Fiera Letteraria - Anno V - n. 33 - 13 agosto 1950

Domenica I! agosto 1.950 LA FIERA LE T TERARIA r aeina 7 ALLA XXV BlENNALE Dl VEJVEZIA del nord non si era ancoro rl– scatt:Lto do.Un.selva del :-lcordl medlevall. S E APPARE ut.tle - per t.rovnre un rappQrto nel tempc dtlle varie corrcn• U nelle quali l'arte al In– canala - stabU!re r:tffrontl fra epoche dh•erse. non mi 11pla– ccrebbo dlre che come U ba– rocco si colloco.fra un ante che è Il Rinascimento e un poJt che 6 11nuo,·o clLUSlclsmo, cor– retto que,1.'ult1mo come dice ll Ventu ri dal ron:i.antJcta ."110, COii U neo-lmptts.s!onlllno è llmll4- to rtspe;th·a men~ da.ll1mprea– tlon!smo e dalla pitturi,. pura . Soltanto che mentre n lnroc c-, dil&ol\'e Il Rinascimento e col clau lcbmo, almeno In appar en– u. h:i poco a ,·edere, 11neolm• preu lonilmo invece, dlrcttAmen– te uscito d:all'lmpre ssionlsm o, t unn pcalzlone di trnn1lto verao le conqu!.ste della pittura con• temporanea e ne coaùtuisce In un certo !enso la propcdeut!ca ~nlca e scientlftc:a. Poslz!one dl tranalto, dunque, ma nel sen– '° dl e,-ohalone. 111 nvto. In Georges Seurat e James Ensor il glossario della pittura contemporan ea Ombroso e scrivo, En10r an– cor11alovane si rlbellb alla mo– notona scuola :illora Imperante nel Belgio con le stucchevoli rappreaent.atlont del folclore. si avvtclnb al francesi e achinl la sua tavoJcn:u (l'tnseanamen• to di Manet è evidente ne e W dama rcura • del 1881, tsl)Olt.'\ alb Biennale ), apprese da Vu1 Ooa:h la. liberaztone dal sein o accademico e poi &I ,lnchl uae In ~. per aacolt.are la propria voce e rllolve:-e l propri proble– mi. 1pirltual1 e ~c nlcl da ~ 1010. L'tmprtsalonismo segna Il pri– mo slancio , aurorale e trepidan – te, del :empi modeml ad allon– t&narat dal mondo natun\e, quale lo ,·edevano t reallnt che aulla lu!on e di Courbet.. lnten – de\'ano rnppresentarlo con !e– deltA. Euo è tutto vibrante per le prime scoperte di una realtà diversa d :i.ll 'uluale, d1 una real– tà dalle molteplici facce, ognu– na pronta a v:nfare csprcasto– nc col varlare della luce, lea:o.ta alle condlzlonl diverse di am– biente e di ora. E' l'uscita del- ~i9ar~':z10~ i: 1 ~ ,~:ii1:~ r!: prc:i.dere un contatto lmmed!a– u, o rreaco con a:U a.1pe1.tldel mondo. E' ancora - ant.l pltl vivo - amore per la natura , che Intende lntupret:lre attra– vuso I sina:oU fenomeni pe.r ldentiftca.rne l'euenu. li caloo– lo e Il rla:ore della lo3ica non sono ancora dominanti. la 1pe– culn:z.lonemosoflc :i non corrod e l'atto delln crculon e e non ne raftrenll. lo slancio. Rispetto al– la pittura del tempi recenti l'Impressionismo potrebbe eue– re rappresentato da quell'lmma– a:tne di ebbreZZ3 e di vertigi– ne cbe r!tenla..mo carat.teri1Uca dsll1n!s1o di un amore. La di– samina fredda, la tavola del la– bo:-a.tor!o, lo schema di un al– atema che si arUcola In ani e tnl, apparirà più tardi. quan– do sull'amore d!nntato paulo– ne Il tempo avrà veruto la aua corrente di .cqus fredda. I movtme.nU rlvolm:lonari del secolo ,·ent&lmo, dal Jau-ou al cublatl, ror.o lnvece spietata-– mente loQ:!ct Cmolt.o meno I JaMve, accos:abill a1U lmprea• alo:ùitl per una. volontà, alme– no, di abbandono al uMblll - 1mo del colore) cottruLseono a freddo. antepona:ono la sclenu all'Intuizione. Il loro amore ~ un amore senile. Tr1' le due poaWonl 11 lnae– rbce nettamente ln quella fun– llone, che abblsmo chl:imato c1I t.ranatto, li neo-Impressionismo. ll quale hl avuto 11 IUO p!