La Difesa delle Lavoratrici - anno V - n. 12 - 2 luglio 1916

L.\ D!FllS' •\s DEU..: LWO.R.-ITRICI • Anch e lcr Jliì1 um ile p1·olP'Orin. sia p11re prir,, di colhn·o e di t·iso,·,;,e i11/elf,,t/11-0li, 1mò e• -~plicm·e 1m'opei-a ,:alida ed efficace r,er 1/ d11;~,ii.-r dd ~ocioli,m10 . :<ok> che <1:;so/ra de– gm'll>1· )lfp il MIO CMIIJI lo di madre: che '<uppia al/ero.n - per le lotte del cfom«ni - dei fi91i SWIÌ. /Ol'fi. ,qui li br11/ ., Do;,') aYere parlato delle piccole. ma paziemi cure necessarie alla n"!aàre per prepararsi de– gnamente al grande dovere e alla grande gioia dell '..:Ilanamenro. inrrarterrò oggi le gentili lèt– tri ci sui regime da osservarsi dura;ae il periodo del p:1e-perio. E ar::he oggi i miei modesti con– sigli so;10 pili s;:, eci.nl: neme rivclti alle madri prole1:c:-ie, poichè esse hanno ii più grande bi– sogno di evitare che le crisi della nrnternità ab– biano com uno~e : Raccar e il loro organisn~o. il .:i.uale deve i~vece mantene r.s; for re per poter )11~lio resi stere a\Je dur e fatic he e alle !o:tc de lla lo;o esis tenza di lavora tr ici. '.'Jelk fam:glie pove;e la donna lavora gene– ralmente più dcli· ,!l)iTIO. poichè. do;io i ·occ upa– zione quo tidiana dal!a quale tra:! il piccolo gua– dagno in denaro c..;ie contri()uisce con quello del marito al mantenimento de!la fam'.glia, essa de– \·e ancora occu parsi della cucina . della pulizi:a domestica. deg :i indumenti persondi per sè e per i suoi. dell ·ectucazione dei figli. etc. Mentre l'uomo può aYere delle ore di riposo d::,po il la– voro. !a madre proletaria si trova sempre cGme irre rita in una se rie ininterrotta di occupazioni e di preo ccupa zioni che non lasciano riposare mai nè le sue membra nè la sua me nte. Essa riposa solamente nelle ore del so nno il qu ale peraltro è spesso inrerrotw dai doveri della ma– terni tà. specie durante 1 ·allattamenco. Pe: potere dunque vinoriosame nte resis tere a ram2: fatica _ è nec essar io che la donn a pro– let2:-ia faccia tatto il possibil e per mantenere ione il pro prio orga nismo : e a ciò deve più che mai pensare durante il periodo del puerpe rio. p-;ichè sono in calcolabili i danni che possono de– rirare all'o rganismo femm inil e dalla manca11za dei doi·uti riguardi in tale periodo. C'na provvida legge conced e già anche alle macli i povere un pe riodo di rip oso dopo la gra – ve cr isi del parto , ma non sempre le interess ate app rofì rcano come dovreb ber o di ra ie concess io– ne : qua lche volta pe r ass oluta impas sib ilità e rroppe ,·alte inv ece per imperdonab ile leggerez – za. Io ho udi to moire giovani donne vantar si èi essere uscite dal lena qua si subito dopo il pa;-;: e di aver e fano la tale o la ml ·altra fa– tica r:ei prim i giorni di pu erp erio, e di avere ~- corso . .:i avere ba llato, etc. se nza avern e risen– tito d.2.