Critica Sociale - Anno XXII - n. 16 - 16 agosto 1912

256 CRITICA SOCIALE ·al patriottismo, al diritto dello Stato sui singoli,. al fatto che, agli appelli della patria in momenti decisivi, il responso è sempre pronto; ma questa, se è una so– luzione de facto, non è una soluzione de jure; se questi appelli non sono vani, gli è perchè la patria si presenta a noi già come qualcosa clie non è a noi esterno, che non è mero organismo naturale, ma bensì come qual– cosa, che è noi, nel medesimo tempo che, in qualche grado, no·i siamo dessa; ossia come qualcosa, che tra– scende le categorie utilitarie e materialistiche del na– zionalismo it<iliano e francese. Il solo modo di risolvere il problema è· lo stesso che si rivelò vero a Platone e ad Aristotele, a Fichte e a Hegel, e che, in lnghiltena, ha avuto esponenti il Green, l'Hobhouse e il Bosanquet: - pel fat~o che tutti gli individui umani non sono meramente individui, ma partecipano in una comune razionalità, che li fa "per– sone ,,, essi sono membri gli uni degli altri, e rispet– tivamente la famiglia, la classe, la città, lo Stato, l'uma– nità sono organismi spirituali, sintesi di forze, di cui le minori trovano nelle superiori il loro sbocco e la loro perfezione, e tali che ogni individualità attua tutta la nobiltà di cui è capace, proprio sacrificandosi e la– vorando pel tutto a cui appartiene; C(ISÌ come, in una sinfonia musicale, ogni nota "vive,,, cioè compie la sua funzione, " morendo ,, e servendo il tutto di cui è parte essenziale. Come nel tutto musicale, così nel tutto sociale, ogni individuo ha un·a funzione unica, insosti- • tuibile, non ripetibile da alcun altro, e di cui egli è infinitamente responsabile. In un mondo o regno della ragione, nella misura in cui ognuno si sforza di pene– trare di ragione la natura, non vi sono antitesi e con– traddizioni di sorta. . E al!ora la crisi della democrazia è virtualmente su– perata: la democrazia è imperitura ed eterna come · l'aspirazione umana v,enso un ·mondo della ragione, verso un regno delµ> spirito: allora, non importa sotto qual nome, essa vive dovunque si fanno conati per diffondere il cu-lto del vero, del bello e del buono, per attuare leggi più giuste, per utUizzare latenti energie della natura, per svegliare anime e ingentilire cuori, per accrescere il numero di coloro che partecipano nella creazione, e nel godimento, e nella comunicazione ad altri, di beni e valori universali e imperituri; la forma passa, la funzione permane; gli interessi dividono, ma lo spirito unisce; gli individui passano, ma, passando, sentono in sè la patria, nella patria l'umanità, nell'uma– nità Dio; serven<lo da buoni militi, nell'istante che passa, l'ora futura, essi si sentono più grandi di quel che si sappiano; e la breve vita cessa d'essere solo la favola hreve del poeta e l'ombra d'un sogno, e diviene un lampo d'eternità. L'intellettualismo sghignazzi e dissolva; il regno dello spirito è aristocrazia; è anche eterno servigio e democrazi!t eterna. (Lo1u!,•11. agosto). . ÀNGELO CRESPI. FILlPPO TURATI I T~IBlJf4_Alìl 0El.