ù ID– ala:.ente e meticoloso mlnlaturl- 1ta (et sia conuntlt., l'lmmai;:1- ne con tutte le de!onnasJonl e eu :i.da.tt.amcntl cui l'abbiamo ple1ata) In Oeorgea Scurat e Il 1uo teorico, ,eppu re tardivo In un certo $CI\IO, 1n Paul Slgnnc. DI Seurat la XXV Biennale ptesenta una. scelta di diciotto d!.set:nl, dopo ave.r tlpoltO dt lui {che compme In tutto una cinquantina di tele) e Le Bee du Hoc à. Grandcamp • due anni oraono, nel pa.dJgllone degll Im– preu.tonlaU. I disegni :,,pp::men– eono :i.gli anni che vanno dal 1881 al 1888, cioè dal vcnUdue al ventinove del pittore, 11 quA– le, come li noto, scomparve a:to– vanlulmo, cioè a.ppena trenta – qu:LU.renne. In questo stesso pe– riodo Seurat c11plnsele aue tele più tame&e, da Une balgnode ('13 -'84) a La paratie ('8 7•'88), fra le quali 11tnserl.acono e Una dlmanche d'lté 4 la Grand e Jotte ('84 •·88) e r,e, poseu.St!I ('17-8'). I dwgnl <la chiara prefazione di Umbro Apollo– nlo (•) ra da ottima au!da al vtsltatore) appartengono per la maartor p:i.rte a quella rase di Seurat. che viene deftnlta come quella del contrtutf dt toni, chiusasi nel 1885, pe'r dare lnl– t.lo alle due fasi succeaslve c!.el contratti di tinte e del -.vnlro– ,u d1 lln.4.!e. secondo una claa– &lflculone aceetta.t:i da tutti. Per le teorie, prese come ba.ae dal neo-lmpreuloniamo, aono fondamentali le dlchl11,aslon1 di Seurat. ma la loro artlcola– llone l<>slca,quasi tra.t.tat.uttca 11 deve a PauJ 81pa..c il quale - otto anni dopo la scompiraa di Seurat - pubblita\'3. sulla Revue l>lanche, nel 18;19, all'al– ba quasi del nuovo secolo un aanlo Intitolato e Da Oelacro\:c al neo-tmpruslonl&mo •· Jn es– IO erano contenuti I princip i !ondamcntalt del dlVlslonismo secondo I qua.li e dlvldero 11- gnlftca IUS!curarsl tutti I bene• flcl della lumlnOlltà, della colo• rHlone e dell'armonia•· In clb CODJiatela. pltt.l.lra. Tale prln • clplo comporta un lnoro pa– alente e metodico nel plt~ore: mucolanza ottica del plamenu unicamente puri (tut.te Jo tln• te del prisma e tutU I lor.> !u– ni). la.. aep3.rulone del colore locale da quello dell'lllumlnulo– ne e dalle loro re1u:lonl, dalla ,1.i.u~1, t- .11.wr : Le b:uche :i.ren:ate, 189:? ~Tfi~~t~ :I i~~io~~ d1u:: aeauendo le feut del cont.ruto, del paesaggio da un grado al• l 'alt.ro e della lrradlulone. Qui rtttovlamo t con~t.U nau In Seurat. dall'lnct0elo fra la 1ua 0114.!rvulone,le sue rtcerch e tecniche e quanto rloe.vb dal 1unertmentt contenu ti nel trat.- 1.Stl di Chevreul e di Charlta Diane e dalle e.sperien.e di altri due ftllcl con I quali 11 pittore tu n contatto: Il tede&eo Helm– hlota e l'americano Rood. S1 aa:rtunaa la lllumlnailone che a:11giunse da Delncrolx, In par– ticolare da quelle aue ogserva- 110nl aut verdi di Constable, for– mat.l da ui.nte variazioni del verde, accostate l'Una all'altra . Cl. pare opportuno notare a qucst.o propocito che mentre Delacrolx. veduto pe.r la prima volta Conatable, rifece Il mo1- 1ac,o di Scio, ex-novo, rinno– vando completamente la pro– pritL tecnlC3, per quell'illumJ. nutone che d.:&U'lnalese gli era ,·enuta, m11 .senu pen.s.:areaf– fatto a creare un allt.ema dal quale doveue poi nascere l 'at.to della pittura, 1 plttort SIUntl dOpo Il periodo romanUco e quollo reallaL!co al trovarono dl fronte a un impau e che • caratterlatlco di tutta lt&pro– du:.lone artlsUc:i del n01t.ro ae– colo. Quello cioè dava.nU n.lqua– le lt pone li dlleouna della ra– alone o dell'bUnto. Cosi certu– ni, 1 più, cominciarono a un certo momento nd ora:anlua.rt aclentlflcamcnte le loro co1nt– llonl, 11'11 asstrtl, per metterti quindi a.l lavoro per convali– dare quelll. E' questa la carat,.. terbUca, bene o male che sia, ~!n!~~~a ~uaf~t~rll ~n~~&;, 1u bui teoriche. E' tutta quan– ta. cioè ragionata. li che, a un certo punto , porta alla decora– &lone, come avvenne a Seurat nel Circo, ad esempio. Quando poi succede che ra– a:lone e lntulstone per un caso miracoloso coincidono, aliora cl troviamo dJ fronte all'opera d'arte Imperitura e assolul!I. Il che accadde al giovane Seurat, con I auol disegni in p.artlcob• tieor,n Seurat: n raro di Honlleur re, più che, diremmo, con la sua pittura. Alla quale dobbia– mo Il a:ralloso regalo - t.ra – ameuocl per eredità - del di– vl&lonbmo Italiano. per !ortu• na tlntto del tui.to (se li ec– cettuano I rlta.rdst.a.rl del quaU non conviene U!'nerconto), den– tro al crstere ftammeagtanw del futurismo che lo lncenen, merure la Svtzura. dove 11 ptò apeaso la gen~ non muove un puso se non è dentro solchi abuaatl e