Fiera Letteraria - Anno II - n. 37 - 11 settembre 1947

FIERA LETTERA .lNNO Il • N. 37 ESCE lL GIOYEDÌ Settimanale di lettere arti e scienze ltOMA Il Settembre 1947 UNA COPIA LlltE S5 I > > ~i: .. ~,:, ~-,~~~~-i Direzione e red(lzio11e : Loogotoverc Tor di Nona 3 • Tcl. 55679 Ammini.strai:ione e Pubbli.cito 't Piaua Madama. 8 • Tclof. 50.919 1 EDIZIONI DELLA BUSSOLA ROMA l ~·)))))"-~))))(t SOMMARIO - Enzo Paci: Arte e filosofia - Bruno Barilli: "Me,- hòtez;-:;-(uj Mario Bergomi e Brunello Rondi : Poesie - Rodolfo de Mattei : La biblioteca di. Verga - Alfredo Petrucci : Castiglione acquafortista - Mario Stefanile : Un li,bro su Napoli - Vitlorio Bodini : Carnera di Ramon de Valle lncl(m, - Emilio Lavagnino: Via.ggio attraverso l'Italia artistica distrutta dallf!, guerra: - Note e rassegne di : E. de' Concini, I. Coniglio, G. Armand.i, R. Giani, G. Caproni, ecc. -f ~:.:,,: ,n:u~ L<15~0 ~ ,: •• : c:n •1 pagamento temo•tralc L .800 - annuo eoo pagamento trimestrale L. 420 - Utero: an• ouo L 2500 • Quota meoeilc, per abbo- 1 oamc,oti speciali ( io1egoanti e 1tudeoti) L 125 • Pubblkitcl: al mm. L 25 un11. copia arrell'ata L SO ~~llliool lo 1bbeo-•010 poot.S.. (G••PP" S) ~~~ ,. ) ,. , ) , SU UNA PAGINA DI W ACKENRODER Arte e fil oso fi a ENZO PACI espone le ragioni della forma e dello stile nell'unità dell'opera d'arte - Nello stile dei grandi scrit– tori è in giuoco il nostro destino dì uomini "L'ISPIRAZIONE del. P0e:ta.e dell°artista è bjji :teii'=es;:r:~~ ;:::t:r\ ~ui~did~~~ getto dita~and:1p:rp:~aog~, JiC.:1i~~e '°J.: stile. Ora proprio il fatto che J'cspre»ionc .cuuioni per il mondo. L'uomo comune non estetica è unica in un·uniea forma. affidata riesce a rendersi conto di come si produca. quindi ad una forma particolare, fa sì che e si forma in proposito idee del tutto fal1e tale particolarità, in quanto diventa spirito. e fuori luogo. Perciò ci sono sempre '1ate si conquisti un carattere uni.oe ,sale ben di– sulla ri,'Clazione interiore del genio arJistico verso dal! ·uni\"Crialità dei concetti puramea– chitcchiere e digcussioni irragionevoli. si.te · te astratta: un"universalità che è, tra ral– maticho e non sistematiche, proprio come sui tro, perfezione e valore. misteri de'la noslra ,anta religione. I così L'espressione cstellcn è universale ma nel· detti teorici e sistematici ci parlano della la font.asi.a. nel senso, nel!a forma partico· ispirazione nrJislic.a per sentito dire e sono \are della parola o del disegno o della noia del tutto soddisfati di le ste»i quando con musicale - nella di!\tinz.ionedelle arti e dei la loro paeudo.filosofia van.a e profana (m:I generi. Pr0prio nel seno stes.so di quel1a sua ihret cile/n und p,o/anen Pht'lowphasterei) nCCe5S.lriQ. singol::uilà e particolarità espres· hanno messo insieme una serie di parole sivn non ripetibile essa si cooqu1s.ta il zuo per descrivere una cosa di cui ignorano lo wilore universale, valorl" non in1erscambiabile spirito, che non ~ lascia imprigionare nelle corno l'universalità supeningokire del conce!• parole, ed il significato. Parlano dell'ispira· lo, ma legato a quel suono, a quf'lla pa· zione dell'artista come di qualcos.a che sia ro'a, a quel ritmo. a quel colore. E' questa davanti ei loto occhi, ne danno una spiega- un!versalità sui genCTisdelrcsp1cn1one este• zione e non esitano a darne un ria»unlo: tica, per mezzo della quale le dis1inzioni do\-rcbbero invece anonire di sevirsi di quel dell'espressione ci!oletiea(musica, poe,; 1 _ pit· sacro nome poichè ignorano del tutto di che tura, ecc.) ncqu·stano un significato interno ':i': ,i~z~~·ei5:r;t:~;s;~n ~b~r <lji: st Ku:; all'espreulone stena e non hanno solo fun. oon c:fMm 'wnstlicbendcn Klosterbrudcr d; ~~::e ae:~ti~ce~:l~s~:;:~~\heco;; i: 11 t~: Wnckenroder. tani dalraver inteso lo spirito del pensiero C.edo che ogni poela ed ogni or.lista possa di Croce e si attengono solo a 1 \a lene,11.; è far suo le parole del romantico innamorato qucs1a universalilà nella pa,ticolanità, qucslo dell"arte. \V. è stato il primo grande esem• v:;i,lorenel senso, nel singolare - e ricordo pio di ribellione alla pretesa delln rngtone le belle all<11isi del Baratono - ch'e noi pos· di spiegar~ il fenomeno estetico e il signifi· 5 ·amo indicare, Il buon diritto, come co.m,i· ~lo delroper.a d'arte. Egli sa mo"to bene. cilà. senza per altro p1etcndc1e che il fc. come saià pOi più volti: ripe.Iulo e da ultimo condo conceUo di oosmicilà si esaurisca in :: ~::a n~~ia~:~zae!ep~i~~~~~é':• 11 ;~~ questo solo significato. meno spiegata. Ogni tentativo di traduzione La cosmicilà dunq~e dell 'esprCMione gn· è necennriamente la distruzione dcll°opera , $tir.ce iJ ,-..ilo:~ assoluto del a form." e d"arle. La funzione delln critica non u.rà dello stile. La ribellione di Wnckcnrode'r po– dunque quella di spiegare, ma quella dì av· trcbbe essere dunque, oggi. la ribel :one di vicinare il lettore .alla rivelaz.ione; al critico chi difende le ragioni non solo dell'ispira– spetterà il compito di condurre il lettore- in zione CM1.'iica, ma le ragioni della forma uno stato d'animo di grazia, pc,chè nella e dello stile conho l'inutile Philo!ophdsterd. comunicazione con Jo spirito delropcra d'at• E. una ribellione. sì è visto. pienamente giu· te, si produca in lui un allo creatore. Rilke stilicata e certamente nece1St"1ria ed utile. E parlerà delln ma.temità del poct... e de la lo è tamo di più quando rincauto filo50fo sua ]unga e paziente attesa, là dove, r,in· si dimcntiq, appunto, dello s.tile - e cioè tel!igcn:r.o e la volontà nu1111 µossono. E Jou- che il pensiero, la visiC">ne del mondo. il va• bert più che ogni alllo c 1 ha avvicinati alla lore uni,"Ctsale di una pocsii ti esprimono comprensione quasi mcdianicn dt q:1el sen•o nella p;i.rola e non nel concetto, Non esiste di pienezza as.solula d:.l quale si lcama e un pensiero d.i Kafka se non nello stile di cade la goccia in s,é perfetta e concluu Knfkn è evide~te. Ma Wla voh11che ciò della c.ieazionc arlislica imp;ir.tecip.,bile (lei/· è _stilloamme"° 11 vorrà concludere che non nohmlo,, di,ìi Rilke). ~rsta una \Veft.ronsc:hauungkafkiana) E si Motivi non nuo\i motivi neoplatonici ed I vorrà perciò negare al filoiefo di intercs-– sarsi di tale W eibanchauung) Il pensiero di Kafka è decisivo per la fil010fia contempo· ranea non meno di quello che non lo s~ il pensiero di Kierkeg,aard, eh-e è cert~mente anche un grande scrittore. Credo che un cri– tico letterario non pos,sa, per esempio, rifiu· tare il suo interesse a degli studi come quelli su Kafka e su Proust apparsi sull"uhimo nu· mero di Deuca/ion. la bella rivi~a diretta da Jean Wahl (dr. B. fondane, Ka/"1:, et la ralionali/é alnolue; E. U,·inas, L'au/,e dans Proust. E segnalo ancora R. Bespaloff. Ré/Jexionl su, l'esprit de la tragedia, in polem:ca con il saggio di W. H. Auden - di cui si ricorderà \".udente confcs!IConedi fede kierk~aa,diana: - 'fhe crislian tragic he,o iin 1'he New York Times Book Re• wicw, dicembre 1945. Auden ha tentato di interpre1are Moby Dick a la luce di Ki~r– kegaard così come Lawrence llVC\"ll tentato una sua interpretazione mitologica. Nel\':,1· ticolo della Bcspaloff si r.itrovcranno alcune intetessami prospettive su T. S. Eliot Sartre e Cam\ls. Vedi DcucaUon n. 2 1947). Il concello di cosmicità dell' csprenionc estetica indie.a nnche la presenza, nel mondo dcli ·arte, dì ORni forma spi,i.tudc e di ogni intcre55c umano. P,oprio in quanto raggiunge uno stile e prop,io ~,chè raggiunge uno sli· le l'a1tisla crede in una 1ua visione del mo'l– do che è insieme mora 1 e ,eligiosa e, a volte, anche storica e filoiefica. Il momento del· !