Fiera Letteraria - Anno VII - n. 10 - 9 marzo 1952

Donienica 9 marzo J952 LA FIERA LETTERARIA NELAVORO IORISCHIO LA V1TA, EVIHO AFFO~DATO llE A' DELLA JIIA RJO!O~B .... Pag. J,1 VINCENT VAN GOG Ci sono il vinto "* delle circostanze nelle quali è me13-lio essere che il vincitore, 11ie13·lio Prometeo che Giove • L A stod• del pittore è lo dentro di sè, tmlorrnav, di GIUSEPPE ~IARCUIORI ml servo ~el colore nel mo- Per fortuna lncerteuo e strett.imente leiata al- o,nl sollec1tuione esterna · do più arbitrario per espri• dubbi non 1U lmpe.ducono dJ la \ltcenda dell'uomo (1:nche l'amore dello spaz.io, merml con macgior forza•· lavorare. 11 periodo di ArU la vita di Van Go;h f! diven- della luce. rie1 aestl lim boll- 1 &$ prime.re l'amore di due L'impressione era per lui E in se,uito: 1 Ora cerco fu addirittura febbrlle: l'ar- tat.a leg11enda. mito romantl- cl. dciii albert. del ftorl) nel• .un1:nti con l'uruone d1 due Monet. Ren'>ir. Pusarro, dei dJ engen,re l'essenzi.ile. I.i· rivo di Gauguln. la storia CO. profozfa di un tempo bar- la sua lnterioritil vasta e al• complementari: con la loro differenti modi di esprimere sciando di proposito nel va• dell'orecchio t;gllato. la fol– baro e disperalo. materia di luclnata mescolanu e I loro contrasti, la ,tessa rivoluzione pittori• g-o quanto è comune•· e Per Jia. l'intern,1mcnte ne!J'ospl– analisi scientifica: e i docu- Per diventare un crande ron le vibrazioni misteriose ca. Ma l'Impressionismo ten• ranlungere · l'alta nota di zio di Salnt-Rcm.y tono le menti sono _le opere. dispcr- pittore, Van Goch dovette ri- del toni accostati•· Nelle lel- deva anche a irrigidirsi nelle giallo che ho realizzalo que- tappe di vkenda. che preci– se nei musei e nelle collezio- conoscersi uomo vinto. . tere. g-11 accenni al siinificalo formule leorlche. e Van !ot& est.ate ho dovuto esaae- pit.iva verto l'epilogo, che nl di tutto il mondo (esclu• Ma fu ben conscio del va- del colori sono frequenti. Gogh non poteva In alcun 1are un PoCO•· • Esagero Il dove11a es.sere conclun. sa !'Itali.a. s'intende). e le Jet- !ore del sacrlftcfo e della ri- specie dopo la scoperta della modo csscr-1e schiavo. Una biondo del capelli•· Van Gogh ii rendeva con• tere a Teo. testimonianze di nuncia (malgrado le parente- pittura a"iapponese. o. per es- illuminazione era quella di Van Gogh disegnava col lo d~ pf'Of'ederc della follia, un amore ::i:ll'arte pagato con si d'lncutezza e di dubbio sere più esatti. delle stampe. aprire .ill'Europa del nuovi colore e costruiva con pcn- della devastazione del suo la vita e di una profonda in• sulle sue doti di pittore). e che Influirono sul processo di mondi pittorici. e l'lmpresslo- nellate quadre o a virgole spirito. ma la volont.i di telllgenza dell'arte. confesslo- con quale accenno. quando chiarimento della immagine, nlsmo signif icava in tal caso brevi. con un ritmo accentua- .