Fiera Letteraria - Anno II - n. 37 - 11 settembre 1947

4 ~7EIIA LETIEIUHIA LA BIBLIOTECADI VERGA ALnen 0 <1ue-.1aBibliG1ecn. la guerra )'ba risponnia10. Non che vi r~ro aclumatc rn• rilà in10etituibili, l!S4!1111> 1nri prc:i:ioi,i ani a docun11:111un,l'accuniio o tludcnzioS& rcn·o• re del IJibliomanc; 11111 l'intcre..~t di certe biblioteche non &tn lauto. n volto. ,i:11::a mo· le & nel 11n:gio cditorinltl tli:l\e coU~ionj 11u1m10 nd!n tes1imonin111.u del dimn 1,piri· tu.nit. che lrnnno crooto a un creutorc: lrnn• no, cioè, valore indic,ui\•o ui fini txnosci– tivi dollc familinrità d'un 0 &<:rittore. Appunto, la biblioteca (li Verga, mcnlrc J>cT fl'Ufficumli 11101i bene le:...tim<inia di ta• lune O\YÌf'. lt !mlc111.ed 0 ur1e, per altri versi giova non poco a JJfO\'Rre <'t:rle latitudini di intt.rewj cJte l'arte di luj non farebbe a tuL· ta prima IOfJJ)f:Uare. Vcrp &ig.nì6ra '\Crismc, 0 111ouralim10. che dir 1i voglia, e 6..i s11iega bene «.me Flauben (nl4c6lro cui l"autore dei Malar»– glia did1iarò acmprc la sua devoz..ione) e Zola e Maupauant - clic, peraltr0. fur<.no (!l'.i&cri11ori d,, moda - •i ag~iudichino buo– ne •e&ioni degli &af(a)i. QueJJi nano i maestri occidentali, ~ vi eon rappresentali nell'opero omnia; •cnza pregiudizio, b~nio– tcso, dei maCillri orientali. Tolstoi. Do. 61.oitwtki, Corki, Turg.henicH (Verga, re· Mio, dn v1Xchio, a wcirc di &era. rwn per dene l'occHione di recarti al iUa$Simo di Cll1nnia tld usis1cre a unn rec,111di Pane altrui), t·he pnr11Jlelamen1e presentano il }(i,. ro don.e,, nc<'urn1ome1110 rilegalo, Qucsin. si dic~1 u, è In relJÌOne più hcihncnte 11rev.:– du1a dei 11oyuge$ muour cl"sa cfurmbre; era• no i suoi &fretti p.irenti, e quali nrtini pos· ,iamo magari CGn&iderare Prcvo&1. Dt- Con· court. Oaudet, qualche altro degli s1r;;nieri minori. Romanzi e racconti al posto d'onore di RODnLFO DI'. i\fATTEI la forrua 1>-0elicasembrò meuo ecnuina e immediata e colma della pro.lJ, nella c1ual.:, 1>eroltro. è p0&.,;iliileattingere. come l'auto re dcj Ma111vogfiu nttiuse. \'er1ìci di pur:1 J>Oesia. De Roberto tts1ìmoniò che il Vcrgn ebbe n recirnrc 1111 giorno, d'improvvi&o, un lungo brano del Foscolo: viccv(nia, stram1- mcn1c, sembra non pnlc&lt.!!180 Clllll!iio,1111,cr il Lco1i,ar1Ji, e le, 11101ivasae (E 1uu11vlu quanto dj leopardiano in cc~tc « ilumi,lu· :tioni ;o dd Mafacofllia !). l\-l11hiM>;p:·1 nndur cnuli ne] cilare .inl!ddoti e nel pre11nrvj rcde, N_!,n mancano, nella biblio1eca ilcl Vt.r– ga. la Bibbia e 1'lmi1rizia11edi Cris.10. Nè m:mear):O_, 111elln bihlioteClJ dello -cc.ri1u,r., •~gramm.iticato » (ma Verga diceva: «la gr:un.mo1ico. lii60gn.::iconoectrla, per poterne Far di meno•). il Di:iorwrio della li11gm1 ltalituia di Fanrani e Rigu1ini 5crivere, otl 1912, ,;ulla prima pagina tle Gli« Amtrictmi » di Ràbbmo: « tt G. J'ergt1. 111iest'uitimo bagliore tkll'inacKrio 1/.ll suo vecchio amico L. C.•· Gli o: Amtrù:.