Critica Sociale - Anno XXIV - n.2 - 16-31 gennaio 1914

18 CRITICA SOCIALE migliore distribuzione della ricchezza " italiana ,, fra le varie classi l!Ociali del nostro paeee, col proposito di giungere alla mèta dell'integrale. attribuzi~n_e d~l red– dito "italiano ,, alle nostre classi lavoratrici, e s1 tras– cura completamente e si dichiara dannoso·. e pazzesco ogri tentativo di considerare anche il _rappo_rto tr~ 1~ ricchezza italiana e la ricchezza dei van paesi stra01en, che sqno i maggiori e più potenti detentori del capi- tale mondiale. Non sembra leo·o·endo queste cose, di riudi_re l'eco rinnovat~ di q;elle "obbiezioni :più co~um,, al socialismo che abbiamo confutato a1 tempi della nostra giovinezza? . . . . Innanzi tutto il socialismo italiano è 11 socia:lismo unico internazionale, ed è anz~ per. il suo sp1ccat~ internazionalismo che il naz10nallsmo affetta d1 odiarlo di più. ~01;1 ha:nn? ,~~in?,i alcun pe_sonella discussione le llmitaziom italiche,, che 11 Rocco ha messo alla definizione del socìalismo. · Il socialismo è uno per tutto il mondo, ed è. il' socialismo. Ora è vero che il postulato del soe1a– lìsmo sia un p;·oblema di dii;tribuz(oné? ~o. _Non è vero. Il contrario anzi, è il vero. Il soe1absmo (speriamo che il Ro~co_voglia prescindere con noi dal socialismo utopistico che poteva nella mente di qualche sognatore. prospettarsi a_nche come unarllllèta di eo·uao-lianza pastorale, francescana, anzi di uomini cibantisi di radici e abbeveran~isi alle 'fonti) il socialismo scientifico è una dottrma di- critica ~l regime cll.pitalistico che accusa espli– citame-nte di travagliarsi col massimo sforzo per il minimo utile sociale. Il socialismo accusa il mAtodo di produzione capitalistic.a prima davanti all'economia che davanti alla giustizia. Ne rico– nosce la materiale- legittimità determinata dalla evoluzione economica ·anteriore, ma ne prevede il ci·alt a scadenza più o meno lontana, e intanto denunzia gli spedienti cui esso ricorre (colonia– lismo protezionismo, ecc.) per guarirsi delle piaghe che s~no connaturate col sistema, e che perciò non scompaiono in un punto che per comparire più vaste e profonde in un altro punto. La critica socialista investe il regime indivi– dualistico di produzione mostrando come, fondan– dosi esso sulla impresa privata, moltiplichi senza regola le 1niziative che si urtano, si dibattono tra loro, e le vincitrici non sono tali che passando sopra le rivali su ferrei campi di battaglia, dove .·i accumulano i segni della pazza. distruzione, della dilapidazione anarchica. Ma non solo la di– scordia e quindi la mutua elisione degli sforzi produttivi denunzia per sè dal punto di vista· della formazione della ricchezza l'infelicità del sistema, ma il sistema, basato sopra la lotta delle classi,necessita d'un enorme sperpero di attività im– produttive, di custodia, di di.fesa, di controllo, ecc., da cui nasce la costituzione di immani eserciti infecondi che penosamente oziano negli uffici e nelle caserme. concezione elementare del socialìsmo è assuTdo, è mendace andar cantando che il socialismo non si preoccupa del sistema di produzione se ~on in rapporto della distribuzione ! Al fatt~, ciò ha tutta l'aria di una ritorsione -puerile. E' 11 proleta-. riato quello che accusa la borghesia, la quale ha ancora la responsabilità dell'indirizzo della pro– duzione, di non essere pari ai bisogni della società ed ai postulati della giustizia. Poichè la borghesia " sping.e ,, la· produzione a seconda dell'inter~sse dell'imprenditore privato, ·senza alcun pensiero della utilità generale e del più vantaggioso rias– sorbimento della produzione da parte del maggior numero (e, particolarmente, da parte rlet produttori opèrai che non possono riassorbire la produzione cla essi