La Difesa delle Lavoratrici - VIII - n11 - 11 lug 1919

L/l DlFErS-.S DELLE L1ffORATRTN pi,, di_ mezzo mondo ; ali' idea che la J?a~e infame che slanno combj,na•odo fara, a brevo scadenza, torna.re la Cara « Difesa», guerr_a, il ~uore 010~ ,·egge. Ho JcLlo il capitolo da te riprodotto, Uu,amoci e la1·onamo. Organizza tu dal titolo: « Ncpp,ire una donna nel un laYoro per noi donne, che porti un niundo intero! » di Andrias Latzko. Dal- beneficio all'umanità. Basta guerra, ba– lo scoppio della guerra è la prima sin distmzionc ! ,:olca che proni.i ~un momento di gioia. Non togliamoci da noi stessi la ra- bcmbra un paradosso d1_r « gioia,,, trnt- giono di vi1·ere. t.1nclos1 delta Jettma di quella pagina Di_Eendiamo il .nostrn piè, bel patri– così terribilmente verista! l\la è così. mc,nio: quello dr insegnare ad ama.re Leggendola; dissi fra mc: « Vi è final- quello di dare la Yita ! ' mente chi. con parole sa esprimere La mamma di un comp:1gno. quello che cfa cinque ao;1i tumultua nel =-=============~=== nno cervello. e angoscia il mio cuore. Chi rn <lire quello che an'Ci voluto dir io. Chi bolla con ferro rovente queste postume finLe pietà femminili 1 che, dopo '" cr fatto lauto male, creaono di ri– rncdhlre, con un po' di sublimato e delle g,uzc, _allo strazio delle poi-ere cnrn1 ru,trt0!.'1atc ! Che, con qualche sor– :·iso distribuito più o rrì'Cno largamente, a seconda <lei grado, crede p<igai- il debito contralto rnrso l'Umanità ,,. Quando la guerra è, 6COppiata io, che ,:n-cvo un essere caro m pericolo cli ,h?YCr pr•.1:L1:·c, crede,,.o di impazzire; 1_~11:ayo la c~sa e pensavo: IHa è pos– sibile che me lo possano prendere? l:ho lo mn.ndino vin. da, 111c, che quC'sto t :p;uìo elle riordi110 con i suoi libri e }('_ sue ca~·t(;, domani sia una inutiliUi'l L <8 il suo letto che rifaccio con tant~ :ò.n!Ol'e, rt:1:::itivuoto?... Forse pC'r scm- 1 J_11·~ 7 Jla che ragione può c,sscrci quale ~CL)110 r,eò giwstiiica,re il sacrificio di qut-~·t:' gio\ <111c Yita ~ .Egli ~~le o_ra pe~ hn:orare, per rcn– dL'l'-31 utile -_111 umanità. Pensa alla sua rn rnm:i. 1 ali_a sua comparrna al sub pic– ·~!;lo ~-he è i1 nlio grande ciam'orc, canta ... J, ~111-to che tutta questa gioia Ycngn ~ 1.ht• • ·l.tt ::t pcrchè un palo giallo o 11ero ~,.1 j>l•cnu,tn qualche chilometro più in 1JW. o'pi;1 in là? \.,1 a:wdo si passa il confine del Friuli .-:~1e ~1:ffcrcu,n si vede1 Xon laYorano i pore:·i a1:·:uatro 1 non oziano i ricchi ,,,,llc b,•::c ville austriache o venete 1 É' ·~r.n ~a.,·;'t. s~mpre così, se non çi uni– :i·,110 LuLL1 111 un patto di amore e di ft-dc1 -'.J a. come può essere che quello eh~ ;p-r,,,•1 ,o non lo sentano tutte le clonn,· ~:~;'" yr /vrn.lo , che. amano ui;i ~glio, un __ r..,c,,"- un mal'lto1 Cerca, dt persua– n,: ·(, le 1ntc~ conoscenti. Spiegai loro il m:.J e_n11c0tto, ~h~ non .. era politico, ma !J1n.;,111tar10. D1°;s1: « Ma a che selTC <J,~.,:<1eicl'cmancinaiione della donna :t vot.o, 1't,gaa3lià.Ilza dei sessi se no~ ì'.J('l8~tamo impedire la guerra i~- Con ;di _sbandieramenti, con un falso "..