-tni • di Rùbbato sono un lì– bro per ruganì (J),llrlicolar111cn1c01,1,rc1.u· J,ile i:: l'opporlo tlel ~11uann oll:1 lcucruturn infamile, e il Pelljzzuri f'l,hc a cncomiurlo in una commemorazione tli lui nll'Un1v1•1• sità di Catania. dove l'aulOre di Gir1.:111/ll ovcva insegnate, S1ili111ica): ma più noto ai gio,•inctti è Cardello. Ora. sul front.:~p.1 1 del Cardello, dono.io ne) 1907 fil Vergo, •i legge una dedica spo.sl ()lji&iima: 11 1I bc11 1101" e .s1u.diok> p:onCl'llo - G ••~1mm Yerga - cl,~ fi11oro ha M.'ffl/We m,•ri1,11,, - IO con. lode - per i ,s.,i ,oigmzio.si " com p ,. nimentini .. - e .spccialmetlle p''r t111elli irl· tiu>lati - Yita dei compi.. Novelle li11.s1i con.!, I Malavoglia, iUastro-tlon C~1,ut1/Jo. Capuaoa dalle dediche lunghe - per ~i,ru,furfo a 11or 1 lrucfor.si vill<::~re- ~ •dediche•· Anche un•e.plorazionoi de- ';'t~,::• ~ e;,::~;; ;,::s.:!~:"',~,~ gli « om:iggi • può dare i 1uoi frulli. n-OD coruino ,Ùtuia _ il suo veccJ,i,, amiro Luigi (o;;g'ahro per rendersi conto dtl ritpctfo Capuana • ~~~~!,;:[:• nu":°:i~.pr:::r •iJ~i~~:e d~~= Al Capuana piaceva celiare con l'amico ur6ci■lità delJa ,ua fama, uffìtialiii. dae cou fn11eri,o: e ne \•edionw ahra prova ndla l'assunzione ol laticlavio (1920) e cn 11 le dedita de1 Teatro dia/e11alè ,icWa110, or• onoranze, precedette di J>qco la mor• r,rio nel 19ll .il Vergo, il quale, 1>urusan– te (19'22). do una lingua a n~o lillO. grondanl.- tlin· Gli· irll'ii del Copuana •on del tulio logici. lette,. non si dichiarò moi tenero per l':ulo• :::;1:::: e u ;::\~:.i· er~r~j c 1 ~,~~'}i;l~~n,~ 01: : ~! 0 ;e C~c~;; 1 !c1!;er~:~~ ~';,',:1i~oli;;:;•i::~~~: icrario, era onche il suo eeegetu: Verga Pi jf":~~ 5 :{/!J::::à ;re:::f":t~ 11 ii (~:;~ ~, 1 ; 11 :~~:<l!'.ii;~~n~~c: 111 : , òu: 1 ;iec ~ 1 i~ :!n~~ tici u pìditu !) clae ,Cspontl!' al """'" di salma. (Trovava, Verga, che la fama del- Luigi Capmuea·•. l'anista ovtva o&eur■10, nella generale es1i- Nello stesso 3 nn<t, altro irwio del fecondo mazione del Copu.ana, i liOlidi mcrili del ~puann (PerduramenU!, ~911), e altra.~– fine ui1ico) dica 1cberzosa, con aUus1one :i11■ • p1gr1• Nessuna &elosia fra i due btnsi 11retto zia• d,U'amiw. onnaj ritira101i dal tcrvi• sodali■io, e sciampagnona fr~ttmitìa didet-11:io aui~o de_ll:i leue~·,11.ura: .. A C. Ver,a, 1ale, mai rannuvola11. Erano i due compa- da &.an ann, perfettw1mo fam111ll0t1c, t.1r10 A parte l'• i6mo» di acuola, qui aon pre- gni di cèn1 e di cc.nacolo i due ricon~iu1i che vorr'bbe es.sere - e''°'' PllÒ - pi,ì &euti e onorali il Romanzo e il Racconto: dio6curi del N:uur■li$11l.o: i due di;;,•elatori 'fannull<>ne di lui. e, cl1e compie o~&i il 720 due per dir coti, uniti. aristoteliche, aue del mondo siciliano: e k la criiic:i p<,le,•a Nino della .sua iruuile e.~iMC11.UJ. af/tttuosU. ad •pp111arc l 'ctige.nz ■ :ircllllettooiea. di un lavonre olla diiunjont, con imbarazzanti .simamentc, Luigi Capuana" norTOIOre, QUl;!le il Vergo, più che i.I tea- confronti e arbitrarie valutasioni (i,cr fo Era proprio • pigri:r.ia •• il silenzi<,- tld lro, •l quale l"autore di Cavalleria Ru.sti· Scarfc,glio, la at■tura di Capm1oa «overchia• Verga? In effetti, l'autore dei Malmx,1lia oann concebt!, alquante, tli mala,·oglia. 1>er \'3 quello del Verga), la K.hieua amidzio a,•e-.