Critica Sociale - Anno XX - n. 23 - 1 dicembre 1910

.ir.o CRITICA SOCIALE giunte quelle fra tecnici e non tcc1~ici, e quel!~ frn ulti o bassi impiegati di una medcsuna categoria. Ve<liamo un po' quali furono questi elementi, che determinarono la degenerazione del movimento cco- 11omico professionale. Ma notiamo per intanto che, dovunque è degenc– ruz.ionc vi è annebbiamento dcliii verità, e vi è defì– ciomm i't0lll\ chiara consapevolezza dei propri bisog11i. . .. Quel, che si vede, del movimento <lcgl'imµiegati odierno, è che questi reclamano o lo Stato 1>000o unila può fare. Chi hrt ragione? Ambo le parli. Lo Stato spende moltissimo 1>ori.;-l'impicgati: quo• stn è la verità. Lo spese generali dcll'omministrnzione civile, e cioi.• i .i\linisteri (eccetto Guerra e .\larina), il Consi• ::lio di Stato, la Corte dei conti, le Avvocature era• l'iali, le rutendenze di finanza, lo Oelegitzioni del Tesoro, l'Amministra:lione provinciale politica, rl:!c~– nomato generale, i Sen:izi di\•crsi. coshn·ano 18 mi– lioni e mezzo nel 1868 e 60 milioni nel 190S: si sono cioè aumentato di 41 milioni e mezzo, ossia del 221,49 per cento. Xcllo stes:so periodo le entrate reali sono !!ulite d1t 1234 a 2251 milioni 1 accrescendosi solo del– l'S2,,10 per cento; e le spese reali da 1151 milioni sono diventate 2190 circn, con l'aumento del 90,2G por conto. La sproporzione rra l'accrescimento del bilrwcio o quello delle sipese dell'amministrazione ò enorme od e\•idente, e dopo il rnos si è rP.sa pili vnstn. Non si tien conto delle spese per la. sicurezza pub– hlicn, che in quaranfanni si sono più che quadru– plicate, passando dit 9 a circa -12 milioni; nè della istruzione pubblica, che presenta l'aumento del 421 1 48 per cento i nè di altre importantissime amministra– zioni, quali la postelegrafica, quella della giustizi:1 1 della diplomazia, e, come ho avvertito prima, quella militare. Non parliamo poi delle fcJTO\'ic, che sono argo– mento di cocente attualità. Mu, se è vero che lo Stato 1rnga molto sal!,t1\ lit sua omminist.razione, non è men vero che gPimpie– :rati sono mal pagati. I piccoli impiegati hanno sti– pendi di fame: e <1uesto è noto; stipendi con i quali non si vive nemmanco di solo J>illle.).[a neanche gli alti impiegati, eccettuati quelli ferroviari, guazzano nell'abbondanza: abbiamo in posti direttivi persone che, soltanto se volessero, troverebbero senza sforzo, sul libero mercato delle alte attività tecniche, indu– striali e bancarie, il doppio deg-li emolumenti modesti, che essi, senza lagnarsene, ritrnggono dallo Stato. .Non sono tutti in queste condizioni, è vero; ma vi sono ora e vi sono stati in passato nomi veramente rispettfd)ili ed egregi. 'L'ali) per esempio. il Bandi alle Privative, il ).[ortara al 'J'esoro, il Riccio alla Corte dei conti, il De Yito ai LRvori pubblìci, il Uusso o il Oregoretti nel Genio rrnvalc, il Magaldi all'Agri– coltura. In 1>:1ssato abbiamo a\•uto Sandri, Bodio, Stringher) Rossi, Sigismoncli, 8llena, Saracco. E altri vi sono stati e vi sono: persone che ra1>prese11tano molto cli più delle 9 o 10 milit lire loro assegnate. 1_,a sol.t differenza fra alti e bassi impiegati sta in C'iò che, mentre gli alti - per uno di quei paradO!:!Si 1 che pullulano nelle situazioni patologiche - hanno tLvuto un qualunque miglioramento economico, i bassi 11011 ne hanno avuto punto. Pnre strano, ma è così; e 1tvremo da riparlarne. Como ha dunque potuto verificarsi che lo Stato sperl{le tanto e grimpie~ati ritrn~gono così poco? Per la conseguenza di falsi pudori; e, come sem• pre accade quando una cosn si vuole e non si ha il eornggio di chiederla apertamente, si girò la posi- ziono, si creò l'equivoco e con questo il danno. Que– sta è una