La Difesa delle Lavoratrici - VIII - n10 - 15 giu 1919

2 T,A DIPESA DEDDE T,AVORATRlal La gum 1 11a contra l Russia Si fu[ilano le donne I L'Opinion · pubbrìca una lunga rela– zione sugli ultimi ancnimcnti di Odes– sa. con l' intcnto di dimostrare che le truppe alleate lasciarono Odessa non già perchè costrettc,·i dall'esercito bo,1- scc,. ist.a, ma p0rrhè mancaYano dei ....-i– veri occorrenti al rifornimento della cillà. cd il comando temeva una insur– rezione popolare suscitata dalla fame. Gomunquc, le truppe alleate si riti– rarono. E la dettagliata rclazioM del! loro mo,·imento strategico ... all'indie– tro, narra alt•r~sì. fatti ed episodi non trascurabili. Questo, ad esempio: e< ... Una infelice, già afun.na della Scuola normale di Sèvres. fu im·iata da Lenin a fare propaganùa fra i no– stri. 1/~-~(1-ha, zmuato con la suo vita. Fu ki. che redasse il famoso manife– sto dei e( Compa,gni francesi ai compa– o-ni russi)) intitolato: « La Y~rità sul– t'l nostra Dl'1..'~rnzanel Odcss.:1. )l <! doYo essa fa d11· loro: ""N'oi domandiamo l"'rdono a tutti i nostri fratcHi, e li e.sortiamo a. non cre-derc1 assass1n1, per– chè noi ignoriamo pc:.· quali pr-ccisc ragioni fa.__ciamo qui ln gucrrfì; n. Essa ha pagato con la sua Y1ta ! Una donna russa, che a Odr-ssa, fa propa– rrn.ndafra i solrlati invasori, è fucilata. ('eme miss Cawcll a Bruxemes, per quanto mis:;___ Cawcll _non ave_sse 1·atte- nuante di cl1tcndcr;, il propno paese ... le povere vitfime àel mlscevlsmo! Ritirandosi da Odessa, le truppe al– leate condussero seco le JlbYcre Yittimo passate, pl'esenti e future del bolsccYi: smo. e cioè i trepid<inti borghesi e h sbarcarno.o a Costantinopoli. Udite: « Da una settimana, Costantinopo 1 li offre uno sncttaco!o strano. La città è inrarn dai ~·ussi. che la Hfroluzionc ha me-si· in fuga. Sembra che tutta Odes– sa abbia trorn.to là il suo rifugio. Fin rlal primo giorno. nonostante gli ordini <li non fare scendere alcune, a fo-rza cl'intrie-hi e di mance Pera fu invaso; e mentrP i. 11ili disgraziati restayano a bm:do <lr-'.l~ · na\·i. i restanrants e i pa– Lazzi rigu1 gita vino di òonne (lagli abi– ti suntuosi~ di attrici, cli ufficiali. cli ~p,:cn 1 1atori e di banchieri. che, giunta la natte, nelle frenesie dèlla danza e nell'ebbrezza cl,,! Yino dimenti,a,ano le sciarr,.ne rlel pae~- cbe li ha rigettati. Questi ktri baccanali, queste risa e qncst~ f~stc eh~- danno un suono atro– ce e tl~solato, lasciano una impressione lugubre: sembra che una spcc_i~ di ma· 1erlizione abbia segnati quegli erranti. « La Yita che conducono qui non è difforenl•'. del resto, da qu-,lle che an– cora ieri mr-nnvnno· ad Qd,:>ssa, prima cleli'arri,·o dei bo1sceYisti. IIIentre la fa.me ,,. la rni~r.ria dd popo'.o rr-nd~·;ant. oO'ni 0 iorno pii1 disperata la <:ituazio– n~. q~r-1ia st•~ssa gente offri 1 :a pranzi rla 30.000 rub' i e pagava 2000 rnbli un pcstr, a.! teatl'o. Per fuggire, _hanno pa– r,.1,0. L,rnno corrotto: negli ultimi ishrni hnr,no camfii?ti i loro biglietti di hRnc- in diamanti, in pietre, rare, e ~i ptcpnrano co:-ii nuove speculazioni ... Eri 01·a qucs:e pornre ,·ittime del bol– scevi•mo implorano che le truppe del– J'Inte·,a rin,,rano loro il cammino verso ,a ,-, ·chi.a ·Rus,ia dei bagordi e del- 4'ozi,,. Il suffragio femminile approvato dalSenato americano Dopo lunga e tenace loUa,. i_fautori americani del ,suffragio fcmnumle han– no conseguita u_na vittoria decisirn. 