·a. a un cenq punto. cioè con I■ fine lo più argomenti giù utilizz:ali in !et!e di si rideva delle mis-ur·azioni, Sarebbero ri- ,!cl secolo. interrot10 il euo lavoro. o pen:bè novella. (A me ebbe .a dichiarare, un■ voh■. masti ambedue tc:IJ><,·li. &e il Capua no inappagate, duJle nuove INl,:ine o Jlcrd1è 01· che, nuil1rod 0 il auccesao teatrale di Cavai· non a,·eese tradito. ~Il tarda ctù. la co111,e-,orbito dai doveri dome11ici (dO!)& l.11. mor– kria - e el 90 che la Duse ne fece un'in- r:na, epo6ando la J)Oetes&aAdelaide llernar• te del fratello. s'trn dovuto <;,ccupore de'l- 1tr11rc1ndone •ingoiare -, In e-ua perM.nale dini. preaso la qunle. alla morte del Ca- l'ammiui&1ruzione di casa e ,Jell'eclu<'azione prdercru:a re&1nva ri&erva111 ,olla novella da puana, rimase couservato. tìnchil non vcn- dei nipolini); il <'ido dei « Yi111i ;o •·era Mli la tram11 scenica era s111111 dedoua. ne riico11nto dn1Jli credi Verga, il mano- rcrmolo nl u mirabile» 1twrulo roman~o; Mo se nbliustanzn prevedibile riesce il rt. sc.riuo h>er ess1:re c,nui: u11r1 Jci mano· la Duche!!s,a d! Lbyra, era ri111aa1ain 1ro11co yrnrto nnrrm.ivo ,Jella biblioteca vtrghiana. 11cri1ti)dei Malavoglia. ul primo cap 1_1olo, ~tonalo in mnnG1crit10, meno ovviG' risuhn il po!lo concesso a sto· Le dediche del Cnpuana non llJ)pHrlcn· J>O<'otempo Utr111nz1la DHiTtC, 11) frdele rin. ~torio dcll'anc. &eieo1.a, \"iaggi. Cantù, g.ono davvero al 't!olìro 6CCqo clic/ai dì amico ~ed~rico. de Roberto. l\lacaulay, Melchiorre Gioia. Lamanine prammatica: 10no im1>roVl•i•e, ~emportl· Qucst ul.im< ,- e. col Vtrga f' C'OlCapuana. (Storia della Rivofo:ion.o /ramY•!lC). Bona, nee effusioni d,c! pensiero e dell'animo, in i1 terzo moschettiere del grup1>0. k hcn cli Maczioi. Mauorani. Ilenolino, Bongbi •. Fi- tono confìden:r;i1lc, 6"peM(/ ,canzonato, m:i \'enf•nn} più g!O\·ane de,i.li_a.hri due: n~to guitr, ?tfCl'S60. Mantegana. 6no agli aU1 di sc111prc sinoerameme ammirativo. Su una a Napoli. _m■ \'IS6Ulo tra l\11l11no e ~tani~. un Cl>f11"ès de Demov-,,pl1ie. tdizionc di Gillcin1n leg11:iamo: ,: a Ci-01,-a,r d'A·e ruort (1927), De Hobcno dn1se 1n Certo. l'intere5ee per )11 sociologia 1i spie, ni Yerga, aOett110M1men1e, pove,- 0 ricambi" pieno i gusti e gli amb=enti dqli amici. ga suffìcien1emcntc prC8!0 un au1orc (che del .wo mirabile ltltt.Jtro-tlon Cc.ma/do•· E Per il Verga. De Robcno f'hhe una co• è &tmpr 9 un 61lio di I empi) indot1<,si ad rn altra edizione dc.Ila atcau opera: • ChP stanle devozione 11f(c11uosa:alla mo11e dd– lpPl()nr un■ 11rana prefazione scien1ist:i a ne dirà il mio caro Giovannj di qu1?$1a pa- J'amicc, e maestro mitc iJ luuo alla era· opere di ge1to geniall'l qu:iH. plr non par- vera "Giac:;'n,a 'J. ti e~ il Sl'-b a.11l0t'f!1,a Yalla, ,. incominciò a 1■,•onir,. d'impegno lor di F.1,-a, I Matnvoglia (« Questo r■cronto fauo subire IIUli ,ili orrori di 11n rifaci· a una biografia di • Don Cio,,annino, che è lo M1ulio •incero e epasaion:it<,... »); metilo da cjma a fondo? Se q11est11 .1'11.0mlo dia1rnia•amen1~ è rimasta in('()1111tilltR, Del pre-oc<'Upuione di cui. per fortuna. la po· edi::io,ie iroi.