~ni. Ma le conse guenze dì tali... bravate non si ,.edono subi to, o mie care donnine spen– siera te - !e conseguenze verranno più tard i, a rrer>-:2, a Trentac inq ue. a quaran t' anni : e saran– no quelfe lente malart ie ch e deteriorano e qua l– che ·.olta minano lentam ente l 'or gani smo fem– minile. cile produco no le cefale e insopport abili , che ralgono le forze e avv izz iscono il viso e scavano le rug he prec oci. che fanno sparire pe r .:empr e la se renità de llo spi rito. che obbliga no lt po•.e:-e donne a: sottcporsi a cur e umi lianti e doloiose , e troppo spesso ine fficaci. Queste sono le conse gue nze che la madre co– scienziosa deve in ogni modo evitare, oss er van– do un 2daao re gime -durante il puerp erio. E si incorni.nei dal lasc iare da pa rte le super stizi oni. fn alcuni luoghi si crede sia dan noso lasc iar dormire I.a mad re nelle pr ime ore di calma che se guono le sofferenze del .parto. E· questo un errore gravissimo che può aver~ tristi influen– ze su l s istema nervoso dell a donna. La Natura ha prov\·iàamente disposto che un sonno ripara– tore cominci subito la necessaria opera di re in- 1:egrazione nel\ ·org ;.1nis.m0 scosso della d::,nna che J,9. dato la vit:t ad un nuovo -essere. I fa– migliari debbo no guardarsi .bene dat. turbare tale so nno. Anc he in merito alla nutrizione, molte sono le superstizioni da combattere. Non è vero, per ese mp io che !a puerpera abb ia bisogno di nu– tr irsi per quaran ta giorni di zuppa di pane e: qualche poco di carne come molte farmo ancor.a. Durante i primi tre giorni l'al imentaz ione deve essere fatt a con cibi quasi liqu idi: sos tanziosi e leggeri, come latte. brodo con rosso d ·avo, mi– ni;!stre di se molino o <ii tapioca. etc. Ci ò anch e perchè al seco ndo giorno è buona cons uetudine il dare una purga alla puer,per a. Ma· dopo if terzo giorno . beninteso se non vi è JebVre e se non vi sono compli cazioni di alcuna specie. può r--:serl! ammesso t' uso dellà carn e. dèi pesce . dei iegurni in 1puree. etc. l nsom ma, al qu ar to giorn o !a donna può incomi nciare a nutrirsi co– me le perso ne sane, evi tando però i ci(;'z. pesarr-– ti , le fru tta e le 1>erd11re crude ch e potrann o a,nmectersi dopo la seconda se ttimana . - No:1 è neppure ve r,o che le puerp ere abb iano necessità di tenere per qu ara nta giorni il' capo· coperto da una cu ffia o da un fazze,letto come da moire si usa . e che rer molti giorni dopo il parto