Fiera Letteraria - Anno II - n. 50 - 11 dicembre 1947

La pittura moderna o il segreto mal custodito cli JEAN PAULHAN S T muovm10 ug-ni giorno mille rim. lo che si grida sui lelli, ragionevol– mente, non ha più la virtù d'un se– gre10. Se il cono e il cilindro cma. nano in Rubens un tale incanto, forse è.lperchè ne::;suno se ne accorge. E non m'occorre andar troppo lontano ccrcan<lo 1a prova: in quanto gli an– g-oli, le eliche, e perfino i piHni mo– bili che i\'latila Ghyka, Powers e Funck-l-leller maliziosamentè ,sostitui. scono alla Sacra Pamiglia o alla 11 ~In. donna de!a St:gJçiok1 )), son ben lon. tanr clall"offrire il minimo spunto d'in. canto. E' certo curioso ritrovare nelle rnatcrnità di Gleizes IH :,;tessa curva dei Mcclievali, ma nei Medievali la curva tracciava un a1·cobalcno stupen– do: in Gleizes non è che un'infoJicc curviciattoJa. EP il malanno <letl'indi. screzione. Mi si dice che i pittori non sanno che farsene cli ragionar bene, che i\0t1 è aHar !01'0, che loro occorre piutto– sto far accettare dai ra~ionatori e eia. gli intelligenti tutto ciò.., che pa.ssa nel– l'uomo, intelligenza e ragione. Certo! FCERA LETTERARIA Il clifetto ,·ien da ben più lontano; ciò ch'io rimprovero ai pittori non è t:1nto d'averlo ;nventato, quanto cli non sapercene ~difendere. E' il mio, è il tuo, è il diretto di tuua un'epoca, inadatLa al mistero fino al punto d1 rifiutar cli ammetterlo dove è cviclen. te; dove, dirò cosi, spacca gli occhi. Non pcn!-:oo nemmeno ad uno Stato eh(• pratichi l'insegnamento integrale {sia della morale sia della poesia), or. ganizzi gli ozi (mentre l'essenza degli oz.i ~:.1 proprio nello sfuggire all'or• ganizzazione), forzi la rigidit~1 dello stato civile fino a rarvi entrare le vac– che e le anatre; esiga la dicl1iarazio– nC:delle nostre malallie (sian pure se. grete), e non abbia altro ideale evi– dente che quello cli costringerci a vi~ vere e ad am;tre in casctlé di vetro. NOn ci penso perchè non è afra r mio. Qui si tratta di Belle .J\rtì, e un altro esempio sarà più calzante: ap1>unto l'esempio delle case. E' certo che te. abitazioni moderne, poniamo quelle di Le Corbusier, so. no piacevoli e belle: che esse son tut. te pervase d'aria e di luce; ch'è u1\ piacere, li, mettersi alla finestra e ve. der passare la gente, o ascoltare (at– traverso i muri) le. discussioni dei vi. cini, o allevarvi pesci rossi. Insomma, sono delle ottime macchine per abita . re, e l'ultimo modello sembra che of– fra perfino un .sistema <li viti e di pu– legge per cui la cas::1 può voltarsi col sole. Davvero non vi manca che una cosa sola, cosi piccola che s'è potuto dimenticarla: un angolo buio e nasco. sto, e preferibilmente sporco, dove qu.ilche volta l'inquilino possa ritirar. si e non pensare a nulla. Perchè J'uo. mo è ratto <.:osi : c'è in lui anche chi talvolta rifiuta it sole, o i vicini, e respinge lo Stato, la n:ttura e le buo– ne r:1gioni. Ho dctt.o che I "incliscreiionc è stato :1 difetto della piltura d'oggi? In ogni caso, è certamente i! suo pericolo. E' un pericolo che tutti gli antichi sem. brano aver poco conosciuto: e come qualcuno dei migliori moderni ha ,sa. pulo eviLarlo, subito egli acquista non