<Jllceltorh amore di patria hanno per !;i,..1so le donne che sono loro le sacri– :ic:itc, e che il sacrificio che fanno è ':L'lù. E on_n sentono che subiscono un ne.,;~'? sc-n.t1mentale, e nicnt-0 più. . -·. 1t r!'i1,,!1mf:, la metà df'lla Yita 1 ncl!a. r::•.r, re ùclle ipotesi, l'abbiamo rrià Y:S– SL •t. _~I l i n•)st, i figli. con che ndiritto li n,t1:i.: o r.lla morte 7 . fl r-1.tt imonio <' vita. non si deve .1. dcstm: PAULA POGANY A si>1fatra: d'. tr:1•.r~r-1·: .. X~ si deye permettere <:he deg 1 ;rnmiru n.Yano con la yisione rlell;r mr: te d t1, ing;instamente a <lerrli cs– O~{i. ~1.~tt• li n 11oi, solo pe~·chè sr chin- 1..,1 r.·,1 « 1,.. -·ni~i '?· Che fignifica que!5la p.. e.:~ ,,, n~·ni1r·1 1 ~la se -sono anchr: ,_J o. co·~, noi, gente ill1,Lsa, mal gui– d,~1·t e; pp~giO protetta da 0-hi a\-rebbf>: n\/.lto il do,crc <Ìi ·fo.rlo: <lai loro go ,_,:1,,rin;1, c'.a!ìc loro donne'. Quelle loro qonnc, d,.J po~sono andare a leEo, i·.'..Ltcr };i t".t:t. sul guanciale clormL·e m,~ntre il I ro fi~rio è jn tri~cea ! )I.{ co:,i~ fa 0 no a chiudere gii occhi 1 .Ma um 1 a r,,,tvno non _alznrsi e grida,c La compagna FULLE~. C:Ci!.C !;:.,zl\ <lat-anh aJla visiono che .t...JC-i_' .l.li -rta am erlcan'1 .. chf' ha r ,ror-o.st •:> un clc•.b011~, ;--:tre dei loro cari equarcbti, oi'1111e dd ;:iorno a fa mm q<'i ~oviet. 11!n~.1hr:, , Jri.c 1n qHd :,rr:ciso rnomentr, 7 C,,· , [Jihsa. -,_nd i_no ~rticolo, tuft~ qn ,o c:~.r· !JP-rr: ·uta cl1rr;: e detto. Fac– c•j'l rnfJlo cl: tribuire a migliaia <li copie, affi":;~r 0 ni rr:,L·i comr, auci di~cnrsi di nc:fa--t~.;. m(lmorla · cerchjamo <li fai·r .in modo che lutti '10 lcg,;ano, -che tutti si rr,rsua,Lno che qucst<l donne ehe fn– rono lo·la' e tnnto, sono delle infami <:rr•,"..tnrn ~nza cuore. E ~n.~i vr·ngono giud;~t,:tc anche dn.i nostri µ-rn .. ".'tr.nanti, tant0 è VL·ro che hann? cl~cretatp, una. medaglia per Jr· ;nadn dc1 ca,Juc1. Ma dillo tu eh,; quel– lo ~ un prr,mio all'infan~icidio ! E pr,g– f'O, pcrch-c la. puerpera che sopprim~ 11 suo nato ha, a sma discriminante lo staro fiùo!o"ico, il falso concetto' di onore che le ha inculcato la società bor– r,li,,sc, e in_ fine sopprime un essere cLc e ancora 1ncosciente. ROSA LUX~18URfi ll 25 gennaio 1918, cento mila uomini sfìla~ano per le Yie <li Berlino muti e vinti, tolto le mitragliatrici del Go– verno, quegli _uo,mini ~ccompagnavano al ci– m_itcro di l' rcednchfelde il cadavere di L1ebknr·cht e di trenta. i·ivolmionar! ('atluti nella sanguinosa rcprcssion~ spartachiaoa. , .C~a <li quelle bal'C era mota: quella d1 I.osa Luxe_mburg, il cui ,·orpo pra stato g_c~lato_ m un canale. Ma la na tura _piu bemgna degli uomini ha rnlu– to 11dare a1 com_pagni <li k le dopo fanga attesa, quel .corpo marto;·iato e disfallo. F.lente e dolo_rosameote ; donna per sen– sibilità al bello, ·ali' arte; donna per coltura. Per chi la conobbe f,1 sorella e guida.; a lutti fn