°ispirazione sul quale insisle \Vad.enrodcr, è proprio, ha l'altro, il momen.10nel qunlc l'-artistti identifica spontaneamente il mondo delle sue immagini, nel qua e si risolve l'u– niversalità del cosmos in tultj i suoi aspetti, con la realtà. con quella che per la creaz.io – ne ~etica è l'unica e ,-e,a realti\. Se lo stile esige una prcpa,azione tecnicn che pc· nctri nel profondo divenire e nella duiata ~1 una lingua, ch>e è insieme '1onia e mito. tale prep..'l.razionctecnica non è a1le se non quando una lingua è ricreata e ritrovata in u:, nuovo rnlore obbiet.tivo che è runico v.ilOrc che dà un significalo asso\Ujo ad una sloria interna del ling-.iaggio. Proprio per questo una m.iniera ed uno s1ile 50110 irri· petibi'i. \Vad.enroder lo aven\ almeno in• tuito rievocando l'episodio del discepolo di R~ffae lo che tenia invano, pa1tendo dalla 11 maniera n del maestro. di penetrarne l"inti. mo segreto.• Alla soo pretesa Raffaello r.i– sponde richiamandosi alla fede nelroggetto onzi platonici. Platone nella Lettere V/f, -------------------------– indubb~.mentc autrntioa, aveva deuo proprio delln fi osofia ciò che Wnckcnroder dice del- -=,....ni..,,,'!r.-rr: l"arte: rarle non ,1Ì insegna, la sua se.in· tìÌ\a nasce apontanc.amenle dall'anima. nella ,·icinanza con ]o spirito estchco. Qua•i con le stCUe p.,.rolc Platone ammonisce Dior.nio di Siracusa anticipando rcr la rivelaz·one della ,•eritò ciò che Rilke dirà per la poe:ia nelle Lettere ad un gic,cJane poeta. A1mo– sfcrn roman1ica dunque ed emoafera m·s1ic11. o neop atonica tipica di tuuo il romanti– cismo tedev.o - e sì pensi ai rapporti ass,.1i ttretti tra No,-alis e Boehmo. Con ciò non si vuol affatto dire che la ribellione rorr.an• l·c.a alla vana e profana Philo,ophastert;i ron abbia le tue ragioni d·essere. L·estctica mo– dcrnij può ,ende,sene meglio ragione pen– sando che non si lr.aU.isoltanto dell'intradu– cibilità del sentimento Cllctico ma dell'in– tradur.ibilità dell'espressione, della f0rma, del· lo s1ilC\. La contraddizione di Tiek e di Wackcnroder è stata proprio quella di 4verci voluto dare delle approssimazioni poetiche delle arti plas1ich·c e della musica: c-ssihan– no ignora.io la realtà, in fondo così imme– diata. dello .tile; non hanno vislo con ch'la· rc.zz.a !"unicità deU°espressione esletica. quel· l'unicilà che è anche la testimonianza della IOll cosmic:ità. Un°ope1a d·a,te k infatti 10'0 la sua forma: ,il romanzo n<>n può es· &e1e musica e. nemmeno. il romanzo può essere lirica. I generi non vanno in.1esi m la! 5Cnl0 come classificazioni empiriche, nel qlJ,)I ca,o è sempre valida. la lo,o negadone, ~– .1.-~ ;to ò,,. ·• .•i·;;t;~:c-c : "\V~ ~:·-= - - GIOV. UENEDETfO CASTIGLIONE: Il giMtrne mnodr-iano a Cll\'allo (Vedi articolo di A. r•etruui ifl V. pagina) delrarte, alla fede quindi in un11totale real– tà insieme morale e religiosa, dalla quale scaturisce lo stile: 11 durante il mio lavoro - ~li scri,·e - ho sempre pen~to di più a'! 