Critica Sociale - Anno XX - n. 23 - 1 dicembre 1910

CRITICA SOCIALE H57 dichiarò la limitazione impossibile, so non sia concor– data fra tutti gli Stati; ma espresse il convincimento che il Governo aderirebbe O\'Ontualmentè a tali trattntive 1 come ad ogni iniziativa tendente alla diminuzione degli aggravi militari. r~a mozione sociklista ru respinta: restano però lo im– portanti dichiarazioni dello Schwegel, che non trovarono oppositori. E una nota del Comitato viennese della Lega austro– ungarica al presidente della Delegazione austriaca af-• ferma essere pervenute <la ogni classe della popolazione austriaca, ma specialmente dai circoli scientifici e in,tu– strlali, centinaia di lettere in favore di una simile con– venzione coll'Italia. Tali intendimenti, espressi al di là dell'Isonzo, non possono non trovar eco fra noi; ogni indugio sarebbe una colpa. Ben lo intese l'on. Blssolati, il quale, nel– FAva11fi! del G novembre, avvertiva come l'interpollan;m al Governo e l'ugitaziono relativa, ee vogliono riuscire all'intento 1 non doHanno avere carattere di antimilita– rismo socialista, o di antipatriottismo, o i socialisti do– vranno evital'O di imprimervi ii proprio carattere di partito di classe . .La limitazione degli armamenti non è, infatti, ideale esclusivamente socialista; ma risponde a un interesse generale e a un bisogno economico, che, come ben notava lo Storcili nell'Avanti! del 12 novembre, tocca direttamente glì stessi conservatori, non ultimi a dover sopportare le spese dell'attualo corsa al fallimento degli Stati rivali. · Parrebbe quindi opportuno promuo,,ere un Comitato na– zionale, fra uomini parlamentari, scrittori di politica in– ternazionale, membri delle Direzioni dei partiti politici e delle Società pacifiste; il quale, con duplico azione, entro e fuori il .Parlamento, sospingesse il Governo ita– liano a intavolare le trattative im·ocate. So un altro si– mile sorgesse in Austria-Ungheria, un'azione simultanea nel due Parlamenti e Paesi non potrebbe rimanereste– rile, quand'anco non bastasse a risolvere immediata– mente l'ardua questione. Per l'avviamento pratico verso Paccordo, basterebbe che il Governo italiano ottenesse dal Governo austro– ungarico la dichiarazione della opportunifa d'una limi– ta7.ione convenzionalo e proporzionale degli armamenti navali dei due Paesi, per un certo numero d'anni, o l'adesione ad una Conferenza italo-auslro-u11ga1'ica 1 com– posta di uomini politici e di economisti, fiancheggiati da tecnici militari, la quale 11tudiasse e 1,roponosso le modalità. dell'accordo; senza però che i duo Governi (ciò favorirebbe la conyocazione) fossero previamente impo– g-natl ad accettarne le proposte. L'alleanza e i buoni rapporti dello due potenze escludono ogni pericolo, nel caso che le proposto non venissero poi accettato. f: le proposte dovrebbero tendere a stabilire cbo tutti i coefficienti della potenza militare navale dei due Paesi - numero di ciascuna specie di navi, tonnel– laggio complessivo della flotta, armamenti, ecc. - fino alla scadenza, rinnovabile tacitamente, della conven– zione, non dovessero oltrepassare una data proporziono. Questa proporzione potrelJbe, per esempio, per l'Italia, che. ba da difendere una linea di coste immensamente più ampia, essere una volta e mezzo la forza navale austriaca, ?tra, ben s'intende, non sarebbe prudente pre– giudicare la questione in alcun modo. Basterebbe che i due Governi accettassero il prin~ipto della limitazione e convocassero la Conferenza. Due gravl errori da evitare, cui si dovette il fallimento di consimile iniziativa allo due Conferenze ctell'Aja: il principio della limitazione (salve le modalitìL) dovrà es– sere accettato anticipatamente dai due Governi, non già rimesso allo discussioni della Conferenza; o i delegati non dovranno essere militari. La questiono è esclusiva– mente politico-flnanziaria; i tecnici militari inter\'Cn– gono per dare schiarimenti, quindi con voto puramente consultivo. Ì•: possibile cho i due Governi sollevino Fobioziono dello Schwegel: dichiarino cioè che, i rispetti\'Ì armamenti navali non essendo J)reordinati a ostilità :-cciproca ma unico.mente a una difesa generica, la limitazione ò inat– tuabile so non concordata fra tutti gli Stati. ;\la è facile contrapporre che, in fatto, l'Italia non tome e non pre– vede altr:i lotta che con l'Austria-Ungheria, o questa non tome o non prevede, almeno sul mare, altra lotta che colltlta\ia. 1\nchP, ove l'Austria-Ungheria fosso propensa all'ac– cordo, ò ~ossiblle un veto della Germania, che considera la flotta austro-ungarica come la flotta tedesca ,lei Me– diterraneo, da opporre O\'entualmente allo flotto riunito di 1,·rancia o Inghilterra. Comunque, la prOJ)OSta non può lasciarsi cadere. Il momento ò anzi favorevolissimo por una simultanea agitazione dei duo l'aosì; e si ha tutti il preciso o im– prorogabile dover(' di coglierlo. )IARIO GO\'I. IL CONVEGNO ITALO-AUSTRO-UNG L'idea è dunque maturata. Il Convegno si farà. Tale almeno è la promessa cho leggiamo nel deliberato, preso dalla Direzione del Partito il 23 nO\'embro, ,1opo udita la particolareggiata Relazione del compagno ~lor– gari. Non è da oggi che, da questo colonne 1 noi no pro– pugniamo la necessità, Non perchè co no ripromettes– simo graudi risultati pratici, ma porchè sentivamo il bisogno di riparare ad errori e chiarire malintesi, che la stampa borghese dei due paesi si industriava di in– grandire e perpetuare. )Ja rimanemmo soli a dire: sì, mentre era contro rH noi tutta la ~tampa militarista italiana. e non ora con noi la solidariet;·l completa, larga, manifesta cli tutto il Partito. I neo-nazionalisti non lo volo\'ano quel Convegno promosso un anno fa, o mi– nacciarono proteste, ostruzionismi o..... vie di fatto, so le vie e le piazze di Bologna fossero stato profanate dalla presenza dei socialisti dell'Austria; per quelli dell'Ungheria si pote,,a chiudere un occhio. Adesso le cose sono un po' mutate. lntanto non sono all'ordine del giorno le grosso richiesto di milioni per nuovo Dreadnoughts o per ulteriori fortificazioni; eppoi, come disse l 1 on. Bissolati nella sua chiosa a una mia lettera che illustrava l'azione dei socialisti d'Austria, (Avanti! 12 novembre), siamo barricati ai confini, ab– biamo rinvigoriti i battaglioni, abbiamo altro corazzato in cantiere, 1>ossiamo quindi dormire tranquilli i nostri aonni. Siamo pronti per la guerra, raccogliamoci dunque ad amichevole Convegno per scrivere il trattato di paco. 1 nazionalisti d'Italia permetteranno il Convegno, e i giovanotti della. patriottica borghesia non ftschier:umo. ì-: già un bel progresso! Ma. che cosa ai discuteri'L in questa assemblea inter– nazionale? Esistouo di~sensi da appianare, eq o i voci da chiarire, reciproche spiegazioni da dare? Il compagno Bissolati - nolla ricordata postilla - dichiari, esplicitamente che l'unica. causa di dissenso

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