ripudia e teme Il nuo– vo, è nncora legata al carro del dlvislonl&mo, dopo più di aet– Lant'annl ed ha I musei 1t1- pat1 de! suol pittori aegantlneg– alanu e 1e ne bea, nel auo au– ato non ancora riformato ... Seur:at aveva lanciato li nuo– vo credo: e L'art c 'e.st l'harmo– nle, l'ha.rmonle c'est l'analolt'III dea contraltes, l'analo1le dea semblables de ton, de telnte, aa llgne: le ton, c'est-à-dlre le clalr et le aombre: la telote, c'eat-à-dlr e le rouge et aa com– pl6menta1re... le Ugne, c'eat,..i– dlre tes dlrcctlons sur l'horl– tontale... Le moyen d'expres– slon de cctte t.cchnlque c·esl le m6lange optlque dcs tona del telntes. de leun ttactlona •· E' facile vedere quanti da que.1tocredo alano ai.a.tiattratti e quanti da es.so abbiano rica– vato apecululonl auccesaive, Ma quando euardlamo t di– aernt di Scura!. non posalamo penaare lui come 11 pensa a un facltore di schemi a.stratU. quali Braque o Met.aina:er,do,·e raramente penetra la commo– alone. Braque aveva detto : e amo la regola che correne l'emoslone •· Ed è curloao no– tare che mentre Seuro.t al av• vicina alla pittura con metodo uaolutamente scientifico, a que– sto metodo egli presta un ue– more e uria tede, una passio– ne ed un abbandono, che 1ono quasi romantici, come se a.Ime- ~r~!,~ !~uael~:npa':':. ~it!: prle d1 una emodone non cor– retta dalla regola. Si potrebbe c11re Insomma che è avvmuta ID lui e per IUl Un&truposllio– ne: quell'animo con cui gli lm– preuJ.onlatl s1 avvicinavano al– le vibrallon l della luce col va– rlare dell'ora nel mondo natu– rale, di per sè e Indipendente– mente variabile, 54.!urat lo con– dlslona e lo traspone nel me– todo di cui si avvale, nel siste– ma col quale intende captare la luce. In que.sto senso dà prova di candore. Dà anche 1a dlm01tra– alone di essere un uomo Uplco dell'Ottocento , con quel credl– to ampio e assolato che U se– colo ha affidato alla aclenu. I cubisti saranno altra cosa. vorranno sostituire li.ila rappre– sentazione della realtà dea:11 tm- pre,,sionistl, una legge.matema– i.lca, (qua.si un Juror mathema – tlcu&) di proporz..lonlesatte, dal– la quale 11 mondo naturale li ret.to . Al di &Otto delle appa – renze vorranno scoprire U ca– i::0t1eche le governa. In altri termini. l'eSRnn delle cose. Il p,tnclplo uno e indissolubile.. n che ~ ftl0o0fta, ma.. ~ anche po– lemlc3.nel cuo specifico.Del re– ato che cosa è atato li primo cubiamo se non una polemica, talvolta furPnle? Nella quale J)O,ISlamoscoprire ln aun !un– itone di lconocla.stln. Seurat , tn,•ece, non era an– cora. di quelli che si pone,·ano un probltma fllo.soffcoalla r11- dlce delle loro ricerche: 11 suo, come alà abbiamo detto. era Wl problema tecnico, sclenWl.co. Intese appunto rare della plt• tura e scientifica•· cioè calco– lata e soppes.'\ta In tutte le sue JXirtl, ln os--ils:esura di colore 1n oa:nl touche del l)ennello. o~ lui, dal punto dJ vtata tec– nico. prenderanno molto alcut1I del /o.uvea: basta guard:i.re alle pcnnell!\le accorte, • imisuro.te, rettangolari, dl certe tele di Vlamlnck e di Braque, all'Ini– zio del 1905 e nno al 1907, per accoreeraene. Basta guardare a certe Lrasformaz.lonl di que1H stessi tocchi dovuU alla calco– lata eleganaa di Beverini (mol– to gli ,·enne anche per via mt!– dl111ada Braque, cosi come cer– te 1te11ure da pittore c1I pareU. ~! ::13 ~~:p:~~~fe ~!~~I f~: no molto uso I decoratori e gll Imbianchini). Ma Scve.rlnl ap– prese da Seurtt anche ecru moUvi, come quelli del co.n.can, che ricordano - e non per Il moUvo &Oltti.nto- Il noto Lo Chocut del pittore dlvlslonlata. Per rendersene conto con mag– atore evidenza blsogne~bbe an– dare 11cercart! certe tele d1 PII• 1arro e di Signa.e e, meglio an– cora, della Cou.aturler e di Ptt.1- ~Ì.a!, :, n;i'n:~~;~~es:uo~: to la pittura pii) recente debba a SeuraL ln un altro pittore che ap– partiene più che al tempo no– •tro al secolo che gli offri i fer– ment.l e le suggestioni veno una conoscenza nuova del mon– do, cioè In James Ensor. al