Fiera Letteraria - Anno III - n. 13 - 4 aprile 1948

LA FIEllA LETTERARIA Visita alla ..QUADRIENNALE pa.~1ori antichi, eh<' dilnno rome 1>11pi tli pr~c1rio -ul pi:izz:.alc di un l11n:1• J):lrk olla pcrircria, nell'ora che il :.i• lcnzio è più fc::·1110. slupcfntto dal ro~• i-o dell'aurora. e i bar:,rconi dormono uclle cu-1odic di tclJ, come fo 1,ohrone di un !:ò:.louo buouo. Quc,,li omini ,-hc l'agina 5 IL PROBLEMA DELLA DIVULGAZIONE SCIENTIFI efìlano. lom nutrili tl'erhc e di .,ilcn• Non ci "uole 1:11110 coraggio per con- consacr.an ;i a pochi arii:omcnti in c.1mpi 1.io. proprio in uno dei luoghi do,•e fo·.$arc rhe d:i noi b buona lli,•ulga· circoscrilli. tr:iscur:mdo Ienure, osserva- GOOD 1/UCK' l'allegria è pii, s,•cntala e profana. ru• 1.ionc .:-cicntificacomincia appena a dc- 1.ioni, e~pericm:e e mcdilazioni che non f f moro•a. (Un monito). liue:irsi. che C ancora inccr1a, speS6o « rendano o, cioè che non conducano E' un avvenimento gros~o. E do. .Mri.nca il Morandj ~ncisore, m:rn. degniS1Stma. Una delle sale più USELLINJ ! il ~:n!:i~t~e: ;~~~ 1 ;~:r~c~: 1~ 0" 3 :~;~~ 1meril<:, male in cqniliLrio di fronte a :il « titolo i>. Vengono meno quindi lo vevi vedere come i pittori e gli ca il Manzù che ha inciso delle belle, se non 1a migliore. colla la corona funebro. come i turi• c1uelb rhe nello altre nazioni ha 1:ià esigenze di una solid;i e va&la cultur:i scultori and:livano vla 6pediti e rin. lri.stre per Virgilio belli~sime. Che gente onesta! E com'è che sii 1!J ma'"chin:i fotografica O il binoco- ; 1 i~ ~li~ 1: 1 ~:adr\~:;:.;roE t O 1 7 O ;:~"~t:n~ ;i,!e'!:it~: 10 :\:c:!i:i'i~-::oi!c:i 1 :P;~~ francati. Non si sta bilisça intanto non ce n'eravamo accorti? Usellini, non lo rivetlc,•o I da quulche lo. e si presentano nudi al consc.~sodoi Oaniello Bario li. di un F'r:mcesco Redi. :mche como lo scienziato umanista eia un qual!,asj r.1ffronto colle vecchie Per la !,CUitura le cose non van. R. t te t · anno. E" ingraSSàlO.poco Si 111 ~;,ca ~i l"-irc.nti cho. da un cielo di mnmio, di un Lon·nzo ì\lagalotti o ccrle pagi· ormoi un'eccezione. Non è chi non ve• Quadriennali. Ci si muove, ora, tra no molto meg!io, \Seppure qui ci .SL • i:e~C~ t:;. c~ S o_ro, certi no- cen~o l chili.I e bi ,,uoi a~;i;! m_1 an~. erfigia1i nei medaglioni a smalto d~:lc ne stupendo di Spallanzani o di Stop- da come tulio ciò nuoccia :illa ecien:t.a diffìco'ttl d'ogn~ genere, tra diffi- siano cose degniss:.me e CO&c stu- dr\ ; 11 IC 1 ~Ile Cl vanno sco. cor ia oni. 0 c i;imano_ ((I anciao., · 3 tombe. gua rd ano giù, ridenii e a e• 1::mi: la ,·crità è che a un cerio mo• e alla cuhur:1 del no6tro Pacce. Sono dente e sospetti. E le -~eque .della pende come quelle del Marino e di de! an O sotto I naso certi piatti fotto, ~ ha Ja _cammmarol u7_ ~ •_n gri, nl « figliuol prodigo)) ritro,·:ito. mci110 la noslra lcucr::itura cli di\•ulg::i· poi inutili le nostalgie per i ricereatori P ittura _non .s_ono_ l_e ptu pacifiche .~fartini,. Mane,"' anche qu·, ,·1 Man. i astratteria con la pretesa di ~r~t;i.h i 1>-1!...~!hno_ ~or~ot t e11~ o~:: Ha porlato i sti ~arli goL~i;! ~ ~-iz. zionc ~cientifica si è lro,·ala po,•era, solilari tipo F;ihre: oggi le acicnzo non " avere scoperto chis!,a che cosa o ui. e e :i ven anna e 6 3 0 a ievo t zi d"amorc per ormo~i mamc 1111 e ic, coli>ilu d::i preoccupante anemi::i e rhe cammin;ino, ma corrono e ci vuole una ,chè certi am1c1 VI C1 stanno _menan. zù. Manca i! Fazzini.. clj venire inventando chissà che più cel"Lro m::ieStro Ji d!lru.a di l\1ifo• patclicamcntc. tcngon luogo di donne ap1>ena negli uhimi :inni cominci:i a inlclligcnlc organir::tazione per permet• -<iodcn~ro e rimcnan?o sif~attai~en. Si vedono .slatuacce di pastella, formule, risultano semplicioni, in- no. (ln un :in;;olo d~ .,ua \asa di reali. E h::i i>0rt::ito i :-uoi « tomini• ride·laro qualche ep-eronr.a nel 6upera• ICTe:ii giov::ini ,tudiosi un orientameo– te che 1 be~ pensan_ti, le_signonn~.' di fango, di neve, sculture di me. nocenti, ingenui, c~ndidettj come ~~ 1 ::ll~o~~el:u:n 1 ~ 1 :;re,sc::,:n~>0,~c::~ ::~:i:r:~-n~n:ta::::;:~~;i co::um~: 11 ~: mento della 6 u 3 luni;:i com·alesccnz'.I. lo 8icuro ed una !