Fiera Letteraria - Anno VIII - n.50 - 13 dicembre 1953

I manoscrit.M, anche se non pubbllcat.t. non si r<>!-tlt.11li::conn Data la sovrabbOndanza d1 scntll che cl pervengono con l"espltclta richiesta dl giudizi particolari, comumch1amo a.glt lnteressat.i che direttore e redazione della Fiera sono assolut.amente impossibilitati a dar riscontro a queste richieste. ILCONVEGNOD~PARMA *" ·N eorea.lisn10 magna carta del nostro cinema * »c GIAN LU.ll.Gll Jl~ONDI · Per tre giorni a Parma si è parlo.lo di neorealismo. C'erano tutti: I teorici di par• te liberale, I critici marxlsU, I cattolici e... Za\·attlnl. Zavattlnl da solo perchè, nono• stante le sue indubbie Inclinazioni marxiste, è e.rimane .... zavattlniano. I marxisti hanno lasciato Parma un po' delusi e dalla loro stampa meno accorta quella di part.e socialista> è chiaramente trapel&t& la delusione. Erano partili con due scopl ben determinati: dimostrare le llli~r&lltà commesse d&i;IIorgani governa. tivl nel riguardi del cinema, soprattutto neore&Hsta: provare che Il neorealismo è correntt' dl Impostazione marxista (come 1\ e reallsmo socl&llsta •> e che, di conseguen• za, tutto Il miglior cinema Italiano è di marca comunlst&. In questo senso, per ra.s:• giungere e l'uno e l'altro scopo, hnnno par– lato ln molti, critici e registi di sinistra, ma l risultati non son stati quelli sperati. VlrgUlo To~I. cui da anni li PCI delega tutte le posizioni di punta della polemica sul cinema. ha rispolverato ,·ecchic storie di -censura superate o Infondate: Ugo Ca· sfraghl, critl~ dell'Unirà milanese, ha bat– tuto Il tasto del neorealismo marxista, ac• cus&ndo tuttl I non marxisti di osteggiarlo perchè Ispirato a concetti di solldnrletà verso l perseguitati. Come cnuollci, dal canto nostro, gli abbiamo dimostrato che, proprio per Il fatto che Il neorealismo pnr• tt da un'esigenz& di solldarità verso I persr-• gultatl. cr& caro al nostri Interessi spiri• tuall, nati anzi da una solidarietà estesa n tutti e non & una classe soltanto, come ac· cade al marxisti. Demolito req1Jlvoco di un cinema Ha· llano, comunista solo pcrchè difensore del• l'oppresso, è stato possJblle tentare di tr<?· \'&re un sli;rnlflcato al termine e ncoreah• stno •· Z1wattlnl ne hn dissertato a lungo, ma non semp1·e con chiarezza. Il suo punto di vista (esposto In termini ·cosl conrusl che preferiamo riferirlo da un testo quasi analogo pubblicato In· novembre sul ml!mil• le cEmiliu, edito dalla. Regione Emilia Ro· magna) può cosi riassumersi: Il neore.::tli· ·smo nasce da un atteggiamento nuovo di fronte alla realtà. L3 sua prospettiva rlsJe. de· e nella scoperta• della fame. della ml• seria e. dello sfruttamento da parte del Ticchi. Qui Za\'Rttlni, sulla scia de,::11altri marxisti. pre"l<:Ache, appunto pcrchè sco– perta dello ~r,-.. t1Amento del ricchi e li neo– realismo è ,mturalmcnte .socialista•· Poi ctl,i&r!sce: c lntendiamoci, però Il ncoreall• tmo non può parllrt da contcnutt presta• bllltl. bensl da una poi::lzlone morale: la conoseenz& del proprio tE>mJ>O con I mezzi gpeclflcl del cinema. E' nootra comune prtoccupazlone cercare di sapere come stnn• no le cose Intorno a noi: e non sembri que– sta url&banalità: a molti la verità non !ntc– re's...q,o qu&nto meno non hanno Interesse Il f1l'rlA conoscere: polchè conoscere vuol dire provvedere; cosi le destre dllnzlonnno, chi un po' più. chi un po' meno, la cono- 1cen:ta dc'\ probleml vitalt delle ma~c ... •· Quanto· al moiU lici neorl!alismo, Zavatti• nl dlchlar&: , Ur. contenuto che si vuole esprimere trova serilpre la sua tecnica. E poi c•~ l'Immaginazione. a patto però che si& eserclt&ta nella realtà e non nel limbo. Non \'Orrel che si credesse che I fatti di cronaca sono per me I soli fatti. Ho cer• calo di fermare la mia attenzione sul fatti di cron&ca con l'Intento di ricostruirli quan. to più possibile vicino alla realtà usando la lmm&ginazlone quel tanto che la profonda conoscenza del (atto suggerisce. Credo che coerenza sarebbe addirittura di cogHerll con l'obletth·o nel momento In cui avven• ;ono ». Questo, Il credo neorealista di Zavatti• nl cui. a Puma, son stati aggiunti nitri e più pericolosi codicilli come: • se questo darà luogo a una poesia sentita solo da 'Tizio e non più da Caio, non Importa: basta che si& valld& almeno per uno• Cche è un pirandellismo) o • questo forse el\mlnR lo tpettacolo. ma quello che conta l> Il /nttr> (che è clneglornalbmo). In realtà Zavat.• lini, giornalista a suo tempo p!nccvole e poi scrlt.tore gustoso, è spinto da questo suo p&ssato di uomo di penna a teorizzare il suo stesso mondo poetico e questo gli riesce arduo. (Lo ,riconosce. &nzl, lui stesso: • Que· stl concetti non sono certo quelli di un teorico o di un slstem&tlco, ma I peni.ieri di un uomo che sl sforz.a di capire le ragioni dl quello che I cineasti Italiani hanno fat• to e possono fare ... •>. ?i.I&da tutte queste aflermaztonl spesso contr&ddllorle si può trarre comunque quaJ. che elemento che cl aiuti a definire Il neo• realismo? A Parma lo si è tentato e, di· remmo, con una certa efficacia. Quando Za– vattlnl afferma che Il neoreall!lmO nasce da un atrei;:glamento nuovo di fronte alla realtà, ha ragione. E ha ragione anche quU\dQ &!!erma che questo atteggiamento _, di natura Intimamente morale - ha come sua !ondnmentale ,prospetti\'& I& scopena della tame, della miseria e di tutti gli altri dolori della contemporanea condizione uma– na. Sbn&lla ·quando crede di poter arcer• mare che, di coni.eguenza, Il neorealismo è soc!nllst.a e sbaglia, perchè all'oscuro del va• lor! cristiani, crede che I loro effetti li abbia inventati Il socialismo. Prima del Co.Ì,ltale c'è stato Il Di.scorso della montagna e pri– ma delln metodologia marxista Il semplice catechismo è VR.1$'0 nd lnsegniue agli uomini la. solidarietà \"Crso Il prossimo, la nece$Sità di soccorrere I miseri, i perseguitati. J:11 af– :fllttl. E' In questo spirito che è nato il mo• vlmento morale da .cui è scaturito Il neorea– lismo, per andare incontro agli uomini che uscl,•ano dalln ,::uerra senza più amore nè carità e per alutarli In un dopoguerra do,'e non nv:?vnno incontrato solidarietà (\•ed! tutto Il cinema di Rosse!Hnl). Qunnto nl modi del neorealismo è vero che l'Immaginazione dell'autore clnemato• grafico de, 1 e esercitnrsi sulla re&Hà (pre• supposto per la conoscenza del male che :r:i \"UO!esoccorrere. prc.o;upposto anche per la onestà dell'atteggiamento morale di chi lo avvicina), ma se questa Immaginazione ten• de a e rlcost.rulre i fatt.! di cronaca quanto più possibile "icino nlln realtà•• si esce dal limiti della sincerità per entrare In quelll, Impoetici e non artistici, della co11ia. Si penserebbe. qui, n un pensiero esposto un po' oscuramente e vicino a tradire le lnten. :doni di chi lo esprime, ma a Parma Zav&t• lini ha precisato la sua predilezione per Il e fatto• (anche ai danni dello • spettaco• lo»> ammettendo quella strana. pirandel• Jiona possibilità che potesse. oltre a tutto, dnr luogo n una poesia sentila