pos– sono andare a trovare le radici di certe ricerche e di certi rl• aultatl del contemporanei. n primo cont.a.tto con Ensor aenera stupore. SI vanno a a:ua..rdare le date che egll ha apl)Olto alle sue tele. VI 11 leg– a:e: 1888, 1889, 1890, 18!11. Era 11 tempo nel quale l'lmpreuto– nls?no aveva già tnont11to, U neolmpreulonismo era alla ri– balta (Seurat moriva nel 1891), 11 simbolismo era già un mo– vimento In fulgore e Cfunne compiva !11sua fat.lca 1olltarta mentre :\laUsse erll ancora nel• lo 1tudlo di Moreau e vi guida– va I alovanl che :ivrebbero ri– voluzionato n secolo XX Rouault non ha auperato an– cora. la sua tematica rell110.u nel rtro di una espressione :ic– cademlsunte. !..'espreulonllmc - la cui patria fu nord!ca, se non tedtsca, deve ancora na– i:cere in quan10 &euola e l:l quanto prtcll.azlone di un pro- 1ramnu.. Bene, qui, in que.ste tele del– le qualt abbiamo riportato le date, c·era atà In nuce la ri– volta del clnqu0;nt@nnlosucce&• a.Ivo. F-at.to straordinario In un ~~~tor~ ~~b ~~~~:e~~t!:~~~ quel rapporL! soclalt, fatti dl ,cambi, di &ugs:eatlonl,di tra– vasi, Isolato nella sua fucina , come Oaull'Uln nell'eS!llo tahl• tlano, anticipò d'Lstlnto, con lJ sua ribellione, quelli che poi furono Iprosnmml deall upres – slonllt.l, da Munch a Nolde, al fran~al nell'ombra mistica di Rouault. Come nel Grtlnewald 11 u– acmmano diverse ch11tà, ruse In quel CJ'OliUOlO che fu la Col– mar del IUO tempo, COII 1n En&Orconflu!scono le saghe a:er– m11ntche, I soi;nl dl sole di Tur– ner, la 1nct.slva e crudele a1pret • ia dt Ooya. Ed è In lui, anima al)erta a tutte le conoscenu , a tutti I dubb!, a tutte le irrl1to– n1. che la plt.tU?3. contempou– nea tron certe .solullonl. sol– tanto più tardi esprwe m teo– rie e In credo. Jsmes En.lOr WLSCe\'a li lS aprile 1860 a <>stenda, una clt– tadlna rivierasca del Belrto, al)erta alle grandi ventate del– l'Oceano, Infossata dalla part.!' dJ terra dentro folte bo.se.glie, punto di 1>3rtenza e base per l'av,:entur& quotidiana. de.I pe- 1catorl. cassatorte di mercanti e di avventurler1. Il padre di Ensor era tnale– se e hl madre. nats a Ostenda. aveva remote origini siia&:nuolt. Dal padre ebbe in eredità quel– lo che di anglossassone poula– mo riscoprire nella sua plttuu: le foschie e I solt annebblaLI di Tumer, lo spirito talora un poco ribaldo c1I certi pergonaggt del tragici eUaabettlanJ, •.m certo 1cettlcluno :accoppiato a una pa– cateua malinconica e u sort.'\. Dalla madre lo scatto, quui morea.co , di una lnaof[ereni:i. del aanaue, con una tncrlnatur11 di crudeltà. Queste due opposte eredità al fusero nel nath•o ero• gluolo della Fiandra, dove a.n– cora passava fra le nuvole li \'ento di Bosch con I IUOImo– stri e la rlsata calda di Brue– shel, nel quale Il mistlclllmo In questo aenso la e Entrat :i del Cristo a Bruxe.lles• (cho tu dovuta calo.re dal balcont del museo di Knokke le Zoute per poterla ~asportare a Ve– nula) coatltullce Il documen• to p!Ctprobatorio della r1volu– z.lor.e com::1uta dal mlt''"'- A confronto del dtuoll di !naor quelli Uaelltnl sono Innocui e a.nsellcl &plritelll, malati di lt:t• teratura e le muchere di Te– mel un lnaenuo divertimento paea.ano. Oli è cl,e Il fuoco che bruc. dentro a Enaor ~ tremendo e<.• me l'actdc.. murlat!co e Il auo fumo f1 vtnire le conV'.llalonl E' stato detto che molta parte di que.,ta Inferno ! letteratura. Cl ribelliamo a queste affer– mut onl: b:tsta gwi.rdare alle peaclvendole, con Il loro occhio sorn!o~e che ricorda certe e.spreaslonl di Bo&ehe. plQ ?on– tano, la marcia traudolen:a df'\ del demoni del Grtlnewald, per accorsenl come la sua Hpru- 1lone vena:a dal profondo. Cl piace 1n proposito ripor– tare certe sue confeaslonl, che un suo bloarafo chiama treu • diane: e Una notte, mentre bambi– no stavo ancora nella culla. nella mia st.anza Illuminata e con le flne.at.reaperte sul mare entrò un a:rande uccello nero. Sbat!