-Cri::i e profond:i pre– i professori non ci capiscono piu lassa e di zucchero e le solite scioc. angioli. lo, le wc 1 ,iancllc di ~ilfo). T:1nt'I!: dannati cd eleni. E i pe-.:mti. haroc• Nrt 11 che manchi qualche nome. quuJ. parnzione, evitando ogni Forma di ar- ,nutla e si vanno immaginando che cherel!e e presuntuose macchine Questo non si può dire di Afro «- ,milzo, fle...i;.sibilc o !>nello», né 1riù c1;i, misterio•i tcmlaggi della tilla sce• d1e ,,o1umo eolido. qualche pagina cal• rivismo. stia per cascare i! cielo. che risulta 5aputiss~mo e sma!iziato, m! meno di Fal1=1aff <t qu::ind'cra p,.1.ggionografic;i « camera ii::illa ». ha 1>0rta• d:i o inlclligente. - ma !i tratta di '.i• Si è detto dei nostri editori che •i Delle aule be)lis!,ime, ch:are, tu. ------------ ma per ,· signor·, della stanz,1 ac. del Duca di NorUolt ,., ;i vent'::inni, 10; e la ~11:ica~clla rococò fiorita di si eporaditi e isolati che fanno prnprio vedono costretti a ricorrere alle tradu- minoSe sin troppo. Stal12e enormi d' · · f." ·1 e e risnh::irc in un crudo conrraslo 1a dcfi. zioni di opero itraniere. Ma anche que- <:apaci di accogliere la « Diana » canto. {Confronta il catalogo). oggi che ne ha quarnnhicinque ~i lro• fregi O ~m~rm~-fi") 1 fnO ~ o~i;r s· cieni:s di una corrente &icur:imenlc o• ila decl!ione non è facile. pcrchè bi• di Sartorio e i! « Voto » di Michet- Comunque questo è un disconso ~:~,:~ ,:::r: ~~::~itii.l)/ùra~;7 :i:! :m~~ :~~~::;i c~r; :r~:~~~n; 1 il \:::: rientata verw le rni!te nal'urali di quc- aognn navigare evitando gli sco~li del .ti. Fatte apposta per le dimen5ioni semplicistico e grossolano cd ap- U•cllini ~•t: goufiaio di rogni s'è gon• do. un congr~o indello do un poeta). <to i:;enere lcuernrio. E' inutile cit:irc libro troppo tecnicq e della haua vol• sesquipedali di éodesli gentiluomj. pros.sim.itivo, nè io intendo spie. fiato tli malinconia: di ciucJla 6113 66 • il sue, congr~o di uomini e donne e i nomi delle eccezioni, perché di fron• gariuazione. :Le grnndi case ee 1a ea· ni. Non certo per ì\forandi che ciarme!a in qattro e quai-trotto, chè greta, Fegreti.ssima malinconia che r.es • r.iga~i:i che ::iltra q11 3 lific;i di parreeipan. ;; 0 ~~~:,::in~,t~l~:~~gt~:~ J;!;::ch~u~=~Ì ;::: 8 :;~;e~~n::~::t:~t~r:::d;uqu:~l~ aviebbc b!sogno invece di certe le pross:me volte molto minuziosa. iuno è mai riuscito a cogliere per un ti non hanno ~o non qtlb di guar• de Kruif, Francé, ccc. (ci si rerdoni difficili con ohri più acces,ibili. -cellette da monachella O da Mtnlo mente e con grande spas~o vi ci ri. èolo istante: ncrnrnono i ·~uoi amici 11iù daroEa;iraversf il I bu~% '~- una _s-crr:att l'ucroh:tzi::i nell'ordine icgoìto). il {<;1· !,fu noi dobbiamo accordare moggio• ,eremita. tornerò su. ;"lint u~1meno Fsua moglie : b su::i :~1111,i:li:~: .~:ig ~\nto, ~:~1~1i~:;~:::~•rugono diventa problematico. re attenzione agli editori che lasci:ino Le opere ben spartite, le scuole, Ho visto dt:i Tos.i ordinari, :;;;;i~;;:, ::;;:;~en:rs;~i v~1:: ~~=r::~ in ,·i.sta dol 111::ire.dnl vento. o d:alla E tanto è ,'Cl'o che i no5tri editori per da. parte gli autori elronieri per inco• i gruppi bene scompart~ti. Almeno dei Cantatore fiacchi, dei Tornea Gianfilippo è il p,iù com~gno~o il più raffica profana di un .-arnev-Jle. non 1encre in piedi le collezioni 1cicntifi• ragginro soltanto qt1el1i italiani. lm• Ja prima metà dcl!a Ra~segna non ingenuamente cezaneggianti, dei nrnuacchione degli ttmici; 0 che una &ii•t;c più burlone o r;icrilego. chp li cho ricorrono invnriaLilmente ::illc p~ :i:ddirittura temeraria {e so1o un si e;otcva fare meglio di co3I. Rosai sporchi e rO?.Zj ed infantili. l!era, sulla templico ecommcmi di un insegue e molleggia fin dentro la 60· 1< iniezioni rico.!ltituenti ». cioè alb Ira• direttore di colleziono M qu:tnlo deve Ottoc to tist· ·• d. m·11 Degli Omiccioli splcndent!, dei . . glia del t.hioslro. dnzione di opt;re ,;traniere. Si vedano trepidare per aE-3icurare all'editore on I;" ar 1 , plU 1 e e apcriiivo, sin rins-cilo a man,:i::irsi tutta Tutto quo,to, ed ::ihro nncora, h:t Garzanti. di Bompiani, di Sansoni. di numero Aufficienlc di anlori). mo che -duecento opere. Ca!,Sjnarj be!li. Ed in mezzo agli inlera unn pa,lictta. 