Critica Sociale XXIII - n.20-21 - 16 ott.-15 nov. 1913

CHITICA SOCIALE auche sni nostri grandi quotidiani rlèlla gèntè per bene, bi11simer11u110come ciema~ogica, la politiCJa sociale del Lloy,! George. Epµure, la· nazionalizza– zio11e ,le!l11.terra parve desiclerabile ad economisti ortoc!o~si come il Walras, a sociologi iDdividnalisti come ~9 -Spencer; ~loyd ~org~ nou fa che appli• èare. ·al'caso riel monopolio terriero principi e me– torli generalmente ammessi per gli altri. casi di mouopoli natnrali. Nè altrimenti dee d..irsi circa gli Uffici pt-1: la determiuazione dègl:i orarì o dei salarì minimi .. Se ~i è liberisti perchè si ritiene ingiusto che un'iu,!ustria fioi·isca a spese di ~!tre, nou si Yede come possa parer giusto che un'inrlu– stri11,viva lesiuaudo sul 11eces!'ario al manteuimento e alla sc1lute. dai lavoratori, :oel mentre fruttifica pr11fi tti a eh i la gesti>'ce. Questo grande programma ha cer,to i sno.i punti oscuri ; esso costerà .c1ssai; come iwovverlerne i lllezzr, mentre la, c!epressioue comme1·c'iale immi– ueute as~ottiu-lierà gli avanzi di bilancio. e l'eser– cito(\ la. flotta reclamauo sempre maggiori sacrifici, e 1-\'ÌÌt la l:"econda offerta inglese per una sospensione di costruzioni navali fu cortesemente mef1sa r sia parte ·iÌalla . G~nna:nia? ,È· quanto àb(endia:nìeldi sapere dall'infaticabile e geniale Cancelliere; òelle cui ,ljchiarazioni in. proposito - massime iD rap– porto alla ~·iforma c!ei tributi locali urbani - non mancherò cii tenere ,i-nformabi letitori. (RaslleaJ. ANGELO CRJ::SPI. ·LE MUTUE SCOLASTICHE -La. borghesia italiana fa _qualche volta come la Ma– donna: «< liberamente al domandar precorre»; o, se il modello. verginale non paia conveniente ad essa- bor– ghesia, dirò che è baldanzosa e sventata come la Fi– renze Dantesca: « e grida: Io mi sobbarco>>. - Ieri "il·suffragio universale, o almeno generale: oggi le. pensioni operaie. I du'e leaclers. delle cla\'si gover– nanti gareggiano in liberalità: così Livio Druse;> $O· verchiava in· p,roposte cle(J1ocraticbe Caio Gracco e si finì per non farne nulla. Intanto sono già forti i dis– sensi di metodo e si combatte già fra. il sistema in– glese e il francese, l'australiano· o... il finlandese. A un osservatore profano e dilettante, qual io sono, una facile· conciliazione .parrebbe potersi o_ttènere con 1.1n sistema che guàrentisse il minimo sonniniano ·e con_– ~entisse U contributo d'incremento. luzzattiano, ç_ome _èçl_e,ttonell'Ullilà del 3 ottob~e; nella C,;ifi<iaSociale, (n. 16) un articolo « qttimista » del « .. Lome/lino » for-! nisce ingegnosi c;espiti di-rendita al ministro di buo-· na volontà che pensasse veramente alla- cosa. Non mi. sento in grado di giudicare sulla questione: ma, quale curatore d'unirne, come m·i trovo ad essere, rni par d'avvertire in· tutte queste discussioni la man– canz;;i di \In. (onqaìnento «. p~icologico »,. che è pur t(lnto ·necess,;iriq ad ogni avviameh~o sociale. · Q.uando. qua_lche socialista di diffìéile contentatura. si· tament~i°,che il suffragio. alla_rgato· fosse stato con– c_eduto e !)On strappatq,. credo pensasse appunto .a. questo: non che-·-una pera sia più buona ·se viene car.pi.ta a forza o-comprata a prezzo. anzichè donata;· bensì che una i-i'forma, largita a u'n pE;polo che rion 'ne séntiva · vivo il bisogno, perde di. efficacia, in quanto rest_a pµr §>eÌnpl'eun'arme,' m;i impug!}(!.ta_ da u·na_aia- no fiacca ed iri.erle. · ·· ' · ' In. F~qncia, se. non r.icòrcÌd ,~aie.,.)