-esprimersi • era tanto tor– ni lntrospe:ttiv"e senza ambi• scrisse: 1 In certi cas1 f! me- come una 1>pinta risolutiva lndipenden.ta deJJ;i cultura di lo. talora cssessivo. sotto la ~ In l ui da. v incere e l'orrore j!Uit~ e fatti umani. che dico- glio essere Il vinto che Il verso la luce. Il Glappone. un secolo. sviluppo delle In• esalte7.ione della luce. e for- per la puz.la •· « ln un eor– no più o meglio di o;:ni di• vincitore: meglio Prometeo nella fantasia del nordJco. tuizionl di Delacrol~ sul co- ,ava i valori cromatici alla do furore di lavoro 1. scorso critico. che Giove 1, era un Paese che poteva es- lore. Ma Van Gogh ai:nava Il violenza dell'espressione Van Gogh aveva veduto Le lettere di Van Gogh s~ Psicanalisti e psichiatri sere anche sulle rive del Me- disegno come lo arnava Ho- .-Voglio arrivare a mette- neU'impres,lonismo la « re-- no come Il e Journal > di De- possono darsi alle slola posi- dlterraneo: Il paese del sole. kusal: non potevf\ rinunciare re i colori come nelle vetrate surrezione di Oelacroix •· ma ',t ~a:i~oi~n 1 \~ ~a~~~:.o ~~il~ !~~~lo d~~v• 1 ::cr.r~ane ~~~~ ~r::i 10 os~~\l_a lr~ 8 ~~ii~ln~:; fe~l~~ 1 :n~tii~~;~e:;rv~~a,:; ~h;: •~ls~:ra~fgocr~n d~~e:e::~ f:i~~r~~ae:l~n:ra ..Ur~t:~l~~:ad! AUTORITRATTO (1887) Musco di Stato, Amsterdam. immaaini. con l'Io. che si li- per spic;::are le origini e Il e le fabbriche. Bisosnava non era un limite. ma uno si fissa queOa I terribile luci- della storia. per quanto al bera dal suo segreto: una lu• mect,mlsmo della follia: n- •evadere• werso I paesi del strumento di plU vigorosa de-- dltà I rare volte of\uscata. dovessero a Oelacrolx molte clda e apassionata ricerca loloa:I e professori possono sole. E l'incontro con l'arte finii.ione stilisllca. Anche la I Quando viene Il maestrale. idee sul 1.-olore. Nella tu;a quotidiana del significato. e abbandom,rsl al RÌOCOdi ri- g.lapponese venne a coincide- slstemaUca suddivisione del questo è proprio Il contrario verso II Sud. alla ricerca de.I– dei valore dell'espressione durre in schemi e in formule re proprio con le prime no-. tono si trasforma In tatto di un dolce paese. poichè il la luce. c ome termine di de-– artistica nei confronti delle graftche una personalità tan-1,-------------------:lmaestrale f! proprio irritan- flni:r.lone poetica, Van Goih Van Gogh •·t guardato continuamente aUo specchio: modello a buon mercato. modello dJ ,e ,tesso. L'etiohulone del .suo fare potrebbe euere .seguita attrover10 la •erte d~li autoritratti, cht: diventano .1empre piri allucinati e crudelJ, fino all'ultimo, In.tonato .ru Jlnlufml verdi, che gli eredi del dott. Gachet regalarono, nel 1949, al Mu.,eo deU'lmprurionl.tmo, a Parigi. L'c Autoritratto• dd 1811 t uno det meno ln– tere.uantl. per la e normalità• della vblone. Ma documenta anche qucflo I rapporti di Van GOgh con Pluo.rro, dura11te U primo anno de! soggiorno parigino, in cui Vtn– cent frequenti> anche Signac e vide t19li Indipendenti la e Gronde Jotte • di Seurat. Cose ormai noU e rJ.sapute, ma eh.e vanno ripetute in que,to e.sornt> dell'opera di Van Gogh, In quuto studio e non letterario~. che permdte di aveicinart la realta del pit– tore, ,cnza. te,itazlont pJicologlche. Il periodo parigino (nel .!llenzlo della corri.tpon- 4Un.ta con. Teo) ti pre.sta meno aUe e interprettuioni ~. ollt: aggiunte /anta1tiche. E' Il periodo preparato dalle lettere di Teo. ma rilolto ,oltanto con le JJf'Ol>fl dtl pleln alr, n,:gll ,teql luoghi che civevano Ltplrato g/'lmpru~iont,tf. Il de1tderio dtll'fm– pru,foriftmo t come U ,1egno di un dettino che dovrà. compiersi. cose che l'arte rivela: il rac- lo ricca e •.cgreta: ma la let,- te. Ma quale rivincita, quale non poteva arrivare all'ord.1- conto (illustrato talora da tura dcf testi e dei documen- rlvlnclt:i qu,mdo c'f! un gior- ne claMloo di Cé:tanne: U schizzi marginali) delle pit• ti va !atta con altro spirito. no sen7.a vento. Quale lnten• .