0 « m::igiostrin 3 " portato ncll'Amcricu di Tn:iman o di Einaudi (o quçlli recentissimi di Lon· merita un sincero riconoscimento. Tra Forse di un poco la ,si poteva al. espressionisti Sadun e Scialoja e cho dir si voglia. è co~a ormai di <'Ui M::irshall. nell"America dei gratt:icieli g::inesi O di « A~trobbio -u) e si com:· fo poche vorremmo cil;irc una recente: !eggcrire chè, nella Sl.'COnda metà, Stradone e me che COn quelle po- hanno p,.irlato ;incl1e i giornali in ro- o della bomba atomica. queslo i11vcn• r.remlcrà eubito che co~a intendfomo. quella dell'editore VaTierini di Piea ~i trovano opere che figurerebbero verelle e nude CO.Seche ho manda. locolco. Puro, io chi~ii che p:'lghc~i loro di Sogni. Qucslo italiano pigro o Le r;igioni di questa nostra miseria? che intende olTrire al pubblico una serio male pure ln una mostra di paese. to ci Mo e non Ci sto cogli amici, per vederlo. non vi st o. almeno una in1rafll'<indtn10. svagato,, acchiappauu• Sono molto e complic::itc. Sembrerill di buoni teeti divulsativi, limitandosi Mi voglio divertire un giorno a una scultura di Leonci!lo. ' volta qua nd0 , lotto solo e :ippartato. \'ole e accorto, nsltato e bambolone; •tram>. ma la prima grnndf' cau!:i vor• per ora ai temi di biologia e di fisica. compilare un elenco di opere che Egr da una parte s· fra fuori ai v;i rimnginamlo mincuno iloi suoi 60 - gueato ii 3 liano llC:irsodi eulturn ° c 3 • rcntmo rict.Tcarla negli aiuti di6per:ita· Ma che dire degli autori p~scolti? Se d L ' l • gnt, qunltun:i delle sue fantasie. lo rico di s;iggeU:t affidato &0h::into;il &60 mente mi1SCri O I avari che lo St:ito e Aleaundrini (il direllore della Colle• 6i potevano scartare e a cercare i • da noi chè vuole portarsi coi neo. chissli ('ho p.1.p:hereiper ,•edero, allor::i fiuto, al suo istinto c.d intuito, nl euo i;li cmli pubblici accordano agli Iati• sione) si pren:nta come uno ,crittore conoscere per quale motjvo !,i sono cubisti e dall'altra lo riportano in (rnmo uno di quei «voyenn::o con,•c• &lro; afGdato al suo senso co5i 11icuro tuti o ai laborntori scientifici. dono, fine e compilo nel AUOlibro t!lll salvate. mezzo a noi. nnli ~ conrre11110 in uno dei 11uoiquadri e umano. nl suo scn1iuionto così poe• Quc!fa deficienza di meni ,i riOettc « Gli infravisibili», ,e anche i voht- Risult.'l intanto che !e opere pre- E chi !o sa che ~corno da par. più « r,p:ritori -o). un solo momento 1:i lico della vita~ H:t portato nei r,uoi do• immediatamente nel numero e nella metti di Verona (« I microbi 6ono ve- ecntate all'esame della giuria !.Ono te sua. su;i faccia. Quella sua (accia colm::i e dici quadri, como racchiuso in altret• qualità dei giovani atudiot.i che dovreb- ramenle dannoti? ») 0 di Q113.rtaroli state di: ~ 1 per la pittura, 240 per , r;iovia1e, su r.ui 11porgono, lievemente· tante teche. qu&:to !'UOmondo fragile e boro ..~turalmcnlo co,,,·,u,·,c ,'I nucleo (« La catalisi. in' biologia») ei leggono la scultura, 149 per il bianco e E· una scultura molto bella. Pcc- strahuu111i. gli occhi ibri. eppur&. a dclic;ito, ch'è iniicino quello tl'un com• .... aero.Ne sono !!tate accettate 155 cato che la coloratura sia bruciata' guardarli bene. m11linconici, quei 1.uoi movente nrtigi:mo O d'un poeta r:iffi• vitale della comuni1à ecientifi~ ope- ~::ec~:e[: r~:t:;;::ici~el~==~)i per la pitttura, 50 per la scultura, CASSINARI • (Nudo) da lasciar pen!iare e ,partico!armcn. pii occhi di roepo. Comunqne io,,ho at. noto; questo sno mondo ingenuo e p:1· ranle- nell'istituto o nel laboratorio. dovrebbe ritornare alJc elementari noD ♦S per :i bianco e nero Una se\e. te nelle 'braccia a certi pezzi didat- lravtftE.Jto mezza It:11ia ammontata .di te1ico. ironico, malinconico e indul- Sono pochi i giovani che pos!ono 11c- 60ltanlo per imparare • ,crivero, ma ;,~;as:::~:t~m~~~~n:~ ~:~e ;o~ -------------1 ~~~d:~:!i'~:~:~~ia.prepara per lo ;;i-;:~:;;,;;i;~:• ,t::~'.