Critica Sociale XXIII - n.20-21 - 16 ott.-15 nov. 1913

• 30:.; ClllTlCA SOClALt ricoverare Carlo Marx i11soffitta per. ~onto loro - .'certo noi1 peµsava che it ·gioeo fosse· p,er 'riesciPgli alla ·.fine: come gli è :1,iuscito 1 · e ~gli sles~o dovèsse lasciare ;,iella irnv1·ovvida tagliuola qualche lacerto di sè. Oualche lacerto solt:;i.nto? La sua « fat::ilità sto-· rica » Ìo dovev::i po-rtare anch,e a questo. Egli l'h::i evocala e, come Faust, è rimasto sua preda. E non è rim'1sto egli solo. -- Intanto Carlo M::irx è ridisceso a pian terreno, -e dalle aperte finestre ha gittato un'altra volta alle turbe il suo, fatidico grido... · Le vittorie- socialiste nelle elezioni di ieri non furono soltanto l'effetto di un malcontento generico più o meno diffuso _:_· come da taluni 11osLriavver– sarii si pretende - e non- furono neppure, come pur si vorrebbe da noi, il segno cli un'adesione con– sapevole a un programma positivo e preciso, quale è quello sul quale svolgemmo la nostra propag~trda. Perchè dovr,ebbe fermentare così acre il malcon- . tento, mentre, come si continua a vantare (sebbene agji inni r.riocondi siano oggi tanto più fioche le 'ffiCi), l'Iralia ebbe ed avrà dalla Libia nuova forza, nuovo pr-estigio, nuova e più allegra giovinezza, e la R.ela-· zione dell'on. Giolitti al Re per lo scioglimento della Camera è Lutto un peana? Non assicurò egli il So– vrano e il Paese che tutti qu.~nti, non uno escluso, g·li indici cl-ella ricchezza e del diffuso bcn-C'ssere - perfino il saggio della prolificitù delle nostre donne, -- seguano un'ascesa trionfale incessanlC', che la guerra e la conquista non ci hanno coslr+•llo nè a incontrare un rlebito all'estero, nè ad inst aurare o ad inasprire una imposta, nè a lesinare su alt.re s1:iese utili di qualsiasi natura, e che l'avvenire ci s i pro– fila ch.want.ianche più roseo ciel nresent,e? Il che si– gnifica, di logica necessità, che la guerra e la con– quista - poichè nessuno supporrà seriamente che ·Napoleone il- grande, coi suoi tre famosi coefficienti, non se n'intendesse un pochino e che oggi la guerra e la conquista poi,sano essere gratuite - ce le ha par.rate ,e ce le seguiterà a par.rare un ignoto, ma non perciò meno effettivo e munifico e provvidenziale, zio d'J\mrrica: e che cosa si pot.rchlrn di mr.glio, de– siderare? E, ad ogni modo, non ha il Presidente del. Consi– glio solennemente conformato in quel documento· ciò che già aveva proclamato accellan<lo il ben noto or- . dine del giorno cli Giulio Alessio, che, quand'anche, per dannatissima ipotesi, ner far front.e a una parte di quelle s1'>es_e, qualche lieve aggravio si rendesse mai indispensabile, non dovrebbe assolut<1mente pe– sare, nè molto nè poco. sulle borse dell,1 novera gente, la quale. rlando all'impresa. coloniale il pro– l)C"iosangue <' dei figli, h::i dato cd :.wr~1dato (lnchr tronno? La rrual cosa, si badi - ·noicliè il Prcsfrrnntc del Consiglio non può avere voluto ini:rann,'lre con giochetti cli parole -- ,o noichè è clcmrntarc in Eco– nomia che ·qualunque o imposta orrlin'1rÌ'1, o nrèstito nel interesse, o -altra forma qu'1lsiasi di assorbimento rli una pnrte rlel canitale privato. o del risparmio destinato a diventarlo. da narte dello Stato, per ser– vìr,e a investimenti infruttiferi. o colnisce. per ri– percussioni e rimbalzi s11cCf'ssivi, 1n ,:rrie dei consu– matori, giù iriù fino all'ultimo slr'1I0, cui nessu.H,, ulteriore rivals.<:r è nossibile, allo strMo cioè d~vo– ratori; ovvero s-ott.rae il normale alirnent.o ~e mcre– mP-nlo al c:cini\.'lle industrial.~, commerci"ale ed agri– "olo, rru::indo nur,r, non ne clistra·q-g-.'\ u na na rle d!'.lirli · investimenti in cùi. già si trov:ci impe!! .na.to . r scem.'l rii conseguenza il fondo salarii; P. così . ner diritto o T1ertraverso - niì1 spesso J)er diritto e r,'.)r traverso insieme - rioiomba, nssiom'1ticamcnki. snl solo ele– mAnto che nossa nrorlnrrr ricchrn.'1, rinimnb::i cio,') sul lavoro, f" quindi di nuovo e semprn sul lavor.'