-moto• o Il ritmo delle com• ture compiute (e le parole. con 111 simpatia. che non può sita di colori. quale aria pu- posl1.ioni di Delacrolx era in questo tASO. vogliono esse- rifiutare nulla della persona- La x.elta di rlproda.donl che compare In QUt:slfl nu- ra, quale \llbra7Jone serena. fisso nel suo ricordo, con im- re ::r;~t::-;"':r:)·Van Gogh. ~!t1odldlnru::~s~ir1:.c C·tn 1: men,, tra le opa-e Np,Mle a Milano puà dan un'ldu :?:,maa~I :un:i: d; !~,~=~:rii pe~uo~:, v~:11~;r:·u moto di• prima di essere una I voca• figura storica di V:m Gogh. dello nolrimento dell'arte di Van Gorh. da Nuenen a colore. Ma sono arrivato ora ventò dinamismo di lince zione • esclusiva e assoluta. che in oanl tempo può signi- Aunn. E' t1n.aploeol& ralle:rla, cflmmentata. dalle le:tlttt alla ded.sione di non dise- centrifughe e rotanti, che fu un·esperie:1za pari a quel• flcare: q~alche cosa di diver- di Vlncent al fratello Tt4> , a Emlle Krrnanl. Il com- gnare più un quadro a ear- rappresentano aloni di astri la tentata ,ume e predicato- so per I artista che la Inter- mento è lmmNllato, qua.si sempre 50 u 0 l'lmpre§rlone boncino. Non .serve a niente: amarissimi. E ie focme dila- ~~1• ~~in~=~~et~ar~~~er~~tt ro~:~ebbc piuttosto curioso del qu•dro appena compiuto. VIII) Go.h, t,a le rJrhe, :~s:g~~ ::r~i~:i:re\'~~1:~ ~~~en: ~d~rtiip~:~~•:P~e~ uomini cou umiltà. dividere elencAre I nomi del pittori dbernu& deJII 1chlnl molto prtcbl, con lndlcadonl segnare bene ... 1. Dipinge co-- vers rappresentano l'ultima Messaggio , dell'uomo le loro sofTerenz.e. salvare le che V;in Goih amò nel corso 1ul ·coleri, e cotesti appunti rraflcl hanno la ,tessa chi•- me in un sogno (1889). vuole prova. per spiegare J'unlvcr- anlme del peccatori. erano della sua rormuione (and: rf'Ua, la ate.MA ardila libertà delle pitture. Non hUOrna (are del colore • come una se e se stesso attraverso un :!t;r!a~~li:~~ie~~ ,:~~al~~ =~~~~~! 0 71e~l~erdelf~i~ dlmenUure che l'lmpètuOIJa fanta~la di Van Go,:h è ;~l~l~~a ~ih:~;i ;itt~:; 1 d<;i:s~ :. ~t:e~s~.d~ ~~n:~~i 11~~!nl!· i' nne trascendente. che doveva tluenze. se può servire alla sempre 809tenuta dall'ordito di un dlsecno senro, dalla. se tendere verso la musi<·a propor✓.ioni • C bello come un eomprendere l'esaltazione di definizione di artisti medio- lt1clda cosclenu del fini d:a nr,iunrere. La Ylla del- e nella promessa del rolore •: ol>elis<.