~,;;, •;:"f./~:,:, c-;;::[li~;::.::i;;"::~:~..:::::: :'~~•~~::~. d~,:.;:,li~t;!i•~:=i~;::: :;go\:r•• :,.'";~m;,:;,= E~•:.:. .,e.· blando aJ mio giud:zio cd ai :~i ;"s:~~~~;~ \:; 0 : .so rical. ed C\~ O11 ~ O ~~;,~:n~o:P•Pn:!.:,:::'. ;2:;wy~i°I ::F::~t~;!i:;;::,~· :7::~~r~:E•:;;~:•::.;~~~:ir.,ii~J'. ~.:::•,ic:::!. ~:, 1;:: ;!~:::~,.~•;c7. ~::-:~:~~oi:'bt!'• •• :1:: ~nc:::::t miti propositi, si sarebbe finito per Ci sono sculture rozze come 1e. simo. York. 1.'è innau~urata. la mo6tra dei Amaldo BECCARIA la carriera, ,pecializzaui velocemen1e, offrire al « colto pubblico• un libro nOQ ?,ttettare nulla di nu!ta. gna da ardere e pupazzi di su. .uitto c6p una preparazione 1inpaitli• La giuria era· composta dai pit• Mi farò sistemare una poltrona f!Uadri da lui dipinti negli uhimi on• le ind d to,j.: Ca~orati, GuttUiSo, Rlcci e gher?. in que~to angoluccio della sal:.t VI 11 ni aa Arona, ~etgico ahegg~amcnto polemico contro ;:n~e1fo 0 -:i':;t':~;c i:~~ pe::: ::: Mafai e dagli scultori:. Fa~ini e che pure contiene la ignuda d~ Ma. go~~r;it~~n?ri;n!!!i:°~i~~ ~:~:se!: lA RW2~V l'incerta. produzione teatrale che, pur• I la~ della deficienq di attitudini c~jfi· Gfrardi. .J Per la pittura !e cos.e vanno me- rino e Ci verrò rincatucciato a pas. nmbas-c'iatore, 0 con dentro la valigia troppo. ancora infCf.la i pr-op-ammi del- r.be ~ poichè sono a far nomi, tra. glio, anzi infinitamente meglio. sare i miei pomeriggi scor3ti. un impeccnbilc smoking bleu nolto e 1a RAI, ma anthe da1l'intere.A&O della séorzandoci di rimanere toltanÌo lct. __sçrivo quelli dei comppnenti il Co- Ma i Maestri, i pittori laureati, Tutti quegli amici che. 60no stati un:a lobbia ncr:i d:illa -cupola rigida O L' interee.so per la rad~odr:imm::iturgia ,tampa che, fino a poco tempo fa, 1ori di buona volontà non discntiauio rnltato organizzatore: Presidente : i pittori che ebbero riconoscimenti dimenticati od ome3si non si ven. alb. I euoi innumerevoli amici mila- 1ui11e11la .tgui &it1rnodi più in Italia. c~insa ai P~?blemi. radiofonici. oggi il valore del lesto, i>er quanto, pur dott. Ferdinando F!ores; Bcrtolet. formidabili e che si ritennero pure gano intantò immaginando che io ne5i avevano pince-re c.he partisse « in Bn'1erà ricordare Un1nrotti, che ha da ,emprc pau &pazao 3 que&lt' recen• mancando di una competensa apeci&ca. , C C e· d C , d fi •t' . h . d. 1•a·bb'1a fatto ap=ta. Queste note ~.Jino • (sono lo ,ue =rolc), e l'han rappresentato un'intelligente ainteai r:i· tioni. dim_oMrand_o una ben preciaa e&i• ci sembra che qualche errore o laeoN •t, 1 arpi, asorati, 1ar o, ola. nOJ. e n1 lV1, c e ana 1messa e r-- ~ •·- d ]L Al! (T gcnza dea lettori c,cchi, Guttuso, Levi, Melli, Mo• fru~ta! Che aria di voler fare pc. sono state dettate in fretta e, come colmato di doni. ' io(onica de"' aua « .-ica » catro M . . . d Ila R R dottrinale non debba mancare (ad esem• rand i, p:ttor,·; Coccia, Mar·,n,· • ,nitenzal h d tt h t t I . E' partito con un mau.o di pennelli deÌl'Ueignuolo} e, Rouo di San Sccon· ~nlre I program~~ e cte o~ pio, avevamo 4empre creduto che ]e 0 e O sopra, 0 u te e mtcn- nuovi fiammanti e tuna nna caseeua do, che ha raPPre,entato nella Setti- mighor:ino la qua ita . ~ ~e _non apirogiro foaoero alghe, ma il Puquini i. scultori; avv. Caroeci, prof. Mar. Intanto non s'era ai visto prillJ.a zioni di rimediare le pro3sime voi. di colori oppenn usciti di negozio. E llUlna Santa una « PaS.ione di Nostro quantita - delle troim1S61001_ da proea,J di parere divtt'so). Ma anche la buona •cb,iori, ing. Natale, gr. uff. Spe. d'ora ficcarsi d'imperio e di stra. te agli errOri e alle omissioni. con una prooc111azionedi ben trenta ri. Signore :o. Sia Ungaretti che Rosso la ~ete _Ar:zurra_dimo st ra_ 1 n,eece "~ volontà ci abbandoneri ben pretto di ranza. Commissario mini 5 teriale: foro tanta pittura astratta e cubi- Arnoldo CIARROCCHI ii:hedi Giorgio De Chirico alla eua mo• banno dimostrato di aver ben compre• cont~nuo ~poveramento ~~ pro~mm, rrontc allo acandalo etiliatico del Pa- JQ !,CU!tore Coccia. sta (o che pure tali si dicono) nelle atra. « Finirà che artrescbi la Casa eo l'efficacia espc:eMiva della radio e epecifica.tamento radiofomc~. Milano _e a.quini che crede di aPP9rire clcpntc grandi Mostre tanto da dover con~ Bfanca da cima a fondo » gli bo deno. se nq sono aerviti con fKovvcduta fa· Tori~o eon d~dieano mu. (o qua&1) ICl'ivendo: « il principio dei primordi•• In quanto agli incisori,· non mi pare di aver visto opere di rilievo &e se ne eccettua quelle del Barto– lini. Per tutti i nostri amici inCi.. sori c•~ un'aria &tarw:a e pigra, vec. •cbia e grinzosa. Si vuo! dire che il gusto~ rimasto quello che era die. •GÌ anni acktetro e che ~e le sue .JO· rtUe maggiori:. la pittura e la ~u!– tura·, spno mosse èd inquietate da •una certa ar:a di ,svccchjamento, di ,pulizia, I 'inci&ione non s'è mossa. li centeaa.rio della o.ucita di Galileo .Fernri.s non ha avuto grande ri'Onama .aae:i politecnici, nelle uoivenili, nelle a... -40eiaaiooi eahurali, nella elampa. Eppu– re pocbe 6.gurc aono co,i aimpaticbc -ciomc quella del FerrarU.; poche wno .,à adaue • co,tituire un punto d'uoio. • tra uomini e popoli; ed io ,ono liclO di pottt rendere onore, sia pure iD modo ID8nchevole, al p-audc acien– .-iato che realizzò per primo il motore a campo rotante Galileo Fernri; aveva un'anima &en· ,tjtiva e aperta alla poeaia come quel• .Ja e rorfe più di quella di Pierre Cu· rie. Non meno del Curie, che è af6ai ,pili nolo al 1nn puLblic-o, era disin• COrcluto e ,ogwtore e, più che estra– aeo, ouile a ogni idea di lucro da 11'.-re dalla ecienza. « Un lrovalo ,cienti6co, come un la– .oro artifllco - edi diceva - ba in •e 1te&fo i caraneri che lo debbono raro .apprcaare: e la sua impOrlauw, la ,ua belleua, il ,uo dirillo alb noi-Ira con– •iderazione eono indipendenti dall'uli- 1ità pratica che quel trovato o quella op('l'a pouono ::ivere. Qu:indo, contem• !J>landoon prodono della ecienza o uno -opera d'arre, tentiamo in noi quelfa 11oddisfazioncche ci la dire bello. quel J)Todouo e quclropcra ,ono u1,.iliin sè. « lo - diceva ancora - quando mi .. ,rovo nella r,l:izione centrale di un gran• .éle impianto eleurico, all'Officina de' Cerchi a Th·oli, a Depton, o in una delle ciclopiche of6cinf' cleurichc ::ime. ricano deJJa Generai Company o della We1tin,:houte. ed ho da,·anti a mc una di quelle poderose macchine din:1mo– ele11richeche vi lavorano, e la contem– plo, od osservo la immane armatura. e la J)e!ante coronn dei magneti indullo• ri, girare nello spazio. libera, portai.i ila tin albero di acciaio rn cui ai off::i. tiea una m::i~h.ina a vnpore. od una 1tirbina di centinaia e 1alora di migliaia di cavalli dinamic:i. e non vedo org::ini siderare come, perdurando questa u E' salito $\I un bel piroscafo voro. pacità. Hanno dimoHrato come con la spe.z1~ allad~d1;dra~turg~. 1j ~ra· u circondato da on involucro peri(eti- re\jp•fone a fare proseliti collo sl~- ~10 esportatore d~ !ogni, un bel pi• radiodrammattrgiir sia, po&1ibile aueci• ':;"ss1one. •. «: pece •~·t\ re uc~ co •• « ,trato corticale ali. npedicie., ~ roscaf'o tutto nvermcuatc:, et m0650 a lare climi poeliei di enonne portata: •a ~mpw, e_sl~la 801 1 ui • con • . « fortuito e' doYDto al caso», « il fine 50 ritmo d'ora, ci capiterà da qui x· ,. nuovo, e ha curato egli ,10MOche fos- la parola, \fiancheggiala dnJl•accento rata ~n d!rovi:;/•. progra~ma aeth· che Jo stimolo ei propone di penepi• a qualc,he anno a vedere i figura- 3Cr'O collocate nella sth·a le ga'bbie pe· emotivo deUa music::i, si manifesta in mana 1 ':=a i~imo ~a ?