<erà ptJ::ia preuo tli lui. tauro- De Roberto. appunto. figuninc, nella biblio– tenu della crea11ione a11i~1ica non ri!entì re .sarà camp"R.Jato. con ,uurn. tfi lllllo d teca del Ver1a lulle le opere. invi:ilc dal• in alcun modo. malf! clu, potranno dire l critici di prO/t!.I· l'au1ore all'insegna de.Ila (cJeltù. Tra i 6-0eiolo~i dtll'e§tclica. Verga non siam!. e t.iceV'rM ». Comunque. M>dalizi affe11uo;;;i,che 1>0uo· ebbe difficoltà di ammctteri, nella sua bi· Ma un moti\'O che toni.i atcoratamcul,, no ritenersi d'altri tempi. oggi eh~ ~orJe Lliotcca. dccorotomcnte rilega1a, quelle Ten. insis1tn1e. nelle dcdicl1e del Capunna. è rivalitù e coperte fred,lcut. O\'C uon JJtl;• tle"Z4) pt'CMnli dtilla ler~'Tatura italiana di quello « de. &enectute li, benchè I:, vtcchiai:i giudiziali politid1e e )olle tdi1oriali, ill.80111• Fau1oto Sqnillacc (Torin(f, 1899), rlove I llr· non rosae davvero lilatn. prt&io l'autore del nui, ambigui climi, semhrou i•rc,ictkre ai 1c del roman1.icre 1;icili11noviene. con !<Cien• llfarclwie tl1' Itoccall4!rtlirin. colllrn~t"gno di rn11porti fra gli 6C'ri11ori, Chi vlrgh.,rchlw ti6cn 11•itrn1eu:11,vi,,i,e:r.ionnto e rimbroHnta. 1,111nchez1.a crcariva, llltts:1 la frc.ondll wo- su un ))rOpr¼) frontcsi>iido, quel die il Ho (Nella clinico dc1J 0 SquilloC'e, le creature dut1il'ilù. ma11i(oe1111a lino nll'ultimo giorno vcua ~crisi;e, nel •9~, sulla sua /Jarmmrlt,? dal Vcrp;r1 p.18911110 in lìln: Nnrcisa. Eva, di ,·ila, del narratore caduto t111llllbrec<'io «A C. Ycrgn: Leggi 8 u('.Jrai chi! 11011 ., 0 ,. 0 Maria, Vrlleda, Elt11a e COlnJJ.Ognipnesani qunii oltantcnno 11n osino. G. Rove11a • Più "-Crinmcnlc, of• acr.uundo. chi 1>iù chj meno. sintomi ~n: Il Capuana rn~ri nd 1916 e 1>11renel ·97 frend 0 la Sig11orina: « a G. Verga, co 11 vi– duhhi dj m•lauio c~titt1"1Jio111li e 1orb 1~1 si ritcnC'\•o 11:1à ,, giiardo ,e. i;ul fro111t~nizio vis.simo ammirtl::on:! e l}()[cmfogli mot,_ 0 bC· indizi di piiic-o1,111i11. Cj11cchè, per le, Sqml• de La Sfinge &crh•cva: • o C. J/(Tlla, il .1uo ne». Esplici10 è anche Buui. nell'inviare lace, l'arte dtl Verga nsendo igpirala al L-ecchio (?) L. C. 11: e. nd '98 s11Jle l\'1l0t'f!, La CorM1.al piacere: «Oma&gio cortlitile (U Re■li!mo. dC'\'e Jtresentore i f'3rat1Cri e.li.e .il P~ .sa11c:• n C. YcrJla. il ieri 1wn 1n r;tJr,le un tm1ico e tTu.n ammiratore .,inttr-0 ». Leg– Nordau auegna I que.!ta tendenza, t1oe: sentsccns, suo L. C.•: e. nè.l '99, !Cile ,i.nn10 ancora l!u O' Afo 11 ruterio: Il a G. coprolalia, mania J)e!temmiaioria. ~rgo. Crom1ehe l~1tcrarje: • a G. V~ga. il .mo Yerga., con al/etto e con btima irOJUliu:mi. p&icopa1i1 &e6WOle.oltre tbe i,t:Mimi.5-mo e $-empre gi01--an.e L. C.»; e nel 1908. !olle S. ,li Giacomo» E fiU Cli tf-"Crui· .,. a G upccti dell'antropomorfi~n\O, ,imboli.smo ed Figure in1rat--ist'": • a C. Y.c'rga, quf's,i .se- Yerga, con Òlto· rispetto e devoto. amor•: idea incoercibile. Ora, lo SquiJlace. se fa- nili conati let1Hari, il •110 I... C.•: fino a R. Simoni• tt,·a @nu:ia al Vcrgn della coprolalia. non ~ !