La Difesa delle Lavoratrici - anno III - n. 11 - 7 giugno 19

VARIETA' NOSTR I BAMBINI. Una volta , quan do sentivo qua lche ma – dr e dol ersi di non pot er dar e della carn e al proprio bambino gracile, ma lati ccio per ve– derlo rifiorire, la compassionavo sinc era– ment e. Ora inv ece, in simili casi, mi ram – marico soltant o di non poter contribuir e in qualch e modo a distrugg ere il dann oso pr e– giudjzi o che pon e la carn e sul trono , nel regno dell'alimen tazion e. Oramai la scienza e la pratica hanno luminosam ente provato non solo che la carn e non ci è nec essaria, ma ch e essa è la causa prima di molte ma – latti e che, infatti , colpis cono sopra tutto i ricchi. Il nostro sangu e, per manten ere in bu one condizi oni i mus coli , i nervi 1 le ossa, gli or– gani tutti del nostro corpo, h<t bisogn o di essere pur o, cioè deve essere nu trito con sostanz e adatt e a mant enerlo com e natura lo ,·uol e. Orb ene, la carn e è ricca di sostanz e che facilm en te si decompongono e ch e du– rant e la dig estio ne carican o il sangu e di ve– leni . Si, am iche : veleni è h par ola ada tta . Son veleni lenti , subd oli, che minan o la sa– lut e, che dim inuis cono la resisten za alla fati ca, all a mal att ia. _·on date all a carne o, peggio , al vino, it meri to di certi bei visetti rosei, di certi cor – picini perfetti , ,ani e forti, dal torace am– p io, dalle gamb ette agili e resistenti che déstano la \'Ostra invidia e che vedet e fra i bim bi di ch i ha soldi da spend ere! Il me– ri to è delle comod ità che hann o goduto le lo, ro m3.mm e ment re i piccini si form a\"ano nel loro seno, della bella casa areat a, so– leggiata, riscal data a dO\·ere, dei bagni , del· l'ari a pura dei monti o del mar e che godon o per lung hi mesi ogni ann o. ~!s.... e allora. mi dir ete, tu \'Qrresti negar e che i bimb i dei ric chi mangiano meglio dei nost ri? ~ o, no! non è qu esto che Yolevo dir e! Consi deriamo intan to che molle madri del– la borghesia han no avu to la possibili tà di form arsi una buona coltura in fatto di all e– ,·amento dei bambini e provv edono al loro nutrim ent o con dei crit eri abba stanza ra – zionali: e dove manca la coltura supplis ce la gran de rn rietà dei cibi , nella qu ale la ver– dura e la fru tta neut ral izzan o in part e i tri st i effett i della carne . In ogni modo imp orta sap ere che il nostro corp o (e qu ello dei bimbi in modo speciale) abbisognano: i di sostanz e minerali com e ferro, soda, calce, indispensabili per la nutrizione dei nerYi e dell e ossa; 2 di sosta nze che pr oducono forza e ca– lore come gli amidi, gli zucc heri e i grassi ; 3 di sosta nze destin ate, insieme ai mi– nerali , alla costitu zione della carne e di altri tessuti del nostro corp o. Ebb ene : stu di lunghi. pr ofond i e pa zienti hanno stabilito che alla pri ma cate goria p!'OYYedono a meraviglia gli erbaggi d'ogni gen ere e i frutti su ccosi ; alla seconda cate – goria pro,\- edono il riso, l'av ena. la pasta, il pan e. le patat e, le castag ne, i datt eri , i fichi, il miele , lo zucc hero, le oli,· e. le noci, l'o– lio. il bur ro: all a tern pron- edono le uorn. i formaggi, i piselli , le fav e, i ceci, i fagio li. Dern poi ramm enta rvi ch e il latt e è un alimento compl eto, cioè ch e contiene tutt i gl i elem enti necessari alla vita. Quan do voi alla mattina date ai vost ri bam bini una scodella di latte col pan e, mettete il cuore in LA DlfESA DELLE LA vonAT!UCI pa ce, chè ai vost ri tesori avete prov,·ed uto bene