· re•• o:: ei oatroneue a mo' di cmlii, tivi relegati ,in queJia sa!etta nella aanti dei euoi dodiei qundri. (I eogni, puri e vigorosi rapporti. co6truttivi, ~ppure un e~ulazi?ne ~rtiShç.,. ~ ~ fuori dal germe da eui ,porge•• e JT... quale, nelle stagioni pas.sate, s;. e non 60 hanto quelli di Gi:infilippo, eviucolati dalla comune logica spaziale umche due reh radi~fomcbc _na~ionah eere intelles,i:ibile (Mc) ma inc.im • chiudevano come matti e disperati pes.0:no. Pe.&1.nopiù della ~realti; che e temporale, per caprimel"6i validamen• ~tn:hbe aenu _dub~i~ contrabu~ al prenaibilc per l'intelleuo ttDlano• (per e degni di misericordia i futurj&ti. • E" sWo rn:~c,rte ,rtt:110. a Porip l'Associa- non ha peso. ee non ho memoria). Ra 10 medinnte una Jogica poetica. :.igh~rame~t;~ 1 8 ta.lh ~ proara~,. U un sentimeiilo di pietà ci uteniamo dal Dei futuristi (dei futuri&ti veri, :rione cA.rt:r et sckntu po, le cilt'fflo.1. Lo portato laHiù in quelfa selva d'uomi• La dif&den1:a contro la. radiodl'llmma• ,eerziono e .. c~c ZZWTD _ci eem· continuare) No, eiredo pro(eNOrc, aoa quelli del Manifesto e Boccionj e :-::~u~ .:~":t d :n:Ui!'.d; :~!:,!~ ni e 1ra1tar.ieli. i 6UOifraticelli d'igro• turgia, dunque, comincia ad e&sero dc- bl'3 on IC'II~? euicidto e un •~ido pr:: è coù che ii e.crive DO libro di ecria C à Se . . R 1 B ) dare uwi: hornmes de boonc votonct dc •'unii metro, i Auoi fraticelli del buono e bellata, e ainlomi del fenomeno ci so• tei;to ::ra d~ec;nt~mento • oma I divulguione ecitnlifica. arr e verini e usso O e a)la pour fai~ du cinema 1e plus pulssant moyci. del cnttivo tempo. e i suoi monaci, i no dati non &olo da :ilcnni accorati t::i· / tutta a 10 ta iana, Antonio MIOffO c'è in que~ta Rasegna una sa!a modc.rnc d'uprcstion humalnc•. suoi &anti eremiti vrutiti al modo dei dioepettacoli che rappresentano un VICI meccanici che ricevano e traamcnano il lavoro od altre macchine, nè. in man• cama di tali organi, vedo alcun perno che tra~Fonni sul posto quel lavoro in calore, ma per riutr.icciare quel lavoro debbo ricorrere col pensiero a ciò cho bo veduto fuori dell'officina a chilo– metri di dislanza, e ripemare ai fila– D1enti di carbone incandcectf)ti in mi• LA. .VITA SCIENTIFICA ne non ne •vedeSEe ancol'3 l'importan• za iodwtriole (per lui la teoria era quasi tutto•. Pubblicò la ,coperta eolo nel marzo dell'88 e in 50gui10 .o iMi• ete.nze di N::iccori e Bellati, sia percbè volevo ancora studiarla e approfondir• Li, eia per mode11ia. Pochi uomini 60· no ,tati modesti r.ome 1ui. Basti dire Nel centenario di Galileo Ferraris gliaia di lampade) ed agli archi voltai• piulamente, un eroe dell'epoca sociale. eosl della luce polarizzata linearmcn• ci brillanti fra le punte di carbone, che, Per questo suo e&tromo ideali.,mo,. più to) 60 eono ad a11golo retlo e e.fasate vanno f!lruggcn'dofi per l'elevata tempe. ._che per la ,ua ~en1alilà di ecioru:ia- di un quarto di periodo, si po,eono ratura, ed alle armatore di motori, le to, egJi non senti e non prOm066e lo comporro dando In luce polarizzata cir– quali 1irnno in Ml senza nnlla di TI- sviluppo in tenso indU6trialc del mo, eolarmente. Oggi eappiamo, come per sibiJe che le eospinp, e girando co- loro a. cnmpo rolanle, come reco inv& p:irno fec~ ,,e~er~ e.on i euoi elettro• mandano macchine. io quando vedo -, cc l'americano di elezione e di tempo•, d~apas?n. 11 L 1 ~Jou 5,. _che :i~che due penso a quctle cose acuto irreeislibil- rnruenlo Nicola Tesla. S'intende. non v1braz1om sonoro rottilmce ,1 poesono mente che prima e~ al penJiero della bbogna frain1endero: Galileo Felflria comporre in _un~vihra~ionc circolare; utilità pr.ilica. del meraviglioso mecc:1- (u di 1enden7.e::iristocr::itiche,ma ei pro. e Augu&lo R1gb1 mo.!llro col suo dop. nim10 la mente si rivolge aUa contem• digò ,cmÌ>ro per la M:nola e fu colpilo p~o pendo!o che anche due os~il~a :r.io – plaiionc del fenomeno». mentre faceva lezione doll::i polmonite n1 mecc_amcho P_O!iSOno dare. origine a In queste p3role, di cui genr.a, dub- cho lo u«isc. , un movamento circolare. Galileo