debba rimanere a! buio. Si de bbono evi– rare. - si - le corren ti d ·aria e le imjJress ioni di luce troppo intensa , specialmente nei prim i giorni . ma senz a arriv are alle esager aziom · sua c– cennat e. Ciò che è invece indispensabil e è il ripos o. La donna deve rimaner e in :etto per otto giorni· almeno . cer cand o di mantenere la posizione su– pina nei primi tre gi6rn i. E quando è .alzata dev e rimanere sed uta il più possibile evitan,i-) tutti i movimen ti bru schi che posso no intral – ciare I ·opera di invo luzi one che molrì organ ì debbono compier e. Dev e evitare di alzare pesi, di camm inar e in fretta e di"sali re le scare. al– me no fìno a quand o non sia tra scorso un mese dal ,parto. Dalla sc ru polosa oss ervanza di ques te re gole dipe nde il ben esse re della donna e d'ella fami– glia tutta: poichè Ja donna che, per non aver se gu ito il regime di riposo dur an te i. p,uer,peri"ì. si trovi afflitta dai tristi ma li a i qu ali lio accen– nato più sopra, non solo non ha più I~ forza fìsica necessa ri·a a s oppor -tar e l'incessa nte la– voro qu otidiano. ma 11011 può essere neppu re una buo na educ 2tri.ce dei fì'!li perchè il ma te k ha gu as tato i"! cara ttere, le ha tolto I 'eq uili– bri o mc-raie che 'la faceva buon a e giu sta. la re nde ogni giorno più inc apace di" sentire i ~bi– so gni mo ra li dell'e propr ie creatu re ch e ,pu, <:r,.fda... • lei dovrebbero ven ire iniziate sulle vi_e della vit a. Oh. com pa.gne caras sime . non diment ichi amo! Se vorr emo esse re delle buone madri. se vorr e– mo dare ai nostri fìgli nu ove, fulgide energie per il nos tro grand e- I dea le. dobb iamo esser ·e don ne for ti ! A. Mari . oxoxoxoxoxoxoxoxoxoxoxoxoxoxoxox Il giornale e s c e l a 1 8 e la 3 a Dome – nica di ogni mese , m a pe r e sig e nze d 'impa gi nazione, g li sc r itti debbono pervenirci r isp e ttjv a men t e prlmà dell 'ultima e d e ll a 2 a Domeni c a d ' o– gni mese. Aooonamento an ualla "Difesa, l. 1,50 ' APPE N DICE LA GUERRA RO)T\\ZO DI VSEVOLOD Il l':, VIL E Sùri !11) ;.1.1i1Utù t.. far null"- Ii(Jn .-o vt11b1H<' f:I n~~un<1 eosa . Ril &ggù ancùr;J. l<,1. terza bal – ta.glia. di P l;.WTHt.. Dodi<-i Tnila.. fra. r·ussi e ru- 1r1r::ni --,r,no rimasti c.;u! carnpù ~rir..a r;r,nt~,fr• j turdu. JJr.rlir:icnit:.t !.-. f)ne.sttj r'.u,nn o l'hfJ fi-...-t""J nwu,zi tal•.-olta r: 1 ,mf! 1rna. cifra. bi a~– t1 a crjmt- mdnterrnin:.1-bi1e i·h'.!a rii r:~1rl_avPr1 Ali•neati, ~rrPbb~ro una h.u11:d1f'zza rJi ottr, (·!1w:rr~;t:_j_J,i: ,11 r a.da .v, <li Skr,bl·]F-\; ~ r,; i>ult~t,; ~11 qu;dd,P ar-a, ha. a.t1,1cr,a. 1 fJ ~rw1 1r-•1n,, .. '"'Jm– JJ(J ~· •IJ <li UT! f1,rtiw,, '--'.'"fjr• j J-1:t{HJ" fJ (•~''· 1Jùri ~ i~111. fJ1 qur~ta ''JJ ✓-li;, ,,r·Jt•n'Ja, !I ,11 }1ri rlJP Tfia ·.