La Difesa delle Lavoratrici - anno X - n. 20 - 14 maggio 192

4 LA Dl["ESA_ DELLE LAVOR!JTIU_Ot CORRISPOD ENZE gHee del padre, mettendolo in oondizi:!>– ni gnvi. Nel !all 'eia.re il paese inn1!'– gi&i-ooo poi alla- conquist,a-. Ma sapjlil!.' ÌQ/ borghesia. locaJe, che al disopra dei misifàUi comm=i da,lla. canoa fas&sta, il proletarfato socialista. Povigliese man– tiene• intatta la sua. fede tutta rossa-. E le donne sa.prnnno compiere il loro do– vere. Lo vedremo fra breve. BONDEN"O. - Non ùevi fnrt.i mera- il G. F. di O. S. ha port.ato sulla tam– viglia oo ti rubo un po' di spazio. Da ba un bellissimo maao di garofani IX6-– mar!o così. a. digpetto del fascio che la. chiama, Benito Mussolini), la, ba11diem rossa, che venno stra.ppa,ta, poi da- un gruppo di a.rdi-mentosi fasciati -che la aooÌ.ituirono con una t-ricolore. Nessun incidente. Non per vanto; ma, perchè la fer=za del nostro contegno, la piena. oon:vinziono cho nutriamo nel pross.imo nostro a.vYCnire, ci ma.nt.icne freddi ma fiori anche di fronte a.Ile contumelie e Io·prnvoca.zioni. Sento• il dover~ d.i cita.– re a.d csemlpio questo paesa che non crol– la o non s'impressiona anche sotto la rivoltdla- fasèista. oltro un anno, esisfr.·,a qt:i il circolo si fiammanti. fcmnllnilc-, ma pc~hc ~ttiP.~~no or sono fu ùislrnlto ùr.i fascisti. lla &e-hl.iènc non G. F. esista il circolo, esiste rit!ea. Voi com- CODIFIUME. _ A Codifimue, uno pa.gne spero rho &arctc SC!nprc pronte fra i pochi paesi del1rArgent.a,no 1·ima.. come sin.mo noi aù o:,;ni ennto. Sappi~r t · f-~ 1 ali' · I · I ·h I b . , · 1 _. 1 ~ " so anc.ora ciue e unico ore, s1 a,vo-, 010 e_ e_ a. oig,,c~o. con a' IO,CnLat.:?n- ra continuamente coadiuva.ti dalle no- t:1' ù1 ~1strugg-ero il nostro pcns1e.ro. ~a slrc. instancabili o co1·a,ggioSCJ lavoratri- r1corùiamo, compagno, c·hc non ùobbia-, . 1 · b tt i· J tt m·o perderci di coraggio. Dobbiamo tB· ci, per _a pros 3 im~ a; ~ ia e e ,oi-a- sere noi a yendicare i ncstri uominì; le, che fin ~a- ora, ci_ augu~1amo_favore- . cl · t tt' • t' t' • h \'Olo o prop1z1a al nostro mte,nto e nd 1101 10 sappiamo u 1 I pa imen i e e nostro unico ùcsiderio. hanno sofferto con _la lunga e disostrosu Vi'nc~ro vo«Jiamo · si grida <la tutte lo guerra.. Il proletariato, ha difeso il por- . . " ' t f I' d Il b h · l · • . parli ùcl nost.r·o pae!ID; ccmba,tte,ro se a og io e a. org __ esia,, _rncn re l s1gn?n occo1-r<", pur di riuscire anch sotto la ne stavano a.1 c:,ffr, gnùanùo: Evnrn .b. . d I t h . · · ·1 l'Italia.! pro1 1z1~ne e _vo a_ro e e m1_nacc1a 1 Oggi sono ritornati i nostri· uomini, banno ripreGO il loro duro !a,·oro, ma vooiamo la borghesia, sotto la. falsa ma,. schei:a, del fascismo, spargere. ùi nuo,•o sang1ie proletario, in ogni piazza cl'I– t.aJia. Sentia.mo ancora le ma<lri d'Italia piallgere per i loro figli perduti. Do meni<:.1,qui da. noi, i pescicani e rela.ti – ve mogli, c.xm ~rono il tricolore a.