Critica Sociale - XXIV - n. 23 - 1-15 dicembre 1914

CRITICASOCIALE 367 *** Dioe il Lucka che « in molti 1'uoghi Sesso e carat- tere ha, suscitato non s:ol-0 ap-provazione ma anche entusiasmo; più d'uno ha anche riconosciuto che non tanto si tratta della dlimoSitrazi•one più o men suffi– ci;erute di ques.ta o quella proposizione, quanto dielLa RIGENERAZIONE DI UNAGRANDE CONCEZIONE IDEALISTICA DEL MONDO(REGENERATION EINER GR0SSENIDEALISTISCHEN WELTANSCHAUUNG) ll. Preoisam,ente c;ome I.a.gueTra di Tr.ip,oli, che, ebb'e a suo tempo egualie battesimo. Non è da taoere- però che ci sono filos,ofi idealisti più . discreti (anche nel s-i•g111ificato cia,ss-i,oodi p,rovv,ed'Uti d'inteU.ilgenza accorta a discernere; tale il Boi,n,e in un magruifico· articol'o), i quali, tastando· le basi snr cui sembra c-onsistere i-1sistema dli We,ini,n,ge-r,han trovato i,J.nulla, J.ogioo e filoso-fioo,.Il suo v,orrebbe essere un sistema apri-oristico di conootti ~ astratti concetti opposti di mascohni:tà e d-i fem:minili,tà, ,sotto cui sa– r.ebbe di-sposto il real-e; tal,e sistema P'One il bene d:a un.a pa1rte e il male- dall'altra-;. e dalla parte del bene acoumula. 1a ,capacità di- memoria, la logicità, la genia– lbtà, l'e!'oismo mor.aile e a tu'tta questa gra·21iadi D•io dà nome di masco,linità; dall'altra parte, des·erta d'o– gllliivirtù, vede solo il pr.epo:l,e!'eanimal:esco dell'istinto ses&U!alee quest'animalità è I.a donna. È un sistema oomod,o, che consente giochi di- bussolo,tti anche p;iù comodi: di quei giochi di bus,s•olotti che- son ,p,iù rari .altrove che non in quel meocatto deHa v,erità assoluta che si chiamia, fi1osofol';pe-rcihè q,uando càp;ita '- come càpita 90 volite su 100 - di trovare uomi•n,i che- mm sono memori nè logioi nè genia.Ji nè m,ora1i, ma in– g.rati,, volu<bili, simula:tori, fuggito-ri de' pericoli, cu– piidi di guadagno, stupidi e lasci<vi, a!J.ora si dice che la mascolinità è oontaminata <kt una mischianza e quasi dia un iingorm,b,rodi femrminiJiltà, che bi,s·ogn,a espellere da sè per arrivare- a.Ila totale affermazione dello -spirito, :allo stesso modo ohe Cala:ndmno· vo, J.ev, a espe-lJ.ere <la sè la gravida,nza che l,a mo-glie g!:i aveiv,a pr,odo<tto giacendogli &opra. Sono· delle p-uerilìtà con le quali intanto si dà sfogo in&i,sten<tee feroce al misogirnismo più neT-0, p,e,r qqanto filosoficamente vestito. Ha un bel dìre Boine che cc è in verità assai più un libro contro gli uomirui che contro le donne»! La cqsa incredibile mi fa por maoo ad op 1 era che ,a me ste·sso p,e,sa, a cogliere qualche ramoscello da· q'Uesto gran pruno. A p.ag. 196: « Per un essere, che, come la don,n.a, è priv~ del fenomeno logico e di quello· etico, viene a mancare ogni ragione per attribui-rgl'i un'anima». A pag. 198: « L'uomo può sollevarsi alla massima al- . tezza e deg,eneraI"e p,iù d'ogni altro essere, può ddve– niix-ebesti.a., pia-ruta, pe-rsi,n-0 do,nna.... ll. A pa,g.. 199: « Chi, volesse esse-re. tanto ,corrivo ·da estendere il CO'Ilcetto di genialità tanto d:a las·oiarvi un cantuccio anche per le donne, con ciò stesso !,o di,strugger,ebbe· ... Come potrebbe un essere s,enz'anima possedere del genio? ». A pag. 285: « La donna n-on rapp-rese,nta neppure un pensie-ro, un senso: è un non-senso, un controsenso in tutta l·a sua ·pers 1 ona ». A pag. 206: « La fantasi-a dell.a donna è er.rore e menzogna, men– tre quella dell'uomo, sia egli art>is,tao filosofo, è una intensi-ficazione della veirità ». A pag. 209: « È da miopi ritenere una prova della p,ietà femmi-nile il fatto ohe· la donna ai:Yb-ia cura degli informi, chè se ne d-0vre·b'bepropxio dedurre il contrario ll. A pag. 291: « Il ruffianesimo ·è il fenO>JI1eno che più d'ogni altro serve ,a chi•arirci l'essere della donna ... Non si può eonstatare nes-sun'altra qualità pos,itiva