quanto una rcgin:t. l\ on altr ettant o trnnq uille potr ete csse,·c se darete loro del ca ffè nero nel quale non troveran no al tro che eccitanti a dann o del siste ma nerv oso. Se per colazione darete lorn un piatto di fagioli e mezzo uovo; o un pezzo di for– magg io coll 'insalata e un soldo di mele in– vece di qu el bene detto cioccolalto che fa tan– to mal e all 'inte stino e che non nu tre affatto, farete un'ottim a cosa. E mettete tant a ver – dura nella min estra, e qu ando dat e un 'a· rancia o un grapp olo d'uva al vostrn bambi– no, non dovete yredere di dargli una golo– sità, ma un cibo che dà al suo corpo quei sa li di soda senza i quali il sangue non si manti ene conic natura lo vuole . Lo so, lo so che an che la ver dura e la frutta sono care, ma lo sono sempr e meno CORRISPONDENZE MAGENTA, Adun ate la ser a del 26 m 1ggio in assemblea generale, le tessitrici di qui segnarono fra il più vivo entusiasmo, un '.altr a splend ida vit– tori a. Come dall'acco rdo fatto in febbraio col– la ditta Betra cchini , si doveva approvare in g!ugno la ~ uova base di tadffa . Ma le orga– mzzate des1dePavan o anche la cfìminuzione di mezz'or a del tropp o lungo orario vigente. D'ac– cordo colla segretaria dell a Lega Tessile di qui si recò ieri da l principale della Ditta sun – nomin ata , il compagno Schiavello , dell'Unione Tessile onde presentargli i desid erata della maestr anza, e dopo un 'ora di discussione potè otte nere: 1) Le 10 ore e mezzo per tutte le lavoranti; 2) la stessa pag a per quelle a giornata; 3) la base di ta1iffa per quell e a cottimo, da stu– diare, discut ere e apprO\'are; 4) il riconosci – mento della sola Uni one Tess ile, in rappre – sentanza delle operaie. Ed ecco così liquid ata la ineffubile signora Brambill a, prop agandist a della Lega i\lutua. Cattoli ca, che aveva ass icurato le pochissime inscritt e alla sud ettia, che solo mercè sua si sa rebbe potut o ott.enere la diminuzi one d'ora.– rio. Ed ora i coni gracchin o pure. ESTER RENTEROSJ. Da CARAVAGGIO. Anche qui dove l'al'ia è satur a di preg iu– dizi, qui do\·e com·erge la miser ia e l'ignoran– za della camp ag na lombarda in cerca ·di mira– colose gua rigi oni al Santu ario, anch e qui la \·oce socia lista ha trovato la sua eco benefica. La sera del 1° :.\Iaggio una folla di donne accor reva a sentir e la parola della compagna Giselda Brebbia. Anche le donne che uscivano dalla chi esa dapprima ostili, si fermarono pp i attirat e dalle parole pèrsuasive dell'oratr ice, e se and arono con\"int e che· il socialismo - ij<>n de\·e più spaYentare nes suno, altl'o che ì] ,çe~ potenti ed i privilegi ati. Le pove re don ne che ta nto hanno sofiert o nella loro vita devono Ye– dere nel socia lismo la forza nu ova che prepa – ra mig lior i destini. Da POVI GLIO. Per la pri ma \"Olta ti mando due r-ighe per dirti com'è stato festegg iato da noi il Primo , !aggio. Astensione compl eta dal lavoro: al mattino musica in piazza. Si orga nizzarono gite pro– letarie nel pomeriggio e riunioni nella fra– zione :\'oce, incontrand o i compagni di S. Si– sto che Yenivano coi loro vessilli seguiti da numerose donne. Riuscitissimo il comizio tenut o al 'te atro \·erdi dai nost ri compagn i Nebbianti, Pelli– celli, '.