-oegiJ.io. Le ~telle ap- .... dl SILVIO M OLTO ,peno, leggendo ciò che di Van Gogh. ,crlvono biOgra/i e critici in– numerevoli, cl venne /atto di pensare che la atorla migliore della ..ftla t.tlltenza, ed anche la migliore illu.,tra.:lonc dd tUO lavoro, ce le abbia date lrAI ,1euo, nelle lettere di– rette al /ratei/o e agli amici. A seguirle. co– de.stc ltttere, pauo pano ncll'ordint: cro11olo– glco. cavando in .tlntt.,I e 0$$Crva.tionl e pro. ponlme11U e ,toghl e pen.,ieri, in una parola quel che nell'uomo e 11cll'artbta tocca pro– /ondamtnte la po1il:ione etica e I principi e,tetfcl, cf .ti trortrebbe ad a.v,:re, più che u,i documento da lavorarci intorno, la chia– ve dtllD. ptr,onalltè ,ua. lo ,,,ecchlo ewtto dfll anima, e quindi I! Jiqnl(lcato ultimo di quella rito che gli .ti 1vU1,1p1)(1 e con1uma In brc~I anni nel rftmo frenetico di una /atalftà ognora spietata e cot:rente. Ma è pOi lectto, net ca.10di Van Gogh, par– lare separatamente df uomo e di artista, df po!Ll:fone etica e di prlncfpi e,t.etlci' Certo che In lui la Ubertà artistica è tarda con– qullta, me11tre alla disciplina morale giunge auai pretto: e CLi;olcr /b!are una data, quelta del viaggio a Parigi, che !Cgul nel febbraio dc/1'886, meglio d'op11f aura deter– mfnerebb,. il pauagglo fra le due po,sltloni dello 1pirllo, Tuttavia, chi ben guardi, non v'è fra di eue co,1traddlzione Od urto 10- 1tantlale E quando. la1clali I Goupil, e an– cora agli htizl della ,ua attività pittorica, dichiara a/l'mntco l)(ln RappCLrd: e /alte, lui– re votrc lumlèrc atLX 11omme,. voilà 1.rnc cho– u: q11e Jr: eroi., ttre du dcvoir de chaque pehl– tre »; o quando PoCO pili tardi, dall'Aja, ,crlve al /ratei/o: • vol,-tu Thto. mon vlcu.i:, ie ne peuz pa, /aire del Typcs or beauty. le /af.t de man mleux pour de, Heade or people •· egli riconferma i 1e11tlmenti matu~ rllti nei giorni df quella crUI rellglo1a, che lo ai.:eoa portato ptutore d'a11lme ntl Borlnagc, tra I minatori di carbone di lVasmcs, e a Cue,mes. E tali ,entimentt agiranno tempre 11tl fondo della. .,11a CO$Cien:a. parlando In ogni momento all'etprulfone /lguratioo lo :!~~s1n 1 :~, 1 ~?,n~~~~: t~ ~.tfa~11::t:~ c 0 f:~: pa1rna dl'llo zio Tam> e l'am,nlra2ione per Mlllet, ~r ltraCl e per Daumfer. Del re1to. anche arrivando o Parigi pr-o– prio nd tempo In ciii Seurat capone e Un dlnianche <i lo Grande Jattc ». la ,ua prima tela. dlvllfonl.tta, e Slgnac Pllrarro Cros., e Monet formano Il loro gruppo, Mlllet Jsraél e DCLu.mltrnon ceuano d'apparirgli dei mae- 1trl: e come per Seurat. co.d per Shlev e Toulou,,-Lautrec egli prova attra2lone. men– tre l'arte di Dega,. più lontana dal .tuo mon– do. lo /ascia inrece del tulio /r~do e lnd1/– /erente. SI capllce: non prr mtlla parecchi erutcl d'oggi ti rifiutano di ammettere che anche Van Gogh debba h1tr.ramcnte agli lm– preulonhtl la ,coperta, di .te ,tc,.,o. Un bar– baro, un prhnlllvo. lo dice Il Raguhlantl: e Lione/lo Ve11turl, un grande predicatore rcll- I I t' , t ,.-, , 1 1 1 ' , 'I., t : l 1,,\ I ,1 ~ t . I l , I · 1 '1 I . . I i . 111 uno spirito nei suo[ impulsi cri. non soleg;:i null;:i quando l'art.lita ha moltl moUYI romanlid f'he la anlelna, 10 e <·he Il pittore dell'avvenire paiono eome ~irandole lnfo- ~;t~~1f~1t ;~;chos:;~o!~: ~~~u~~~III u~u 11 ~! 1~~!~bif:neea,~f; alla lenenda; ma Il 1uo •lplrlcato pli1 profondo è nrlla ~?::::: de:s:;~ii •a~:~o~~~;!~~ 1 ~ ~fle ~;~l~e,~~tl~!