.,o ,~etilata <lel suol guadni::-nl. Fatto sia che cl ~no Olllme r&~lonl per credere che l'lntere~e per l ç:uadagnl letterari non fos.~ che- un aspetto a!fatlo l!oe· condarlo di certi profondi disturbi p.!!jcoloi;;ict che si manifcstn\'an,o In parecchi allrl 1a~1 dell'attMIA e della personnllh\ del Benntlt L'o..,;s,csslonedel guadagno si rlduce,•R an·w• 11e.~1onedel SUCC'C..S80 e questa in de1m.ltJva all'os.seM!one del lan>ro l,tworare. IA\'Orare dlspera1amente. la,·orare ~mpre di più fu per Il Bennctt una sON:!edi condanna. un,. a!l.coluta nN:~.l'>!lltll piilco 1otr!CR I suol dlart e le we lttteJT iiono p'tnl di rlff'rlmrn·I ,., numero di P.'U"Ole&e.ritte In un detemil'\"''C' itfomo, o mC'e, o nnno: u-mpl"!'.'~~runo 1 o Mmrnte COT\IMee non mal suft\rltntl .-rt Acquittare l'an,la ratolo-:ini di p!Clparole d una ntedt,i 1)1\1 Alt11., di un l<"lfftlt' PI· t!rnnd .. Foche delle mollt- c!tfl!"lonl pn..,...,lb!11 00· lrnnno bMtare a dnre un'lrtrf\ 11ell" n11tur" OS..•e.~h•ae ,·rrflmrnte eccc7Jonale di qut'MO dlP•••PM p.<1'cn1ti ..!rn'. DA una R'ltf> di d 1Mlo riti 19~: « Al nrln• t'lfllO rtl 1lllt"'<l'1rnnohn drt'l"fl di r-,Jlor.,, ... In n,MlA 1 000 PM'l')]j" Al t:;nrnri Of'r IUttn r...,. nn Ml ,tl'lno rt-~ <'nn,., N'n nN"~tn di r,,...., prtl'r r11~ 1 un1:•"" ou.-,t" ~ ,,..,., n...., ....,. llll'lra rtl flAAllrml Il l\1'1'111~ (11 ~ON'l n-..,..,p In tutto ranno. Sono rima.,to In ml'd , "I'• GGO \'AFSAl fCo"tinlU'I a pa!J. 61

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