– gli invaJidi ùi .guerra. Vedete come fan– no loro a difendere il tricolore 1 se uc stanno in piazza, ma. ùovovano andare lassù, do.e i nostri uorpini hanno sof– fe,-to, f8Jll.C',freddo, morte: là si di fon. deva il tricolore! Ma. passerà, passerà a.nche qù.esto: v€Òremo di nuovo aÌlora– a ir,en_tolare i nostri roS1Si\'essilli, oggi bruciati rnHo piar.z&·al pubblico. Smet– teranno di gridare a. morte, abbasso ·i bolaoov-ieòi, e di canta.re : botte, sem– pre botte in 'quan,tità!; anche questi do– vranno soomparire. Ool l.a.v-oroo il sacrificio l'Internazio– nale t.ri- onf.erà.. Auguri. Un'operaia, * LIVORNO. - All'affollatissimo comi- benem01·1to fascio ùi comba.ttJmento. Molestati,. offesi, schia.ffeggiati, \'ili– pcsi, non tremiamo, anzi da quelle pro-– ùe-zzovili, vigliae<:ho" puorili attingia– mo una. veemente forza., un leonino co~ ra,ggio, un tenace, seniimcnto che ci pn;– pn.ra . a, non e-celere, ma. a. -vince.re. Come da dc-liberazioni pr= <lai no– stro uAv.anti !n s'è forma..t-0 una cçnn.mis-– sionc cli energie giovanili meno colpita e creùnta apolit.ica dal locale fascio, la quale ccntinuamc.ntc raduna in oog1·cto compagni o oompa,guc per incitarlo al– la, lotta- e indicaa:o come si deve agire in questi luttuosi e denigranti momenti. Si lavora strenuamente e si tace. Bi- - gna. saper tacere. Nel Balilla di oomenica-, Priro:o mag– gio giornnle pNttamenfe fascista, fu– rono m€63i in sa.ti.ra i ~inigliori nostri compa,gni. Non risponùiamo poichè 11011 ci sanbra degno di noi da.re rilimo a sciocohezzo simili, però . fa.cdamo noto aj nostri signori .a-vv-eria.ri che se noi oom:battiamo da.nd -0 vite fiorenti, mo– striamo di saper morire pé.r il no:stro .ideale e non ccxne fanno loro che p'l'e– dicuono 1'<1 guei•ra. e s'imlx:sca,rono o si fecero riformare bevendo acoto o ac– qua ùi bia.<la. cotta. Il Primo Maggjo è traworso , ;ilonz.io .– so, però i nostri r~z.i noi1 ha,n1?0 ma.nca.!.o di renùorlo m~uo Lristo e lut. tu=. A voi tutto donne d'Italia giunga la coo dc,! c,,,n to di ri be-11 i on<>, o I" op'-'ra ro ener•gico, benemerito, ùdlo p1·oleta.ric. do! mio paese•, vi sia. d'incitamento nel– la. opera di coadiuvatrici dei vostri ma– riti e, doi figli vost,ri, di sprone nel di– ro ad. ~-lta voce a loro che l'astensione ùa l voto è tradimento. Fulbar. * POVIGLIO. - La.scia che col cuoro csa,;perato ti metta aJ concnto di ciò oho succc,ùc,nel nostro paesetto per cau– i,:i, doi fascisti. Non sto a racconta.re t.ut– t-0 il fracasso e-ho fanno i fascisti lo– c:>.li, mi limiterò a. cita.re i fatti più., importanti. Un gio,rno ùèU11,sctti"ihwi xorsa. 0ntra,rono in pa.esa gruppi di fa. oojstii armati cli grossi bnstolli e rivol– tollÒ o invaùendo il Comune che è am– ministrato dai ~ompigni nostri e innal– zarono il tricolore. Re<:andosi poi ai lo– ca.li ùclla Casa, del Popolo pigliarono tutt-0 le banùi0ro o"qualcho quadro e, "" no andarono, e pe1· quel giorno tutto fi. nì li. Nel giorno poi di domooicn._24 ,,. s. ritornarono, e a~ompagnati dai com– :militoni locali si ùiodero a, faro opera. <logna dì loro. N t1mcrosn fo]1à a,;si&t-i– ·va. alla. ridicola- o a.ggi·e1SSiva,, commedia, eosì dopo_ <li a.v<>rstra ,ppa.to alcuni ùi– atint.ivi ,oosi, e i·ntima,nte di mett~.i•<, il t.t-ioolon~ in petto a- giovani e donne, &i diodoro a.l]a càccia per irm 'a.re nkm– ni brà~i gic.