~A~~v~e~ deva per e eecesko 1, e quan• redele, 11m·he più tardi. nella dedldone esclmha alla pittura. al •arrlflclo lfltllle di o,rnl tame nte originale•· giorno 1. Nel temJ>ellilOSovo- gloso e aoclale che reallt:6 Il ,uo ideale me,- do !u la volta della pitturA. piena m;:iturlt~. a MaJsson- encrrta dell'uomo nella pittura. Quando \'an Gorh e.api La profe1.ia s'e reali;•.z.ata. luno I t"ervl che annunchino ,aggio umano nella pitturCL. In qual modo s'impegnò fino all'esaurimen- nler e a Monllce111)., ~he non pol,na pii\ rèJl.rtffe e dlrende,re II proprio mondo dopo 11011molti anni. e Fau- l,1 morte. ~~~nq:e,:'!be:: 0 d~i:J:~:· l~h~,!~ ·~:g~~::~ ~~= ~tt?i~1~ 1 ::si~~f:. 1 ~1~~~~~ re s;~b;:ri~~!r!1a~!~~'~ (~~ lrffllle, prcfe,ri morire. Ma ormai era dlnnlflto un ,;nnde ~=~I~ ~;i~~~i:.l~::~,;tidra~~·~ ('('~~~a~l~r~.~~~~s~: :t p:~ /atto diverti. pub euere con.Jiderata come lo nando l'ardore dell'anima al• lo lontane, in apparenla. da plttc,n. É ncaano H n'era aceorlo: nrmnu·no Gau,uln, Gogh. la pronw~sa del colo- 1.0 ,. rome aveva dotto qual- suiluppo df un attcoglamento .sempre logico Ja misura rli un metodo !>CO- quelle. luminose. del pea;iodo nenimenfl Céu.nnc. Van Gorh è appunto uno del pochi re rome rrea?.1one. rit\utando rht> mcst• prima: uomo vinto, ~n:n~~~~«:-~ :r, 1 u,raT:~~:~ :~1:d:'!or':~' ;:u: ~a:.:,~i:a ~ll~~~nz::,i:~:l~a?°a"! g1e~r11!11?t::rct~f,~:re~~t p~ pittori lnsottllulblll In un& storia dell'arte che l)On Ila ~~~~:u~~1:r1:~?~!:~:~:ie~ud:~ ~:~ud~:,,7; 111 ~rl1\': tn.de~ 1ce!~~ ~':,t~,1.t~!:.'~at:r:,~~ ~~1;~t~CJt a,t!,i!'c~~ ehe la 1ta~pe di dubbio .va- la strutturi!. è la medesima. Krllla da profe!ISOri lpoeoa d rl&et o afrettl da dalton.lsmo. ni. di 11ogni._ c!i inl"ubi. ,I.a mi. e Po-....o.nella vita e nella P!t.-. mt, e densa ,peuo di ,outnU.ti morallstf~f e lore. per imparare il • d1se- per lntenslta e vliore di ca- g!loi:e defl1m·.1one ~ell espres_- tura. trao,;c"tar.:are Il buon D10, ~y:ri;:,':/i/ 0 :/ 1 1 ~:~',!,':, ~lt~~:a~;r:t:.f'~i g~-:~mo. 1:he citava e adot- ~\~e~~;rTi;'~·ui_v~~r~~:i~~i • i:i°'~~::.~ 1 1~ 0 d 1 / ~~ 1 1~;/ ~;:~:1 1 1~:!r:°,~~l~~e soi::e.~ie~ patat, », chi! preceduto da due studi lm- tava II detto di Flaubert. .- Il slmbohc1 " 1 i!ili;mtlcah socla- 1 :,...__________________ . .- La pittura rappresenta ~ pm i:ra11,lc d1 mc. cloe la portanti, i' u~a conquista 1fcura, e porta la ;zcnio e una !unga pazienza 1. li attribuiti alle flgure. che _ . . . . . , . quello f'hc l'uomo potrebbe e mia vitn. la pot~n1.a di crea– data dcll'85. A Pariql, 11,1 due an~I che vi deduccndc>:ie 1.-onperfetta lo- non ,iono soltanto. scrive Va~ tm_e. daleili da_ ,:eo, su1 p1t- 1~veqtiv~ nella traduzione dovrebbe vedere. 11011 quello re•· Da_questo impulso vita- rima-\c, Je forntule degli fm.pre_qlona.tU, pure J?ka che I J'orh,:inalitil è 1J Go;h. forme colorate. Oggi. tori lmpresslonuti. « Quanto vanaogh1ana. che comunemente vede•· le. rng10113to e Irriflessivo. urtandolo nel pro/011do gu4to 11utrlto per lo rl,ultato di uno sfono di vo- I contadini. i seminatori. I gl- ml dici dell'impressionismo Porlll'i fu unR breve tappa Van Gogh non si accorge nacque. <.