à contro la mia culla e la fece oacUlare. Impre.u!one lnd\ – ment1cablle, folle di terrore. Vedo ancor.1. l'orrenda appsrl- 1lone e mi par di rlaenUre l'ur– to dell'ucullo nero e ranwtl– co, avido di luce•· E not rivediamo con lui, co– me in un Incubo. l'tmmaatne allucinante del con·o di Poe. SI antungano. negli snnl In• fantlll, I racconti paurosi di una vecchia serva ftamminga, Il so– lalo uppo della clanfrusaalla degll antenaU navla:atort, dalle conchialle aplendenU. 1tlle trec– ce del clneal. alle scaglie delle tartarughe. SI agglung,\ qunn– to ancora gli veniva per trami– ~ del sanzue e si avrà la ae– nul del suo mondo. E Ostenda, la città bruciata dal mare, con le sue st\late di masche.re ght- 1nanU nel meli tn\'cmall. a r.':~.~o :rn 1 ~~~d~•~~!~el; tortu0&e. La Biennale cl documm:.:i 1tupc!ndamente la 1u:i et.rada. dalle origini alla maturità. Qui, per la prima volta nella 11torla della pittura moderna, abbiamo la dlmoatraalone, come dice Il presentatore, di 6)uno stile ba– uto aut postulato ~Cùnd') cui :•eapreaslono determina !a for– ma e li colore •· GARIBALDO l\lARU SS I Jamea Ensor: La dama. · scur a, 1881 AR1151 l 11 ALIANl * Erne~to Errolnni L A PI TTUR.4 di Ernesto Ercolan1 o, meJlliO, lfl storia dello s110 pitt11ra, meriterebb e 1111 _ca/}ito!o ,uscettibile di continuo ozgiorMmcnto. S1 è detto f ;::,~ ~e:~•,~;'~ ::t;•~~d:i!:o ~,~';;~i::;~ 3 s°t! 0 l:1~r:: ~ ult im i tm,pi; si diu quasi ni1nte oggi a volerlo pr~– santare con quei caratteri so.sta"::iali e formali clii! certissimamente non ritrovtr11110 al loro /)osto domani. Un pillort nuovo, du11qu1, ad ogni analisi e -,d d!i~:/,i:f ";o~;eCt~be~,f};t,.~· i~~:n~:~:e:::,;/ 0 d~i:':s~~~ Ercolani fa con la sua /}ilt11ra, con i suoi perso11aggi , starti R" dirt co11 la s110 stessa vita complicata da mille p,ccole eva.sio11i dalla conum e r,altà. IL .succtsso elle Ernesto ErcoUmi ha riportato recen– temente a Roma, ,spon•ndo aUo Gallt ria dell'Obelisco, p1,ò b•n o ragione d•finirsi incondiaiona to percl,t i rarissimo il cosa di un Jiltor11 eh.- uca per la prima volto dallo s.110 città d, provincia e dot suo mondo chiuso di creatore , per trova r• un'affettuosa e se11sibiU ~'i!f;~e;::i:.durr:e :1, "t~:rc:,i'~r r;~~~;,:t~i',~::·::d una linfa rarissimo t pre•iosa che ha ri/erune11to e familiarità con i v• ri Maestri della pitturo e trova la s11a orig inalità in quegli accen ti c/11 sono propri al mo estro di anali;aotor• , sen:io scrupoU e senso pen– timenti, di una realtà che ros. nta spesso il grottesco , comé./ ai;~elt:u~e~t q::~~~a s!:V:;'tet~~;d;:::::a,"l: 0 ::~ stonaiole ve rità che spe.sso ci fa din,e11ticl1i dtl limbo terreno per conquist arci al faradiso dello divinità clte, quasi sempre uccisa ;,. no,, rinas ce al co11fine deU11 vita con l'a rte . GABRIELE ABlUANDI Notiziario * n OO'f'UDO lUUano ha lllizlat.Ollt()Jrafle della PrlnU School dl la reat&unz.1oae del celebre paa• LOndra. Sabato 5 q06to a'6 lnau– MIIJIO del Vaaarl, che unac. t 1urata la mo.tra dedlcaU al Ubro Palazzi Plttt e della Signoria a 1parno10, arse.1n1no • mNttuno ; :~~et~~n::"·,:·:~~: 1 t';i~~.~~~~ ~fc:::c 1 :t :1~:1raer at~n:rnm~i nel meal di ma1gto e 1lugno ,cor. amatori ed arttatl, pclch, In talo 11. Il Pa&l&&'.&10, coetru.lto dat va- eapoetztone !Ja:urano le edlalo:il un nel 1504 per ordine drl Me• della T.0.P., usoc:IWono inc-ulca• dlcJ tu dlatrUtto da. mln11 tedeache oa che rtunlaco tn torma coope– nell:a&O.todel lMt. Vl 1arà pi»ta nttn I plfl Importanti pltiorl di una lapide dt marmo per com.me • queno pae.ae ,alC'UD.l del qu11U al moraro la eoofeunu. dedicano etclu&ln.mente al dlN· * r tuefto 11 ,eeondo J,ucfcolo dt ~~~e •~~{nil~~oei:ou~I~• .,:~r:~ tt::is:: 0 • [.~;! 0 ~ 0 .J!-:'~c!h~cs~:: eepoau le tl'f'Oio a colori rit,ro• plfcs• n ,fpnl/tcoto no.tfon4'• dell4 duoenu acquarelli di Dl~o Rl – RHittrnu•; Ce,o,., L1,1porint cVol: ~C.:~ : u~ ~~ r::C ·d!i~*I~~{: tofre e le Lettrea pbllc»opblquee •• atl meuica.nt completa la 'f'talone 7:V1~~n: :csi::,r.f:ter~!csn~!"!tj.