compagna e maestra. Non ave1·a figli suoi, ma nella sua vita sicura e buona, nel suo grande cuore, avc•va saputo -cosLruire la. via della speranza allo folle assetale di be– ne e, cli giustizia. A,·e,-a dentro il suo cuore nei dolori fisici e morali, nelle lolle e nei tor– menti, il suo intimo paradiso: la sua fede. Oammioò per la Yia che Zimmervald aYeva segnata; e sulla. quale camminrr Lenin eia cltie anni, trascinando seco e spronando le folle proletarie d'Europa e d'America, all'assalto più audace che la storia registri. Addottorata. in economia politica, col– labora,trice apprezzata e stimata di nu– merosi periodici e riviste socialiste fu sempre la nemica acerrima e terr'1uta del riformismo: la piccola e immediata conqnisl<i non cleYe accontentare e quindi infiacchire lo spirito di lotta nel prolet:uiato; · c quindi necessario che 1uest1 non perda mai la visione del fine ultimo al quale n10l giungere: l'abo– l1_,.one dcila_ p1:oprieti, privata, la so– cietà ,comumsta. Le piccole lolle non clevo~o essere che l'addestramento alla grande lotta che clonà portare il pro– rntarnato al raggiungimento della meta. li.la il proletariato tedesco, nel gen– naio 1918, era immatmo alle supreme conqmste. Hosa Luxcrnbmg lo aYeYa ,,conosciuto ·al · Congresso Comunistà lei dicembre. Lo sapcrn anche il Go– :erno degli, Ebert e degli Scheiclemann,· ,hc_ prornco la l'l rnlta per poterÌ/1 pièt J a.c1lmentc stroncare. , Ed Ella cadde sul campo dell'onore, ,era. o forte c?me Spartaco vinto. Poco Jrnnn, eh yen1re assassinata in quello tesso hotel Eden dal quale' dowrn cs– ,ere portata Yia svenuta per essere get– a_ta.nel canale, ella si eresse aceusa– r1ce di fronte all'u.ffi.ciale che J'inter– oga..-a. Continuò la sua missione fin sull'estremo limitare della. ,-ita. Poichè la. missione sociale di Rosa Luxamburg è tutta ,·acchiusa nelle parole: lotta al militarismo. Ella. combattè ': sofferse. Il periodo della guerra non e per Lei altro che il passaggio da un c<ircere all'altro con bre,·i periodi di libertà. F9.-nda a Zmi_go iJ giqrnale h, Inter– na.z1onale 1,, unica voce fedele fra il crol!ci di tante fedi; a.vven.uta la rirn– luz,:o,ne del 9 noyembre fonda con Lieb,mechi;. la <: Bandiera Rossa, y, or– gano d-el r,ruppo spartachiano : che si propone cl'mcanalare gli ,sforzi 'del pro– letanato tedesco verso l'instaurazione del_ comumsn:o sulle ro,·ine del mili- tarismo prussiano. · · Rosa Lux:embmg vinse anche moren– do: vmse doppiamente le sue grandi battaglie per tulta l'Internazionale del la;orato,·e, _perchè oggi Ella è un sim– bow, un simbolo uniYersale. E. VIOLA AGOSTINI. La Confederazione del Lavoro ha in– ' iato il seguente telegramma all'on. Or– lando, clic ha firmato i.miem0 alla Frarr– cia e all'Inghilterra il rico.i1oscimento del go-erno di Koltciak in Hllssia. Questo governo, che riassume i l"ari tentativi dell'Inksa per instamare lo zarismo in Russia, è il piit atroce de– litto contro il diritto di autodecisione dei popoli. q On. Orla 11110, r,-csidc11tc dei Jfi11;.