-omeevasione dalla arabe,co e il ritmo decorativo e la tendenza lontil e di osservazione in• rasoll 1ig11i/iet1t10 molto di mi fa capire che f! diverso da nel vlagsio verso II Sud, eloè di e vedere• dall'interno. e angosela dell'uomo e come ri– alla &intesi, lo attlra.rono e abbagliarono pa- tensa 1 . cedeva poi. nella vi• più. e nel dominio della pae- come lo immagino; però non verso la s<.'Operta della luce si lagna di non conoscere ab- L-erea di mui verità consola– recc_hlo. ,enza alcun dubbio. ta all'impo.sto delle passioni sia. al di là degli as.sunti so-- ne ho ancora un'idea ben sognata, della Juee che egli basta111.a il mestiere per triee. l'arte cosmica di Van Ciò nbn di meno, l'uomo, nel ,~ol I.stinti e ·dei sentimenti. che erano clall. deRll Jdeall umanitari. chiara•· . . portava dentro e c~e l_l so- e1primers\ rome vor~ebbe. ~ Gogh, dapprima irrise; poi, e, &e11lime,,t1. ero sempre Il mede.sono. Dal- la .-realtà I del suo sogno. ehe animavano quello spirito Poco dopo. a Par1g1 (mar- le di Proven1.a gli rivelo nel nel maggio 1889 arriva a d1• col pass.1re degli anni. cr~ ~pl~~dai crc 4 :;g,o 1ndcorz~al/a,;no,amente vinto nella lotta con gli uo- Irrequieto, ma che non pos• 1,0 1886 febbraio 1888) Van colore meridiano delle cose re: e Come pittore non rap• S<'iula nell',:imore degli uoml– .!cr'ttto~r ;eEt ~; q;;n le ~h::g~~~ 0 :fief:J::. mini..' dall'impossibilità di ri- sono esaurire Il icen110ele- ~ogh J?(>tE! co~p!er~ J'espe- come una meravigliosa con- presenterò mai nìen~e d'ìm• ni, Ingigantita. per la poten– ce n·e,t pa, de pouvoir deuhier urie mafn, conoscere l'egoismo come la mentare della espressione. r1enza 1mpre~s1omsUca.- assi• ferma. . portante: lo. sento III modo z.a e la felicità del canto, co– mal$ u 11 gcste, non pa 1 ,me t~te d'une ma- sostituzione di un ide;ile. Commenti. glosse sovrappo- milar~e cerh proced1menti. Al pruno ("Ontatto 1.-011 la assol';'IO •.,.E m una d~lle ~an, me la rlve.1:izlone di un mon: nlère mathClnatlquement correetc, mais re.z- La .-lucidltil terribile 1 , 11. i;te come .stratificazioni ~ul semphflcando ~ la .ta_volozz.a e luce mcdlt~.rranea, il supera- te crisi et mcerteua -nm1;nan• do. menw1g!l030, che non e preulon e11 gra,ul. Com.111e11t le bécheur re- la qu;i!e egli accenna In tan• testo chiuso e che non si può disponendo-il a d1pmgere al• mento dcli 1mpresslonlsmo fu a:e .-la palette hollanda1se », facJie esaurire. 11i/lt: le vcnt e11 leva,1t le, veu.i:, par e.zem- te lettere. e rivolta ai fatti splcg11re con ragioni tstrenee l'aria aperta. gi~ pre~arato. un fallo t-omplul<?· .-Non ml s~nte II complesso .d'in(eriori- e La grande1.za non è cau– ple, ou comment q11e/q1f1rn parie. En/ln, la dell'arte. a Individuare nella all'arte del cìlplngere. dallo studio dcli arte g1appo- ~eravlgllcrcl. Sl'r1ve da Ar- la di fronte al pittori e che sale 1: deve essere voluta». vie•· E orCL, da Arle.s. ribadisce: e Exprimer congerie dei dati nella storia "h Van GoRh era anche nese e di Corot. a cancella- h nel 1888. se tra non molto non si possono SURerare •· t! E Van Gogh la volle. col sa– l'c&pérancc par quc/que dtolle. f.,'ardeur d'un che Intorno a l~i si creava, un e candido•: gli piaceva re la grave atmosfera norrli• gli impressionisti trovassero sono Mlllet. De!ac rolx, Mels- crincio della propria vita, etre par un ravonne;;r11t de solei:. e~iehant. te indica1.ioni utili alla deft• aiustiftcare certe Intuizioni c;:i e il forte chiaroscuro. per da ridire sul mio modo di fa- sonnler. All' im.io del 1890. anche