Critica Sociale - Anno XXIV - n. 5 - 1-15 marzo 1914

66 CRITICA SOCIALE mocratica; e quella clericale proponeva i suoi ti– toli per .essere stata la prima a lanciarla. Di– ventò il luogo comune della convinzione libica. Nei contraddittori elettorali fu il pezzo forte degli avvocatini che scendevano in campo contro di noi. Nella discussione memorabile sul decreto di sovranità nel febbraio dell'anno scorso la fiaba fu in pienissima convinzione affacciata da Leonida Bissolati: " Noi non crediamo che il Governo si sarebbe mosso all'impresa se non avesse creduto di trovarsi di fronte ad una necessità politica imperiosa e i1nprescindibile .... Quale? ... Fu sussur– rato: Un'altra Potenza si apprestava ad occupare le due provincie africane. Accetto l'ipotesi e dico che in nessun caso questo avrebbe potuto essere sopportato pacificamente dall'Italia .... ,,. E l'onore– vole Giolitti gli rispondeva che l'impresa era stata resa necessaria " se non si voleva andare incontro a guai gravissimi a breve scadenza ,,. E, nettamente, ribadiva: " E ben disse l'on. Bis– solati che l'Italia non avrebbe mai sopportato in pace che alt1'i occupassero la 1'ripolitariia ,,.. Ora la dis,cu~ione ha, fatto. paleSE\ che la fiaba ,era .... tlha 'fiàbà; dhe ì'ori. Giolitti dièeva .èosì' per "à.ir: e, I per sollevare patriotticainente lo spirito pubblicò. E' l'on. Giolitti stesso colui che assicura aver egli sempre smentito (! ! !) la ·leggenda della discesa della Germania a Tripoli o a Bengasi o a To– bruck, come da ultimo con grande enfasi di persuasione a.ssicurava ancora l'on. Labriola. · In– fatti, a due riprese, la prima dopo la discussione del febbraio 1912, la seconda due giorni dopo il discorso del Labriola, che aveva fatto nuovo, esplicito richiamo della fiaba, tra l'entusiasmo dionisiaqo di tutta la Camera nazionalista, ecco l'Agenzia Stefani investita di ufficiale smentita: i "Alcuni giornali, raccogliendo voci c.b:eebbero anche eco in Parlamento, parlarono di aspirazioni che la Ger– mania avrebbe manifestate nel 1911 ad esercitare una azione politica propria nella Libia. "Tali notizie sono prive di fondamento, perchè la azione della Germania, prima, durante e dopo la guerra di Libia, uon avrebbe potuto essere più. leale e più amichevole verso l' Italia ,,. ,· Senonchè, le smentite apparivano· imposte da chi ~on. voleva lasciar ~o spetti sopra la propria lealta di alleato .o sopra la forza e l'ardimento delle proprie armi, e il Governo continuava a lasciar creòere patriotticamente tutto il contrario di quello che asseriva, giuocando furbescamente sulla furbesca incredulità del pubblico. Finchè un modesto ma limpido quadI'Q crono– logico stabilì perentoriamente che tra il primo di luglio 1911 e il 23 settembre, d-i quello stesso ann~ era materialµ+JlP.-,~~ ,mP~~~AbiJ&,.CJW, ltt, Jt11r– mama potesse pensare· ad una occupazione nelle coste libiche, ,impegnata come, era nel gigantesco conflitto con la Francia e l'Inghilterra per il Marocco. · Perchè non riprodurremo qui quel quadro che ha un valore documentale e può ancora servire a confondere qualche libico ritardatario? LUGLIO. 1. Colpo di Agadir. Sir Gray avverte l'ambascia– tore tedesco Wolf-Metternich che il Gabinetto inglese considera la situazione grave e seria. 4. Russia e Inghilterra offrono alla Francia di chiedere alla Germania di precisare la signi– ficazione del suo attò. L'Inghilterra offre di mandare un suo incrociatore insieme ad uno francese nelle acque di Agadir. 