~lri no:-rA. « I,a C'onfcdrrnzion!' del LnYol'o, in rl– RponLl! 'll7.tl f ) l'Otc,oùiHno eme,~o ùnl Con– gn•s~o nnz1onale dt\i contadini rupvrc~cn• t:,ntc 411 11 mila larnratod dc-Ila tel'ra, 'a11-– JtrN>dc·1td(? <:!te andte voi nn·tc av11ost.!la firma u I ritouosclm<'nlo <li Koltcink, r<c.stmi– r:ito_rc <l('} vccc-h io •TC.'~imc\ contro il quale ,;tn _1! llloc-c? _n_on -solo cl(-i bolS<.'<'Yidii, ma di tutti <;lL sr>1ritiliberi dello. Russia, diciliara Che,. la rnstra fim1a che 8NTe agli inte– rcss: b:n~cnn_ de). ~11:nor CJem<'nc-eau contro la !ibt·rt_a d!-1 1opc,}L 1:on imr,cg-na il prole– tariato italiano che e la grande maggio– rm1sn ùd. Pnc"()_e che anche 1>clfatto cli codesto n_eo'!oscw,-nto è lrntto aù afl'rct– tar,:- qucll azwuc s1m1tltauea e g<'ncm!c che f.D.m la condnDJJa del YO~tt·o operato. Lr;,C'onfetlcra.,ioncdel Luroro >1. l\fa frcgiar_e dj una meaaglia il petto che _ha. nutr,rto 11 povero martire; cin– gersi di un aur_eola di gloria per non a;·er saputo pnma ·morire che ]asci:ir partire la propria. creatura .... che or– rore, che orrorr 1 ... I funereli. ebbero luogo il J3 giugno r,d ora Ella finalmente l'Ìpo~a ne-li~ i d . } fosqa, accanto al corpo <li Liebknecht pEra prapagnn a SDCIB ista Ah, e Difesa» cara, all'idea. che uel lQ che è passato per noi continua h e dr'1 trenta compagni caduti con Lei. R1~?toLl:r:ihb~~~oi~, t;~t ;eii::n:1~ P. v:;!~ t1· mrnnni r.1~n11·t11· Fu donna nell'amore: appassionala-! L. U UVU j U Ua BattagliB b EIIBsi Stridono i telai, rnnno le spole, 18 nostre operaio sono tornato al lavoro. Allo stridore delle animo metalliche si aggiunge il canto tenace e ribelle delle nostre compagne. E sono molte. -Nella classe tessile biellese, la fede so– cialista. è l'essenza e il moto. Per que– sto la. grande lotta fu ,mperba, ammire– l'ole ed esemplare. Do,·e alla forte organizzazione eco– nomica si ago-iunge tulla una. trama di concetti soria!isli, la batLaglia tra sfrut– tato e sfruttatore assume una forma che è poesia. e sentimento. Da noi, prima. della guerra, si Yi,·e– rn di assiduità operosa. la massa ben diretta si abbevcrr.va. al grande sogno, cout,ribuenclo l'alidamcnlc per tradur– lo in realth. A guerra. scoppiata. lo stupore e lo sgomento piombarono su di noi. La nostra zona in evacuala. dagli uo– mini. Le nostre donne ;;i interrogarono negli. occhi : vedc,·ano la sola soluzione e constatavano con strazio che non ha nome, l'impossibilità del rimedio. Solo lenimenlo al comune dolore rcsta.ra . la. ,·ia fedele e luminosa sulla traccia. dei nostri ideali. I tessili fecero compatte pi,, che mai le loro file, le donne si or– ganizzarono politicamente e cercarono di yenclere a caro prezzo il forzato con– tributo alla guerra, mentre le grigio– yerdi spole correvru10. Ebbero aumenti cli salario, migliorati i tratta.menti, spianata la via ad un a,Tcnire cli con– ç1uista. Col denarn 1·icavato dalla. fabbrica– zione del "ligio-verde pol.erono