\eYicat i e Chinam onti. F ur ono distri bu iti manifestini e giornali di pro paga nda . Fu un a buona giorn ata di p1'1Qpag and ai spe– riamo di ca\·arn e buoni frutt i. Un'operaia. della carn e, e poi credete pur e chq nutr en– doci razio na lrnenlc 1 cioè facend o cnt.r:He nei nostri pa sti un po' dell' uno e un po' del- 1 ·a1tro dei cib i che ci danno i 3 gru ppi di soslanzc necess ari e, si hann o du e grandi vantag gi pecuni ari: quello di sentir meno, fino a scomp arir e, il bisogno del vino e qu el– lo di man giar e minor volum e di rooa. Quest1 è la mia esperienza personal e fatta su me e sui mi ei figli. Se i vostr i piccoli malgra do tutto ciò, non fossero pro sperosi com e voi li desiderat e, cercate le ca use in altri elementi della loro vita .( E, se vorr ete, li cercheremo insieme). Ma non rimpian gete la carn e : la terra, la bu ona madrn che ci accoglie pi~tosa alla fi– ne della nostra esistenza , provv ede coi suoi frutti svariati ssimi al nostro sost enta.mento. ANGELINA Siiss. E PROPAGANDA Da TORINO , Il 21 maggio ebbe luogo Lassembl ea de.i di– versi gruppi rionali allo scopo di discutere il nuovo assetto da dar e ai gruppi ste ssi dopo le deliberazi oni del Co1wegno di Ancona. Era. pre sent e la compagna Clerici venut a espr essa – ment e, da Milano . La comp agna Biolelto fece la sua relazione, che noi ria sswni,:uno per manc anza di spazio, rif erend o dapp1ima sull 'accentramento avve – nut -0 dei cinque gruppi torinesi al l'infuori del gruppo la Difesa che non volle aderirv i. Fece poi una piiecisa diligente relaz ione su ciascun gruppo e sul lavoro fatto: Scuola di prop aganda, scuob per le mad1i, comizi , con– ferenze, distribuzione di giorn ali e di opusc oli nelle principali occas i-0ni, passeggi ate di pr o– pag~nda allo scopo di fondare altri gruppi, tutt, tentativi riu scitis simi che danno ottime speranze per l' avvenir e. Si passò poi n. discutere su l nu ovo ordin a– mento da darsi ai gruppi dopo il convegno di Ancona. - Venne votato il seguente 01·dine del giorno: (( Le donne di Torino iscritte ai vari grup pi femminili socialisti adun ate in assemblea rre- ner ale il giorno 24 corr., dopo la discuss ione d_ell~ordine del giorno Yotato al Cong 1esso :\az :onale dell e donne soci-aliste, \·isto che in esso ordin e del giorn o è fatto obbligo alle 1 donne componenti i gru oJ)i socialisti <li iscri~ Yersi alle sezioni mas chili loca li deli ber ano di costituire un grup po unico fr a le iscritte a.Ila Sezione Sociali sta di Torin o e al Fa scio G_iO\"aJ?,ile di denominar e gli attu ali grupp i rion:'th col titolo di u Circoli d'educ azione fem– minile socialist a "· La. compa gna Cle1ici che presiedett e all' as– s-emblea ebbe parole di vh-o compiacimento e di incoraggiamento. _.La _ser~ u~a frat e rna ri uniqne rinsaldò i ~~~~~~~ d1 solidarietà e rinnovò i p1opositi di I.e compag ne del Gruppo La Difesa che qual_che temp o fa ci ar evano mand ato una corn~p onden:. a i n merit o alla lor o delib era:. io– ne di_r end er e aut onoma la loro cassa all o sco. po di facil ita re il lavor o di pro11aaanda , ci sc~lseranno se anche ora rit eni am.. o inutil e 7n.ib• bl1care l'ordin e del aiorn o nel suo testo La de~ibera:.i one del Congr esso di An cona · dice chiaram ent e che i. Grup pi f emnii ni li dei·ono di– v ~nd_e_re dall a se:.ione local e del partil o _-per d! p iu, se~ondo ci r isu lt a la questi one che le n(J";larda e affid ata alla C. E. dPll a se:.ione torin ese. t\' oi ci auyuri_amo che i compagni che •ri fan. no 11art e sa111nano tr ovar e la forma che ri– s1~ecchiand o i deli ber a(.i del conveano f em?ni– n~.le, ?