solo da Tizio e non anche da Calo (qunsl Il conceuo di poesia potesse ritenersi soggettivo). Da questi errori, comunque, acerbnmente rilevat.l dal critici dl parte liberale e crociana (Piero Gadda Conti, Mario Gro• mo, Filippo Sacchi> pub c1'm gr(llm saliit trarsi una esatta teoria anche del modi del neorealismo. perchè è cosa certa che Il poe– \a neorealista non può J)resclndcre dnlln realtà; la lnterprctcrfl secondo Il suo gusto, Il i.uo spirito, le sue esigenze, ma pnrtlri\ sempre dn essa come fonte prima della sua poetica e del suo mondo morale </011te pcr– chè c311rcssio11e di quella condizione uma• nn contemporanea che resta oggi l'oggetto più alto della poesia moderna). E' mortC", cosl. Il neorealismo come qualcuno ha volu• to insinuare? Non, perchè non è morta noi contemporanei la neces.c;ltà mom\e di considerare In rcaHI\ come l'elemento prl• mo della nuova poetica: non è morto per· <'hè non era Il Jruuo della guerra. nm di quel sentimenti di dolore. di desolazione e di 11\lscr!ache, nati dalla guerra. sotto altre forme hnnno continuato ad esprimersi nel dopoguerra e, comunque. sono s<'mpre pecu• liari a qualsiasi condizione umana, perch~ nell'uomo il dolore, la paurn, la morte csl· stcranno senwrc,, quali frutti del peccato orlginnle. {I marxisti. che non credono al peccato originale, a questi mali hanno t-ro• \alo unll causa di natura economica e l'han– no chiamato: sfruttamento di classe. Ma Il dnema sovietico. a contatto con una COn• dizione umnna In cui tale sfrutlamento teo– ricamente non dovrebbe più esistere, non riesce più ad essere rcalitta, 1>erchè Il do• Jorc, nell'uomo, è rimasto e quel clnem0 lo Ignora). La conclusione di Parma. comunque, ha trovato d'nccordo I convenuti almeno su quattro punti che son stati messi per Iscrit– to. Primo: li valore poslth•o di quello che ~I chiama neorcnllsmo llallano su cui po(;• gla pnrticolnrmcnle la fortunn del nostro cinema. Secondo: l'csl,::en.1.adi sah·agul'lr• darlo da tutti quel pericoli di nalura sia og,::cttlm che so,::,::ettiva che ne hanno de• terminato l'attuali! Incertezza e arne,·oll• mento e nr ostacolano Il libero sviluppo. Terzo: l'esigenza di fronte a questa cor– rente del nostro cinema, di un maggior Im– pegno critico di studio e di diffusione del suol ,·nlori. Quarto: Il voto che Il Parla• mmto e gli ori;nnl responsabili dello Stato, 11cl loro Intervento legic:lativo ed escculivo nel confronti del cinema. tcngl\no conto dei \'alorl di una cultura Italiana liberamente Intesa: • Questa unanimità e concordia hn dimostrato cosl conclu(1e la formululone finale - come non cl sia oggi Istanza cultu– rale e sociale che non trovi nel neoreall• smo le più sensibili forme di espressione nrtistlca ». !i: noi, per conio nostro, ng~iuni:i&mo Chf' nel neorealismo tro,·ano conclusione tuttr quelle Istanze cristiane che conducono ti contemporaneo a sentire anche più Yiva– mente che In passato I vincoli del Corpo Mistico e a riscoprire nel ,·o\lo di chiunque gli sia prossimo il volto di CrL&to. <aAS LUlGI RONOI ibH eca G·1noBianco tA FIERA tETTERAHIA ORARIO DELLA REDAZIONE 11·18 18·18 Hanoscrlttl, toto e dlx,nl non pubbllcaU non s1 rutttai.con• ' TE ATJRO A::'i.JCLANO ' MODERNITA del ''Giulio Cesare,, TEATRO A JRO~A :* Elenao la gioiadi Uno dei pregi maggiori del «Ginlio Cesai·e» di Shake– speare risiede in quell'avere immerso una « azione ro– ma_na» in un'aria di celebrazione dell'umana tristezza * DC ROBJER'lrO RE:UORA

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