11 Senato di \Vashrngton, con 56 voti con– tro 25, ha app1·oyato un _emend.amento alla Costituzione, per cui le donne a– vranno diritto al yoto cd alla rapp,·e– sentanza in tutti i Parlamenti dei 47 Slali della Conicderazione. Sinora sol– tanto in 15 Stati il suffragio fernmìr:cil~ era in Yigore senza limitazioni di sorta.. Dopo il volo del Senato, bastel'à la ra– tifica dei tre quarti_ degli Stati_ con[c. dera.tì, ratifica, che s1 ritiene ass1cnrata, perchè J'emcndarnenw alla Costituzione acquisti forza -esecutiva. fRATELLO E SORELLA (Frammento) lJr,r;o quella ;era'. ch·c s~a ~or;lla 'gli .<;,., a buttata al collo, durante la sua di– sputa con lo ,uocero, Alberto aveYa no– tatr, in lei uno &tato d'animo insolito, il qua'e a<l ogni nuova discussionej cui ella fos~e presente, intorno a que l'ar– gom~_nto, si tradiva in la':'pi <lei,li oc; ehi, rn ro·,son 1mprovv1s1 1 1n movimenti r,er',-osi della persona, cne pareva ella si sfo1zas;e di reprimere, quasi con un sensc, <li vergogna; ma non ci aveva ba. dato gran fi'lt<!, credendo q_uelJo effetto di una sensitività. malata d1 ragazza ro– mantica, tocca dai suoi discorsi più nel– la fantasia che nel cuore. S'era invece operato in lei un mutamento profondo, che, non conoscendola intimamente, e– gli non potern sospettare. Perchè non erlJ. o non pareva bella, essa non era mai stata amata da sua madi·e la quale disperava che potesse fare un matrimo– nio degno della casa, e si vergo 9 nava uo poco di lei, come un'a1·tista d un'o– pera d'arte mal riuscita. Sin da bambina ella s'era accort;i. di questa malevolenza <lella madre ùagli sguardi scontenti, e qualche volta ast,10- s1, con eui si vedeva spesso osservata da lei, da capo a picùi, come una per– sona sconosciuta e impo'rtuna. La signo– ra Bianchini l'aveva sempre fatta sgob– bare ai lavori di casa per risparmiar fa– tica alle cameriere, le aveva sempre da– ti) sulla voce in conversatione, come se non dicesse che sciocchezze o fanciullag– gini, l'aveva sempre tenuta nell'ombra, quanto poteva, come se, mostrandosi e parlando, avesse fatto sfigurare la fami– glia. E sotto questa Ol}pressione, ella intclleituali. Si può g:iungcre ragioneyol– n1c'nt(>a tnle affermazio11e'/ Non ·basw. nycr la foi·za, biSOf!'Os'l sapere opportuoameute uLiHzzarJa. Per 1ft costru– zione del (Trnude edificio cla cui un giorno éma1H?l'an1~0 i snnti orinc,ipi di giustizia e di [rul:el1:1nz.1. non bastano le 1lr,1ccinma occorrono lC' menti. Don11e, date- il vostro apvoggio ed il vor-.lro cntmdn&uo aHa or– g:.anizz,tzionc volitic-..t f0mmdnilc: Il Scurctario volitico dc/la J,'c<l<Ta;·1011c di 1·çrcclU. era venuta su penosamente, diffidente e quasi ,·ergognosa di sè, con un senti– mento esagerato della sua imperfezione fisica, che Ja rendeva timida e impaccia. ta, e le toglieva qt1asi ogni grazia. E menava una vita triste, poichè anche la consolazione cl' essere atnata dal padre le era diminuita dai continui contrasti che, per cagion sua, nasc0vano tra sua madre e quel buon nomo, il quale non poteva tollerare ch'ella fo.sse aspreggia– ta ed, umiliata. Anche suo padre, d'altra parte, si mostrava più affettuoso col figliuolo, e qnesta aperta parzialità dei suoi pa– renti era stata cagione ch'ella non aves– se mai amitto il fratello, che assorto nei suoi st,udi prima, e poi felice dei suoi trionfi, gli era parso sempre U'.