Critica Sociale - Anno XXII - n. 4 - 16 febbraio 1912

CRITICA SOCIALE 63 gli-anza: la giustizia distributiva piglia il posto della' commutativa. · E questa sostituzione corrisponde all'angolo visuale nùovo del proletariato, che, contro la riduzione della pers·Òna in merce, afferma il diritto dell'uomo -sulla person,a e sulla sua attività libera. R. MON()OLFO. Lo spazio ci sfoi·za a 1·imap,da1·e al prossimo fasci– colo tutta intera la Rubl'ica Fra Libri e Riviste. Rinviamo ugualmente·: La filosofia del nazionali- . smo di f. p.; Anime in tonaca di ENRICO CARRARA ; L'anima e l'evoluzione secondo Bergson di ET– TORE MARCHIO LI; il seguito di Mezzadri;1 e braccian– tato in Romagn8: di A. GRAZIADEI, ecc., ecc. Il· possibile embrione di µna grande conquista (A· proposito· delle '' mnresefitanze lii cat goria " dei IerMier1r··· m. lecause d terminanti. lamiserta degli stipendi e la tirannia burocratica. Ma, se le cause profonde ~ ~•o~dine filosofico, storico, tecnico, alle quali abbiamo rapidissima– mente accennato -- affascinarono, col miraggio delle finalità ultime a cui conducono, gli idealisti del movimento degli impiegati e ·li incitarono a far– sene entusiasticamente i banditori; esse non avreb– bero potu~o muovere ·efficacemente, da sole, la massa greggia dei trauet, fino a farla irrompere nella vita agitata delle organizzazioni professio-1 nali. Altre determinanti, ben più immediate e tangibili ed /lSsillanti, ve la costrinsero : la miseria degli sti– perjcli, ingiusta e ingiustificata di fronte alle pa– ,ghe che le industrie private corrispondono a presta– zioni cl'opera consimili, e la tirannia burocratica, inconcepibile e insopportabile nell'ep◊-ca nostrà, · in cui la personalità umana mal soffre anche le li– mitazioni inevitabili che alla sua attività frappon– gono gli elementi e le forze cieche della natura. Rigµardo agli « stipendi di fame », come ormai è convenuto chiamare per antonomasia le retribu– zioni pieschinissime che lo Stato dà ai suoi dipen– denti, è certo che, anche nelle Ammini?trazioni pub– bliche, vi sono da una parte uomini paragonabili· ai padroni - e sono coloro che costituiscono la. casta clell'« aita burocrazia'>> intrigante, faccendiera,· egoista, sperperatrice - dall'altra gli impiegati e' gli agenti più umili, paragonabili- agli operai. 1 1 rapporti fra loro sono ancl1'essi, in fatto, determi– nati dall'inegtiaglianza dei profitti- e dei lavori, pre– cisamente come nell'industria privata. E la' stridente differenza fra gli stipendi dell'alta burocrazia é quelli dei piccoli impiegati, la distanza gerarchica enorme ·che li separa, fanno sì che gli impiegati si sentano àltrettanto incapaci ed impo~ tenti a giungere alle alte. sfere gerarchiche e alle laùte prebende, quanto gh operar ad entrare come massa fra i padroni. La servjtù economica degli impiegati è legata alla gèrarchia CO!fle quella ~e'gli op~rai al capitalis~a, ed è superg1ù la medesima, porchè lo « Stato m– dustriale » è costretto a seguire le medesime leggi economiche dell'industriale privato. Da ciò la neces– sità, per gli uni come per gli altri, della difesa sindacale, che non è però la stessa. Infatti, mentre gli operai si trovano in rapporti col capitalista per un contratto di locazione d'opera - facilmente re– sciqdibil_e e contenuto nel dominio del diritto pri– vato - gli impiegati tutti - fino ad. oggi anche gli « impiegati. di gestione», quelli cioè che non hanno affatto funzioni di autorità, ma soltanto fun- . zioni tecniche od amministrative - sono legati al– l'Amministrazione per un atto unilaterale di auto– rità, che rientra nel diritto pubblico. Ne consegue che - quantunque lo sfruttamento degli impiegati dello Stato venga praticato secondo le stesse regole d'arte usate dalla borghesia capita– lista per mungere gli operai - i mezzi di difesa e i metodi di lotta degli impiegati, data la diffe– renza essenzialissima del rapporto di. lavoro che hanno e del padrone da cui dipendono, non pos– sono essere perfettamente identici a quelli dei la– voratori della libera industria. I due movimenti, che pure hanno a comune le stesse origini e la medesima finalità della « eman– cipazione del lavoratore», restano distinti e la loro aziolìe JlOn può confondersi: essa dev.e soltanto .– seci+ni:Iqr..ilg.ergo militar;l'sco-messo in.' circol-auone– dalla guerra - essere «combinata». Ad esempio : gli operai organizzati tendono, con la forza dei Sindacati, ad acérescere i loro salari diminuendo i profitti del capitalism. Gli ·impie– gati invece non possono pretendere - sarebbe egoi– sticamente assurdo - di ottenere i loro migliora– menti a diminuzione dei profitti dello Stato, cioè . della .collettività di cui. essi fan parte; nè, ugual– mente, possono .reclamare - sarebbe in~iusto - . la diminuzione diretta degli stipendi degli alti fun– zionari, i quali, se rappresentano jl padrone nei rapporti del lavoro diuturno, sono in definitiva de– gli stipendiati anche loro, e non lautamente in con– fronto dei loro colleghi delle industrie libere. L'azione sindacale degli impiegati quindi, allor– chè voglia ·essere veramente seria e fattiva, deve rivolgersi- sopratutto -ad ottenere la migliore possi– bile utilizzazione delle energie direttive, e conse– guentemente la massima riduzione del numero dei funzionari e l'adozione di criteri tecnici ed ammi– nistrativi meno burocratici e più industriali, in m~– niera da rendere molto, ma molto più semplici e snodati ed eco'nomici i pubblici servizi. Cioè: mentre la lotta operaia per il consegui– mento di migliori salari assume il carattere di un semplice problema di dinamica sociale che si ri– solve· sul mercato della mano d'opera a vantaggio del più forte; la lotta degli impiegati, per conqui– stare.- condizioni eçonomiche meno misere e per rius,cire ve.i:am~nte _l}fficace,ha necessità di svol– ge,rsi i!ì d\l~~campi ~ _in d½e l!lomenti div~rsi: ne_l– l'interno delle _ammm1straz10m, con la più ampia collaborazione amministrativa e tecnica; e nel campo politico di fronte al Parlamento, poichè spetta ad esso fissare ·per legge gli stipendi e le paghe degli impiegati pubblici. Ma, se l'utilità della collaborazione delle orga– nizzazioni nostre alla riforma dei ·servizi può es– ser. discutibile,•per il conseguimento dei migliora– menti - come è discussa ed irrisa specie da taluni sindacalisti - la sua assoluta necessità si rivela allorquando si pensi seriamente di scuotere il giogo ·della tirannia burocratica attuale introducendo .nei servizi· pubblici condizioni di lavoro più dignitose e rapporti di dipendenza meno assolutisti.· · Si pensi: nelle nostre aziende pubbliche l'impie– gato anc_or oggi - chè le sue org:anizzazioni pro– fessionali finora trascurarono quasi completamente il problema morale per quello economico - non è che una matricola, un automa, un dente d'una ruota di un congegno mast?dontico. Entrando ~n ufficio egli sa che deve lasciare la sua personalità - se

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