-isi<J!J(• iic-a; w,fl 111·,,rdr1 dJI' 11 1:i ~11r1. ,-,~:t I rru,11tt• I1 ca.111,.-,,,- <-1,c 4"'.r-...·1· da f J• .,, 1,,1 Jl,, ,'.'.!~!'-:., g-Jr,rio<, 1• ,: f-' h sb· ri~ •:l'::l.J ·er:.1.. .._. rJ•J n~n-:. "I ,ff;1tf1 IJJ4~-·~,-J'.'! /JfJJI Jil·· IJ 11Lr1 ;.ri, 1111·an1P. :'\rm disc·ut() l:1 ;:.r,ir~rr<i; rru.i. hr, r·oi ro P .. ;~ h. ric-ruls!ùnr, i~tint.:~fl J"u,tiHl/1 ,!... e·" rhe n . 1~r,in. <Jutst<J ~aft7'Jf• s-r ,t.rs 1, a tnrrf'rJti· fo~ Jl m ,, ~-r1tirnentr, TJl)f• ,, djv,•nn ti. 1 q.r:11 d.--1 },u~ i:•1(· ~i \''.de ::;-ozz I' n rJ111, .J!ri }11JOÌ: )i !(Ua.rd <·oi 61H,i 71·a,1 Ji 1,f'd1 tr 111 d ,_, rriz~ ~:ì.JJl:'.re r,erc•l1f' 1· ann 1z,.:1n1,. rri:1111J:1 r,.11g!'.[it: di•- 1,r .)drw !l'i, ~ >tr~j fOJ<..P \:11 \'iJP ! ();tzi wi J1r.1nru, tr :1tta.tù da vig ,. "0. ~; ◄ rat 1<.1rn ,.,-P,riU.t. rJi 1m d:..1.r,p0N> inn<.1,nzi a •1Ji ~– ~1:,rimf'.,·o il mie, <,rrnr~ r:r lcJ.µ--uerra_ ,, J'. rruo g,nn i ,JP<;.i<l••rir, d 11,,11 ~· ,:.,,,. r, .._,.7,rn, rt ·,V, GARTSCHI N Senz_a df'f' ,TJTOJ)ri() rnr 11e>: [-; enlis.si affliU,o, qu e· sta ùpi 11i<me rn·ha. indotto a indtt~·a rc se ili rea.ltà wno un itnbelle e ;--e la rnia arppr-e11- !Sione f>CJ' cjo cl1f' tutti ron sidera 11n come un.;, neressità. non na.'l<'U.. d;tl/ri pa1zrft di Jas-ci ar cì la pell e. Jnna.tJzi :J. tù <:1 f.!nt· 1 avv1•nirr,e11li, i· pr:rnie-r-;– so -f)(•nsan~ all:1 JJJill f)'1ver:1 e~istenr.a '? s:~– prei sacrifka.rla :il l"r,1'.(':tsir1m: ·! :-:rm !t,, n,pprn– for1dit.rJ il fJr,,bJP111n. m:, ni: 1• parso d1f' 1/1 tuL– tr'. le ,-irc·r,stan 7.f.ò rnrf- iu \"Criti.L in cu i ,n'i: to<:<·ato di g-1iard,1n• iJJ frwc:i:i il prr-icolo 11rm lir, av11tfJ uiai a 1 ·im1wo.er :jrmi 1Hlf1 sii · m() lrJ di \"ill:.1. \;~111 <·lihl cdt<Jn1 ph1 ri'fi d,.s~o t,r<~r,,;.r:11p:,z_1oni .1•1· la mia \"it:1 . 111,11 i• duJJ – fllf• J:1 pa11r:1 d ·Ila H11,rl1 r-111> 11H tr·dli<"n<> /ti (J,..uii ½"Ì1>J"J1t> 111111\ -;r·r,rdri. 11IHJ\"J 1,1or1I, ,w o– r: 1;,,ftr:n 11z~. OrJp'1 letti i gi1Jr11:i.Ji clin•uto ,in ur,ru, a rnllh. ;\'<•I lil1r<, r-J1P str, rn ,, in-.N·r• d , rat;<'.ri ·r,rfo Vf'flÌ.f'. r•llf'. si rjpif•g;1 ~11! ~11fJl11, ;.1 ..... Tl11a (ll\'l'fJ'a UH ii/"IWL dH: prr,-J J("I! feriti• 11r:>fi• idla. rarta tiiaJJC,1.: .:tf• <'OJ1ti1Jua. an,-n ra r1 prJ<'O ar;.1. 1Jna vr•ra H.liiJ<:ir1:izir!l1P E,J un nlt.ro peri ~ierr, vin1e a. tr,g-J•r•rn11 ur,1 a q111•',fa i•IP:1. r ~1'!=:<=i<111A.nt~. Fui lfri rl 1 J.1 \<J\, prf-11dcv:1r11, il /Jir,; fra.t,:llr, t· ·.<,1dla fir,t r1 a t ivola: KrJLSf(Ht :inrla,·a 11 P {!iu JiPr h st 1 nza. 1:.1Ala ,ro 1n<, sulla i:rota <.rrmfia P fa<.