so qual grandezza'e quale peso nuovo. PerchC bastava al pittore, in altrj tem– pi, avere i suoi segreti. Oggi ha bi– sogno di qualcosa di più raro, senza dubbio cli più difficile: qualcosa che derivava, in altri tempi, dalla mcta– fis-ica e dalla religione, e tuttavia cosi necessario che, non possedendolo, i ~uoi mezzi sembrano esigui, il suo di– segno artificioso, frivoli i suoi colori, la sua stessa materia povera e me– schina. E' ciò ch'io vorrei chiamare iJ senso ciel na~costo. E' i'l senso che, troppo evidentemente, rn:anca a Ingres o a David, e che J)O§SiecleGoya; che manca a Degas o ; Bonnard,e che possiedono Braquc e Rouault. Jgno– ranclolo, le estetiche sono libri piut. tosto vani. 5 gliono aorpa~sare questo smarrirn.cnto inizia, le e lrovase u.r, aenso nuovo per la vita urna. na, ma hanno 8CC1toonz.itutto di andare fino in fondo a questo smarrimento, La volontà di nor. barare, di non lasciarsi prendere nella trappola di illusioni CMltanti è forse q~llo che c"è di più caratteristico nel no• stro recente romanzo. Questi uh-imi anni hanr.o visto la caduta di un certo rom.an. llcismo che era tipico del primo dopoguerra e l'apparizione di quello che si può chia mare un nafurafiMno metafisi.co . Questo ar,ti•romanticismo è anzautto nello visione, 1a decisione di. chiarovegge:nza ad ogr.j costo, la tendenza a non mettere li. miti alla franchezza: e ciò giunge a una spe<..;e di privilegio accordato all'inconfcs. sabile (al più sord.ido, al plÙ nero} consi. derato come particolarmente rivelatore. Ms l'anti,omanliClsmo è anche r.ella scrittura, nella legge di semplicità. Spes!iO è il tono del processo verbale. Sotto questo aspetto, il nor.tro romanzo ha cambiato maestri. Men. tl'c su Bemanos, su Malraux, -lfU Aragor .. su Montherlant incombe il !>C-50 dei roman. tici e dei lirici (Chatcaubriand, &nè.8. Pé. guy. lBloy), 1"1nflu.enza decisiva per j! ro– manzo attuale è quella dei rru:.eetri della 'SO, brietà. In Sartre si trova ar.ch.e Maupnssant, e l'oggettività permette di riunlf'C nel r.o· stro Pantheon contemporaneo Kafka e Dcs PaS&Os. Il nuoco naturalismo Se esiste un "opera rappresentativa di que. 8tO naturalismo, questa è l'opera di Jear.– Pau1 Sartre, CC'ftamente la più 1mportAt.n~ di tulle quelle rive1.at~ recrn'emcnte. L 1 Nauséc, Le M,ur sono del 1938. Ma rop,era ~ giunta a tutta la sua grandezza !k'.Jo dopo il 1940 con la pubblicazione di L.:Etr: ,:t le provcri alla pittura moderna, e nes– ::iuno cli essi meri la un solo istante cl 'at. tenzionc. Quando un grande cr:tico pretende che ~ piltori d'oggi 1r1scino incompiuti i loro quadri per pig-dzia, ciò basta n indicar 1utu1lpiù questo: la pigrizia del grande critico. II si– !.!llOre che non ama un quadro perchè è brutto, ignora che si può c1marc alla follia una donna brutta : l· per tlellc ,1ttratti ve che sorp::issano quelle della hellezza. Quanto all'altro sig-no•rc, il quale tro\·a che non si dovrebbero di– p;ngcrc vacche verdi o uomini dal– l'unghia cnprina pcrrhè l'uomo ha mani ben ritagliate e le n.1cchc, non ~ono verdi, costui non rncrita nem– meno una seria risposta. Rimpro\·ere. rà domani a Frate Angelico d'aver di– pinto angeli, a Delacroix la Libertà. Si capisce, non esistono nella n.itura nè ang-eli nè Libertà. No. i\!L.i vi .