creata, perchè nol. consente la ragione del salario) è fatale che la borghesia si abbatta pe– riodicamente a crisi spaventevoli di sopraprodu– zione e di sottoconsumo che hanno per caratte– ristica dilapidazioni enormi, terribile rlisoccupa-. zione di braccia, che pur bisogna .... · mantenere, fallimenti, distruzione di capitale fisso, tutta, in– somma, la tragedia del sistema capitalistico di produzione di cui l'ingiustizia ùella falcidia ca– pitalistica sui salari (questione di distribuzione) non è che uno degli aspetti,.inscindibilmente con- nesso con tutti gli altri. · · Noi abbiamo, pur tro;ppo, in questo momento, in Italia, due casi tipici, due paradirnma di crisi capitalistiche, che, meglio di ogni ragionamento astratto, dimostrano se il socialismo accusa il capitalismo soltanto per la "questione della. di– stribuzione ,,; vogliamo dire la crisi cotoniera e la crisi zuccheriera. Il processo alla individua– listica stolidità degli industriali cotonieri è stato fatto dai cotonieri stessi in pubblicazioni ufficiali. Essi, essi hanno confess at9 la leggerezza, degna dell'inabilitazione legale e.on cui per imitazione del successo moltiplicaron o all 'infinito gl_iimpianti una volta che asserragliati dietro la protezione doganale ognuno di essi credette non fosse più . · che da dar forza alle macchine, alle macchine di .ferro ed alle macchine di carne, per diventare tutti tanti Cresi. Essi ebbero a dichiarare a tutti quelli che lo vollero intendere che essi non ave– vano neppure avuto l'accorgimento di differen– ziare nelle diverse fabbriche la produzione, con una previdente divisione del lavoro. Essi si ri– dussero ad invocare, prima dalla Banca e· poi dal Governo,· la disciplina 'che da sè non avevano saputo darsi., consistente nel reciproco controllo della qualità e della quantità della produzione,. ,Jiella comandata inattività, che equivale alla di– .struzione dei fusi, nel serrare di concerto il fido ai creditori e offrendo di assoggettarsi alla osser-. vanza rispettosa di dette condizioni per meritarsi ancora la "fiduciosa ,, benevolenza del banchiere fatto padrone, papa e re dell'industria vassalla. Queste idee che formano la trama deUa critica socialista saranno vere o false (ma come si fa a sostenere che sono false?) e così pure saranno fon– date od infondate le previsioni socialiste per cui cotesto organismo finirà un bel giorno per accor– gersi della propria impotenza a soddisfare i bisogni della società e si deciderà allora a morire, accor– gendosi altresì che a sua insaputa rielle sue stesse viscere un nuovo ordinamento si era venuto for- · mando, a cui le. vittime del capitalismo avevano con la loro organizzazione dato nel tempo forma· e costrutto, e quel nuovo ordinamento sarà ca– ratterizzato dal metodo di produzione socialista, ma certamente in confronto di questa che è la Più classico forse ancora il caso della industria .zuccheriera, emancipata dalla Convenzione di Bru– xelles per diventare la cosa privata del ·grande negoziatore, on. Maraini; industria che ebbe uno ,svolgimento monopolistico assoluto, e che dopo. una serie meravigliosa di trionfi che _sitradussero ·in esclusivo vantaggio degli azionisti del trust, .che ebbero dividendi e ammortamenti da pascià, . .oggi è tutta incagliata da stoclc che bastetebbero ·al consumo interno ordinado per due a1mi; le fabbriche sono minacciate di chiusura, non po– tendo produrre per l'estero, donde la pronta rap- presaglia della Convenzione ricaccia il prodotto •a furia di dazi proibitivi; i contadini che lascia– 'rono il grano per la. bietola sono disperati per le colture lasciate e per quelle sostituite; il mara– sma, la rlisoccupazi.one, la distruzione del mac- BibliotecaGino Bianco

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