-a'va,a chlgli 1hri eintomi: cd è di ,;,•o in1creue lf'guir le diagn<,9i di qucno posi– tivi~ta in e~l "r6z.io di C'r•ticu lcller.iria). Atunlo ni t~i d'ohbli,:o o di curioi,i1à erudit.a, libri di conttmporunei ,. cli amici: 11tn1.a di~cri111in.1ziono di JllUtO. Rapi~::1r1h nvrc.libe bandito. come bandì, dallo i;;ua pre– ,enUl D'Annnn&io e Fol'nnnro: Ver,::i. che 1H1r non riteninmo 1rncro \'Crso l'uno· e J'nltro (consta a me come 1-'ognz,:oro non lo in1ert11110MC), g11rbatnmcn!c ]j acooglie. Ri· i;pello al !11,·(lr().in 111wn10luvoro_ non pri, vn dì ra11ea e ili 11ig1111ii. E c111111di ctco al· lineali Bulli, lloiio (NPrOne). GiacoY. Ro– , Cita, Scr;io. Cnpu1111:1. De Hub.:no. Ui Gi:r t'Orno, Lucini, 'o,•uro. Simoni. Pirnndello, lino a Paolieri (ti &a che ..ul 11uocomodino da nouc. lii sera dell'insuh 0 npoplcttico. ,•·erano 1e Novcll,e Selt-ogge dello ~criuorr– roscano). fiuo ■ Dn Verona. a M3rinc1ti, 11 Borgtat-, ai moderni, Assenti ingiustificati i filosofi e i poeti A!ISenti ingiu~1itìca1i. <,-)Ire ai lìl&.106 (m3U<'a Croce). i poeti (tuu:i,·ia. \"i !,OnO, ,Id R:i1•i~udi. 1a , \111r.ro e 11 l't1linf !et1e.si . C'he 11 V,_ r~a ru.en ~•. nel '6Q, ,mila C.ce11a di Vcnnio: benintcliO. manca. nello biblio• 1eea de.I Ropiitardi, il corri•peU i,·o v·rghi.:r no). Quelle. nin.·. che ,,i ai tro,•nno. son!) liriche 11111nd111e in clono dnJ!IÌ flutori, dai V('r!Ji dello Con!C•\3 Lurn (u af vnloroso icrioort, nrio fccle.le mnico ..,). olle J><,eSiedi P11lou:c,d1i e Cn1111>nnn, i\111, su c111estopun- 10. il di~f'Or&O 1•orrebbo e!scr ltu1g&. Fol'S(l Il) Verg.i, narrutore d.i ra~a, L'INSTITUT INTERNATIONAL DE PHILOSOPHIE A LUNO Dopo notle anrri di i'nfe,ru::.ionc, le con/e- 1enze cs'foe. Jeff' lnstitut i11lcrnazion1lcdc Phi· losophic (Pari,) hanno riprcH) d L11nd (Sve– :ia) dalf'8 al 14 giugno, Argomento: I.a phi– losophie du problèmc. Cinque /e'mi JOno &fai} di&cuui: I) fo natura dc; problcmj /ilow fici con!cmporanci; 2) la (l(J/vradei problcfl'ti in loKfcc: 3) il problema ne/I~ sclen:.e della natura; 4) il problema in axio'ogio; S) come .,: oongoro i p,oblemi ,.e!le scicn:.e ,ocio/i. PresiedC'tlano: A.Ice Pet:lill del.'Unfoe,1ità di Lund e:: Raymond Bayt:r della Sorbon·e.. Hanno partecipalo al a:-nr,cuo t.U""'°Ji fis~;;:.iJ~i.d~~!haquo}[ 7{:~~~hch:, J:i/'{J',~ 1.Jenità df Pa,i9i; fmo Kaila dell'Unioersità Ji.· HelJinki; Arno'd Reymond dcftUrioer– .1if0 di Laujl(lnnc: Fcrdinad Gon1eth della Urriae,Rlà di Zuri,o; Hedc,,;uJ del.l'Uni· oenif{l Ji UppJala.. L'orientamento delle comunica.::ioni preierr tale era p ,e.oa! enfcmenlc indiri::ato I.Jcr.so po– si:ioni logistiche. A Lmd &i è constatata quanto la scuola &· V icnna e /e correnti po– sitivistiche da cua ,caturilc, abbiano inf/ucr.· Zlllo 11!, ambl'cnti c11lhmi'i 1cundinw,•, po– lacchi, .svl.::erj e. dei PacJi Baui. Rappre– Jentavano. il punto di 11/Jta oypo.1/0 Rcné Le Senne, Enrico Castelli e Ernesto G ,a.s.si. René Le Senne ha determinato, alttooc,.so un Ulte,euanle esame della Ji/uar.(onc, come ri!lultar.o i prollemi del valore; dalla polj. liea dello ipiiOo tlcrJO se J/euo fino ad una; mcto/iiica del oolore. Enrko Cwtclli nella Jua comunica:ione di apertura at' 1ao~ri del cangre,uo, ha formulata lf p,oblcmo, dei rap· porli 1,a Filosofia e 1uo comune, mcl/endo ancora una oolta in luce la ,fductbilllà del ,cn.w comune alla coscien::.:acomune.; il scnJo comune come p,esupposlo e la conlCgucnle ridu:.One del p,esupposto a cr,tc,i:, (l'entrata nella oe.rità è qualco&a che eccede la vcrifi· e.azione). EJ in /ine Ernesto GraJ.Si lta dimo– sl,alo come l' olluale crisi dei va:01\' ,i CJlrin· .seca da un lato nell'a,onimicità delle scien· j~ ":~c~;ri~~':a Jie,~!1:~~-':i:. 