quando scriveva. uomo Ce n est ce~te, oa.s du tromp- oe rdall- niz.ione iena propria Indi vi In un modo che ricorda mol• un a vi sione più chiara. soste- re. Ispirato dalle Idee di De- egli si proponeva di tradu~ vinto: « Quelle mlsèrc - et ~t;':/: 7 :c/A;~es!:: ;.;:elec";;;,;é::;.,~ 1 .n~f! dualità: a crlas.sumersl• prl· to da vicino Il 1llnguaggio1 n~ 1.ta da un'1_>rdttura grafica IRcroix plutt().sto che dRlle lo- re In pittura.i e Bevitori• di tout cela pour alnsi dire, li c·era ancora lo ricerca, impacciata nelle ma di andare avanti. dei ftorl. caro alle nostre P!U as _lle e _prn aderente alle ro. Invece di descriver~ Oaum1er e 11 e Bagno• di pour rlen •· ln.tuf/lcfenu ttcnlchr e nelle •poporzlonl fan- Van Gogh 1,edctia soltan nanne. Per esempio cosi: v1braz1onl oel tono. quanto ho dav1mtl gli occhi, Regamey. GIUSEPPF. MARCIIIORI ta,tlche: e qui la Janto,ta ha ormai trovato li .suo /lng11a,:,glo,Il ,uo &lancio, la ,ua luce. Tuttauia ancht: ,otto il color ,ard o e le /or me dente della maniera olande.ie lo luce e.sl– &tt:tlO 1c:bb tne invi.dblle. com e una bragia che cO,, a.ul' dentro la cenere. Baderà il con– tatto co n gli lmpre.tdonl.ttl e la sc operta delle ,tampe giappanesl µercht atl' lmprovvl.to quella luce na~cota trovi modo di ,cattare In fiamme abbaglianti l' in.10,prttotc. E non è la luce 1cientl/ico degli hnpre.t– slonf.tti, i la luce nuda e prrmltlva. che pre– lude al /a11ves e agli esprenlonlltt: non quella del plcln-alr. ma qutlla del ,ole a pic– co che. senza un rlpo&o d'ombra. coag1tla il COiore e lo /a cadere ,ulla tela In lingue df /11oco. Il ptttore carica quella luce, quel colore d'ogni &lgnl/lcato: c1altazione mbtl– ca. vc~bo ,egreto del ,uo menaggf(? umano. rigore protestante, .,confinata_ lfberta. di ogni l.ttbito. Ma non /a mal del mnbolltmo fl{lu– rattuo, /a soltanto della pittura: e in eua brucia senza residui tutte le aue /orze, fino alla follia e af suicidio. SILVIO BRANZI * \'olern raggi1111gern quell'iuliuito, ,·erso il quale si Ya, come in 1111 treno Yersouna stella * di AN fONIN ARl'AUD * ~u:~.ch:a.s'Ta., ot~~~o ~~ndz ~~fi~o: ne ttbbiamo abbaJtanza. rltl tuo oen.fo: q1LOnto all'infinito, l'Infin ito i p!:1' nof. Ptrchè Van Gogh n.on è morto a. /orza dt cercare l'in/lnfto. è dato co,tretto a 101/ocare di mi.1eria. e di aJ/i.1sf4.. . a /orza di vederselo rifiutar, dnlla turba. di qua.nti - ttnch.e mentre era V1VO - cre– devano di possedere l'h1ft11ito contro di lui; e van Gogh avrebbe potuto trovnrlo aJmeno per la. 11U1vita. .se lei cOJcienza. buttale della ma.sia non aveue voluto fmpadron.fraen.e. .. E poi ,10n ei 1i uccide da ,ou. Ne11u,10 nioi i sta.lo a:olo per nascere. ~~.,,t~~:~~ !c~~~ c~o::,;r u':::'J;~~ di e.uerf c"'tivi per decidtre il corpo al gJto contro natura. a. to9lier11 la vita. Credo che nel momento e.1tremo della mortt cf .ria 1empre qualcuno che cl spoglia. della vita. Dunqltt' van Gogh .fi t condannato percht aveva finito di vivere, e a11cl~e ~che, come ,1 riesce a. capire dalle lettere al /ratdlo. dopo la. n.a.Jcita. del figlio dt Teo, si con.riderava. una. bocca di troppo da 1/am.are. Ma. aoprattutto Va11 Gogh voleva raggiu11gere queU'inftnito. ver.so Jl quale .ti 1,a, :g!~ ~ti, c;i';.