constatazione: uon già un atto di accusa. r reclami delle associazioni di impiegati rurouo, sin diti principio, nettamente o lealmente rivolti ad ottenere migliora.menti economici. lnaocoltati da1>· primn, ascoltati di poi (secondo la efficacia dei i-i· chiedenti, 1>iùche secondo le intensità del bisogno), l'intoppo venne quando si trnUò di concretare i mi– g-lioramenti, perchò si dette di piglio agli organici. Ora, le associazioni, per migliorare economicamente, chiedono organici e aumento di posti : il dannoso errore è qui. Ed è anche errore il farne risalire la colpa alle associazioni stesse, le <1uali non hanno fatto che adott.are il solo metodo desiderato dai cli• ri~enti. Oli organici, come si sa, hanno un do1>pio conte• mito, secondo che si considerino nei riguardi degli impiegati o in quelli dell'amministrazione. Nei ri· ~unrdi degli impiegati, essi sono In base presunta sulln quale si svolge la carriera. Nei riguardi tlel– l'nrnministrazione, sono l'es1>011ente delle forze ne· ccssnrie per la esecuzione dei servizi pubblici. E' chiaro che la determinante razionale degli orgnnici è il senizio pubblico al quale ciascuno di essi si riferisce; e che il loro contenuto economico rispetto agl'impicgati è una dipendenza della. funzione prin– cipale, in quanto risulta dnll'applicare a questa fun– zione 1>riucipale l'elemento variabile della remune– razione. Se così è - e non sembra possibile dubitarne - si deve dedurne che, quando un conflitto sorga fra gl'interessi degl'impieguti e i bisogni dell'ammini– strazione, la soluzione sia dn. ricercare in vie, lo quali non offendano quelle esigenze amministrative, che costituiscono la ragion d'essere dell'organico stesso, sibbene dovrebbe l'attenzione rivolgel'si a quello che è l'elemento interessante gl'impiegati: l 1 clomento variabile 1 cioè, della remunerazione. In fondo, il ragiona.mento donebbe esser questo: .Per quel dato Ufficio. voi, Governo, credete che bnsti110 un Capo-Divisione e tre Capi-Sezione, con un certo numero di Segretari e di Copisti? Ebbene, so gFimpiegati di quell'Uflicio strepitano perchè vo– gliono migliorare, e se voi riconoscete che essi ab- • biano ragione e che qualche cosa dobbiate fare per essi, scegliete qualunque mezzo, ma tenete fermo il principio che un solo debba essere il Capo-Divisione e tre soli i Capi-Sezione e così via, tanti Segretari e tanti Copisti, quanti l'esperienza dimostrò suffi • cienti. r mezzi c'erano, e consiste\•an9, ripeto, nell'elevare h1 misura iniziale e quella progressiva della retribu– zione, e nel fare <1uei ruoli aperti, che, in un 1>iù maturo avvenire, si riveleranno l'unicu via. d'uscitn plamibile. Invece si usò e i;i abusò largamente proprio ùi quell'espediente, che si doveva evitare; a ciò spinti dalla. occasione propizia elci reole' aumento di molti servizi puhblici, i qunli furono pretesto ad accrescere gli organici di quei servizi, che non fwevano subìto aumento. ov,•ero valsero a chiedere ed ottenere au menti s1iro1>0rzionati ai bisogni novelli. C 1 erano in qul!l tale Ministero dei Segretari, che d1t \'ent'anni non s'erano mossi, e si dolevano, e l,!'instamente, c1·avere un 27 del mese as!--ai magro'! .Non si osò o non si ritenne opportuno concedere ttl Segretario uno stipendio pii, lauto,(! si provvide ac– crescendo il numero dei Capi-Sezione. Per lo stesso motivo si accrebbe il numero dei Capi-Divisione: e, 1111 hel giorno, si trovò trasformata l'antica Divisione in Direzione Generale; l'antica Direzione Generale si trovb scissa in parecchie 1 giungendosi persino 1t de• formare, per farne strumento di nuove burocrazie 1 ralto concetto politico della creazione di nuovi Mi– nisteri.

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