_nett? l'fi-CCorq,o e l'unità fra tutt i i gruv~ pi to7:mesi, ai quali tutti, sen:;.a dist.in :.ione , noi dob~ia mo dare il nostr o vla uso per l'att ività esplt~ata a, fa vore della vropa ganda dell e no– stre idee (n. d. r.). Da BORGONOVO VAL TIDONE (Piace nza). Ad inizi ativ a della Sezione Socia lista, del Cin olo Gio\·a.nile e della. Lega. Femminile, è stiJto indett o per la clomeni ci1 del 1ì maggi-0 u. s. un pubblico comizi o sul tema :. u Sociali– smCJ ed Orga nizzazione opera ia 11; or ato ri uffi– ciali del comizi o erano i compagni Giselda Breb bia di :.\mano, ed Ett ore Gaetani di Pi a– cenza. Quando giun se la nostra comp agn a vi erano ad incontr arla tut.te le compagn e della Lega Femmin ile in camicetta ros sa. Alle ore 15.30, ma lgrado che Giove Pluvio min acciasse fulmini ed acqua , la Piazn.'1 del Grano era gremita di lav oratori e lav oratri ci accorsi anche dai paesi vicin i per sentire la parola soc'.nlista. Prim a a pr endere la parol a fu la compagna Br ebbia che incitò le donne ad ins c1i\·ersi nel– I~ Leg~ Femminile, ed a leggere opuscoli e giorn ali per farsi presto una visione netta d,ei principi fondamenta li del socialismo. Bollò a fuoco gli sfruttat ori di tutt-e le risme. Non ern. ancora giunt a la Brebbia e met à del suo discorso, che GioYe PluYio ci mand ò un' abbondante acqua tanto che si dovette so– spend ere il comizio. Si decise allora di ten ere una riunione pri– vata di mondarisi nel locale del Circo lo Socia– li_sta_per _spieg8:-re ai m';mdarisi la legge sull a n s~1a. V: parlo ,per pr1mo il compagno Gae– tani poscia parlo il compagno Siro La.mpra ti. che disse alle mond ine di essere solida li con le mondine della Lomellina, in caso che que– ste iniziass ero l'agitazi one per le otto ore. In– fine pa rlò ancora la Brebbia che im·itò per un a secon da volta le donne a ra fforzare le file dell 'orga nizza~ione per combattere un giorno nuove battag lie ed ottenere nuo,· e \"ìttori e. Ottim a giorn ata di prop aganda socialista per la Lega Femminile . ERl\-lJN!A ERCETI- Da S. PAOLO (Brasile). Cara Dif esa, Sono da tempo tua abbon ata , seguo e le"g o i tuoi scritti che tr o\"Osempre più giusti e 0 in– ter essa nti . Sono lieta di sap ere che in It alia si \'a sempr e pr ogredendo sulla Yb del socia– lismo e mi dolgo di non esse re abbastanza i– struit a per coadiuYa.re al suo trionfo, tanto più qui dove la donna è an cora schiav a ed OYe colei che Yolesse chiam ar~i social ista sa • rebbe tratt ata come una mah ·ivente. :t una sofferenz a atroce que sta di \·eder com– piers i sott o i nostri occhi le angherie più fe– roci e do,·er tacere e ras segn arsi! Non si parli qui di organizza zione, di so– cietà femm.ini!E Tutti i tenta ti\·i sono inuti li. Vi sono qui tuttav ia diversi circoli socialisti e liber ta rì, e due scuole modern e org anizzat e da poco tempo . Ma il m0viment o operaio non c'è. L'operai o è sfrutt ato e indifeso. I tentati\"i di sciopero fallirono sempre mancand o la forza della or– ganizz azione. Manderò ancor a giorn ali e no– tizie. AD.\L GIS.\ BOLORll\""L l{ingra:.iam o questa ottima compagna .. 4.t– tendiamo sempr e con piacere le noti :.ìe che ri– auardano una delle nostre 71iaghc 71iù g1·avi: la emi(Jra;ione e specia lmen te quell a femmi– nile. N. d. R. La {.