~ panonmlca dell:arte i:n.Odernadl nfHlmo ponorama dt Hlccof/J Gal- queato paeu. L Argentina ha In– lo· • La noM"otfr,o UGZfGl1G de, do 'f'lato I • llbrt d'arte dell'EdltOrllll pOll'uerra •· • Pole!don e dell'Edltorlal Anaquel * 81 6 chl~ nel p1d1Jllone del dl Buenoe Ayrea , ment.ro per la Libro alla Biennale al Olardlnl, la 6pa1na sono preaentt le Edlclonu mo.tra dedicata al Ubro lnale1e. Omesa, cobalto e Ayn.z di Bs:– patroctnat• dal Bl1t1ahConcll con cellona. le Ed.lztont della Oalluta la collabOrU!.one dell'Intunatlo• Clan e deU'Ed.ltorlal Agullar dl rt~1~d1a::·d:i:~re!!" :tu! Madl1d, l'Editoria! Vtz.calna di che pe.r 1• ectu1on1d'erte delle p\(l BUbaO, ecc. La moetra e or■anl:t• 1mport.antl caao editrici ln,1111, nta dalla Oallma del Canwno, oome Paber & Paber, Penautn, eon la collabo:'Wone della Bu– Ostord P?"eaa.ecc.. per le rtpro- cbotl: OaUer, di Madrtd e del duziOnl s colori della Tate Oalle.t)' Muaeo dH Bellu Arte del Mc-s– • cklla Paltaa Gallery, e per te aioo. l ON HO mai creduto a }\ 1 quel cM 11 dice di eertf ( '\' antichi 4.! moderni, dft!lro AJC 'Jl"'E~PJ[ AURE.I[ DELL!!OAJR.'Jl'E l.TALJCANA onori rul all'lnctaore. DI quurt non. et rimanevano che una set• tontina. di itampe-. alcune delle quo.li as.sai .spesso ,comblato per opere df Marcontonto Rol– mondf. I cui gludf:i sf n.a.sconck– reb~ro ,nteri11( tr.con1essoblll. Oh Dto, che it dono 4 un pface– oole qucdr-.icdo o d'u:10. leoota- " dra atatu no, da parte d'un plt• tore o d·!.lno scultore, po.Ua ~n dlsporri ran.mo d'un crWeo, e ,o.sa Che •• .•• :::., J: a:.4.!:a.u.i di 11eoa.re ;mo nor. p!W u,ire mo.terio df scandalo, quando s, pen,t che ;I cr:tlco. per o.ue, accettato e mapcrf appetito qut!I dono, dtvt avervi rl1con- 1,M .•J ;.r1:g1 •.1,: da 9,:atl11ca,e e l'O.!·,.~.,m:.o e /a ,oae. Nullo di mole-, d1mQt1t!,che all'occorr,n– .:a quello lode da privata df- Doni interessati per critiche cortesi 1,1ç11, lJi....,.., .......... e: i-ero co.Jo e ccu:o; c'è mo.:fo a modo, e Ja Jo.cccnda in.comincia a Jorsl ,e-r,.J. ,,....nao . c.01u;e t:.araria d 't.n pcg:amen.o. e l'c esser do· nato>, 4.!(lml!: di«DtJ l'Aretino, l'orlo. d'1,1n11 quietanza, con rm– pllcito nor:azton e a per,er;e– ro.re . Ricordate. a propo,1!0 CUll'Ardlno, Za lode superlati– t.a da lr.;1 riwlt a a Jocop0 Co• raul:o7 O quutl Ju t:eromente, {::ta~ 4 o 9 ~}~;jn:,n m"'cz 1 [ 0 s~!!o 0 d; I e enu donato•• di e eu,r re• gotato •• dovette alzars i hdt o oUro che dlglurl() dalla men,a dell'amico, dopo che oc:t 111111, com',ro suo cos!ume, .s•rra 14.!· duto e /orse fnr;Uo!o da .sé fflt!· dulmo. Il Caraglfo, gfotio ricordarlo, /tt, oltre che lnd sore in rame aual noto t!d opprt!UOt.o, on– che medoolbta valente ed 111- cbore di pletrt! dure, camm~i e g101e , r.el cht!, dfce Gloroto Va– sUTI, rfiact e n.on meno ,ccel- 1tnu che !r. /ore 1t:unv, ;n ro– mt •· E Pietro Art!tlno, m una 1114 lt!Uera ad AICSl:2•Hlro Pc– senti teronese, os1fcu,1, appun• to di o.ver ricevuto Il dono di due medoglfe dd Ca,a9llo, glO In Polonia, ,mo CUI«' (l:iJli sem– brercb~ 4.!Uer, i,1c..pri..,11u~lu e agata oric,. · · 1n un mcdo.– gltont! smal:a!#'.I con J.tnda911, c!j -perle•· /lgt.. :1. te Bona S1or– .:a, che G.-r'..r.o :!llinc,t rldt n~lla co:<.-:i,r.e Dc~ri.:ge-Du. m<?"s:ta. U:i 1•0 l\mo, insomma, e dG-~ato > l'al:ro. Il Caraglla, :n verftd, ai:er;a gt4 Inciso un ritratto in ro.me deH'Ardtno , c:on :•orfcutHCO I go - 414.!e l'AreUno nel J)rolo- ov11to i notolf; e cf6 I deUo d!ctturo D. PETRUS ARRETI- go 4,:11.o Cortigiana - che appunto In o.lcune sue .stampe. NUS FLAGELLUM PRINC I• ,Vorco Antonio non Ju11e uni• cJ acobu1 Caralhu Veronenst, PUM nella cornice e Il moito co nd lndfno, mo Gfan Gioco- Jeclt I5Z6 • ti Jfrma o piè dt!l Ipocrita VERITAS ODIUM PA- mo CoragllO Veronact '"° al- Saturno, primo della ,erlt! delle RIT In basso. I loro rapporll, !!etio lo paua ... >. Marcantonia Dlvlnltà della Favola., da lui quindi, rimontavano almeno od pert} non c'era più, e gli 01- !nella su di.segni del Rosso Flo– allor-o., e quel ritratto dovetti a,nU, cuf non è consenmo 41 rentlno, per