~ 1~nc1~: sttt"'f,e~erJ:ci:'~/~, 1 /,~ia con la vita. ora la morte di Van Gogh t auve,iuta. per altn ragioni. , . v Goph ;, !lato eo11gedato dal mondo dal fratello; primo cnn I amuwcto ddla n!:cita del figlio: poi dal dottor Gachet, cltt invecr df con,tgliargli il. riposo e la iolltudiite, lo aveva mandato a dipinger, all'aperto in u11 giorno In cui Van Gogh le Gachet lo ,a,,evaJ avrebbe dovuto mett,- r.sl n letto. Percht u, 14 lucid.itiL e 1ma ,eullbi/Ud. tanto /or ti, di tw uomo ,nartirizzato. 110ndo– vcva,10 ca.sere co,1 apcrta,nente contraddette . . Ci &ono degli 1t0mi,li che, in certi giorni, 11 ucciderebbero per u11a setn:s,lfce contrad– dizione, e non occorre per quc,to cHcr 1 e µaz:e:1, µa..:::o segnato e catalo91to; basta. Invece godere buona 1alutc e avere rag,01~. . Jn un ca$o ,imilc, non potrei phi. tollerare r1c11.;a commettere ~,i deN.foJ e/te ml dicusero: e Slg11or A.rtaud. voi delirate>, come troppo 1pe..,10 m1 t capitato. E a. Va.n Gogh lo hanno detto. E di questo. per morire, ,•e stretto al coUo Il nodo dt ,ançiue eh"' l'ha ucciso. .. ASTONlN ARTAUD GIARDINI SULLA COLLINA DI MONTMARTRE (1887) Mu~eo di Stat.o. Amsterdkm L'arrivo a Parigi nel mar.:o 1186 coincide con un rinnova.mento della visione di Van Gogh. L arto di Parigi è ricca di tra$parenze .wttill, che g/'imprt:ulonlltl nvc– uano ru;e/aco, Finolme11te Van Gogh aueva potuto COn0$cert: 1 t~Jti originali, vincer• r dubbi e le dl.qiden:c. Il periodo 1c11ro. la povertà. dt:t mangiatori di patate. sono pre– do dimenticati, cancellaU da una nuoua vi,sione del colore, ,ui 1uggeriment1 di Pll– iarro e ciora11ti al uero, lungo le rive della Senna a A1nlire, e a Parigi. Il quadro del Mu.seo di A11&.Jterda.m è uno del ,nlgJforl dei periodo parigino, c hlu,o con la parttn– ::a per Arles' n el febbra io 1888. Il metOdo delle pc1111t: llatedivi.se. a ,tri.,ce wttill, ac– co,tate co11 la µrecf.ta h1te11tlone di rendere più arlo.,a e p iù lie1•e la l11ce atmo• t/erlca. non è pe r V a11Gogh un limite, 11nImpedimento. li metodo dluenta anti in• tultfone dellt po.ulbllltà c1prc.t.tlue a,:l colore, depurato del 11ero, del blltro, del bi– tum.c. La ltt1nl11~.!ild (Pluarro, Seu~ ot1 110,1 diJtrugge la con11.ttenza delle /orme. Lo occhio del 11ordico t centrato cc.me ,m obbiettivo: CO{llle.nel dl1cgno, ogni a$peUo dcll'accldenlata co/lll1a: ca&a, capa1111c,pa'i.U'ate, piccoli orli, .strade. .Jlheri e il mo– lino co11 le pale, che hlterr?11tµe la linet1 del!'orizwnte e divide In m:,do netto la co1r1po,l:.lo11c, 1ta17lia11doJI,ullo .spa.alo auurrino del cielo a e pecorelle•• com.. 11 ,crf– veoo al tempi defl'h1/a1izfa e del ~ Cuore i • E' lt"4 /umino.tltd e.stiva, a11corc del!cata per Il velo lieve del /umf che ,al9ono (lolla cittti. Parl{l'I ha aiutato Van Gogh a.d u1clre de/l11ltivamente dalle nebbie grevi, dal puluiscolo di cerbone, daUa. trllte::;.a opaca. dtl Nord. . Per /a via di un primo lmprctifonbmo. vicino a Piubrro, Vfnee1t! &I accln:,e alla parte11::a ver,o utt sole p•u /orte, Il sole e ~otico• deUa Proven::a. A. Montmartre era nncora tspuato d4!la gra~1a, dalla prel!o.:;a a.rmon!a ds!la ,tam– P~ g1apponeJI. Biblioteca Gino Bianeo

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