\ccaclono fatti così strani_ che, in man. tanza della LibcrU1. si dovrebbe ri– .nunzia re a capir qualcosa (e chi non s'C mai sentito spuntar le penne sulle spalle, tanto peggio• per lui). Ora la piuura è fatta proprio per ricordarci ciò: per pcrmeuerci cli credervi. Non so se ci sono troppi quadri nel mon– do. Non credo. ·Ma se pur ce ne ros. se uno solo, vi si Ve<"lrebbc un angelo a cavallo d!una vacca verde; e i più modesti graffiti, ,si sH, prestano ali a chi non ne possiede. Il romanzo francese I dopo il 1940 Néant, le opere di teatro e, ne.l campo che qui ci ir,tere'SSa. 1 i due primi volumi e.li un ampio romanzo, ~ ChemJn, de fa L,iberrl!. Molti critici. hanno salutato Lcs Chemim de la Liberlé come il capolavoro dc.I zo. Tuttavia c'è un nocciolo cli verita in questi assurdi rimproveri: è ben vere che la pittura moderna ha il !--uo pericolo, o il suo clifctlo: essa ha certamente ragione di dipingere v.ic – che verdi, o cubi, e piedi caprini, e di compi::icer~i;ene. i\1a forse se ne com. pace piìt di quanto occorrerebbe: con troppa insistenza: con troppa indi– !-crezione, dirci. Frate Angelico facc. va angeli come se gli angeli fossero del tutto naturali. Dc!acroix mostra. \·a la Libertà come se l'a"\,es<;e \:sta: pii, <li u1\ pittore d'oggi ha perlomeno questo in comunt; coi suoi nemici: ha tulla l'.iria cli pensare che è cosa '-lr:iorclinarirt clipingCTc vacche verdi e cubi : che C il colmo dell'ardimento, e rhe null'altro occorre all'arLista per esser fiero. Che si può dispens.trc dal resto. Basta sentirli. il loro clireiro è cvi. denle: pcrchè spicca chiaramente dai loro discorsi, e dalla loro dottrina: dallij loro scoperta. Perchè hanno fatto una ,scoperta : han 1:rovato nientemeno i1 segreto del– la pittura. Soltanto, è una i.Scoperta cui si son subitoi mostrati impari. Talchè bisogna credere che non ne fossero affatto degni (o è t'ebltrezza della scoperta che li ha trascinat"?). Juan Gris, per esempio, ha benissimo osservato che non vj sono opere clas. siche le <1unli non nascondano un mi– nuzioso calcolo di piani, di etevazloni e di sezioni auree. ·Ma lui, Juan Gris, non 'ha sempre saputo nascondere i suoi calcoli. Delaunay osservava che un bel quadro sussurra sempre qual– che ritmo cosmico; ma Delaunay dav– vero non sussurra maj i suoi rilmi: li pronuncia ;id alta voce; più propria– h1entc: Ji vocirera. Fernand Léger sup. pone con ragione che una tela è ne. cess:iriamentc piena di souili :itlusioni ;1 sfc'rc e a cubi ; ma r.ernand Léger, tSC h:a il senso del colore, rorse non ha il senso della sottile allusione. An• dré Lothc stabirscc mirabilmente. per .;;;,chemie piani, d1e il g-randc paesag. g-io composto da Rubens o da Breu– ghel ..suggeri..scc, in un fondo cJicoi– dale, tuU-o un ingranaggio di cilindri e di coni. Lo vcclo bene. i\'l'a temo che le tele cli André Lhotc somiglino, a volle, a teoremi piuttosto che a sug– g-estioni. Insomma, i pittori hanno scoperto, tra iJ 1goo e il 1920, che Ja buona pittura avc\·a avuto in ogni tempo la sua allusione e il suo ,segre. to. E, tal segreto, essi non hanno avuto nulla di più urgente