0 ;ir,r aft! dallo sl.Juolamer.lo J; ogni cancello di cuf– lu,a che ,,cmbra d.Ve.ntare im qUIJ() o un ,deafe e11zdito, pril.JO di oeni ade,cn:.a alla realtà r.clla quale vìob'mo. L \ipp,oJondita anaA·.si del conceflO di cu!lura come " B,l· dun.~ ", cioè. come fo,ma,I'{ dell'uomo. ha po,talo il Gra.s..s/a mo &lrare.le cond1'rioni del diver.f:tc urnata> .nel ruo cdratt~ c.nl :Ucn– :ia/c e froscende.ntd!c; /'c/ctne.'nlo d,ammalic<> di quc!II0 " dioe.ntwe. uomini " dà dl corr celto d; cultu,a un j!gnificalo mt:ta/isico in– lrinseco ad ogni umone:sinn origina,io e non purmner:fo erodila. Il. O. i\1urinclli non climeoticavn orni di inviargli i suoi libri Ma 6e logici e o,•vii IOn gli om:iggi dei toe1onei e degli amici. mcritc,·oh d1 ime rtue r,.0n gli invii degli 8<:rinori che l)Ur •1•p.irtentnli a genenizjom tucce!.llive, (ad eJJ-Oi'q, in etti il Verga apparvt, del 111110 lon- 111110 d:1U11l!CCna leuer.ari.a. fino ad euere ri1cnut 0 m&no da un pezzo). non ctimcnti, rarono il Mneatro 11ilcnzioso e appartnto, Nè i1111>0rtache tnluni di codc;;1i memori uutori fos..ero agli aoti1>01li del gus1Q. di Verga. Vul la J>Cna,così, di notare che Morinctti 11011 trnSt."urò di inviare ogni ,uo libro, iu1• !inno o francese all'autore dc.i Malavogli", Di!11ruzi"11C, Li! mo,wplan d11-Pope, Ma. f,,,Jm, P1111r1ée.s f'ICclrirt11"s. ~ , i11dicrnrlo: cd è sempre coo scappclla1e e inchini lino 11 tt"rra che il ,,euìJlifero del Futuri,mo ti fa innanzi al r..icerdote della tr.ulizionr, Su '• La Yifle Chumel.le ": .. a G. V., l,om– ma,:e cl'11ne profonde admirario,, /i11Pmi' rp''; .~11 • DC!>:ruc1ion-.: "hommnse d~ son at.lmirotion enzhou.si~ re "; .111 Le..t Di<'uz .s·en "°'"· D'Annunzio re.s.1,e:• à nwn chu– maitr'I et ami G. Yerga, homma,e d'admi· rat.ion emhourio.!lle ". Verga. antico di Marincui: è pcmibili..– t'imo, alle6a Ja perfeua cortesia d~U 0 1t:ri1- 1ore. non da.,·vero acremcnle intramigeoi& come il Rapi.sardi. cui a &e111ir1>0rlarc di « Futurismo» veniva un di"·ol 0 1>:r capti· lo - e 1.11ppiamocome l'autore di Palfoge- 11e.~i foN>Cmuerulc, -.: del r".!'10. nnchc il Ca1mnn11non n,·e,·o d;sde1mnlo di 1mrlare sui giornali e all'Università, della nuova corrente, Com111111ue, non è il solo foturi1ila a rcn• dcre Onore al Vtrga: v'è anche il Pnlnize– !'t!hi che offre l..'fooeruli1rrio "al, grcmda C. Yerga, omaggio di aUissima nmmira:io– tUl ". nonchè il Codice di Pere.là in "omag· tilo devoto". E !e i ruturisti s'inchinano, non c'~. evi• dcntemcnte- alcuna buona ragione che di- 1<1,ensi 1111 Da Verona da un altret1,11le tri· buio: accanto ali• Krittura ,;br.inte di M■• rine11i. quella non meno EpadaC 'cì.na del– l'esuberante Guido s:til:i i «uoi oma~tti, Co– lti che non .si cl"Ce an1are ~ oHerta " a G. Vergo clevotooa.ente"; L'AmOre che tor r,o è cons.acra1a "al solo cr·aiore itnfia• ,io ·•: il Caooliere ddlo SP:rito Santo, è pr:~entato deferen!