\lor,2 - è dunque evidente, dicevamo, quest o aver voluto -e dovuto signifieare: che, in quella tale clannatissi.ma ipotesi, -lo Stato ifaliano proc.eclerà alla parziale espropriazione dei cillaclini facoltosi, falcidiando del loro patrimonio, non già i redditi che alimentano il consumo, e non i capitali, ma quella ricchezza inerte, ·-clipuro godimento egoistico, che, per la d,estinazione assegnatale,. non circola e non si riproduce - col– nidi esclusivamente il lusso vero e proprio - farà i~1somma, sia pure i11 modo empirico e a fini non affatto socialistici, ciel socialismo sµogliatore e li– vellatore. È forse di questo che potrebbero dolersi ·1e moltitudini nullatenenti? La realtà - lasciando l'ironia --- è che un mal. contento diffuso., e sempre crescente, esiste ed ha giocato nel movimento, e-lett.orale, ma non è il mal– contento generico, imprecisato, mal conscio delle · propri,e cagioni e dei proprii obiettivi, come preten– dono, per confortarsi a modo degli struzzi leg-gen- . clarii, chiudendo gli occhi alla luce la più meridiana, i •giornalì ciel Governò e della borghesia. Neppure, come altri argomenta, fu il naturale impulso ribelle d,ei nùovi strati più miseri, del proletariato analfa– beta, chi:ìJ:p.ato per la prima vo.\ta a dire la propria parola: chè, anzi, fn sopratutto nelle grandi città e nei centri industriali più fervidi, che quella ribel– lione seppe cslrinsrcarsi ed aff,ermarsi ·nell'urna. Malconwnto e ribellione, dunque, consapevoli, ge– nerati e determinati dalla guerra e dalla conquista, dai danni eh.e la guerra ·e la conquista già han110 cominciato a produrre nella economia ciel paese -· disoccupazione cresciuta, emigrazione rincrudit:1, condizioni cli lavoro ,e di mercedi fatte più aspre - e eia quelli, maggiori, çl1e presagisce la DI'ospettiva del cl.gmani. Malcontento e ribel1ione acuiti dal bru– ciore della delusione, dall'improvvisa percezione del– l'inganno in cui la massa era s~ata travolta e in cui, con ogni sorta di intrighi ,e di, reticenze sapienti e cli sfacciate ipòcrisie, la si vorrebbe tuttavia p,rigio~ niera. In questo senso soltanto; l'ignoranza cleHa moltitudine entra ·Jìel fenomeno: è l'ignoranza che si svei:i;lin e ha la percezione improvvisa dell'audace speculazione che si è tentata ai suoi danni, ·che in gran parte. si è già cçmsumata, e tanto- più ,energica– mente reagisce e si rivolta, qu anto più supinamente era cascala nel tranello ordito cont.ro di lei. Ceri.o, la reazione odi°erna re ca impre sso essa pure il suggello della stessa mentalità, che fu vittima· del– l'infatuazione 1:iseudo-colonialista cli due anni prima: semplice, s_entimentale, snrovvista '<li misura e <li critica. f.: la·reazione proletaria, quale oggi in Italia può essere, qt)ale nuò ciarla ,e sent.irla la co.Jtura ini-– zialo, meglio. la incoltura,. di questo prol9tariato. Tifa, se perciò dobbiamo ammettere - ."e. onesta– mente ammet.temmo -- che- css-a non si!rnific:a an– cora, non potrebbe. significare, da ])a,rtc ·delle vasto masse in agii.azione, adesione precisa, consnpevolc> fino nei particolari, a tutti i singoli punti d.elh piat– taforma elctt.orhle elci socialisti; non perciò nuesh. piattaforma perde cli vàlore: perocchè ess.<J è n_ur · semnr-e la conseguenza· necessaria, inscindibile, in-e– vitabile <lella premessa·, che le av'1nguardie pro1e– tarie hanno ~rngliarclamente sentita ,ed affermata. Ciò si1rnifica che l'opera della propaganda non si ·è esau– rita con lo sperimento dell'urna, mf-t eia esso d'evo assumere nuova ragione e nuovo slancio. Ed è que– sto il mandai.o preciso, in Parlamento e fra le masse, della fortificata' rap-i)resentanza proletaria e socia– lista. La vita, la vera, la nuova vita incomincia, dumque, domàni. Ma la radice, ma il germe; sono 11, e non v'è forza umana che orm11i possa divellere quella radice, possa inaridire quel g,erme.

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