che andar– lo a gridare sui tetti. Non han saputo aspettare i I tempo nccessa rio per por– lo in ombra: per ricoprirlo. Donde deriva alla loro opera quell'aria cli incompiutezza. Percl1C (scu atemi se lo dico) una allusione che si dichiara non ha più 1'attraltiva di un'allusione. Un segre- e Hl aveSt1e perso i contatti con il romanzo niaco e più ricco di risonur,ze. Il.a trama, francese dopo il 1940. si sentirebbe spae- violenta e drammatica, è dominata da qual. sato scoprendolo oggi dopo questi ultimi set. che scena di una potenza che fa penS;;tre te anni Non soltanto nuovi nomi hanno fatto &. Dost 0 ievsky: e il problema. posto non è la. loro· apparizior,e, non $O Itanto nuovi mao- altro che il problema del Male. Un rag:i:uo stri sono venuti, ma, anche, il genere ro• è siato ucciso ir, un villaggio in cui vive manzcsco nel -suo insieme subisce in Fran• un personaggio enigmatico, Monsicur Ouine. eia una specie di metamorfosi. L'orienta. Chi è !"assassino? Nessuno lo sa. In realtà mer,to attuale del romanzo è molto diveTSo l'assassino può essere ognuno degli abitanti da quello che carauerizz.ava I.i lell.eraturo di questo villagiio da cui Dio -si è allon– precedente al 1938 tannto per lasciar• posto allç. forz.c del Male Fra i romanzi i 0 mportanti pubblicali dal di cui Ouine è l'indimenticabile incarnn- 1940 al 1947, Ce ne sono alcuni di autori zionc. già celebri pnma del 1940. Con Les Voya- ge.urs dc l'lmpérialc .e Aurélien, Aragon Da. Malraux. a Green ci ha dato due ampi romanzi a metà strada fra un Teali11mo domir,alo dalla preoccupa• André Malraux, uno degli scr11tori più zione della condizione sociale degli uomini forti dell'epoca, non ha dato, dopo l"E,poir, e una poesia che affio1a tanto nella grazia che ~ del 1937, che il iprimo volume d-i una della scritturo. quanto nell"immailne del vasla opera in elaborazione, La Lutte aoec mar.do che trnsmctlc. Si tratta di romanzi I' A nge. Questo primo volume .si -intitol.a di una strutt~ra abbastanza tTadizionnlc, nel Lcs tVoyers de l'Allembura e si compone senso che danno personaggi nettamente ca- di molte 9urti sem?licemenle sovrappo~e: ratterizzati ~ che vi -si trova inr,anzitullo il ora l"eroe del libro descrive i prigior,ieri del piacere di una narrnzione insieme minuziosa Campo di ChaTtres. fra i quali si trova (In e Tapida, azione si svolge nel giugno 1940) e espone Georges Bc:rnanos, uno dc_i più torli ro- le battaglie a cui ha partecipato ora ricor– manzicri attuali. ci ha dato. dopo il '40, da. suo padre, Vincent Berger, ~ rivive a:. solo un romar,zo, Monsie.ur · Ouine. Ma si cuni dei momenti principali dello. suo esi• lralta di uno dei suoi libri più importanti. stenza (specialmente a)cur.i episodi della Meno perfetto del /o.urna/ d'un C.:uré de guerra del '14). Scene di batta8'lia di una Campagne, Monsieur Ooine è più demo- I violen~ magnifica si alternano con d_io..loghj ROUAULT: u,, pugliaccio di GAETAN PICON manzo contemporaneo. Esòto, pe, conto mio, a sottoscrivere un ta1 parere. Si ,9UÒ rim– intellell'uali di una agilità e di Uf\8 profon. provenne al secondo volume, ~ S:1rsia, ciò dità di pensiero •incomparabile. Qualcuno che ha •preso dalla tec:rjca della simulta. 