gene-rele a tutte ibUotecaGino Bianco !,e don-ne che il ruffianesimo, cioè l'abtiività a-I serv,iz,io dlell'tdea del coito in genere ... L'essenza più gene-rica e più caratteri,stica della donna è data pienamente ed esauri,entemente dal ruffianesimo, cioè dalle: missi·one in s,ervizfo dell'idea della comunanza corporale. Ogni donna ruffianeggi:a ... ». A pag. 289: ccNO'Ils'è mai pensato pe;r-chè le donne se-condine tanto volentieri, tanto disinteressatamep.t e i ritro-vi d 1 i a!Jtre d,onne con uomini? Il piacer-e ohe ne pro.vano si basa su un -eccitamento parti,colare prodoUo da•! pensiero del coiito altrui ll. A pag. 390: « Non è stato ancor mai detto .apertamente dov,e, si trovò la servi,tù della don– nia: nel' potere so·vrano e idolatrato che ha sop,ra di lei i,J phallus dell'u10m-0 l). Di somiglianti sentenze, al– trettanto -ideaJ•isti·chee•pro,fonde con accompagil'amento di illustrazioni f'Utur,iste, ricordo che er,a,n c;oper.te le pa•reti delle lrutrine uil'iversitarie: parlo de' miei tempi, anteriori alla .rinascenza idealistiica... E quando gli a,pol,ogisti <li W,e-inin,ger affe-rmano ohe egli volle ri– chi·ama·re il mondo al culto dei valor,i morali e lasciò !',esempio d'una vita eroica e santa e ha sistemato in questo l 1 ib-ro la più eroica e/elle morali, ascolto oon r.isp,e.tto, ma sento risonarmi dentro l,e dimande che G. Ba-ttista Vico faceva a prop,o-sito di quell'al.tra mo– rale eroi•ca: ccChe• romana vi,rtù, do<v•efu taruta su– p,erbia? che moderazione, dO'Ve tanta avarizia? che giustizia dove tanta i•negualità? ». Co•sì qui vorrei do– mandare: Che valori mo-rali e che santità, dove è tan:ta ingiustii.ila ve,rso il ses&o a cui pure app·arten– gono Ermfoia · e Antigone? CO'Il questo n-on ne-gherò io che il libro del Wei– ninge-r (ed anche l'altro ultimo,) sia sbraordinariamente interessante e testimonii grandi attitudini nell'Autore ed abbia « la perS'Uasiva sugges-tione della grande lirica_ e delle grandi tragedie». Di-rò anzi (-se non è troppn gran· bestemmi,a av,vicinare un rniOmen,to la sconvolta prosa vie,nn,ese al g-rande esametr-0, latino che vola gittando lume) ohe a oerti· tratti, leggendo W,e,i,n;ing,eir,mi balza alla mente l'immagine di un al:bro suicida di smisurata grand,ezza, il quale - ra,c– conta S. GiTo,lam.o- in furorem versus, cum aliquot libros per intervalla insaniae conscribsisset, propria se manu interfecit. È f.o,rs,e la comuna·nza dell'insanila intermittente e della. fine mii,serandia ohe mi fa ass·ociaire un momento m~mtalmente due uomini tanto lontani - o non sa– l'ebbe piu'ttosto vero ~he in W-eii,ninger c'è uno sp-razzo di quella vive-zz,a d·i fantasia, di quel.J'.acoensione di s,entimento, di q-uell'entusfasmo per il vero e ·per la sap,ienza, di quella violenza affe·rm.a:tiva,di quel cupo r::mcor,e contro l'am-or,e e '1a natura e la vita, c;J.j. que.J– l'iro-s,o,disprezzo per la donnia,, di tutto ciò che in Lu– cr,ezio Ca!'o si converte in fiamma canora? Non so, e mi dolgo della so,r-te che reoise urna. così alta spe– ~~anza. M;a, r.eso questo postremo munere mortis, no,n po– tTei essere ,egualmente s,ereno verso chi volesse· vedere altro che poesia p.ato-1-o,gica in una dottrina ohe fa capo a strava,g,an-z,edel gene-re seguente: « Il coito contrad– dlice, s,emrpre all'idea dell'umanità. La donna deve ri– nunzia11e al coito inter~ormente e lealmente, di pro– p,ria volontà. Ciò signi-fioo, è vero, ohe la donna come tal,e deve soompa•rire, altrimenti non v'è pos&ibilità di fondare il regno di Dio in terra». Se questa è ·rige– nerazione di, una ,grande concezione idealistica del mondo, allora vuol dire che la rigenerazione ideali– stica si i·dentifica oon la degenerazione freniatrica. Non dite,, amici idealisti, che rifaccio il verso a Max ·

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