Forra. bio avrete gl16lato la bcllcua, la con- D::ire un'ide;i adeguata dell'invenzio- ria, che conosce l::i teoria dcll.:t luce tr::ile elettrica è oontemplata con on ne di Galileo Fcrra.ris non è posaibi- polariizat::i, pcmò per analogia che "i icn1imento artistico o insieme religio- le, quando. come adcs110avviene, non :::iva 0 ~~ 1 ;n"a~: 0 • 0 ~:: 1 :~::m~~t=u~cl~;: oO, che fo venire in mente quello che ,i po~ di1porre di u::ifici e di for- un motore ii can11>omagnetico rot;in10. provav::i K::int davanti al ciclo s1ella10 mole; ~ io vedo ~ul viso del leuore Egli eLLc la geniale! idea una ser.i, o meglio,, l 'c11lc1icospaura.si di Leo· specinl!!la. un ~oi;riscu,o che ,ignifìc::i: prob:ibilrucnte dell'agosto, del 1885. In pardi eall cnno colle. Davanti agli or• - Qui h "ogho. uno 1101 3 al la,·oro in cui dcscri65c 1,er digni che gir.ino nello spazio e non e:i Ebbe,:ie. og~i non si lr.ina di fare la prima ,•oha le ,ue esperienze: Ro– vede come Galileo Ferraris rifugge dal. una lezio~ .. esauritole ,-ut motore FC%>-razioni el.eurodirrnmiclic prcxkmc per l'ind::igine ecientifica: conlempla, 1!0gna rari!',. ma ~olo di dnme un'idea i;om· me::n rii correnti allernate. pre~enlalo e dolcemente ei !marrisce. La co,a è mari;i. e <:t!,IC!!IO non è mollo difficile. all'J\ccudcmio delle Scicni:e Ji Torino naturale perchè Gali1eo Ferr;iris, pure Ognuno capi5ce che un camr,o m::ignr. il 18 marzo do) 1888, il Ferrarie dice avendo fatto una grande inveru:ione, è tico rolanle 1-i può ollcnere per via die lo C!J>Crien:r.c di r.ui ~i occU(Y.l fu. e&11enzialmen1c uno acieoziato, nel ..em,o mccr.anicn: mettendo in rotazione un 3 rono eseguile nell'antunuo del 1885, più puro ,lell'c~prcs,ione. cioè un cer- -:a'3mita. Si può ::iggiungere che, vn• ma nel rapporlo i-ull'Elettrotecnica alla <'.atorc di ,•erità, come Volta e come lendo!Ì appunto di un::i c.ilamila ro• Èsposizionc univerl!ale del 1889 in Pa• Antonio Pacinoui, cd è più arti.sto di tante, Babha,e e Herschel riu,cirono rigi, do.po a,•er ripclnlo r.hc il primo queIJi due grnndi. E' uno dei più nel 1825 :a reali,-.7..1re un minu.scolo non modello del motore a (';impo rotante &ebielli rapJ)f"C5Cnlan1i dell'idooli.!lmo ol• dirò motore m:i dispositivo :t crampo fu !cperimeut;ito nel Lnborntorio di 1occnle.sco; anzi poichè s::irehl,efuori di rot::inte, cioè riu~cirono :t far nini::ire Elellrotccnica del Musco industriale ila. luogo tenlare di canonizzarlo, Ei può un t1ischc1to di rame. Galileo Ferra• li11110 nell'autunno del 1885. in nota :1ggiungcre che il Fen-aris ebbe di quel. rit1 cono5ccvn quesla e-.perienza che nn• didii::ir:i che le es1}Cricnze::illc qu:Jli llii l'illeali~mo :inche in parte i limili e non cora si fn nelle l!cuole con irun p:u• allude nel testo furono eseguile e pub• solo i pregi. 1tfa7.zini direbbe che C::i- ero degli° alunni e spct:ialmcnle 1!ei blicamcnte presenlnle nei mesi di nso• lileo F'errari-, fu un eroe dell'epoca in- J)1'nfCMori,e 11apcvache due rndia:r.ioni sto e settembre Jel 1885. Fu dunque clividualista o non ancora. o non com• rettilinee (quelle dio costituiscono la in uiu icrn d'estate del 1885 che Ca• che quando nel 1896 fu nominato ae– lilco Ferraris, 1irnndo nei dintorni del. na.tore, dopo cioè che il motore a cam• la Caserma Ccmaia a Torino, e pon- po rolan1e aveva avuto un trionfalo 63ndo alla - 1eoria clenromagnetica del• mcceuo, ,cri5t!lc al prof. Fnmceaco la luce e alle ,ue conaeguCzne, ebbe Crasai cbe 1'ina8pCllaln nomina 6Upera– l'idea del campo rotante. La manina va talmente i 1uoi meriti che ne en1 dopo, p<.:r lempo, andò. febbricitante rima,to J>iit,llito. ed ora rimasto qua1i d'emozione, in laboratorio; fcco JK'C- trqpidan1c ad ::iapeltare gli aPl)Nl&Za• p:iraro dal meccanico Clcrici una delle menti del pubblico. :::d~pi~:~af~: ~~ ;::::~::;t~t::: Per la verità. ei de,·e dire che ne11n comunicazione a11"Accademiadi Torino. ~ea;;::i,:C':°:~~:,~:te(~f1o~:e 0 ::rr:~\:~~ pur dichiar:indo che il fllO apparecchio ,•ano bell'è proule come adesso, e nou noni poteva a,·ere importanza indu• bi,ogna dimenticare questa circollanw :~!a!: ::m;s::~ 0 7'~d!!r:~~~: 1 e!