(·i:1 Co• hai· 1 µ-J1 fio cltir•st,J le Sezioni Femminili Sodaliste Ci è nota l 'esistenza dell e seguenti sezioni femm inili socialfs te : Milano - Monza - Tor ino - Cossa to Mezzana Novarese -- Zeme Lomell ina - So– res 111a - R~gg io E;11ili2 - Rio Saliceto - Soragna Cogruzzo - Poviglio Rubiera Molini Nuovi di Moden:.1 - Suzzara - R::i- venna -- Moline lla - Firenze - Livorno - ' Grosseto - Cas telfìorent ino - San Gi:)Vanni Valdarno - Tatti - Rifredi Sasso d 'Om– brone - Follonica - Mont epesca\1 - Grnn'-- carico Montem ~ss i - Bologna. In tutto, sarebt ,ero 30 sJzioni. Non sappia – mo se rie esistano altr e~ ma, in tal caso, esse· non si fa nno 1Ji ve sull e colonne del 1 0s!ro gior– nale. Nelle città do1Je le donne inscritt e alle se– zioni del Partit o sono ir: numero sufficiente. do– vrebbe ro costituir e il Grn ppo a sè, come si i fa ll o a Mil ano. a To rin o, a Reg{.!io Emilia. a RmJenna, ed alt ro11e. L'es tremo oltraggio ! Cosi hanno rle[ì,nilo uti 011,. '.l'rf'Pf's P Turati quello che ·vo(fl i01;r) com piere i moderali mila– ?lf'Si pre11cf,,1ulo /"i1,i:.i ativa <lei 1non1.m1(•nlo a Di useJ)1Jc 11Jr1~~ini in M ilan o. La polemi'chellr 1 che i: segni.l a ci ho fallo ri– Jotnare olla me mOrifl un sone!lp caratfe r i.stu;o, rhf' voal im,io riproclnrr e: f...Hran du ?'eniri apo5/o lo sPreno . a J)r edir or l a libc rlà net mon (to, pochi , all a fede che l i ardeva in .,c,no, azuicm , clocilm.ente il cur proforulo. /-'tt,(f(Ji?;o il ·ri cco e cli vcw ra vieno s'ascond ei·a sm arr ilo e h-emebonclo, me ntre i re col capestro e col veleno t 'inseyuiva11 J)roscr i ll o e 1.,1agahon rlo. , ir a In dor mi e schi::.an dal cov acòn i conigli, aitu and o in sacrmnentb (l'averli dato, col.la n1rn l f'. il broCl'i<J: E 1Joichè i mor ti n on fan più spaven to, l o, stc>ssa ·m.<m ch e r a-ppreslava il la cc1r1, pnrrri lo prim a v iell' a al nwnwn,, nfo. 0U Nl)O GUERRJ"NJ Ladonna nelleamministrazioni pubbliche, e private, Fu ricev uta dal Sin daco di Milano , una, rap– pr esent anza del Comitato Lombar do pro Suf– fragio Fem minil e. ohe richiamò a su o -tempo 1 ·arrenz ione di tutte .le associazioni f.c.mminili rr:ilan es i sulla es clusione delle donn e d3~Li. im– pieghi di conc etto de WAmmi nistr.azione G::.omu– nal e. Il Sindaco diede rag ione della lamenta ta e5clus ione delle donn e dagl i impieghi , assicu– ra ndo che nessu n a.Y.ventizfo era stat o ass unto per tali impieghi. per motivi iherent i a-I, di– si1~pegno de l'.e fuuzioni che ag li impiegati ste ssi sarebber o affidat e, fr~ quali !i!ch iede.reb– bero lunga pr eparazi one e JP,ratica . Sbg.gi.:uns e che qu alora vi fosse la necess ità dl., ass um ere pe rsonale avv entiZ-io anc he per qu es ta catego– ria di impiegh i, da parte sua non opponcebb e difficoltà alcu na ;.i!