sussi– diare i soldati socia]iJti che ,strappati all'ideale d'umanità erano forzati a scavat·e l'effimero abisso irr. uomo e uomo . Parye ad arn1islizio concluso che la. coufer,mza. di Parigi si <legnasse di stabilire le otto ore di laYoro .come ter– mine <li accordo con quel popolo che dalla gucna anebbe dovuto aycre le briciole di Epulone. La concessione e1·a. in fascie ma. in Italia tessili e mcta.llurgici conquista, rono le otto ore. Che .si yoleva di piì, 1 _Eppure dopo un mese dal!' applica– z10ne delle otto ore, 25.000 operai, don– ne in 111:.1.ssimapnrte, inYasero le :vie e le fabbriche tacquero. Parve che il yercle smeraldo dei no– stri monti avesse presa una. tinta di san– gue e che le nostre donne belle liete e forti, avessero arrestata la vit~ deli– ziosa dei monti superbi fatti di incànti. Nelle Yic brulica rnno i soldati nei Yagoni _ferro, iari si trasportarn~o le ~traghatnca, i cai:allcggeti ferravano glr _ zoccoli. ai loro camlii, il ministero mnava il suo r<ippresentante. E le donne passàYano a fiumi. a tor– renti nelle vie pro,·inciali e nelle stret– te Yiuzze della città del laYoro can– tando !_e IJenie di fabbrica, birichine come bimbe, i•isolute e altere se'mpre sicure nel loro ,alare di prodntLl'ici. ' La. manovra piccina <lei tirchi scia– calli_ dell'industrialismo, cli r,cpire ;i ,-entic1_nqu 7 nub la,·oralori qualche cin– q@ mmuti dr lavol'O o jl bisogno di u– m1lrnre le nostre _orgnm,znte infl:;men– do s.u d1 una piccola questione una sconfitta che tramaYano ingrandi.r~ a dismisura, sono f[l!liti. Le operaie sapeYano che da la febbri– le produzione del grigio-Ycrde al con– sueto andazzo della produzione clell'an– hgu~rra, sarebbe 1;mssato un periodo di stas1. Questo pcnocto era. temuto. Kè 1'!1ssalto ipancò. I lanieri resistettero e nnscro. l'. on cede per fame chi ha pi o– curafo a C:rcso il mezzo per guazzare nel!' oro, tacendo il propl'io dolore. Il cl~naro ,e;uacl!1$nato sul sangue dei fratelli trucidn,ntm a vicen,;]fl, è anco– ri' ne_lle prngu1 borse borghesi e 'la mof– htudme opeta"ia riprende il ritmico 'la– ,-oro a testa alla. Lo sciopero dei lanieri fn earaLtet i: stico anche _per 1 mille episodi di.e lo h_ann~ c_olonto. Figurateyi le Yallate s1lenlt, 11 tran~ito imp~dito, gli indu– striali nn_tanati o cvasr. Un brulicare d1 beUe g10Yanette, l'offerta cli una au-– tomobile. con chauffer per la clu!'ata;– dello sc10pero, lo ·automobili imban– d1erate_ d1_rosso eh~ saluta.te dalle ac– clamaz1om d~lle sc10peranti trasporta,– no gh o;aton ;_ a} ritorno in città doni di_ mazzi d1 fion con 1a scritta• e le s~10pera!'-ti riconoscenti ai loro ·orga– mzza.ton >>. Fig~ra.levi in città le nostre avan– guardie femminili che adunano spon– tane:1~ente la massa., che invitano gli uomm1, -sempre. pili prudenti, a mani– fest_are '.!lelll!-via, a voler chiusi i ne– ~oz1 e i·msc1re ; le serrande cadere e i bottegai, sempre opportunisti, contare

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