9. Primo convegno dell' ambasciatore francese Cambou, tornato in fretta da Parigi, con il· ministro degli esteri della Germania, Kider- lein- Waecler. · · · · BibliotecaGino Bianco 21. Continuano i convegni. Sir Gray manda a Wolf– Metternich di dire alla Germania .che a giu– dizio del Gabinetto inglese " le .domande tedesche hanno un tal carattere che manife– stamente la Francia non le poteva accettare,,. Wolf protesta: " Voi avete una misura per la Francia, ed una per la Germania,,. 21. La stessa sera discorso di Lloyd George alla Mansion House. Dice: " Se una situazione ci fosse fatta nella quale la pace non potesse essere mantenuta che mediante l'abband,ono della grande e vantaggiosa posizione che l' Ing4ilterra ha acquistato a furia di vittorie e di eroismi e se, al momento nel quale i suoi interessi più vitali sono in giuoco, il nostro· paese dovesse essere trattato come una quan– tité négligeable, allora, io lo dichiaro aperta– mente, la pace a questo prezzo, per una grande nazione come la nostra, sarebbe uiia umilia– zione intollerabile ,,. ·24, Wolf-Metternich a Sir Gray: "Se il Governo inglese aveva intenzione di complicare ed oscurare la situazione non poteva fare .di meglio che il discorso del Gancelliere dello scacchiere ,,. · \Ì7.-Asqùith ai' Comuni' ribadisce 'in 'uì:{ tlisci'orsQJa; posizione assunta ·dal Gabinetto inglese. ( AGOS.TO . 4. Continuano i negoziati Kiderlein-Qambon. " Si è fatto un avvicinamento sulla questione di princi,pio ,, dice· la Norddeutf_c.he Allgemeine Zeitung. 5. " L'accordo è prossimo,, dice il Berliner Tage• btatt ,,. 13. L'accordo non è raggiungibile non essendosi i diplomatici intesi. 18. Interruzione· delle trattatfve per .3 settimane. Bettman Holweg,g parte per la campagna, Kiderlein per le· acque in !svizzera, Cambon per Parigi. · 20. La National Zeitung parla della g·rande ai•ia che intonerà ta musica militare. 30. "La Francia e l'Inghilterra si preparano alla guerra n· Uosì la ·Ti:iglicheRundschau. SETTEMBRE. 1. Terribile crisi di liquidazione alla Borsa di Berlino. Fuga di fondi francesi; crak; sospeso il listino per 35 valori, panico dei depositanti che dànno l'assalto alle Cass·e di risparmio. 3. Imponente dimostrazione per la pace' a Trep– tow, · promossa dai socialisti. " L1 opinione pubblica - così dirà il 5 dicembrè il Can– celliere Bettman Holwegg al" Reichstag te– desco .- in Germania divenne di giorno in . giorno più nervosa ed-impaziente. Il popolo. vis-à-vis del Governo prese un atteggiamento sempre più critico. ]fu ~na crisi difficile da i:t !,\ ~··~oppor,taFe·,,.::.-, . · . ,... . : : · , ,.m \t! liip'resli'-aeì1'1\egò'zl'llW't 1 •'J 1 .ii li 1 »;Jji!, ;, ' 23. Camboi;i ,è invitato a pranzo da Kiderlein. L'accordo di massima è raggiunto. NOVEMBRE. 4. Firma· del trattatÒ. L'illazione che irresistibilmente esce dat quadro è l'alibi della Germania. Chi aveva impegnata la partita che la Germania giuocava con la Francia, davanti, e, indietro, l'Inghilterra e, in fondo, la Russia ed aveva la rivoluzione in casa, non poteva alzarsi dal tavoliere per andare a rubare. la Libi!!, alla Turchia e all'Italia! Ben l'on. Giolitti è di questo stesso preciso parere. Anzi, eg,li ha sempre smentito la leggenda della minaccia tedesca salvo quando la confermò nelle parole del Bisso'. lati. ... Egli è convinto di esS'ere andato in Libia in perfettissima libertà, cioè, non iugula,to da al– c'?-na necessit~, anzi fatalità storica!. Bisogna dirlo e farlo dire. L'on. Giolitti. Q+I!, qo11vtene Ghe ' 'I I '

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