\ 'ass unz ione dell e donne. Mo– strò :poi i! suo "'~ivo comp iacime.nto per l ,.opera de lla donna nel disimpeg no de?le rn.ansioni affi– datele qual e 1i:-npiegata negl i uffici' deJI 'Ammi – nistrazi one, nei telefo ni. ne i tra ms, e comuni – cò ohe nel 1..uovo regolamento, che sI sr.a ora ela borand o, per il pe rso nale de l Munì cipio. è fat to alla donna am pio riconosdm e nto dei suo.i dir itti. Senza ·rispond e:c,rnii,. feCi' colta .mano un gc– --.to d i sp asimo e ,eoutitn1 ò, a, ca mmin a.re . - Ha. an 1to m~le ui dentj. e la fluss ion e gli svilup pò un uscesSù, disse Ma r ia P etrc:>vna., - gl i a.vcvo dett n d i fa.1·si vedere d a l med ico inentr ·cra an cor a i n te, ,1.np o... ed ecco come s'è ri dotto. - -Non serve~ cli~~c h'.ousm a a de nti stro t-tl . - ì\'o a ~e,.1.ive! !\l a ti si puo pr uciuri ·e un ::i. ernon agiu sottoc ut::rne~; ho insic;,ti\o pe-rchè si mettesse a letto o :--i osti1 1ò a res1are Lu pied \.– S:ii che può c:;se 1·e perico loso'? - E ch e in1porta ! 1nurn1o rò J(oUsm:i. - Più <"he non nNlìatc: non 1rr·rndctf' ll · c·1J:---c cnsi legger111<'11tP. Kou,rna Fornitsc-11~ db~ -,{•-j,.Juria Pel,!'O\"ll<l. t_Jncsk ·p an) lC JHi.--.;t:i.1·01H, ;t t·:,lnwrt' l\{,us1na, si Sf►d(•ttc• ~rnzi a tasob ,pt:1r ben• il lflt •, i\laria Petl'/J\ 11a lo Hl'So f' gli po rsr la tau.a; egli 111 pn •sr c1111un ·ar ia di fr lic·ilù chr contrasta. \"lt c:or-.i cn11il<::1m<'ntr colla ""'UHfac-c-in ~11nna, <"li'io rnm 7-l'ppi tratlenen• 11u sonic;n, \ridu~ Livor ,i -.r: <:1do :\l11ritL Pl'fn)\ na l'l:sti'.1 µr;ive>: i:.n1:1rd andu l<<J11~111:1 r·ou 11110 '-~lia rd n <li J,iP1à \'<•HIH' il dol lon•. 1111 lirll"11111ufl tlal t·as petlo 1~•11\·i,de.frrsco e tonrln tome nna 11,rla. Non ,1p11<'na yhb~ ossrn:1.to I:, gola di'!! i11fen1111 si ,~r-11 ro 111 n-;o. \!! di<UJ1q i11 r·;:111,•ra ,<i'>t.l"a, flif,,.:;f'. \ "11:.·li,1 \"P'll:J"\'i llf•fJC•. I.i s1•g-11ii 111•!1t !-lanz;1. li <lottnrr· 111 f, 1·(• ali rhn· a h•ttn ,. gli <'~arnlnO la gola 11alpa11dilia ":111tH 1n r•11te. Ori\C'{f• r!J11.'>,1t'f' rim 111rr e-or f'ato; ~\"f'!P ,1nici ·11<' pri<.sflfl() <lispnrrf' rlrl loro tempo pt•r <·11rarvi? Crr 1,, d'a\·r•1·nr, ri, p,i:-;r K ousma st.upifo rL1 qur<..ta domanrl:t. Li prrµ-hrrPi. Y..(g-i1111~r: il medico rivol· "rn..-ln--i fl iue. rl':, c.si. tr~'"'' Jl<'l' quaklu• gior,10 11 rnal:1.to , r ,p inanl11rrn· .-1r·rr(':1rr- ecr .