conto di e meue, pio.cere o Messer Pietro plu /0111 valere di per.,ono., e •J>C· Bovlero •• ll Jo.mlgerato com– uncoro dell'altro, /ra sensuale clolmente di e dono.re •• hanno pfacer.tfufmo garzone di Ra/– e prtdo ce nella ,ua feci.stico te,- sempre k>rto. Jaello; e e Jo.cobu.t:Veront !n.st ,• ribflit4, che gli ootoa prece- ,~ta era, In /ondo, o non era sotto altre stampe . Ma ce n'd dentemente inctao Jlarcan.tonfo meritata la lode rlscou o do.I una, Il Mart!rio del Sll.ntl Ple– Ralmond i. DI qui, Jor,e, la io- Caro.gllo1E eh! /u costui, 4.!che tro e Paolo. incisa .su d1Ug710 de poggiata su di un paragont!, co,a propriamente ci la.,clt} per del Parmtgtanino, che reca la onoreDOle, si. pel primo det diu /orsi ricordare ed o.mmirare? /Irma .e Jacobus Pormen..sf.s•• 111cuo,1. mo tr.o11/alt addlrft• Anzitu tto dfclaff".,o che oen.ft) (I pt!r cui l'abate Zani l'attril>ul t11ra J)tl secondo. e E nor. nle• da Verona, dove dooevo. over a Jacopo Btrtola da Parma Euo pert}, o dire fl vero, t mol- J/. COP O CARACLIO: La Forlwt:t seduta tra I flutti :,,:c~1a J::Og::;g~~ffolo P!,i;:; maniero, I!: qut!lla rata ,emprti un mfstero, ove non si voglio. pensare ad un'aggiunta edlto– rlo.le , dopo che Il CaragUo, .,.,_ tornato dalla Polonia. 1t eb!>e in Parma tolf onori, da euer considerato cittadino parmense. Comunque, prima del Sacco, ll Coragllo tra a Roma. DI Jul dice Il Va.sarl che e o.llora oot• va bonùslma mono e Ct!rco.r;a con ogni Industria d'im.ltart! Morcan.tonto>. Il Baclero, che probabilmente s'era dUgustoto Marcanton.to dopo la trista o.v• i:entura dd /omosi11imi e Mo• di •• corsa fn.sfeme con Glullo Romano e con quella e lingua /ro.dfcfa• dell'Aretino, pt!nsi.l aùblto di St!rvlr.slpel IUO com– mercio dd giovo.ne Incisore tiC• ronese, persuadendo Il Rosso Fiorentino, allora capitato a Roma, o dargli e; una sua ft· gura di notomla .secca, che ho uno Usta di morto in mo.no > e 114.!df sopra un dragone, men– tre un gron ,erpenre gli 1'ot– torc!glla Il bracdo slnbtro ed altre serpi .,, dfoincolon.o nl'I Jondo, Jra tronchi e rami ,ec– ch! di alberi. E' quet!a la rilo – puta e non sempre ben descrit• l'otoca Gino Bianco ta allegoria del Furore, che Carlo Helneche, tratto proba– bilmente In Inganno dall'o.nolo– gla con oltre stampe, attribui– sce ad Agostino Venufono, su disegno di Boccfo Bandlndll. Qut!tt'allt!goria crfu.scl di ma– niera •• dice Giorgio Va .so.rl, che fl Bavlero si tlfde Incoraggiato od o/ftdore a Jacopo Coragllo oltre lncL.sfonf da dL.segn.l del Rosso, quali le Fatiche d'Erco– le, la Disputa delle Z\.lusee de.I– le Pie.ridi. lt DMn!tà della Fa– vola. Queste ultime, come ab– biamo tifato, recano la dota del I5Z6, mentre deU'onno seguen– te deve ritt !ntr.sf il Ratto delle Sabine, di.legnato pure dal Ros– so, ,e, come vuole la tradizione, lt Caraglfo Ju costretto a so– spenderne l'tntogllo, a cau10 del So.eco di Roma.. Esiste In/atti del Ratto del– le Sabine una provo. di primo stato, con la sola parte lavo– rata dal Co.roollo.Codesta par– te li riduce od appeno sette ftgure incile In alto a sinistra. Il rlmant!nte Ju tutto Inciso po– steriormente da un altro Inta– gliatore, pili dilclpllnoto del Ca– rogllo, lden:tftcablle /Orli!: con Glambcttbta Mantovano , I!: al quoJe, comunque (pur non aven– do neppur lui condotto l'O'Ptfa o termine), ,pett ano le Jodl tri– butate a ques:o. stampa. per q11d che di guttosam ente di- 1ln110lto ed anti/ormalfstlco vi $I riscontra. Al pori di Agostino Venezia.no, dd Mat!stro dt!I Dodo e di Mar– co Dente, Jacopo Coragl!o si studio 1Ubito di aderire a Mar– cantonia Rolmondl, a.ssumen.4o– nct In pieno tt linguaggio. Una delle sue ,tompe, La Fortuna seduta tra I nuiti. potrebbe tinz•ouro 4.!Here auegnoto a Marccnronlo del primo periodo romano. E di uempf de! gent!– ,,, qMall!: plf.l quale meno /tll ce, mo tutti COt!rtntl, tutti scaturi- ti da una medeafma concetfo– ne ddla /ormo in rapporto 01 mt!uo lln.gul1tlco, se nl!: potreb– bero citare moltf, a cominciare da quella M:adonna col Bllm– blno, Sant'Anna. S. Giacomo e S. Sebastiano do Girolamo del Libri, o.ncora un po' vuota qua 4.!14 nel tHtuto del tratteggio modellante, mo. vft1a 4.!