~ ·_peris'i~n~qpé'. raie furono accolte da una specie di boicottaggio: non tanto, forse, -per la tenuità ciel loro ammontare, quanto perchè non erano state conquistate dalla chiara' e in– tensa volontà ciel popolo. Qualche cosa cli simile ·accadrebbe oggi rn Italia. Non che sia difficile persuadere alla gente cli andare a riscuotere quattrini: ma quei p.ochi soldi, di cui non si conoscerebbe la gigantesca somma totale, non produrrebbero quel senso di tranquillità sociale, che è nei dcsiderii dei conservatori, o di soddisfazione in– dividuale, che è ciò _c;hemuove il senso di giustizia ... degli altri. E qui mi per-metto una breve osservazione al « cap– pello» messo in• testa all'articolo del « Lomellino ». Ogni riforma è per sè conservatrice, in quanto mitiga gli urti, ed ~ rivoluzionaria, in quanto av':ia i moti: l'autore di quel «cappello» ci ha pit'Ì volle provat,i la verità dell'apparente paradosso.· L'umanitarismo è, in tutti i casi, uno stadio ipdistinto e superato che, .come qon ci tocc\l, c<lsì non. deve m_etterci in sospetto. Ma c'è (ritornando all'argomento), c'è un altro im– portante vantaggio nella preparazione psicologica: il diffuso interesse. d'una larga moltitudine alla risolu– z,ione d'un problema, toglie questo alle_ accademiche ed aeree dispute <;lei periti, dei ct'otti, dei « compe– tenti», e lo tempra all'ardore dei partigiani, al ·gelo delle opposizioni; lo educa ai soli e alle tempeste della vita aperta, lo fa vigoroso e vitale. La p.ianla di serra (la ·serra polverosa e un poco squallida degli studiosi) qualche volta avvizzisce se trapiantata· nel duro terrero della realtà. C'è bisogno di esempì'/ Cosi posseduto dai desideri, già provato alle av– versità, il suo divenire· assume· ii .carattere della ne– cessità e della s_aldezza. Una cosa fortemente voluta è. in_parte una cosa fatta._ . ..* Moss·o dà questo sf)ntimento, e in parte. anche tra– scinato da esteriori circostanze, che spesso determi– nano· noi riluttanti ad un_' ope.ra che diventa per do– vere e. per abitudine. più. e ·più amorosa; ho parteci– pato e partecipo al tentativo, fino ad ora µn po' in– .certo e sentimentale; di diffondere l'abitudine e l'a– more alle forme di previdenza nelle scuole elementari. _Daqualche tempo, ad imitazione di una ·sim,ilè istitu– zione francese e _belga, ~ stata int_rodotta an_ç:hefra noj 'la CO.Si_ d~tta « Mutualità scolastiça » (1), la ,qUale · consiste· nel far v~l-\ia;te. una p._iccolaquota agli alunni (di solito-_due,soldi, per ~ettimana) assicurando loro un certo sussidio durante· i giorni di malattia, e l'in– scrizione ;:i ·qualche for:ma· di previdenza, che. in Ita– lia è rappres.ehtata dalla· Cassa Nazionale di Previ– denza, da cui i'·piècofi mutualrsti hannb un contributo annuo (cii_-\. 1,50_)°,_ ·m~ntr~ Ù premi'o d_'Qssicura_iione è per !)&~ifido(tp d·a.~ei a \re ]ire .. L;i. .1\1.1.jtualità .Sçolasf.ic~ .ebbe pen). ;;u.bito due im-· p_i;di1J1entj;l'uno il rico.rdo- poco gradito d_elle « Casf!e çli.-risparmio,· SCQlasÙc,he.»,.- l'altro gJi scrnp9li peda– gogici. Il prirno, persuad~và· ,la sfiducia nella conti- ·.(I) lj'el settei:nbrè d,l.que§t'anno'é-e n'è te~_uto·ll_l)rlmo n,otevo1ti'r.on– gresso IÌ:Venezla;•·preeenziàto-:.:..•o'ooorre 'dirlo?<..:..,'da 's. E. Luzzattl, IÌ qutrn,· nòl> si rifiutò dal _.proi11inclanl plÌl ·cn'. un dlsoorso. SI votò la co•tltuzlone· di IU! Ente nàzlOM.le d1 rJ•ssicuN\~lone., che serva a· unl(ormare,.~enza µn_lfltj11•~1 Je' 111ut111'Jlt~ efola,s~jlhe· eststenll, do }\ lla.uo a c,taula, c)a V.l}Y,~Zlj\-_a ~SBO~I, per ·t_µ,.W•:It1114't•.

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