·.-ani tlirigc·nti ùèlle nootn, -01·,ganiz.zuicni. Per fortuna i nost.ri riu: sc_irono a sfozgirc- alla rabbia. d.i quelle belvo umane. . Non oontc,nti ancora. D('] pcmeriwo l'it.orna,rùno e reca.nÙGsi <li nuovo aillo nostre soùi, racrols~·o rc ,gist.ri o quadri> ~ da.vanti ai locali stessi il rogo ars,, Una donna. BISOGNA llISVEGLIAUE Lo\ DON– NA LAVO!lAT,IUCE ALL'IDEALE SO– CIALISTA: IL 1\IIGLIO!l .1\IEZZO È LA DIFFUSIONE DEL NOSTRO GIO!l:-IALE. Piccola Posta MILANO (Federazione Tessile) .. - Il formato ùel nostro 1510rnalo non c1 per– n;ctto cli puLblicnrn il lungo esposto sul– la crisi nc.ll' i nclustnn. t.cssilc, nè ]a ma ... teria si presta- ad un riass1mto. Voglia-te scusarci. · OMEGNA" (.... ). - Non ci prestia– mo ai pet.tegolC!ZZlpiù o meno salaci. OAMPAGNOLA (Emilia), (R. D.) - Ricevuto, va bene, grazio e sa.Iuli. -MONTICELLO (Paseio Socialùta Giovanile). - Preso nota-, grazie. INVERNI,IZI GIUSEPP.E!, GerP-nte resp TipGl{rJlfia d~llR Soclet.à Editrice . .lrx:nW A.filano, Viti S. Damiano, 16. LETTERATURA EROMANZI - in vtndita orma l liflreria ~ìtrite Amtt I FRANCE A.: La. rosticceria del• la Regina Piè<loca , '. . . » 7.- GOllKI: ·La v:ta. è una scioc- chezza > 3.50 - t tre > 4,- - Wa.nia. . . . > 4~ HUGO V.: Il novantatre . > 5.- - Opere scelte minori . • s.- - Parigi . . , > 3.- Kll>"LING: Kim . . . . > ·IO.- - La da:nza degli elefanti . . • 7,50 ~OLLAND: Al di sopra della miscll.ia . , . • 3.- - I precursori . . . , . > 18• .:.._ - Gian Cristoforo (2 voi.) • > 1.- WfLDE O.: Doriano Gray > i_ - Dc Profundis . . . . . > 3:50 _ La- casa dei melograni . > 4.10 ZOLA E.: G ~rmin.al (2 fol.) » 7.- - La guerra- (3 volumi) > 10.SO - Il ventre ·di Parigi . • "3.50 BA~BUSS"lò: L'Inferno . > 5.SO - Il fuoco . . . > &.- - Parole di un combattente . > 8 _ .\NDUEIEFF: Giuda- Iscariota L. 2:– - I sette impiccati . . > 2.- iio tenuto al T.f.!!;t,ro S. Ma.reo il Primo Maggio, dall'oo. M-O <liglia.ni , lo donne del çl. i'. di .C. 8. hanno venduto un g, d.Ildise:imo numero di cartoline con la offi.ga del IJ()'Vfll'O oompagno Carlo Cam– meo, ua-a delle Ùlllllmerev,oli vittime dcil– la;)iaaui. incoscienza fascista.. Queste car– toline l!Ono sta.te ve1>dut6 a.ne -be alfa fe. &ta. pro_ 1ticovero d_i Mendicità, nel po– miwlg,g,io. Il ricavato concorrerà a. fa. re una -lapida al oomp;anto compagno. Con una, bandfora. di earta o con un nastrino 1·osso al pe,tto kooi·o una. pic– cola., ma che tante, cose vo!e,·r- dire ,ùì •. mo,rlrtl.Zio.ne,fa.xntlo capire alla. po,-glw– sia. che non è spento in noi il wcia.li – :nno ma e.ho nspott;amo tacit.urni una riscosia, una insurrezione :on 2,llcgra. compiacenza della borghcsj,a Le ordinnzioni _dernno essere accom– !ocalo. Per finiro me15lio _la gl_ol'i.osa pagnata