/ruca come l'arbu.sto di Umont! sotto cui lo. Vt!rgfne :lede, olle ro.J– /aellt!IChe Nozze di Aleuandro e Roua na, in cui Il tratteggia ralmondlono, ~ troppo di com– patteua e di logico, diventa perftno monotono. Mo Il D!ogme di Ugo do Cor– pi turbo ti rtMtro Jacopo. Cf ao– no, In quel turmno,o disegno dd Parmlglonlno, Inciso e a chloro1c11ro • ,u quattro legni, delle w,e e proprie e macchie >, dei e plani di ton.o•• clot, dt!• terminanti per accostamento o per stacco lo terza dfmenalo– ne: lo pro/ondltà. Ecco, eglf penJo, un e!Jetto da tentare an– che sul rame, occo,tando Jra di loro delle zone tratteggiate di dit:er.so tono, 1fmlll a colpi MeJlan e dd Faldoni. to elle Il Caraglfo tra f,i. Polo– Con l.'u;,erimenio dilpero.to I nla, al 1ervfgf0 del & Sfgf– del Diogene probabilmente Il ,mondo I, per Il quale fncfdeva Caroglfo chfu•e In /tolfo la suo mtdaglll!: e pietre due. Nel 1551 carrft!ra d'fncl$ore e se ne on- era di ritorna In ltolla • rlce• d6 all'Estero. Lo. lettera 44.!ll'A• veva, oome gl4 dicemmo tuHo retino al Peientf, che t dal l? /dde del Vaso.rl, grondi onori lug/lo 1539, d apprende oppun - o Porma. Ma non erano plfl gU di pennello pfo.tto. sotto cui si lntroD(da la striatura delle ,e- f, tole. Ma è un e/letto che non ,1 pub ,aggiungere di botto, senta una preciso e coerente lntulzfo– n, della /orma; l't/14.!tto Sf tra– vi.sa tro. lo mani di Jo.copo, e quando proprio egli 11 propone di /a, staccare ftgure ponneg– oto oggetti, gli uni contro gli o.Uri, por sola dl/lercnza di to– no, 4.!CCO che t costretto a con– tornarll con pii.I vigore, ad errl– tore che si s/a•clno. Rimane tuttavia l'uper lmen– to. ricco di utili lnst!gnom•ntl Pt!T l'av~nirt!; un eJpt!rlmento In cui Il Caroglio tenta nuovi accent!, pron!mdo parole non dette o.ncoro da o.Itri, come Il taglio gtro.nte: sulla mammella di Diogene, che prdudt! addl– rfthlro. alle innovazloni del JACOPO CARAG LIO : Ercole e 11 cc-ntauro Ntuo Si dePe vedue !11 d6 un pr,glO o un di/etto ? zue– glto, comMnque di n.on unni • gllanU nt a Marcantonia ntl od o.Urli Talf, appunto, oltre alle Fattche d'Ercole, le Quin– dici stampe degli Amort degll Del, e.seguite su dLlegnl di Pe– rln del Voga (meno due drl Rouo). DeaHnate: al commu – cfo del Botrlero, come lo erano ,tate poco aoonti qut!lle dLlgra– zlatlulme di Marcantonio, que• aie stampe- rtspecchlono nella maniera più &pregiudicata certi 111,0,m della vita del ·tempo, cui risponde pronta la linguaccia dell'Aretino. Mo nel mondo del– lo /orma dicono, quando ~no ~ l'a,pe:ttavamo, una parola nuotlCl. Invano, In/atti, 11 Ct!T– chtrebbe U dUegn.o df Ptrlno 4.! del Rouo In qud gfoco di lud e di ombre, quale prima non 1'era mal vllto. un po' ,magllo– to, ma non tuttavia scMclto, tutto a 1bottlmentt lal>m, e In cui opl ftguro, simile al Ciot– tolo lavato e rilavato doll'ondo, o alla ·terra t/forato. dal velo della nube tra&corrente, o.ntl– cht conri&tert, sembro. apparlrt! e dlspa,frt!, e /or.si, clonono.tto.n– te, tempre più eiildente ol no– stro sguardo, e come palplton– te; un gioco che et rlchfamo alla mente, per irre1L.stfbllt! ana– logia, una delle pfù belle Imma– gini arfoltesche: quella di An- f:!~C:uu!~":~~pa~ :ez:;;, ';!'; me baleno •· Va a wdtro per6 •e l'Aretino d Ifa /ermoto a questo, e non piuttosto alla qua– Htd dei nudi , specialmente Jem– mlnlll, di cui lo /otJOla e pieno, e olcunl del quali 1opraoonto– no, per llbert4 di po.,e, gH 1te1- sf inJomatf Modl dt Marcanro– nto Ro.lmondi. Per quanto ri• guordo poi lo J)'1'tcedenza dtlla sua lode ""' doni avuti, o vice– versa, è Inutile porsi dd quul– tt: sapeva bene come r,17010,d qu~ che, per suo detto. non da– tla luogo a ehivenzlone o !ocu– .:fone> che non gli recoue e co– ront! d'auro e non di lauro•· ALFREDO PETRUOCI

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