\l poco e– goista c troppo ambizioso. Alberto, dal eanto suo, inva.nito alquanto fin dalla infanzia, c soddisfatto dei privil'egi di cui godeva nella famiglia, non solo non s'era mai curato gran fatto della so.rel– la; ma, vedendola, triste e fredda con lui, e creclendola per questo in,·idiosa, s'era fa l to un also concetto di lei, come I santi della Chiesa c ttolica contraddicono Pio X LAPAROLA DIPIO X Nella socictit urna– n,1 è secoudo la onli– na7.ione (ll Dio che vi sono l'iechi e po• veri, ,principl e suù– cliti, pnclroni e pr□· pdetari, dotti e i– gnoranti, noblli e plebei. PlO X Mot 11· provrio L'uomo h'a sui beni della terra non sol· tanto i I semplice uso: ma ~ì rineottt il diritto di proprie– tà stabile. PIO X Motu proprio LAPAROLA DflSANTI In comune a tutti Lu terra fu creata; liCl'Chè 1 1 0i, O flechi, Yi /11'1'0{r~11.:e il {lil'itto della tèrr<1?La usur- 1,nzione !Hl creato il cliriUo di propri<e\à privata. s. A)rnn□GIO. I ricclii cssenclosi me~si in possesso <lclle cose elle sono .comnni, ,se le nvvro– r,l'inno. 8. .LlASll,10 ~l.\G~O. La moltitudine d l quelli che Cl'L-'{iCV,H· i10, non a \'CY·;J che un cuore e 1111·.animn,e nessuno çlice,·,1 osse– re -11nrt.i(•ol,1rmcnte sue lo cose che pos- 5:edcY:1, 111a ogni cosa era. in comuue. S. Luc,,; A.lii d. Ap. Tutte le m1$erie hanno odgine dalla prop1ictiL prirnla ciel suolo. S. Z.\CC.\BIA. Donde dc1h·ano Lutti (Juesti flagelli? Unkamente da 11a j)ro1Jrietà ]ll'irnta. S. AGOSTINO. Lu t0rra è comune a tutti gli 11omini ed i frutti che essa pro– duce appartengono a tutti. s. GnEGOino. L'uso cli li,ttc le cotie -Lle-r·essete co- 1nune a tutti gli uo– mini. S. CLE11E~TE. Non c'era tra co– loro che cred•érnno nessuno elle si tro– \:J.8C: nella l)OYertà, verchè tutti quelli che a VCYJ1UO po~se– cluto carnpl o cose le a Ye \ano Ye.ndL1te, mettendone ll rica– n.1.to ai piedi degli Apostoli. e<l era dato a ciascuno secondo i -suoi bi.sogni. S. LUCA, .Il.li i. d. Ap. Chi non lavora, non mangi. S. PAOLO. Togliete la ;pro– prietà prirnta e ri– stabilite In comuni– tà, ed anete la pace, l rarnore, la giusti, 7,ia. s. Gror. CarsoSTOllO, Un campanello d'allarme Un medfoo cli Innsbruck, 1·iferi&cr: L'igie. ne .e y1 Vilf, ha ideato 111i. apporeco)lio sr:111pl1c~! ed u1[ 1er1no.so per l'irriene llf'i bam. lH111_. L apparecchfo consta <li cluf' tele me– tanu?l1e hlOlfo seusdbili, separate. da 'Uno, sal1'1r·!ta '3 comunicanti. con 1rna soneria e7,_,11r1ca. Ouanùo 1l bambino emette udna ~' /L'C'i, lt:t salrietta 8i ùagna, si s!abilisoe 1/ contal(o dr/trico fra le <111c tde, la so- 1HT1a C'nl,.a. rn .a~·ionr e la, 1,1amma accorre rt .~1r·(fal'e. •il_ b_am_bìuo_,· al_ quale •rcnqono ~;~:!~li, ~~1~7";;1;:_att- clzs vi, cnlcmi, ccl ct~cmi Che 11e1lezza, ~~~ere bimbi di <:::ignori! l\Ia nelle cnsc po,·e1·e. altro elle campuneli,i, d':tllarme! d'un animo gretto e acnmonioso col quale, anche negli anni della :sua' p, affettuo'5a espansione, 11011 aveva m, . potuto entrare in dirnesi1chezza hater– Ila. Per qualche tempo, dopo terminate le scuole, essa a v~,-a preso_ passione per le lc_tturc letterane, e rn ,specie per la P?esia; ma non potendone ragionar mai, ne con. suo. fratello che le metteva ,,ug– gez10ni:l ne con suo padre che non ci are,:a 1 ?apo, nè con sua madre che le tagliava lll. bocca quei discorsi come un'ostentazrone ambiziosa disd'icevole alla sua persona, ::n-eva rinunziato =– che a questo conforto. In seguito IS'era messa lll capo di studiare da m~estra • II\a -sua madre vi s'era opposta a spa,d; tratta,. come a un proposito che offen, dess() 1! decoro del casato. Da ultimo, ayeva posto affetto alla cognata e al mpotrno; ma non potendo .star con loro che . raramente, e di s~appata, per il molto lavoro che le era imposto in casa da .sua inadrei nemmeno da quell'affetto P9teva tirar a consolaziol)e che le' a,Jj.. bisognava. E s'era tornata a chiu(l.ere nella sua malinconia solitaria, quakhe

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