~:~ 11uando si fo la ,toria dell'invenzione); rccc prC1•ar.1reun cilindretto c)i rame, che tenno lliOiìpO!O r,crsonalmen1c nel c:unpo. Al meccanico che chiese com. mosso che coaa si Sle:MC fatcndo. il Maestro rispose che, quando si chiu– deva il circuilo, il cilindro doveva gi• rare. E infoui, nlla chiusur.i del circui, 10 1 il cilindro, come per magia, 5i mise lcnlamente a girure. Quesli p..1.rticolari,cho risuhuno da te– s1imo11i,:1nze tSicure.sono importanli. Eslli dimostrano che il ·Fcrraris arrivò ulla ~ua invenzione non per caso, m3 (di– rebbe Galileo) per vi.i di di~corw. Di• mostr::ino puro però che per lui l'e:.pe• rieuJtO non era qualcosa tli O\·,·io, CO· me po1rebhc p::irere a qualcuno do1>0 lnuti 6lu1li. dovuti in gran p,.ute allo slCs~oFcrraris. li suo r::igionamcnto ::in. dava bene, m:i era fond::110su un'ana– logia e poleva perciò celare un'inr,idin. Quel nen·oai~mo ora ben gius1ific;i10. Esso di11105trainoltro cbe l'Autore al• tribuiva unu gronde im!!i>rlani:.a, siu pure solo teorica, all'cs1,cricnz.u, sL:LLe. ni in modo da aumentame notevolmen. te la ll'Olenza e migli~rarne molliHimo il rendimento. Egli riconosc~ pure che l'apparecchio può ,ervirc, oltre che per e5perienze didatliche, come mi5urn1ore dcll'cnergi:1 elettrica in una di~tribuzio. ne a correhte alternala: e ciò foggiun• gc) è più imporlanle. Dobbiamo ar:,o• ra o.s &ervarec.he , in aeguito ai risul– tati oltenuti dal Tesla, capì oncbo il valore induslria1o del motore a campo rotante, pur non mcuendosi in gara col Tesla e uon partccip;iudo anivamente allo sviluppo industriale del nuo,·o mo• lorc. A lui, che volle sempre rimano– re nel c.1mpo dello idee. bastò che ei riconoscesse lu sua priorilà · nei riguar• di dcdl'idca ini~iale o non prclesc ri- compt'nsc matcri::ili. Sulla priorirù del Ferr:iris rela1h•o• mente al Tesla non ci,può essere di• $cussione. Tesla, che sarcLhe lo t,teir so un P'and'uomo, ::inche senza il mo– tore n campo rolanle, ::irrivò nll'inven• zione per altru via e dopo del Ferra• .ris. Stando così le coee, mi pan, chd anche i più accesi fautori del Te,.la ,i potrebbero trovare fclicemenle d'ac– cordo coi più accesi raùtori del Fer- ~~ ::;~!~~;~;e ,~";!:m~ t:~~c qd:e~ / semplice verità non 1ia alata ricono• 1ciuta nè dal Ferraria nè dal Tesla. NO!-– eono dei due grandi amava che si par• lauo doll'ahro; e quando s'incontra– rono, parlarono di lutto ma non di3- eero una eillaba aol motore a campo rotante, cio~ eull'unico ar11:omcntoeol quale, 60 avcnero supel'&to quel loro individualismo ancora iCUeccntCtico,e~ era in ,tridente conlra1to con la loro modernità e con la loro genero,iià, avrebbero potuto dire le coae più inaspettate. Per chi abbia davvero su• perato quel pregiudizio e ,ia convinto col L:mgcvin che l'unione fa non M>lo la forza ma anche In libertà, non ci po860no cuerc incertezze. So Galileo Ferraris e Nicola Teala aves.eero porla• lo a cuore aperto e a mente 8piegata del campo ITlognetico rotante, avrebbe– ro conftnuato a se sleMi e dimoslr:110 ai più scettici nella maniera più di• retta la loro originalitill, l'avrebbero po• tetudnt::i e sviluppala e avrebbero rea• lizzato progr~i che da soli, nell'ipo– tesi più favorevole. potevauo realizza• re con maggiore fatica o perdendo tem. po. Per noi un conlrnr,lo tra i due grandi è inconcep-ihile e ingiusto, co• mc un c<>nlrastoIra genitori per esclu• •ivo :imore del proprio 6gli.2.,-&si ap– portengono inscindibilmente alla. storia della scienza e della tecniro. Colebran• do l'uno, non possiamo non lìentire la stessa serena ammirazione per l'altro; 60 prescindiamo dall'uno, l'a.hro restn mutilato. Bertando Spaventa direbbe che FerroriiJ è la cb.iorezz.i di Tesla e Tesla la <'Oncrctez.uidi Ferraris. I loro geni s'illuminnno, t.i com1,le1ano, si e.!'ah:ino a ,•icendn. Seb. TIMPAWARO \.

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