1>ensa che il libro sia inferiore ad altri del- neità di Dos Passos. e all'insieme d.cll'ope l'autore, non sono di questo parere, M• u, la sua b'oppo rigida sottomissione {bcnchè &cmbra invece che Malrnux ragi'iur,ga qui dissimulata con cura) al partito preso della e.on un" ampie.z.za di disegno che non ha dottrina. C'è qui tuttavia una. potenza, una 1?4i eguagliata qu.asi una grandezza das. li.n.fa, un'nmpiezza di cui è impossibile mi. sica. scor,oscere il carattere eccezionale. Si vede Ju!-ien Creen ci aveva dato prima. della troppo il fil0$0fo in Sartre. Non si dice mai guerra qua1cuno dei romar,zi più validi del abbastanza che egli ai basa su u.n autentico lempo (L'Aulre Sommdl, Minuil). Purtrop• universo di roma.nziere: un insieme di os– JX>, Si j'étai, oous {1947) ha deluso quaJii SC'8,SÌoni profondamcr,te vissute che danno •l tutti ; suoi ammiTatori. l'opera i suoi colori tetri e afbscinanti. Ma la maggior parie dei romanzi che at. Dopo la yivelai.ione di Sartre, quella dt tirano !"attenzione sono di &<:rittoriche era., Albcrt Camu~ è senza dubbio la più note– no 9Conosciuti n~l 1940 o che almeno r,on vole. L'Elranger (1942) è un breve r11cconto avevano ancora 11 posto cenl'rale che occu. di una perfczior,e e di una forza inusitata. pano attualmente, fra j più rappresentativi, E' di Camus il merito di aver dato del. nor, è arbitrario rilevare qualche carattere CO· l'uomo moderno la sola esprenione che egli mune. abbia ricevuto finora: il Meursault d8 Quello che è cerio, è la T0llura con il L'Etranger non è un personaggio. ma un 1omanzo dell'600 che aopravviveva ancora mito. J•incarr.azione di « quella sen&1bilit.à negli anni fra le due guerre (Martin du assurda c.he si può trovare diffusa nel ae Card, Mauriac, Duhamel, .ecc.). Il roman7.o colo •· La Pc.le ~1947) malgrado le sue im. nor, risponde più al bisogno di raccontare perfezioni e i suoi limili ha confermato la una storia, di animare dei personaggi, di autorità. dell"autore Si tratta. della cronaca d;pingcre dei caratteri o di descrivere que. allegorica di una e~id.emia di peste che de– sto o quell'ambiente 90Ciole: il romanzo at- vasta la città dì O,ano: insieme al ricordo tuale vuole eseerc una tesiimonian:ta sul- ~gli avvenimenti yecentj (guerra, occupa• l'uomo e una testim.or, ianza che lo raggiun• zior.eJ vi troviamo raJlegoria della condizio. ga nella sua roahà più profonda, più uni. ne umana in preda ai flagelli, Camus re-– versale. E• romar,zo dell·esistenza, romanzo manziere, drammaturgo e pensatore ha 1\ della condizione umana, fialo corto. ma è scrittore di gran classe Gli esistenzialisti . E.' così che l'ac:costamcY,to fra filosofia e letteratura che si delineava giò. verso il 1930, si è visibilmente accentuato. Sarebbe ine. satto dire che Jean.Paul Snrtre o Alberi Camus o Simone dc Beauvoir 'Serivono i loro romanzi solo per incarnare un'immagir,e del. !"uomo o una visione delle cose pensate a priori al di fuori di ogni figurtu:'one roman. zesca, ma essi scrivono romanzi solo in qunnto pensano. Cosi vediromo l'Eire et lo Néanl accompagnar-e l..es c:liemins de fa V– bcrté. Pyrrus ç! Cinèas, L'lnoil~e, Le MJJle dc Sisyphe. L'Etrange,, L'Hommc