('meme "" C. J,e.ria, pande, buone, e solo". E ch" font è più risen·:ito, Gian Pietro Lurini, ntll'vffrirc La ,olila can::One del MeUbeo? "Al ma~ Rro in.superabile del/.e Novelle Ru!lti<.ane ". Trihmo dei milanesi a uno che amò 1anto la Milar\& di Tre,•es e del So\•jni. Cosi, ,·ia via gli ahri, che tMtrchbe lungo ,,i1are, ll JliCD1dn,,,:.e di Pas10111·hi: "a C. l'c.rgn, 001w• ti 1111 maestro "; Roso1'1Cdi del ~J)O• naro: "al Afae.stro ,lella Novella iwli1111a. 11111 !IUO clUcepolo "; Rubè di 8or1te•e: '' a C. Verf{a, al. iUaestrO "; Lurio d'Ambra: '' a G. Verga, ma"stro a lotti: li me in !Pf" rial. matlo ". 6no alfimpre,•edu1 0 Dinn Cam11nn:i, eh~ orrre i Ca,11i Orfici (Marradi, Rcl\•aili. 1914), "a C. Verga. !lerittore ", To111iomaggi pieni di ddertnza ,•cn,o l'■l· ti~~imo 1K:ri11ore. cui il primo i'ttulio cri• tiC'o u.1ici10in ltali:i sulla €Ua o~ra ,·itn(' orferto. nella remota prima Wizionr del Riet-iardi, da Luigi RUS&o, "co,i 1r{'pirlt1- :iooe •·. Gli stranieri, solo tradotti Ma eome non mancò al Verg:i l'omaggio 1lcg1i 1,crit1ori P C'ritici it::iliani. t-(rlÌ non mancò nemmeno quello 1Jtg.li s1ro11ieri. Se all'c.iero l"opera ,•er!hiona ru couosc1111a- e- nello eua b'bliottca il Verga allineò le un– duzioni. u cominciare eia Tli.e l1ous-0 of llHcltL l,.,.,_1rre (f..a O'ISa cl.cl 11C$polo - I flfolnvo· ,dia) e da M,u,er-llo11 Gesualdo. vuol 1lir,– che 11G11 dirc1tò 1'11pprczzomcn10 C'riti1•11 ili ollr•nt1,c, testimoniato da una' strie di tpi• ,.i,i J)Crcetti\•i. dal R0tl al L.1wrcncc. Ecco un omai:gio librario di Cnmille 1\lallannf. ·• A11, l(rtll1(l G. Verga. déféfll'mr11"11I ". F,,e. ('Olie u.110 (l~e., &f'.ptplnie.s Cl IC$ sCp/ b m,~ téJ d• l'ltalic contemporairie) di &ne•I Tir 50t: "ÀH mai ire romar1C:.er. e11 atlmiratiOn d~ tani de befk, 0€1n-re.saree reeomwi~n– oe et vivf! !lympa1hi:- intcllea11ellf!''. Ecco un 11·11:irgio di Leopoldo di Sacl,cr•Ma,o('h (Leipzig. 1880). oHerto " à mon eh r COII• /rère G. Yerga" (Il nome di Sac.herl\la· e0ch. 1t111oredi Racconli gali:.itu1i e 1JrO• f~IOrt di 5'0ria all'Uni,·CN'ità: di Cn1z. og• ,:i «i J)UÒ dire sonunerso: ma ebbe il su& quan 0 d'ora di celcbriti.. iipecialmtntc in Francia, do,•e i liUOi romanzi tiloricì e dì cos1umc. f>Ol)(llat• di zingare 1ch-ntichc e dnm,- difficili. di briganti e di magnn1i, tnnurarono lorghc 1111cnzioni). Ma la lor• 1111111 cli Verga 111J'cs1ero è ancora 1111 capi• 1010 da scrivere. Muti comp.ii ;ni. 11uesti libri allin,n1i. coi quali non 1appiamo se e qu.11110 il solì1nr10 J\fncs:r0 si intrnuen~sc. Ormni e,su\1~ dnl h (rvi1.io militante, le mattina1e e i J)()me– riggi del eno ultimo ventennio ap1•~r1crr ,0110 alla e1ori11della con\•crga:i.:ione [I( Cir– C'OloUnione. ai Quanro Canti di Cotania. Ai ricordi dei confratelli d'ane. ecuz:a 1111.:• ~iucli11iodi graduat<i1'ic. egli a,,e,·a fallo t.O· &lru;rc una gTande biblioteca in noce •rol– pit■ (J>rezzo di prima ddl'ahra guerra: 400 lire). alta a occupare tuna la camera e nd accott-liere imparzialmente gli ospiti con· grcgati. QuC!ta gr3nde stanza. come ilel r~to le altre. fu i1waso il giorno delle onor:inzc {nel 1920). dai curiosi, i quali, in w•rità. più che agli ttaffali aperti, fii in1erusa· \'Ono ai f'll!aelli chiusi. ove ai so~l>Cllllva na•coSlo l'inedito. Egli ..orridev3 ironico: 1111>'\'ll che se gli Etaffoli eron JJicni, i eai• !Clii eran ,•uoti PAOLO MONELLI NAJA PARLA Un /ib,o che ,accoglie le parol.!: nate dalle guerre che l'Italia ha combattuta dal 1939 al 1945. e quel~ ,o,le dopo r arrioo degli a– mericani e. dallo JOilvppo ddla bar MJ nera, Citi ha fatto la guerra, chi è Jlalo pri1ioni'ero, gli ,}ollali. i 1ir1.'