'oggetto piuttosto che .alla manÌCJQ. di rap· presentar'o 11 ( ••• ich habe ... immc, mchr an de'n Gegen&laru/ gcd<!cht, als daran, Wie ic:h ihn oontelkn mochte). La forma dunque è un fatto interiore e ri· \'Cla proprio nella sua 6nitei.ui, , nella na singolarità e nell11sua in10S;tituibilità- quin– di nella sua necessità - una visione cosmica., La c.omunica.r: ionee.on tale visione COSffilca è affidi:ita indubbiamente a quella che si usa .indicare come emozione o sensibifoà e· sletic,a e quindi. fondamentalmente, al gu. sto. Ma là dove la comun:cazione non è immediata - e assolutamente immedi<1.tanon lo è mai per le sle55e ragioni per cui r.on ai realizz.a mai la ,ipetizione nel senso di Kierkegaard - inter,;ene inevitabilmente la Phi/osophasterei. La filOSofiaIla a metà tra l'espressio~ estetica perfetta e il ùlenzio. Eua tradisce l'espreuione ettetica cosl co– me tradisce ogni nito completo dello spirito. o della vita, e lo tr11disce ,in quanto lo ana· lizza e c.ioè lo divide e lo mo'tiplic.n. E' questa in fondo - nel suo più intimo e vero significato - la morte delra,te hegeliana, a parie le ingenuità muitolOgico·dogmatiche di Hcgel. Si può dire anche che la s.ten.a filosofia tradisca sè stessa come atto dello spirito, nel senso interiore indie.alo da Pia· lone nella Lettera VII, ,incorrendosi conii· nuamcnte dal proprio momento sinte.tico a quello analitico e ,,iceveua. Un filosofo iita– lia.no , il Car1;1bellese, ci ha fatto as.sislere ancora una volta all'inevitabilità di tale dia· let_ticacome dialettiea Ira la compattezza dt:1 11 concreto u ed i suoi elementi costitutivi. E per quanto il Carabcltese si rifiuli a ta·e av• vicinamento si può dire che I.i dialettica del suo pensiero non è lontana dalla dia'cttica di Jaspers dove la ragione compie la propria fun.r:ione di0,le1tica - e ci pennette quindi una cOmprcnsione cd una comunicazione - proprio in virtù del suo continuo scacco o SchcUern. , Il problema del rapporto tra arte e filoso– fo è anche un prob'em.1 di comunicazione. La nichi/!$1.adi un°;ibolizione della Philo.,a· phaslerci è la richiesta di una comunicaz.ione immediata. ponibile soltanto o,-e fosse abo- lit.a la temp0ralità e quindi l'l fi'nitezza ste.. sa de~I'esistere spairo"tl'tmporale n~I quale soltanto l'arJe può trovare la sua forma ed il suo &tile. L arJe è continuamente esposti& al rischio del tradimento e delta propria di– !.truzione - tuttavia, t:il~ tradimento è &trel· tamente legato alla sua potC'nzi11litàdi oo· m:mic.azione e di comprensione. Da ciò le infinite possibilità di interpretazione dei auo meuaggio_ interpretazione che non è m.a,i esaurita e comullic.a &empre un mondo nuoYO e sempre lo stesso mondo a lettori sempre di\-crsi e pur sempre legati alla steua con• dizione ,. "Ila sle»a avventura umal\3. Pro– prio l'infinità delle interpretar.ioni garanti• sce alla forma estetica un ,:.io valOre obbiet• ti\"O. nel senso eliotiano deWobbiettività del· la poesi~ di fronte al'a soggettività del po& la, v.alore obbiettivo c.he resla tutta,;a ine. saur:ibilc e impe.rtecipabile e permette, prO– p,io per queslo, una sempie nuova interpre– tazione. Si può ro\·esoinre il mondo di Kaf. h: la trascendenza impartecipabile. quando non si pretende di as,ogettArla ad una teo-- 1ogia o ad una rivelazione religiosa data che 6inisc.e sempre per dogmatizzarla, è, pro– prio per la sue impartecipabilità. garanzia di infinite interpretazioni e perciò gar-anzi.adi libertà "" di respons.ibili1à. Come Nietuc.he ha dimos1rato Per assurdo la trascendenza - nel senso non dogmatico e non teol<>g:1co - cosf Karka ha dimoslrato per :assurdo la li· bertà, nel aenso c.h'e proprio l'inviolabilità della lrascendenzn, che