(Difesa delle Ln'foratr lcl ... ricordando l'o .. pera d'or ganizzatri ce di Ines Oddone Bitelli, si assoc ia nl ,lolor e de11a famiglia e a que llo della classe 1:nora tri" e che sa di a'fer perduto, nella simpntìc11, geniale e fort e 1u-01rngnndista una de1le migliori rooper ntri ri dell'e lern mento morale ed economico del 1roletariat o Maestr n 1 giorn alistn , orat rice ha sa1H1to rònr_j11i– st nre l' affetto deg li scolar i e degli umili e u:i posto eminente nella stim a dei colleghi. Il nostro giornale addit a all e mnC'stro d 'It aJin l' esemvio tli Jei come incit amento a non r est rin – gere nella scuola solt.nnt o, l' op1•ra di cdncnzione ci ril c e di redenzione socia le del proletariato , V OC I DA LLE OFFICINE E DAI CAMPI Car a Lucio, Conosct.Jun 101:ialista dPl mio paeu, un i:ec– chio rncialisto f!... ri t:olu:.ionario . Ebbene lo cr eder esti? Egli permette che sia fial ia fr equen– ti la chi~sa, . i dice an:.i che ell a, pr obabil– ment e si sposeril in chiesa. T.i par e che il padr e dia vn /Jell 'esemp io di coer en:.a? Tua Silvia r . Como, 28 ma(!yio . Car a Silt:io, S1, mi pare che egli dia un IJell"esempio di coerenza. Xoi socialisti chf! e~ig-iamo il ri– spetio delle nos.tre idee perchè non drJbbiamo ri spettar le neg li a1tri anche e specialmente qu ando ques ti altri sono i nos tri figli ? Probabilr nente il vecchio socialist::t. di cu.i mi parli ~<Jffrir à, in tim amente, di nrm aver un a figliola qu:i lç., forse, il su0 cuore l'ha so– gnat a. ::\fo. ~ la violentasse nella sua. fede re– ligiosa eh.e può essere fatta di convin zione sincera ed e;.;r,rirnere un pr ofondo bisognr> del– la sua iwima, fare bbe molto male . Altri figli di S'JCialisti Cùfi05C(Ja cui O(Jfl gio– \'Ò per nulla resempio dei genitori. Perchè? La pr ima r,igione è, come ti dissi, <:he ogni indi viduo nasce con un'a nima che rwn f; fatta ad imm a~ ne f' som iglian za di nessunù, per – chè ha bisobrn.i, asp ir azioni, ten denze indivi– du ali. La gpcond a ragione è questa: noi. mol– to spesso, sitJmO di\·e nW.te !=iocialiste, r,er rea – zione, per la mancan za di Jibert.à. di cui gode– \·ano, per ribellicme contro tutto il vecchio mondo di pre giu dizi che ci opprime\·a. ::\la i fig-li dei socialisti, la lilJerta che noi abbiamo \'<;)uw e ottenuto lottandrJ hJ godono senza che co1;:.t1 loro il più piccoh sforzo. :\Lm- I ca dunque loro, perchè diventin o delle anime ribelli, la spi nta , il bisogno della reazione, il Yiolento sforzo della loro ribellione. Secondo me j genito ri hanno semplice mente il dovere di allevare, amare, educare i loro figlioli, lascian do poi che orientino la loro cr,scienza ,·erso l'indirizz o d idee più consono alle loro anime. Sei pers1.nsa ? tua Luci a. Cara Luci a, Ti sorò tan to aralo, sr, mi toglierai da un dulJbio, che pesa sull a 111.ia coscien:;.a di vec– chirJ socialis lo e di NJOpProtore. Qui nel Ma– nicomio di Reaafo Em ili a, siam o in 180 circa fr a in {en nie ri, in {Prmine P addf'tl i, e in maa– yiora n; " siamo or {Ja_ni;.:o ti e cooJ>P:atori, e vn buon mn ,ie ro vi (' d'insc ritti al P"r tito. OrfJf'nP: in H O, co1n71r rsi onche fJUell i non ory anizzu li , ablJim11rJfa tto neni rf' da un for– nitu re, 7 r1uin tr1li d'olio rt'oli1:a e a pr e:!:.o di costo re lo siamo di1 1 iso. M a da qual chr co?n– paynu, che occupo alt f' Nlr ichf' nel 1>artilo, ahbiamo a1:uto la fJru ttr, sorpr esa d'esser e rhiomati P(Jf)isti P 1,r u,iri tlello COfJperazionP. ](J credo che la mialio r coso pPr combatt er" fJUPsto maledetto caro rfrp rP, sia quell a di man tenerP rn.eno eurcPn ti chP sia possibile, e per aver fa tto questo credo non si sia dannea– uiat o nessuna coopPratiu ,, e per ciò di non esser ci mnila ti tali fJ{f PSt!.A tito lo di notiz ia dirò r he il ricavato dPi r eri pieri li venduti lo alilii amo versato a pro d 1 :ll e t:lezioni politi • rhf!. Un'altra cosa: E co1•rPntf' rh e un