dal relallrn importo, più il ll · d' ., ù 1 1 . b. - pc,· cento pc!' 13 spese postali e cent. w Il 4 ma:ggio, primo,anpiversario ool– I-a morte del poYero· M.azuutini, resta– to vittima 'in· uno dei soliti conflitti, Fu iosa.to su un 1a1npione nella. Lor– ga.ta. S,·:1ncisco Ferrer (continuo a. chir- Voci dulie OUlclne e dui tmnpJ Ca1·a " Di/eta», , ffn · giorno pa.rlanclo con. un. borghcso .r, - ~za ml clneso perchè sO– ~ ~i-va, ed io nsr.osi: la. mia. far miglia, è tutta crei perché mio padre è ,a:m_pre ~to 'SOcÌalista ed ai figli stes-– Ei insegnò a lot,tare per rideale suo. Ma ciò Me più mi spinse a.ù entrare nel– le fi-Je del Partito fu l'o<lio e l'otrc,re cho m'igp-irò la guen-a. Avevo un fratello c~e ii.doravo: _era.bello e giovane, socia, hsta oomo mio padre, amava- con fede ardente il partito per cui lottava. Ma venne la 5uerra, apportatrice di lacrime e di _lutt,, ed €J!l'lidoveUo partire come 1ant1 compagni suoi, lasciare ciò cbo cli più caro ave,va, la.,;ciare il babbo o la mamm::i, mia ormai deboli ed incapa– ci di riìantene?'Si da.sè stesai e che wrto an'fflbero wffe:rto la f'amc, se non aves– sero avuto altri figi~ che pensavano per loro.' E pur troppo rioordo che quel tri– ste giorno non pia.nse; seppe ricacciare fo lacrime, seppe far ta.oore lo sirt1zio che g_!i la.oerava il cuore. Ed abbraccian– do ì genitori miei l 'incoraggia.va , quasi ool sorriso sulle labbra, dicendo che sa– rebbe ritornato in mezzo a noi a ralle– grare i noe.tri giorni, a lottaro contro quarti vampiri, q=t1 patriottardi cho t si sgola,·ano a griùarn r.er k, vie, cho la- bella patria 01 a minacciala da.I po– rioolo e biso$nava. ~rificarsi_ per sal– rnrla. da, quei bal'ban tedeschi; ma m– v~ce era per continuare acl an 1 iechirsi o s~anùo debellare il socialismo f.,cc– \'ano fuci_lare imprigionare coloro che o– savano ribellars1. Povero fratello mio, il suo destino fu hen diverso! Mori lon– tano Ùa- noi senza l'ultimo bacio della mamma. mia che avrebbe dato per Jni tutta. la vita. Il suo ultimo letto fu il frcclùo manto della neve, le sue ultimo parole, saranno stato di maledizione pel' la guerra infame che troncava così prc-– sto la. sua. giovane esistenza. Eù c,ccovi, signore, spiegato il moti– vo per cui sono sovversiva, perchè mio fratello avrà anela.Lo la. venèlet.ta e qu·a.n– do un ;porno non lòntaoo si sar~ com– piuta. scuoterà la fredda forra che lori copre e con lui tutte le vittime di qua,. lunque nazione e ringrazieranno ooloro chei !Wppero vi,ndicarli. Ecl il ricoo bor– ghese che anche lui aveva. gridato viva I~ guerra., se ne andò senza. salutarmi. Cooa che a. me poco importa e spero che un'altra volta eviterà di parla.re oon me di politica. Sa.Iuli comunisti. Audano Mafalda. g10rnata, imca t i ,.n O a, Ol O l avura., l per la spedjzione raccomandata. <~O- vol-loro bagtonarc un capo squadra., lll c;ctà Editrice Avanti!, . Vi" S. Darnia." _ ,,,1 propria sotto gli ccc:hi della.mo - no, 16 - Milano. Uara,.compaona, 1'1tùblicawl1 la turi lett,m voyliamn ,liri; che l« tua ,·isposta al /,orghese ,·i• sponde a<l una stato d'animo diffuso, e yiusti/icuto anche, specic_t!mente nell'e– lemento femminile, ma non è lutto ,l socialismu; 1wn sono da rtl'ercan;i SI)• lnm.rnle 11d fatto uuri-ra le ·origini, le ragioni, le ne('er."Jità del surialismo. Sia• mo d'acrordo: la y11erra coi suoi lutti, colle ~ue ferod rPJJressio:zi lic,, larora.to per noi, ha S/Jiumlo ai lo 1·01·11ton, 11a:– .