-·r rlP.I fllHJVO Perchè le opera ie s appia no Un' importan te sentenz a. Avami. il tribunale penale di Busto Ar sizio si è s\·olto un ;processo m~!t.--1 int eresssn _te. LG segna;ia mo pe r~hè , ~!tre il v~ lor~~-suo ;;~ rrinseco, I 'infor;i ia zrnne e b~ne .:.1a ~1rtu sa ,. le. donne del! 'industr ia tessile . ,l\'\olt! so no gu stabiìi.mentl tessi li mob ilitati (cioè che _!avor_an~ sotto La ~orve,glianza dei C:::-mit.ati Reg1on-ah_ di iv1.obi.lirn2ione) e che sono perc~b sott oposu _a 110 , m-.: :-.peciali e .al Cod ice iY1ilitare; I~ ope raie sappiano che, almeno per . que:ra vo1t~. esse. b.nnno minori vincoli dei sig nori: masch i. _ La tess itrice quindi.:enn e Mani-a Sal ina d1 Vinago. operai::i nello stabilimento aus_i\;ari? F. E. Mi.!ius di Besnate, era imputata di << dise r– zione )) in tempo di guerr::i perch è, nonos tante 11 sua quali tà di milirnrizza:a, ':ii era asse ntata dal! 'opificio senza ! ·autor izzazi-0n~ _del C on~ n– dv militare. i! padre di !ei, Lu1g 1, co-nt~dm ~, era imputato di aver istigato la 1:aga z~a ~ila _d_1- serzione Data la correità del .padre, il gmd iz10 p2ssò alia compete nza del magisrrato ord inar io. Gli imputati a!l:m isero, sostanzislmente . il fatto loro attribuite. Ln ragazza dichiarò di aver :ib– b;md c:iato lo stabilimento p-?rchf! nc n soddisf at– ta delle condizion i d! lavoro. IJ padre afferm o di non aver powto i,npedire ohe. l.s figlia res tas– se a casa. Dopo ampia discussione dell J ca usa, il tr ibu– nale. accogi iendo pien amente la· tes i de l difen – sore avv . Francesco B uffoni. pr:onu nciò senten– z-1 di piena asso luzione degli imput 2ti, a ffer• n~ando non costitui re reato il fut-to loro ascritt o. Col suo ir:-,pona r.tiss imo gi udicat o il ;ribuna– le ha stabil ito ch e non può l'o pera io, pur appar – tenendo a uno s tabili mento ausil iario, es ser e ti– rcnu to. se si all ontana dall'.l fab br ica, respo n~ sab ile del delitt o di diser zione: rich ieden dosi iper commetl eré ou es ro re ato la p~ecisa qual iià di mili tare. Cosi la ,rnagist ra tur,a or dinaria, inter– pretand o p er la pr ima volta i1 decre to lu ogote– nen zia le sulla mobilitazione industr iale, ha fer – mato una -giuri sp ru denza <:om;,le tament e diversa d:1 qu ella dei ,tr ibunali mil itari , i quaJ i inv,ece ri– teng ono gli operai degli st-a'bilim enti ausiliari che a bbandonano arb icr.ar, i3.ment e il lavoro col– pe voli ài diserzione , sempr e però applicando lo– ro, per mitigare la perrn (che alti imenti sarebb e graviss ima) la àim iliue-nte de!la se mi -in ferm ità di mente. Par Hlavoro femmfoilanelle cJmpagne Si è ten uto a Milano un C onv egno per gl t: im eress i de i !avora tc;ri. della