socio di una coopnativ a, farcia acquis to del f ru– men to che alibisoana all a sua famialia all' P– poca? è coeren te quell o che si ma cella un sui – no, che si fa it vino in rasa, invece di r i1•ol– gnai all a couperali va? s:e _ questo è coer ente, pcr chè non 1.o siamo noi i~i mass_ase sen:.a specula:. fonc, solo 1>er un ns parnuo 7Jer la fami glia, mandiam o a pr end ere u~ a gran quant ità di merc e, per averla a minor pr ezzo ? Att endo una ri s1 1 osta, e mi solt omett erò al tuo aiu di:.io. SalutanAoli cordia lment e tuo C ES,\P.E BAROCCHI. l'illa S. li.l auri .zio, li 25-'1-1914, Car o comp agno, La tu1. lette ra che potrebbe fa r sorr :dere co– loro che nella Yita fan no il propr io int eres:--e senza troppi scr upoli, mi fa inv ece pensare che è ta nto più apprezzabile colui che cerca di esse re severo con sò stesso an che nelle niccole cose e che la. forza. di un parti to st.a appu nto nell'tLvere delle coscien ze e dei cara tteri. Certamente tu ~ei anda to contro Io sta tuto della cooperat i\·a per qua nt.o il fatto non sia così biasimevole q1.nnt.o ti si vuole ri mpro\·e– ra re. La co,,perativa av rebbe dovuto potert i ~are 911eJl'olio al prez1.o che tu l'hai paga to, 1>erche, pro\'v eden do in quantità. più forte, t~vrehbe poiu.to nvere magg iori ribass i cU qu el– li che lu hai potuto ottenere servend oti dir et– tamente da I forn itore. Se ciò fosse sta tu tu non ti sa resti ne ppur preso tan to fastidi o. ~ a è ?erto che non sempre la cooperati\"a. puo fun z1onarr, perfetta mente; dovend o svolge– re la sua azione in ambien te borghese non può s~m~>re essere scevra da dif etti e da imperfe– z10ni_. I1 dovere di un socialista è quello di coadiuvare affinchè Ja cooperativa si migliori e of_fl:a _p.i suoi ~~ci la roba più buon a a l pr ez. zo rnrnun o e c10 si fa aiuta nd o lo smercio, indi cando gli erro d , e indi cando i fornitori meno disonesti. :.\'la se tu non hai a,·uto questo spi rit::i di sacr ificio e per un util e immediato al.a tua fam iglia, hai mancato al d0\ 1 ere di buon coo– peratore, no n si può fart ene un grand e ca rico, date le esigenze dolorose della lott a per la vita che ci !ìpingono talvolt.a a molti adatt amenti. Il cas o che tu citi di chi macella il suin o in casa , e di chi si fa. i1 \·i110 coll'uva della pr o– pria vigna, Yecli tu stesso che è ben diYerso da l tu o, in qu anto che cost ui non si serve da un fol'nitol'C, Certamente qu esta form a. di vita indiv idu ale \·a scomparendo , come anche la piccola pro– pr ietà do\'rà collett.i\'izzarsi. Ciò rend e inutili qu è'sle pr eoccupazioni. Ad ogn i moclo non bisogna confon dere la cooperazione col sociali smo. La cooperazione è uno dei mezzi che son-0 stat i e s1rann o an– cora utili alla form azione di nuclei socialisti. Ma ci sono correnti pur socia.liste che 1·itengo– no possibile arri\ •are al socialismo senza la cooperazione. Non \'Oglio ent ra.re in un a simi– le discuss ione, ma è certo che un v eccat o di lesa coopel''tzion e non è necessari a.mente un v eccato di leso socialism o. Ad OB:ni modo, se tu ne vuoi fare runm enda, c~rca ~1 da re ~ la tu ~ <!-?Operativa qu ell'ope ra d1 ass ~ste !1za, d1 cons1gho e di cr itica, perchf' essa sia lll grado di darti quant o t.i occor re pel con_sumo della tu a fa.miglia nella. mig lio4 re qu n.l1tà o al pr ezzo min ure che sia possibile. Luci a. RI GAMONTI GIUSEPPE, gerente. Tip. E~it rice dell a Società u AVANTI I " M•lano - Vi a S. Damiano 16

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