R,ootté (non ar,corn. pubblicato), La Pcs'e. Sia!To in presenza di una lelleratura di intel'igen ui e non più d'i immagi1rnzione. Ma questa ir.telligenza non si applica affnt'o allo psi. cologia All'invenlario della coscienza sue• cede ~na descrizione della silua::.ione del• !"uomo, del suo rapporto con l"un·verso, con l'esistenza, con la storia., cor, g 1 i altri. L'uo mo è visto a distanza, avvi<'in.oto come il rappresentante di una razza s~.onosciutn. ve. rarncntc nuovo allo sguardo eh.: lo scopre. E nor-. ,oharHo la maggior pmte delle opcr,.. rapprescnta1ive de'l11 rerente letteralnra g•a• vitano intorno a un'immagin<' me o.fi ~ica del. !"uomo, ma questa immagine. nelle wue gra,,. di linee. è loro comune, Come è naturnle, l"atmosfeTa contemporanea decide dei colori della letteratura. L'l nostra è scura. lo sap. piamo. L"uomo ha perduto tutti i suoi SO· stegni: il senso della necessitò e dt"I v:ilore della sua esistenzo ricevuti succe:ssivamentr> da Did'. della fode in un uni\-erso razior,alc, dell"illusone del progre'SSO. Non gli resta the uno smarrimento c.saspera.lo deg 1 i avve. nimenti di un tragico secolo. 11..o s~cchio di una coscicr,za sgomenlo. ~bbandonata e di un universo a.s1urdo. mulo, opprimente: ecco quello che troviamo nella ml:lggior par. 1e dei romanzi recenti. E senza dubbio vo. che eccelle nel lirismo come nello etile scabro. Raymond Qucnau ha pubblicato il suo primo romanzo r,cl 1933. ma questi ultimi a~rni che videro la pubblicazione dì Pierrot mon A mi e di Loin du ReO!l hanno esteeo largamente la sua fama. E' un"opera molto originale. ir, cui la felicità dcli"cspre:ssi'one. e la fantasia dell'immaginazione non devono dissmulare ciò che la fantasticheria ha di autentico e d!. serio. Certo. che coso. c"è di più diverso di quo ste tre opere? Tuttavia esse hanno ir. CO· mune un ccTto colore metafisico: ci mettono di fronte al non sen$0 dell'esistenza. Ritzo, veremo u1, cl1mzi nnnlogo nei rom.anU di Sinione dc Beauvoir (il primo, L'/noilée, è un capolavoro. gl-i ullil'l\1 due, Le Sang d~ A ut,e., ~ T ous Ics Hommes soni morl.e/s non sono purlrop!)o superiori al romanzo a le!!i), di R.t;rmond Guerir, (di cui L'Appren– ti è un·opcra 1mporlante) e in un gmn nu. mero d1 opeTC minori c.he fonnono la massa e che è convenzione chiamare letteratura esisten:ialtsla e eh.e porterebbe con più dj. ritto il nome di nco.naluralista. Ritorno allo stile Ma vicino a queste opere domin.Me da un.a spietata intclliger,za, che mettono la nostra letteratura sotto il itegn::, d1 un pessim.isme: c.hc 1anto spesso l'ha ca.ratterizuta (dai Me> ralisti del 600 al naturalismo di Maupassant), ahre opert. (tarde espressioni o germi futu. r1~) mettono r accento su queUo che nel l'uomo si rif1ut'a di ridursi a chtaroveggen. za: !"entusiasmo, la poesia, il presentimento m1'9Uco. Fra t nllovì venuti nessuno megljo d1 Julien Grncq rappi:esen~ questa corrente di -irrealismo poetico, questo neo-romantici. sm-o che ,i:i oppone al neo-m1turoJismo di cui abbia.mo parlato. In uno stile mirabilmc.•nte apprestalo Cracq fo vivere miti che a lui sembrano tanto più preziosi in quanto soi,o

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