non sopporta nem· meno il nome di Dio, garantisco la libertà dell'uomo. Il problema del rapporto tra ~rtc e filosofia come problema del rapporto lta stile e visione del mondo, tra forma e fede, come problemn di comunicazione, è problema insieme filosofico e rel~sioso e ta 1 e era in Wackemoder e nei rom.anlici, come tale è in T. S. Eliot e in W. H. Auden. E' inu.tilc ins.islere, credo. sul senso dell"aggel• ti\"()' u religioso II o - è chiaro che tale scn,o esclude ow,i dogmatismo ed Ogni con– fcnionalità di qualsiasi tipo. L'arte non fa nascere meno discussioni del millero della religione - scriveva Wackenroder, Non mi sento di nego,e che proprio nello atile di un Rilke. di un Promt, di un T. S. Eliot. di un K/\fka. sono in Qi~o ali clementi del nos.tro destino di uomini. ENZO PACJ DOPO IL " PREMIO FIUGGI,, Colloquio con Bigiaretti Il vincitore parla del suo romanzo e propone una migliore organizzazione dei premi letterari Comei pubblicàlo nel nume,o prcceden· ~ti~i'P,~~~:'ftg:i~ /n~~~e jt~}fi: dard alla conJVCtudine dc/1'<.nf~ola c,.~ fico, abbiamo p,efe,ito parlore un po' con lui, da buani amici ,1uali 1iamo. seduti In t,a/foria, sen:a p,c:giudizi cri· lici e allenti sollanlo a!la qtJOlilà del tJino sdroito. Solloponiamo quei/a col– loquio di /et/ori, ne/fa ,pcran;.a che euo posw sortire. qualche luce imP1ct1eJ:14ta, quafche indica:.ion.e par/ic.olare pc, chi a&'aulo,e .s'è sempre inte,e1,alo e al 1uo libro i'inlerc.sscrà. - PUoi d.irci qualche COSll sul del tomanzo premiato) ma~ %:::o. "Ft~r: 1fbJ 0 sisiln~:t: ,:tt~ discorso d"amore u e oe,omcnfe più che un racconto è un diJCOl3<J. V o.leva. d\',ca,rerc ,r,– tomo ad un a,gamcnlo. e i " falli ", che pu~ non mancano, nel libro, hanno la sleua /uni.ione degli aneddoli, deRli cpi,od; di cui èi .si .seri.te nella con11c1.sa :.ione per ra/Joruzre jr;:~!O si in~~: e:po:;;;; 1 j:,,~mo,,iun(~:,t: :: disco,10 che si appoggia ai falli a scopo diciamo cosi Jimislralivo. - Do quello che è detto nella relazione della giuria ho capilo che questo tuo dlK.orso è a pos/eriofli, ha per oggetto un 11more fj. nito. si/aTe E~ ~h:!rr: 1 ~=~:;_ 10 { d v:;n~: e~ già accaduta. è tutta noia a{ personaggio che la commenta; non c'è avoen!ura, /ors,. r.on c'è libertà, quindi non c'è ,oman:o. Ma a me inlerc.swm:, le ~·dee, ~rie mie idee. in· torno o quella chr chiamo " 1etor/ca Qmorc,– sa". Mi han sempre c;e/plto l(J st1oordin.an 'a inclina:.ionc deti infl(lmoral/ a creare ur,a leggenda intorno a se sless;., e l'impcgr.o che mettono ne/ dilatare i propri sentimcnN. nel porta,/i artr'/iciosamcntr a un punto 1:.JfremQ, JoloroJO.. nel quak soltanto t1olXl'naoppagq- mento. Ma mi ha anche cd:pito la ntt2.Va at tU11dinc sen~mcnta!c Je/fc gcne,a:.ioni d'og.. gi n'spc!to alte precedenti, e, fr(J lanli c:avr bi~ti. il mutarsi, dtciamo I cvolvcr.sf, na· luralmenl., appena perccpib;Je, dei ,apporti /ia i° due sessi. Ho ce,cata J; esemplare uri cfPO .N)tJino.,o J; "relo,ica IJrrtorQ!IO '' c,l!lat- ca~o,f :~:i~i:1:J° l;: ffb~~ ':(pare che possa interessare molti lettori: m.1 mi pare anche di capire che ell50 rappresenta una fase romantica e se permetti - ,,borghcseu del tuo la\"Oro, fuori di quelle prcocc.upazio- ni~hJ't,t vj~::c:°me~::~ ~;~liJ; avero dei' lettori: ho laooratQ. con l'intento di r'n– te,eutJTe al m:o " discorn" un pubblico va,. sto. Quanto al coraller" del T/ibro devo da, Iorio atla lua suppo,/:.iQfte: euo è il più "!O: eia/(/' di quanti ne ho scritti. Non si liarru una storia d'a,nq,e come quelfa, che ho 'inr

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