.1t,ati, i pa,ti1iani, i reduci do Coltano. lutti i pe,sor;aggi iruonr ma della n0Jtrd Jloria c. della no– slra cronaca ,itroO<t!Tanno,aJ.lra– cerH) le paro 1 e pubbli€ate in que– llo libro, o,e e momenti oi.s.suti. Volumi di 220 pagine, lire 300. VITTORIO GORRESIO I MORIBONDI DI MONTECITORIO E' a'/ pNmo libro che tiri ,e. .sonr me dopo un anno di ,epubblicd. Tullo la oila politica italiana dal re/e,etNlum aNa nuooa coslilu:.fonc:: dclld Repubblica, nei JU-Oi episodi, nei woi penanoggi, nei .suoi pe.t– /ogole::i e nei suoi retroscena, narrate. dal croniJ/a più saupoloJO e più 'in/o,molo d'lta 1 ia; un libro curioJO e pettt:aolo. ironic:o e do· cumentalo che. tie.n duta l'atterr ::ione del fellore come un roman– zo giallo. Volumi di 306 pagine, 1 ire 400. TEMPO DI UCCIDERE Romenzo di ENNIO FLAJANO Un romdn:.o Jcr;Jlo con estre·ma &cmplidtù di J/i!e, in una prosa lncal:antc, senza le im,t,'Ji paren– tesi letterarie r;hc appesantiscono la no.st ,a nar,at,'va conlcmpo,anea. U· na t1iccnda ricca di inlreccio e J• poesid che ha pe, ,fondo I' A biJ.Si· nio e in cui gli ilalia,ai in Africa sono descritli .scn:.a tdorica, co.,ì c:ome l'autore li vide: umani e pa– Jliccioni. crudeli ,en:., .1C1per/o, va– niloJ/ e pooai diaooli, fam:liari e mdicionl. "Tempo di uctlidere •• è, ,en:.a dubbio, uno dei roman:i più cwiginafi cd appaJJionor.ti della no$lra lelleratura moderno. Volwnc di 388 pagine. lire 500. FUGA IN ITALIA seguilo de varie poesie di MARIO SOLDATI Mdrlo Saldali roccOnta bi, queJlo lib,o la ,ua fuga da Roma a Na– po~ dopo /'8 settembre 1943. Non Ji t,alta d; un diario politico, ma della ncirrot, 'one.di un fatto &torico visto da un uomo di lettere .ten:a p,cconcelli, delwo come tutti, a– mante della libertà e vicino agfi um.'11. Fi~re e />llCJGilri JOno di· .l'!gnall in /,cita. con bre.oi tocchi fedeli non .senza una JOllile iro· nla che /a di questo lib,o vno dei più ofoi ed orieinafi documenti del· la n01/ra Jloria recente. Volume di 144 pagine. lire 200. LEO lONGANESI PARLIAMO D ELL' ELEF A N T E Dopo 0PPcna di.le mcJi dalla pubblicd:ionc 3/a pc, uscire la ler ::a cdi:donc. Il libro ha destalo irr lcrcJSc per lii JUO fono polemico I! pc, I ,ifcrimcnfi a l)e.TJOnce a co· se molto nofe in Italia. Chi voglia cono.tee.re la !!/Oria recente. de/ no· J/.ro paese vi troverà non un mono– tono elenco di at1oe.nimenli, non una cronaca partigiana. ma una an(l– liJi ,ollile e a volle cruda dellt– Vicc::nde pol"Ji~ italiane::. Volume di 2n pagine1. lire 360. La tena edi:tione costerà lire 400. LONGANESI & C. VIA BORGHETTO 5 • MILANO Ntt mcx:i.:ode.Un Bibl.ioteca, dove ora è il tavolo ~entrale, tra i muti comp:1gni. egli opp:,rvc di&tctiO, un gi<,·mo dì gcnnnio ciel '22 Ermelico più cho mai, ~1llid 0 m:1 viso 1ftì.1a:o. im1>ece:1bile nel suo frnck. con al• l'occhitll 0 La croce dell'Ordino Ci\·ilc di Sil\oiu, li:============ii

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