~1io che con mille di.-;corsi, l'antay(Jnl– ,-:.,noche e.r:i.~te tra, rirc/1.i e zwr.en , t;·a pidro11i e lr1vorC1101'1; ha /aUo mm pren– dere c/ie u i nemici, !lii stJ·ullieri, non son lunyi, ma, son qui.' n. Perù, cara compaynrt, 11,-/le di.1Jr-u.r~s1.·o– ni coi ,w.~tri a i 1 vcr.wri dobbiamo dimo– strare di ronouere tutti i 71rincipi, ai quali s'informa l'idea e /a dottrina so• ciuli,;la. (}ioè noi siamo contrari, 111·i– ma di tulio, all'ordt11a'me11to cap{tMi– st<• odierno pe,·chè n"n risponde a fon– damenti di giustizia; pere!,?, produzio– ne, scambi, consu~i, tutto ,a meccani– smo econom.ico sociale, sono organizzati ne/l'i,1te,·e.sse di pochi e sullo sfrutta– mento dei pi,i; perchè tale ordiname11• to alimenta, per .çua nece.,,,ittì, odi P ranro1•i tra le nazioni agevolando, fa– talmente, lo scate11.arsi dei terriùili con• flitti armati che, seminando mo,·te e mi• .,eria, asserviscon~ sempre p,;ù il lavo- 1·f!tore e lo distolgono dalla fottei paci– fica < feconda ver la sua l'ede11zio11e. 1'1socirdi.Ymo, i sociali.!ti, inoltre non debl,0110 lu.,;ciar!{i guidare da s1:1Jfimentf. d'odio o di 1•e11deita. il male rlte ci ven– ne fatto è 1110/tn, le angherie che· abbia– nw -ùtbltf! sono /11,111,.mcrCi•fJli, 111.aap_nun– to p6rche sappiamo cosa, Ynol dir-e .so:f– fel'{m2n., quanto è. duro.._ l 1 oppres1io1u:, 110n doùbrnm? colt11.:are i. germi pe,· ri- 1·e,-.~~t~·lc . .,;uylt altri quando snrem-0 i pilÌ fMlt. _10/l è PNlllffllismo il nostro: e Rultanto /o,, <_·ompren.-uone precis!t del no• -~u o ..-;tei;.,w 1nte1·e~.r:e: noi non odieremo /J~ r 1to,1 <."'sere ·nr!ù,ti"; non /(tremo ven– cht la ver nou clt lanwrla, in 11n giro as– surdo e ,paventei·ole. Noi rico,·diamo sempre con piacere u- 1111. co111pft!Jn<1.. dei 11ost ri giovani anni i·he du?cu·mci.1:a, nelle discussioni, qua– lunij_u.e nostr? con_tradditore co/l'affer– mauon~ che il soc1alzsmo i·i11cito1·'t;! non ave_va_<>ivrogram_mci l'aùbassamento, lo a,1nili111ento deull a,Tersari l ?nf'_ll te, if 'f}"J"OJ?O.'!i/n d'incn1l?a:l 1 i 'sì:i~ a~ noi nel/n y/01·m de/l'amore e del laroro sen?a ~li!feren1e 7,er l'avi•enire. ' l .Se l ,_trto dell,e d(usi 11er l'affennars,: e ef1nit1vo_ dell o1d111ame11to socialisto. 11011 po~ra essere senzq, t•iolenze sarà. ciò 'f7tr noi, ula t1·011.,ito1·i,, ed ii;evitaliii,– ner~ssitrt c t~, n_on fmbnttta, e non dinn: 11uisce percio ti no.,tro ideale rhe , d. fare amore e gi'àstizia per tutti. e • lisi:,,~? cc'::f:1,~i'li co,ì fl,nrhe tu il aoci.a,,. ,, mente tua.

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