ì lìAVO~O Relazione al. Consiglio superiore del lavoro · pe1• la riforma dei Probiviri industriali con 2 appendici. Un volume di circa pagine 100 a Lire UN A (Libreria dell'Avanti!, via .s. Damiano, 16, Milano. FRA LIBRI E RIVISTE Pe1· ltt p,•euenzioue dell'imligenza. li settimo volumetto della collezione Les docu111c11ts <111 socialisme (Ed. Marce! Rivière et C., Parigi, cen– tesimi 75) ci dà la t.raduzione riassuntiva di un grosso volume, nel quale i noti << f.abiani JJ coniugi Webb cri– ticano e condannano la legislazione foglese sull'assi– slenza pubblica, svolg-endo- i criterii che ,essi avevan sostenuto, come minoranza, nella Commissione cho -esaminò, qualche anno fa, la legge dei poveri. ff principio informatore dell'assistenza pubblica in Inghilterra è ancora quello della legge· del 1834: la società ha il dovere di assister-e ogni cittadino duranlo la crisi della sua indig-enza; ma bisogna che il trai.la – mento curativo e rigeneratore implichi uno stigma di degradazione, per impedire che una folla sempre mag– giore di gente si lasci cadere e, caduta, si acqueti e ti,ovi imitatori, con danno proprio e con enorme sacri– ficio pecuniario della nazione. Ha servito a qualcosa, in oltre mezzo secolo, tale sistema? No - rispondono i coniugi Webb; - i 500 milioni di sterline, che oggi ancora il Regno Unilo disperde in sùssidii all'indig-enza, non esercitano la menoma azione prev,entiva. Conviene mutare sistema radi-calmente; sia t.rasformando l'ambiente, sia ag-endo inizialmente, in ogni singolo caso, sulle cause indivi– duali del fenomeno, edl!lcando l'infanzia, prevenendo le infermità, combattendo la disoccupazione volonta– ria, richiamando tutti al compimento de•i doveri so– ciali che prev-engono la. caduta. Così, l'obbligo dell'istruz·ione elementare impedisce ai g-enitori di vivere sul salario dei figliuoli trascuran– done l'educazione; le ispezioni, le istruzioni, le esor– tazioni e infine le contravvenzioni e le multe inflitte dall'Ufficio d'igiene sforzano gli inquilini a liberare gli alloggi dal sudiciume, i proprietarii a risanare J.e case, gl-i industriali a osservare negli stabilimenti le leggi_ igieniche e s_ociali. Quand? la p1:1bbl_ica mmini– strazione debba r1spond-e.r-e dei defic1enh, essa sa-rà naturalmente indotta ·a vigilare ed assistere le ge– stanti povere, le madri di prole illegittima obbando– nate senza aiuto. E perchè i « na.ti stanchi JJ, i candi– dati naturali alla disoccupazione cronica, non si co– stringeranno a occupare quei posti di lavoro che sian loro offerti, non si assoggetter.anno, se ooeorre, o un regime ,educativo della loro volontà nelle colonie di d-etenzione e di riforma? Questa razionale pressione sulla volontà dei singoli si risolve in un .aumento. di quella libertà che semb~a violentare. I genitori finiscono per ris-entire un van– taggio dGJ.l.ecure che sono ,costretti a prodigare aJ– l'educa,zione e alla salute dei figliuoli; i malati trovano che vi è per essi maggior convenienza nell'ubbedire ali-e precauzioni dirette a impedirli di diffond,ere !'-in– fezione, che non nel violarle; i disoccupati, nelle co– loni-e di riforma e nel collocamento obbligatorio, at– tingono le energie ne'cessarie alla ptopria redenzione. La sanità sociale è un interesse geneTale; e, a con– servar-e un dato minimo di civiltà, J.a responsabilità dell'individuo e quella della comunità debbono essere chi.amate solidalmente a concorrere. Slicus. Semb1·andoci debbano 1·iuscfre opportuni anche pei· la propaganda spicciola, abbiamo raccolto in opuscolo (pagine 21) gti a1·ticoli di ALESSANDRO' SCHIAVI DALL'ERITREA ALLA LIBIA fil'insegnamenti ditr 'anni dicolonizzazione itala-africana nelM r Rosso Centesimi 16 (Per 20 o più copie, sconto del 20 ¼) Libreria della Società Editrice Socialista Avanti! Via S. Damiano, 16, Milano. RIGAMONTI GIUSEPPE, gerente respomabile. Milano, 17/8 19Ji - Cooperativa Tlpoirraoa Operai - Via Spartaco, e.

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