Te rra ~,che ha vo– raro il seg uente ordi ne del giorno: <1 Il Convegno. p-ure apprez zan.4b le ragif>ni all e quali si ispir a il decreto . col ..quale si staM– bili scono pr emi all e donne che dann o la loro opera all'agricoltura, spec ialment e nelle piccole. aziende, pr ive _di nom ini : <e ril eva che i conduttori di f ondi in gene– rale, pretendo,zo che la donna sostituisca. ru Omo, assent e. anche n.€i la1,ori pesanti , acco rdando paghe r he 1l{ria110 dai cent. 80 a lire 1~20 al' giorn o il cJte giu.-slifica il rifi"f,jf,o dell a donna a, prestar si spe.cialinente a cer ti. lavo ri, mentr e v( sono ancora 110111ini val idi diSJDcupati.; (( oonstatando come. qw"ndi, sia calunniosa l 'asserzi one dt molt i cond,~tlori di fo ndi inte si a depr JJ.ZZOre· frz buona volus:4tà dell,:, donne con– tadine a preswrsi ai lavo ri quando spno ad"egua– tamen.le ri rm-1..nerate , prot~ ta e denun cia il fat– i-) ))_ s; mos,,,, per usc ire, e Livov l'acco,n.p<ignò fino in ant ica.mc !'a clo\·e l"im~ o.ro a. di scor.rere a. lun go so11.mess aine nt,e. .11,en tr'i o r itornav o da Slarfa , SedeYa ,1~<.;01·ta , la lest a. a.pp ogg i._a.l.;_i, a u na. mano, ~1gitan do coU' aJt.ra il cncchiain o nella tazza. - U clùft oi-e trn oi·dln::,ro di nm i la-!--cia rlo solo. ;- v ·,. <iun qne pc,ri co1o? t h iest.• :1nsiosa– mc.nte. - Senr;,1 flubbro . a lt r tin en iì 1w 11nccorre r el>– hc 1 r e.g-liarlo. Vorn~ lf' \"Oi a.e;sì~tn lo [\·!ar ia P tro,·nn.'! -· Certo. E poi che l· 11ccef:ìsnrin ~'l 1'ù suor a di c-ar itù prima cli Jial'ti r e Jicr la guerr a. Ma 11n 1 lhn10 ,1 \"eclerln; -.;ol(,. deve nrrno iar:--i mo lto. l\ousma r1 ricPr ettci sn1•rid~rHlo C:ùF-ì co,n~ gli r lo pernidt.eva , PH gnanei:i enfìn.ta .. - Bene, <li~~f•. g r,1zir. 11d <·1·Nlcv1J 1,.d:'td i... IHCJiticato. - No, f\011~n1a F "n1it--eh. <1deRe;.o non vi tr.-., :-;c·u1·erc1110:1pa.._,-.._e rr1no la nottr id \ "ost.ro <'R· pezz tdP: <·r·ro a r·l11• conrlurr la d i"uhbidiPnza. di,.;se cnn 1m ,0 1Ti...;o '>(aria Pet1·0, na. - \ 'eg lierf>t" H!H'hc Hii? diir .-'I' timi d arnE-n!o l\ onsn1n. Certo, <·e1·to, rna d()vr.1(• ~t: 1 r buo no. J\a1_1snin <'hinsr- .!.di 1Jrr·lti 11'1'1.1,;~emlo di µ;ioin, n<ii l'I\ •1l!{e>:ndo ~i a m,, • Dnrnrni lo '-!lf•t•chio ch'1: -'u[ t.axol ino. _Cli po:si uno s)JP<·<-hirtto rot<,n<Jo: mi 1n·eg-ò di fargl i lnmr, P r·ullo ~p('r-ch in Psn.rnini 1 l l p:1.rfp nrnl:1t.1 la ·11a lis11nomia H·inoup ì it 11n !r ttn. 1· 11·nl'.>'Tado r;gn 110:--trn •,fnnn Ji<"r <li- ..,fr:1rl, 1Hir1 apri bor•f':i pl'r !tilla la ~P.r :1. (('un l inua ). Abbonatevi ali 'A va n ti !

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